La campagna milionaria della CIA contro Salvador Allende

Cubadebate

Cinquanta anni fa, quando il  si preparava a pubblicare un importante articolo sulle operazioni segrete della CIA in Cile, l’architetto di quelle operazioni, Henry Kissinger, ingannò il presidente Gerald Ford riguardo agli sforzi clandestini degli USA per minare il governo eletto del dirigente del Partito Socialista, Salvador Allende. Questo è quanto emerge dai documenti pubblicati oggi dall’Archivio di Sicurezza Nazionale. Le operazioni segrete furono “progettate per mantenere in vita il processo democratico”, informò Kissinger a Ford nello Studio Ovale, due giorni prima che l’articolo fosse pubblicato, 50 anni fa questa settimana. Secondo Kissinger, “non c’è stato alcun tentativo di colpo di Stato”.

“Ho visto la storia del Cile”, disse Ford a Kissinger il 9 settembre 1974. “C’è qualche ripercussione?”. Kissinger rispose: “In realtà, no”.

Journalist Seymour Hersh

In realtà, l’articolo di prima pagina scritto dal giornalista investigativo Seymour Hersh — “Il capo della CIA dice alla Camera dei Rappresentanti che c’è stata una campagna di 8 milioni di $ contro Allende dal 1970 al 1973” — diede il via al più grande scandalo sulle operazioni segrete che la comunità dell’intelligence abbia mai vissuto. L’articolo di Hersh, dell’8 settembre 1974, condusse direttamente alla formazione di un comitato speciale del Senato, presieduto dal senatore Frank Church, che realizzò la prima grande inchiesta sulle azioni segrete della CIA in Cile e altrove, e fu il primo organismo del Congresso a valutare il ruolo delle operazioni clandestine in una società democratica. Le ripercussioni politiche obbligarono il presidente Ford a riconoscere pubblicamente le operazioni della CIA in Cile, negando però con forza che avessero avuto qualcosa a che fare con il fomentare un colpo di Stato. Successivamente, l’avvocato del presidente alla Casa Bianca informò Ford che la sua dichiarazione “non era del tutto coerente con i fatti, poiché non gli erano stati forniti tutti i fatti”.

Durante una conferenza stampa tenutasi il 16 settembre, Gerald Ford divenne il primo presidente a riconoscere e difendere pubblicamente le operazioni segrete della CIA che, secondo lui, si limitavano a proteggere le istituzioni democratiche cilene dalla minaccia di Allende. Affermò che le azioni della CIA erano “nel miglior interesse del popolo cileno e certamente nel nostro miglior interesse”. (Véase el minuto 11:55 de la cinta para la declaración de Ford).

L’indagine del Senato, che rivelò anche piani della CIA per assassinare dirigenti stranieri, insieme a un’indagine simile della Camera dei Rappresentanti, portò a leggi per migliorare i controlli e contrappesi sulle operazioni della CIA e limitare la capacità dei futuri presidenti di “negare plausibilmente” i programmi di azioni segrete all’estero. I documenti della Casa Bianca rivelano la profonda costernazione espressa da Ford e Kissinger riguardo alla possibilità che si restringessero le operazioni segrete. “Abbiamo bisogno della CIA e delle operazioni segrete”, disse Ford al suo gabinetto nove giorni dopo la pubblicazione dell’articolo del Times. Kissinger riconobbe successivamente che, l’articolo e la valanga di articoli successivi di Hersh sulla CIA, “ebbero l’effetto di un fiammifero acceso in un deposito di benzina”.

La fuga che cambiò la storia

L’articolo di Hersh si basava su un riassunto della testimonianza segreta del direttore della CIA, William Colby, e del leggendario funzionario dell’agenzia, David Atlee Phillips, che fornirono una panoramica delle operazioni segrete contro Allende in Cile durante una sessione del Comitato per i Servizi Armati della Camera dei Rappresentanti, il 22 aprile 1974. Secondo il riassunto, Colby informò il Comitato che, tra il 1962 e il 1973, lo ultra segreto “Comitato 40”, che supervisionava le operazioni segrete, aveva autorizzato la CIA a spendere 11 milioni di $ in Cile, di cui 8 milioni per “destabilizzare” il governo di Allende e “affrettarne la caduta”. Il riassunto affermava che “le attività dell’agenzia erano considerate come un prototipo, o esperimento di laboratorio, per testare le tecniche di un forte investimento finanziario negli sforzi per screditare e rovesciare un governo”.

Il riassunto fu redatto da un deputato liberale del Massachusetts, Michael J. Harrington, che aveva sentito parlare della testimonianza TOP SECRET di Colby e aveva richiesto un permesso speciale per esaminarla. Harrington lesse la trascrizione di 48 pagine dell’udienza due volte (il 5 e il 12 giugno 1974) e si rese conto che la testimonianza di Colby contraddiceva chiaramente le precedenti smentite di Kissinger e di alti funzionari della CIA riguardo agli sforzi segreti per minare Allende.

Harrington condivise la sua preoccupazione – per il fatto che agenti CIA avevano commesso spergiuro con il direttore del personale del senatore Frank Church – con Jerome Levinson. Nelle sue memorie inedite Levinson ricordò che Harrington ‘mi domandò cosa pensassi lui dovesse fare’. Levinson raccomandò a Harrington di scrivere una lettera al presidente del Comitato per le Relazioni Estere del Senato, il senatore William Fulbright, chiedendo un’indagine completa sul ruolo della CIA in Cile. Il 18 luglio 1974, Harrington inviò una lunga lettera a Fulbright, fornendo un riassunto della testimonianza segreta e concludendo che il Congresso e il popolo statunitense “hanno il diritto di sapere cosa è stato fatto in nostro nome in Cile”.

Quando divenne chiaro che Fulbright non era disposto a condurre un’importante inchiesta, Levinson prese l’audace decisione di attirare l’attenzione pubblica sulla testimonianza ancora segreta di Colby, filtrando la lettera di Harrington a Seymour Hersh. All’inizio di settembre, dopo aver pranzato con Hersh al Jean-Pierre’s, un elegante ristorante di Washington DC, Levinson consegnò a Hersh una copia della lettera di Harrington.

Il 5 settembre 1974, Hersh iniziò a contattare funzionari del Dipartimento di Stato affinché commentassero sulla sua storia, innescando una ondata di riunioni, riunioni informative, rapporti alla Casa Bianca su quale informazione Hersh avesse potuto ottenuto. L’8 settembre, il Times pubblicò la storia in prima pagina dell’edizione domenicale, provocando un grande scandalo ed infine portando al processo dell’ex direttore della CIA, Richard Helms, per aver mentito al Congresso.

Reazione degli agenti cileni della CIA

Il trapelamento della testimonianza di Colby costrinse la CIA a contattare urgentemente i suoi agenti cileni per valutare le conseguenze delle rivelazioni di Hersh sulla loro rete di agenti e informatori. In un rapporto segreto particolarmente rivelatore, redatto quattro giorni dopo la pubblicazione dell’articolo del Times, la stazione della CIA trasmise le reazioni di diversi agenti cileni — identificati con nomi in codice come FUBARGAIN, FUPOCKET e FUBRIG — che erano infiltrati nell’esercito cileno, nel partito politico democristiano cileno e nel quotidiano El Mercurio, finanziato dalla CIA come portavoce dell’opposizione al governo di Salvador Allende. “I seguenti agenti della Stazione sono stati contattati, tra l’8 e il 10 settembre, in merito alle rivelazioni a cui si fa riferimento”, informò la Stazione di Santiago alla sede della CIA.

L’agente con il nome in codice “FUBRIG-2” prese la notizia con calma, ma la sua principale preoccupazione riguardava le implicazioni derivanti dai tentativi di divulgazione di informazioni ed espresse la sua opinione che sarebbe stato necessario cambiare il sistema a Washington per evitare questo tipo di fughe di notizie”, riferì la CIA. “Si sentì sollevato dal fatto che El Mercurio non fosse stato menzionato esplicitamente”.

Secondo un altro cablo, l’agente infiltrato nell’esercito cileno, FUBARGAIN-1, riferì alla CIA che “il generale Pinochet non sembrava molto turbato, ma aveva commentato… che la rivelazione ‘sembrava una sciocchezza’”. Tuttavia, lo stesso agente affermò che altri ufficiali militari cileni più giovani interpretarono la fuga di notizie come un tentativo deliberato di “danneggiare la Giunta e gettare falsi dubbi sulla sua indipendenza e sul suo ruolo nella caduta di Allende”. “Il risultato è che il corpo degli ufficiali cileni è sempre più confuso e risentito nei confronti degli USA, secondo questa fonte.”

Documenti ancora segreti

Cinquant’anni dopo lo scoppio dello scandalo sulle operazioni della CIA in Cile, la testimonianza originale di Colby davanti al Comitato per i Servizi Armati della Camera dei Rappresentanti rimane classificata, così come la trascrizione completa delle 48 pagine dell’udienza a porte chiuse. Lo scorso anno, il governo cileno ha richiesto ufficialmente all’amministrazione Biden di declassificare questi documenti come gesto di “diplomazia della declassificazione” in occasione del 50º anniversario del colpo di stato, ma la CIA si è mostrata poco collaborativa.

“Al fine della responsabilità storica, è imperativo che la CIA declassifichi la testimonianza di Colby sul Cile, così come altra documentazione rilevante”, ha affermato Peter Kornbluh, che dirige il Progetto di Documentazione sul Cile dell’Archivio. Mentre si avvicina il 50º anniversario della formazione del Comitato Speciale del Senato per lo Studio delle Operazioni Governative Riguardanti le Attività di Intelligence, previsto per gennaio 2025, l’Archivio ha chiesto ai capi del Senato di avviare la divulgazione dei voluminosi archivi investigativi del Comitato Church su Cile e altri paesi che sono stati oggetto di operazioni segrete di cambio di regime.

“Cinquant’anni di segretezza su questi documenti”, ha concluso Kornbluh, “devono giungere al termine”.

(Tomado de National Security Archive)


La campaña millonaria de la CIA contra Salvador Allende 

Hace cincuenta años, cuando el New York Times se preparaba para publicar un importante artículo sobre las operaciones encubiertas de la CIA en Chile, el arquitecto de esas operaciones, Henry Kissinger, engañó al presidente Gerald Ford sobre los esfuerzos clandestinos de Estados Unidos para socavar el gobierno electo del líder del Partido Socialista Salvador Allende, según muestran los documentos publicados hoy por el Archivo de Seguridad Nacional. Las operaciones encubiertas fueron “diseñadas para mantener en marcha el proceso democrático”, informó Kissinger a Ford en la Oficina Oval dos días antes de que apareciera el artículo hace cincuenta años esta semana. Según Kissinger, “no hubo ningún intento de golpe de Estado”.

“Vi la historia de Chile”, le dijo Ford a Kissinger el 9 de septiembre de 1974. “¿Hay alguna repercusión?”. Kissinger respondió: “En realidad, no”.

De hecho, el artículo de primera plana escrito por el periodista de investigación Seymour Hersh — “El jefe de la CIA le dice a la Cámara de Representantes que hubo una campaña de 8 millones de dólares contra Allende en 1970-1973” — puso en marcha el mayor escándalo sobre operaciones encubiertas que la comunidad de inteligencia haya experimentado jamás. El artículo de Hersh del 8 de septiembre de 1974 condujo directamente a la formación de un comité especial del Senado, presidido por el senador Frank Church, que llevó a cabo la primera investigación importante sobre las acciones encubiertas de la CIA en Chile y otros lugares y que fue el primer organismo del Congreso en evaluar el papel de las operaciones secretas y clandestinas en una sociedad democrática. Las repercusiones políticas obligaron al presidente Ford a reconocer públicamente las operaciones de la CIA en Chile, al tiempo que negaba enérgicamente que tuvieran algo que ver con fomentar un golpe de Estado. El abogado del presidente en la Casa Blanca posteriormente le informó a Ford que su declaración “no era totalmente coherente con los hechos porque no se le habían dado a conocer todos los hechos”.

En una conferencia de prensa celebrada el 16 de septiembre, Gerald Ford se convirtió en el primer presidente que reconoció y defendió públicamente las operaciones encubiertas de la CIA, que, según él, se limitaban a proteger a las instituciones democráticas chilenas de la amenaza de Allende. Afirmó que las acciones de la CIA eran «en el mejor interés del pueblo de Chile, y ciertamente en nuestro mejor interés». (Véase el minuto 11:55 de la cinta para la declaración de Ford).

La investigación del Senado, que también reveló planes de la CIA para asesinar a líderes extranjeros, y una investigación similar en la Cámara de Representantes condujeron a una legislación para mejorar los controles y contrapesos de las operaciones de la CIA y limitar la capacidad de los futuros presidentes de “negar de manera plausible” los programas de acción encubierta en el extranjero. Los documentos de la Casa Blanca revelan la profunda consternación expresada por Ford y Kissinger ante la posibilidad de que se restringieran las operaciones encubiertas. “Necesitamos una CIA y necesitamos operaciones encubiertas”, dijo Ford a su gabinete nueve días después de que se publicara el artículo del Times. El artículo y una avalancha de artículos posteriores de Hersh sobre la CIA, como Kissinger reconoció más tarde en sus memorias, “tuvieron el efecto de una cerilla encendida en un depósito de gasolina”.

La fuga que cambió la historia

La historia de Hersh se basó en un resumen del testimonio secreto del director de la CIA, William Colby, y de un legendario funcionario de la agencia, David Atlee Phillips, quienes brindaron una visión general de las operaciones encubiertas contra Allende en Chile durante una sesión ejecutiva del Comité de Servicios Armados de la Cámara de Representantes el 22 de abril de 1974. Según el resumen, Colby informó al Comité que entre 1962 y 1973, el ultrasecreto “Comité 40”, que supervisaba las operaciones encubiertas, había autorizado a la CIA a gastar 11 millones de dólares en Chile, incluidos 8 millones para “desestabilizar” al gobierno de Allende y “precipitar su caída”. El resumen afirmaba que “las actividades de la agencia eran vistas como un prototipo, o experimento de laboratorio, para probar las técnicas de una fuerte inversión financiera en los esfuerzos por desacreditar y derribar un gobierno”.

El resumen fue redactado por un congresista liberal de Massachusetts, Michael J. Harrington, que había oído hablar del testimonio TOP SECRET de Colby y había solicitado un permiso especial para revisarlo. Harrington leyó la transcripción de la audiencia de 48 páginas dos veces (el 5 y el 12 de junio de 1974) y se dio cuenta de que el testimonio de Colby contradecía claramente las negaciones anteriores de Kissinger y altos funcionarios de la CIA (durante audiencias anteriores sobre las operaciones de la CIA y de la ITT en Chile) de que hubiera habido esfuerzos encubiertos para socavar a Allende.

Harrington compartió su preocupación por el hecho de que agentes de la CIA hubieran cometido perjurio con el director de personal del senador Frank Church, Jerome Levinson. En sus memorias inéditas, Levinson recordó que Harrington “me preguntó qué pensaba que debía hacer”. Levinson recomendó que Harrington escribiera una carta al presidente del Comité de Relaciones Exteriores del Senado, el senador William Fulbright, solicitando una investigación completa sobre el papel de la CIA en Chile. El 18 de julio de 1974, Harrington envió una extensa carta a Fulbright, en la que proporcionaba un resumen del testimonio secreto de la CIA y concluía que el Congreso y el pueblo estadounidense “tienen derecho a saber lo que se hizo en nuestro nombre en Chile”.

Después de que quedó claro que Fulbright no estaba dispuesto a ordenar una investigación importante sobre el papel de la CIA en Chile, Levinson decidió tomar la audaz medida de llamar la atención sobre el testimonio todavía secreto de Colby: filtró la carta de Harrington a Seymour Hersh. A principios de septiembre, después de almorzar con Hersh en Jean-Pierre’s, un elegante restaurante de Washington DC, Levinson le entregó a Hersh una copia de la carta de Harrington.

El 5 de septiembre de 1974, Hersh comenzó a llamar a funcionarios del Departamento de Estado para que comentaran sobre su próxima primicia, lo que puso en marcha una oleada de reuniones, reuniones informativas e informes en la Casa Blanca sobre qué información podría haber obtenido Hersh. El 8 de septiembre, el Times publicó la historia en la portada de su periódico dominical, lo que generó un gran escándalo y finalmente resultó en el procesamiento del ex director de la CIA, Richard Helms, por mentir al Congreso.

Reacción de los agentes chilenos de la CIA

La filtración del testimonio de Colby obligó a la CIA a contactar urgentemente a sus agentes chilenos para determinar las repercusiones de las revelaciones de Hersh en su red de agentes e informantes. En un revelador informe secreto cuatro días después de la aparición del artículo del Times , la estación de la CIA transmitió las reacciones de varios agentes chilenos —identificados con nombres en clave como FUBARGAIN, FUPOCKET y FUBRIG— que estaban infiltrados en el ejército chileno, el partido político demócrata cristiano chileno y el periódico El Mercurio, que la CIA había financiado como altavoz de la oposición al gobierno de Salvador Allende. “Los siguientes agentes de la Estación fueron contactados, en el período del 8 al 10 de septiembre, en relación con las revelaciones a las que se hace referencia”, informó la Estación de Santiago a la sede de la CIA.

El agente, cuyo nombre en código era “FUBRIG-2”, “se tomó la noticia con calma, pero lo que más le preocupaba eran las implicaciones de los intentos de revelar información y expresó su opinión de que se debería cambiar el sistema en Washington para evitar este tipo de filtraciones”, informó la CIA. “Se sintió aliviado de que no se mencionara a El Mercurio por su nombre”.

Según este cable, el agente dentro del ejército chileno, FUBARGAIN-1, dijo a la CIA que “el general Pinochet no parecía muy molesto, pero [había] comentado… que la revelación ‘parecía una tontería’”. Pero el mismo agente dijo a la CIA que otros oficiales militares chilenos más jóvenes interpretaron la filtración como un intento deliberado de “dañar a [la] Junta y arrojar falsas dudas sobre su independencia y su papel en la caída de Allende”. “El resultado es que el cuerpo de oficiales chilenos está cada vez más desconcertado y resentido con Estados Unidos, según esta fuente”.

Documentos aún secretos

Cincuenta años después de que estallara el escándalo sobre las operaciones de la CIA en Chile, el testimonio original de Colby ante el Comité de Servicios Armados de la Cámara de Representantes sigue siendo clasificado, al igual que la transcripción completa de 48 páginas de la audiencia a puertas cerradas. El año pasado, el gobierno chileno solicitó oficialmente que la administración Biden desclasificara esos registros como un gesto de “diplomacia de desclasificación” por el 50 aniversario del golpe, pero la CIA se mostró poco cooperativa.

“En aras de la rendición de cuentas histórica, es imperativo que la CIA desclasifique el testimonio de Colby sobre Chile, así como otra documentación relevante”, afirmó Peter Kornbluh, quien dirige el Proyecto de Documentación sobre Chile del Archivo. A medida que se acerca el 50 aniversario de la formación del Comité Especial del Senado para el Estudio de las Operaciones Gubernamentales con Respecto a las Actividades de Inteligencia, en enero de 2025, el Archivo también pidió a los líderes del Senado que inicien la divulgación de los voluminosos archivos de investigación del Comité Church sobre Chile y otros países que han sido objeto de operaciones encubiertas de cambio de régimen.

“Medio siglo de secretismo en torno a estos registros”, señaló Kornbluh, “debe llegar a su fin”.

(Tomado de National Security Archive)

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