Tumba el bloqueo

Le crepe aperte del blocco

Tutte le difficoltà della società cubana non si devono esclusivamente al blocco – ha riconosciuto il Ministro degli Esteri – «ma no direbbe la verità chi non lo identificasse come il principale ostacolo al nostro sviluppo»

Daniela Cabrera Monzón

Negli ultimi 30 anni, Marilín Peña Pérez è stata operata in varie occasioni per la miopia acuta di cui soffre fin dagli otto anni. La cornea dell’educatrice popolare e sociologa del Centro Memorial Martin Luther King è stata appiattita, non è più concava, per cui ha bisogno di trattamenti più avanzati con apparecchiature speciali a cui Cuba non ha potuto accedere, poiché contengono una grande componente di tecnologia USA e la loro vendita (a Cuba ndt) è vietata.

Marilín deve usare occhiali con cilindri molto alti, difficili da realizzare. Inoltre, a seguito delle tante operazioni, si è generato un glaucoma, che l’ha resa dipendente da tre farmaci in gocce per regolare la sua pressione oculare. Questi farmaci non si trovano più nella nostra rete di farmacie negli ultimi anni, a causa dell’impossibilità di acquistarli direttamente dagli USA, per gli elevati costi nei mercati lontani e per l’effetto complessivo del blocco sulla capacità di acquisto del paese.

Questa storia si ripete in tutta l’Isola. Cambiano i nomi, le età, la malattia e persino il settore, ma la crepa indelebile è lì, penetrando nelle condizioni di vita e nello sviluppo dei cubani.

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Dal 1° marzo 2023 al 29 febbraio 2024, il blocco USA ha causato danni e perdite materiali a Cuba stimate nell’ordine di 5056,8 milioni di $, il che rappresenta un incremento di 189,8 milioni rispetto alla cifra riportata nel precedente rapporto.

Ciò rappresenta un impatto approssimativo di più di 421 milioni di $ al mese, oltre 13,8 milioni di $ al giorno e più di 575683 $ di danni per ogni ora di blocco.

A prezzi correnti, i danni accumulati durante oltre sei decenni di applicazione di questa politica ammontano a 164141,1 milioni di $. Se si prende in considerazione il valore del dollaro rispetto all’oro sul mercato internazionale, il blocco ha provocato perdite quantificabili per oltre 1 bilione e 499710 milioni di $.

Così ha dichiarato, giovedì, il membro del Buró Político e Ministro degli Esteri di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla – durante la presentazione alla stampa nazionale e straniera dell’aggiornamento del rapporto sui danni causati dal blocco più lungo e più esteso della storia – che ha argomentato come, in assenza del blocco, si stima che il PIL di Cuba avrebbe potuto crescere di circa l’8% nel 2023.

Questi dati dimostrano che le sfide attuali della realtà cubana avrebbero una migliore e più facile soluzione se Cuba potesse disporre delle ingenti risorse di cui il blocco la priva.

Nel periodo di riferimento dell’analisi, le azioni degli USA si sono concentrate nell’identificare e perseguire le principali fonti di entrate dell’economia cubana, con l’applicazione rigorosa delle disposizioni della Legge Helms-Burton, incluse quelle che ne stabiliscono la portata extraterritoriale.

In questo senso, sono rimaste invariate le misure unilaterali con il maggiore impatto sulla popolazione e sull’economia cubane, riproducendo e aggravando gli effetti di questo sistema coercitivo unilaterale.

Tra le ultime mosse del Governo alla Casa Bianca, il Ministro degli Esteri ha riassunto la cessazione, a maggio 2024, della ingiustificata pratica di etichettare Cuba come Stato che non coopera pienamente con gli sforzi antiterroristici di quel paese.

Questa qualificazione, ha affermato, rappresentava un’ulteriore calunnia, ma senza impatto pratico, non comportando misure economiche coercitive unilaterali. In altre parole, questa decisione non ha implicato né l’allentamento né la revoca di nessuna delle misure che fanno parte del blocco, né di quelle aggiuntive che derivano dalla presenza della nazione caraibica nella lista degli Stati presunti sponsor del terrorismo.

«È stata una decisione limitata, che rende ancora più confusa e ingiustificabile la permanenza di Cuba in tale elenco, nel quale non avrebbe mai dovuto figurare», ha sostenuto.

Ha inoltre argomentato che gli annunci USA, del 28 dello stesso mese, riguardanti alcuni cambi nel quadro normativo del blocco riferito al settore privato, neppure hanno modificato l’essenza fondamentale di questa politica.

Non eliminano né modificano le misure coercitive che oggi colpiscono maggiormente l’economia e i servizi pubblici, bensì «rispondono all’obiettivo di frammentare la società cubana e punire il settore non statale».

Rodríguez Parrilla ha menzionato che l’offensiva contro il turismo, la presunta accusa di attacchi sonici inesistenti ai diplomatici USA, come giustificazione per classificare Cuba come un paese poco sicuro, la persecuzione degli accordi di cooperazione medica internazionale, tra altri, fanno parte di un piano perfezionato, volto a impedire l’ingresso di risorse indispensabili per soddisfare le crescenti necessità della popolazione.

Il governo USA ha chiarito qualsiasi dubbio riguardo alla natura crudele e genocida del blocco, quando ha approfittato del peggior momento della pandemia di Covid-19 per imporre ulteriori misure contro i cubani: ha rafforzato il divieto di importazione di ventilatori polmonari; ha applicato misure che hanno ostacolato l’ampliamento industriale dei vaccini cubani contro il virus, arrivando a impedire l’importazione di ossigeno da paesi terzi.

Tutte le difficoltà della società cubana non si devono esclusivamente al blocco – ha riconosciuto il Ministro degli Esteri – «ma non direbbe la verità chi non lo identificasse come il principale ostacolo al nostro sviluppo. Nessun paese, nemmeno con economie molto più prospere e robuste, potrebbe affrontare un’aggressione così spietata».

È inaccettabile, ha aggiunto, che l’Ufficio Ovale ignori l’appello della comunità internazionale a porre fine a questa politica illegale, riflesso nelle 31 risoluzioni adottate dall’Assemblea Generale ONU sulla necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto contro Cuba.

LE CONSEGUENZE DI UNA POLITICA INUMANA

*Tra gennaio 2021 e febbraio 2024 sono state riportate un totale di 1064 azioni da parte di banche straniere, di rifiuto a fornire servizi a enti cubani, incluse le transazioni per l’acquisto di alimenti, medicinali, carburante, pezzi di ricambio per il Sistema Energetico Nazionale e beni di consumo essenziali per la popolazione.

*Negli ultimi 4 anni, l’attività chirurgica è diminuita notevolmente nel paese, causando una domanda accumulata di servizi, con una lista d’attesa di 86141 pazienti a fine febbraio 2024.

*Nel periodo di riferimento del rapporto, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) ha tentato di acquistare da un fornitore di Porto Rico trattori per piccoli produttori per un valore totale di 1,5 milioni di $, ma il produttore ha deciso di non assumersi il rischio di vendere a Cuba, il che riflette l’effetto intimidatorio del blocco.

*Per l’anno scolastico 2023-2024, è stato riportato un deficit di 436984 capi di uniformi scolastiche. Lo Stato cubano sovvenziona il 50% del costo di produzione, ma la scarsità di materie prime e la ricerca di forniture in mercati lontani ne ha aumentato i prezzi di quattro o cinque volte.

*Diverse compagnie aeree hanno cancellato i loro voli per Cuba, citando una bassa domanda e l’inviabilità commerciale delle operazioni. Questo è il caso del tour operator TUI, che non riprenderà i voli per Varadero dai Paesi Bassi e dal Belgio per l’inverno 2024/2025.

*L’impresa Brascuba ha smesso di produrre un volume di 50,8 milioni di sigarette della marca Rothman Fresh, a danno delle vendite per un valore di 1491800 $, a causa dell’impossibilità di acquisire la materia prima necessaria per le capsule delle sigarette.

*La stragrande maggioranza dei sistemi software è bloccata per Cuba, i più noti sono i sistemi di comunicazione come Zoom, Slack e GitHub, tra altri.

Le restrizioni hanno colpito anche, in modo significativo, l’attività di numerosi imprenditori privati, proprietari di imprese e cooperative cubane. Nel 2023 si sono registrate 685 micro, piccole e medie imprese (mipymes) con perdite nella loro gestione, il che ha rappresentato il 7,2% del totale.

IL BLOCCO IN CIFRE

•    25 giorni di blocco equivalgono al finanziamento necessario per coprire le necessità del Quadro Basico dei Medicinali del paese durante un anno (339 milioni di $ circa ).

•    9 giorni corrispondono al necessario per importare il materiale  usa e getta medico (cotone, garza, siringhe, aghi, suture cateteri ) e i reagenti necessari per il sistema nazionale di salute  durante un anno (129 milioni di $).

•    21 ore di blocco sono uguali al costo di acquisti dell’insulina necessaria per coprire la domanda del paese per un anno (12 milioni di $).

•    18 giorni sono uguali al costo annuale della manutenzione ( senza combustibile e investimenti) del Sistema Elettro Energetico Nazionale (250 milioni di $).

•    4 mesi corrispondono all’ammontare per garantire per un anno la consegna della canasta familiare  dei prodotti a costo stabilito per la popolazione (1600 milioni di $).

•    38 ore toccano lo stesso livello del prezzo di produzione /acquisto della base materiale  di studio che necessita il paese per coprire le necessità del sistema d’educazione per un anno (21 milioni 789000 $).

•    Se il blocco sparisse per 8 ore, Cuba potrebbe comprare giocattoli e elementi didattici per tutti  gli asili del paese (4500000 $).

•    30 minuti equivalgono al costo delle sedie a rotelle elettriche e convenzionali che servono per rispondere alle necessità del sistema d’ educazione speciale del paese (256363$).

•    44 ore equivalgono al  finanziamento necessario per garantire i computers   nei centri educativi del paese (25200000 $).

•    15 minuti rispondono al finanziamento necessario per coprire la domanda di protesi auditive per i bambini  e gli adolescenti in situazione di invalidità, che studiano nell’educazione speciale del paese.   (144000 $).

•    3 giorni sono sinonimo del costo del mantenimento annuale del
trasporto pubblico nel paese (40 milioni di $).

•    9 mesi equivalgono al finanziamento stimato per coprire le necessità di costruzione di nuove case nel paese (3893 milioni di $).


Las grietas abiertas del bloqueo

Todas las dificultades de la sociedad cubana no se deben exclusivamente al bloqueo –reconoció el Ministro de Relaciones Exteriores–, «pero faltaría a la verdad quien no lo identifique como el principal obstáculo para nuestro desarrollo»

                                                    Daniela Cabrera Monzón                                                     

En los últimos 30 años, Marilín Peña Pérez ha sido operada en varias ocasiones por la miopía aguda que, desde los ocho años, sufre. La córnea de la educadora popular y socióloga en el Centro Memorial Martin Luther King fue aplanada, ya no es cóncava, por lo que necesita tratamientos más avanzados con equipamientos especiales a los que Cuba no ha podido acceder, porque cuentan con un alto componente de tecnología estadounidense y se prohíbe su venta al país.

Marilín debe usar espejuelos con cilindros muy altos, difíciles de tallar. Además, como resultado de tantas operaciones, se generó un glaucoma, que la ha hecho dependiente de tres medicamentos en gotas para regular su presión ocular. Estos fármacos ya no se encuentran en nuestra red de farmacias en los últimos años, debido a la imposibilidad de adquirirlos directamente en los EE. UU., por los elevados costos en mercados lejanos y por el efecto integral del bloqueo en la capacidad de compra del país.

Esta historia se repite a lo largo y ancho de la Isla. Cambian los nombres, las edades, el padecimiento, e incluso el sector, pero la grieta imborrable está ahí, calando en las condiciones de vida y desarrollo de los cubanos.

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Del 1ro. de marzo de 2023 hasta el 29 de febrero de 2024, el bloqueo estadounidense causó daños y perjuicios materiales a Cuba estimados en el orden de los 5 mil 56,8 millones de dólares, lo que significa un incremento de 189,8 millones con respecto a la cifra reportada en el informe anterior.

Esto representa una afectación aproximada de más de 421 millones de dólares mensuales, más de 13,8 millones de dólares diarios, y más de 575 683 dólares en daños por cada hora de bloqueo.

A precios corrientes, los daños acumulados durante más de seis décadas de aplicación de esta política ascienden a 164 141,1 millones de dólares. Si tomamos en cuenta el comportamiento del dólar frente al valor del oro en el mercado internacional, el bloqueo ha provocado perjuicios cuantificables por más de un billón 499 mil 710 millones de dólares.

Así lo aseguró este jueves el miembro del Buró Político y ministro de Relaciones Exteriores de Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla –al presentar ante la prensa nacional y extranjera la actualización del informe de los daños ocasionados por el bloqueo más prolongado y abarcador de la historia–, quien argumentó que, de no existir el bloqueo, se estima que el pib de Cuba pudo haber crecido alrededor de un 8 % en 2023.

Estos datos demuestran que los retos actuales de la realidad cubana tendrían mejor y más fácil solución si Cuba pudiera disponer de los cuantiosos recursos de los cuales el bloqueo la priva.

En el periodo que abarca el análisis, las acciones de ee. uu. se enfocaron en identificar y perseguir las principales fuentes de ingreso de la economía cubana, en la aplicación estricta de las disposiciones de la Ley Helms-Burton, incluyendo aquellas que estipulan su alcance extraterritorial.

En ese sentido, permanecieron invariables las medidas unilaterales con mayor impacto sobre la población y la economía cubanas, lo que reprodujo y agravó los efectos de este sistema coercitivo unilateral.

Entre los últimos pasos del Gobierno que ocupa la Casa Blanca, el Canciller resumió la descontinuación, en mayo de 2024, de la injustificada práctica de tildar a Cuba como Estado que no coopera plenamente con los esfuerzos antiterroristas de ese país.

Esa calificación, dijo, constituía una calumnia más, pero sin impacto práctico, al no conllevar medidas económicas coercitivas unilaterales. Es decir, esta decisión no implicó la flexibilización o levantamiento de ninguna de las medidas que forman parte del bloqueo, ni de las adicionales que provocan la presencia de la nación caribeña en la lista de Estados supuestamente patrocinadores del terrorismo.

«Fue una decisión limitada, que hace aún más confusa e injustificable la permanencia de Cuba en ese listado, en el que nunca debió figurar», reclamó.

Asimismo, argumentó que los anuncios estadounidenses del día 28 de ese mismo mes, sobre algunos cambios en el marco regulatorio del bloqueo referido al sector privado, tampoco modificaron el cuerpo fundamental de esta política.

No eliminan ni modifican las medidas coercitivas que más afectan hoy a la economía y a los servicios públicos, sino que «responden al objetivo de fragmentar la sociedad cubana y castigar al sector no estatal».

Rodríguez Parrilla mencionó que la ofensiva contra el turismo, la alegación de ataques sónicos inexistentes a diplomáticos estadounidenses, como justificación para calificar a Cuba como un país poco seguro, la persecución de los convenios de cooperación médica internacional, entre otros, responden a un diseño perfeccionado, dirigido a impedir la entrada de los ingresos imprescindibles para atender las necesidades crecientes de la población.

El Gobierno de EE. UU. despejó cualquier duda respecto a la naturaleza cruel y genocida del bloqueo, cuando utilizó el peor momento de la pandemia de la covid-19 para imponer medidas adicionales a los cubanos: reforzó la prohibición de importaciones como los ventiladores pulmonares; aplicó medidas que afectaron el escalado industrial de las vacunas cubanas contra el virus, y llegó a impedir la importación de oxígeno desde terceros países.

Todas las dificultades de la sociedad cubana no se deben exclusivamente al bloqueo –reconoció el Ministro de Relaciones Exteriores–, «pero faltaría a la verdad quien no lo identifique como el principal obstáculo para nuestro desarrollo. Ningún país, incluso con economías mucho más prósperas y robustas, podría enfrentar una agresión tan despiadada».

Es inaceptable, agregó, que la Oficina Oval desconozca e ignore el llamado de la comunidad internacional para poner fin a esta política ilegal, reflejado en las 31 resoluciones adoptadas por la Asamblea General de las Naciones Unidas sobre la necesidad de poner fin al bloqueo económico, comercial y financiero impuesto contra Cuba.

LAS CONSECUENCIAS DE UNA POLÍTICA INHUMANA

Entre enero de 2021 y febrero de 2024 se reportaron un total de 1 064 acciones por parte de bancos extranjeros, de negativas a prestar servicios a entidades cubanas, incluyendo transferencias para las compras de alimentos, medicamentos, combustible, piezas de repuesto para el Sistema Energético Nacional y bienes de consumo esenciales para la población.

En los últimos cuatro años la actividad quirúrgica ha decrecido en el país de manera considerable, provocando una demanda acumulada de servicios, con una lista de espera de 86 141 pacientes al cierre de febrero de 2024.

En el periodo que abarca el informe, la Organización de las Naciones Unidas para la Agricultura y la Alimentación (FAO) intentó comprar, a un proveedor de Puerto Rico, tractores para pequeños productores por un valor total de 1,5 millones de dólares, pero el fabricante decidió no asumir el riesgo de vender a Cuba, lo que refleja el efecto intimidatorio del bloqueo.

Para el curso 2023-2024, se reportó un déficit de 436 984 prendas del uniforme escolar. El Estado cubano subsidia el 50 % del costo de producción, pero la escasez de materias primas y la búsqueda de insumos en mercados lejanos ha incrementado sus precios de cuatro a cinco veces.

Varias aerolíneas han cancelado sus vuelos a Cuba, alegando baja demanda e inviabilidad comercial de las operaciones. Tal es el caso del operador turístico tui, que no reiniciará los vuelos a Varadero desde Países Bajos y Bélgica para el invierno 2024/2025.

La empresa Brascuba dejó de producir un volumen de 50,8 millones de cigarrillos del surtido Rothman Fresh, en perjuicio de las ventas por valor de 1 491 800 dólares, debido a la imposibilidad de adquirir la materia prima necesaria para las cápsulas de los cigarrillos.

La gran mayoría de los sistemas de software están bloqueados para Cuba, los más conocidos son los sistemas de comunicación como Zoom, Slack y GitHub, entre otros.

Las restricciones han afectado también, de manera significativa, la actividad de numerosos emprendedores privados, dueños de empresas y cooperativistas cubanos. En 2023 se registraron 685 mipymes con pérdidas en su gestión, lo que representó un 7,2 % del total.                   

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