Riproduzione digitale e circolazione di materiali audiovisivi vietate a Cuba?

Nell’ultima settimana, le reti sociali e altri spazi digitali hanno affermato che la circolazione del materiale audiovisivo noto come Pacchetto settimanale è proibita a Cuba, in seguito alla pubblicazione del Decreto 107 del 2024, “Sulle attività non autorizzate a essere svolte dalle micro, piccole e medie imprese private, dalle cooperative non agricole e dai lavoratori autonomi”, in particolare nella sezione I, paragrafo 61: Informazione, comunicazione e telecomunicazioni.

“I regolamenti pubblicati non impediscono l’esercizio di questa attività. Il regolamento si riferisce alla proiezione di film in uno spazio pubblico, e ciò che l’aggiornamento implica è che non è consentito farlo nei media digitali attraverso i supporti informatici”, ha spiegato a Cubadebate Ernesto Vila González, direttore del Centro Nazionale per i Diritti d’Autore e gli Artisti Interpreti.

In questo senso, l’esperto ha chiarito che la copia da un disco rigido o da una memoria a un’altra, per il consumo culturale personale o familiare, non è considerata una mostra, ma una riproduzione.

La proiezione di film in spazi pubblici deve essere esercitata solo da istituzioni statali, sia in formato digitale che analogico, una norma in vigore dal 2021 come parte del Decreto 49, ora abrogato dal Decreto 107 del 2024.

Tra le attività di lavoro autonomo, Vila González ha citato quella inizialmente legata alla vendita di dischi, che per motivi tecnologici è migrata verso altri supporti come l’USB. “Chi ha una licenza di autorizzazione può continuare a farlo, purché rispetti i requisiti previsti dal regolamento stesso.

Tra i requisiti c’è un contratto con l’Agenzia dei creatori teatrali, musicali e audiovisivi (Acdam).

“I TCP effettuano un pagamento mensile per la remunerazione dei creatori che sono inclusi in questi materiali che vengono scambiati. Questa agenzia ha una rete territoriale che copre tutto il Paese, incaricata di stabilire il rapporto con questi attori economici”, ha aggiunto il direttore del Centro nazionale per il diritto d’autore e lo spettacolo.

L’obbligo di collegarsi all’Acdam non si applica allo scambio di materiali audiovisivi tramite chiavette e altri dispositivi informatici senza scopo di lucro tra privati, ha spiegato.

“La nuova normativa non vieta la circolazione di materiale audiovisivo o l’esercizio di questa attività per conto proprio, purché chi la esercita sia autorizzato e rispetti le disposizioni della Legge sui diritti dell’autore e dell’artista interprete”, ha concluso.

Fonte: Razones de Cuba

Traduzione: italiacuba.it

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