Intervista esclusiva: Gerardo Hernández Nordelo e la visione futura dei CDR

Nel contesto del 64° anniversario della fondazione dei Comitati per la Difesa della Rivoluzione (CDR), è un onore parlare con Gerardo Hernández Nordelo, Eroe della Repubblica di Cuba e Coordinatore Nazionale dei CDR. Dalla loro creazione nel 1960, i CDR sono stati un pilastro fondamentale nella difesa della Rivoluzione e nella promozione della partecipazione dei cittadini. In questo contesto, Hernández Nordelo condivide con noi le sue opinioni sullo stato attuale dell’organizzazione, sulle sfide che deve affrontare e sull’importanza della vigilanza rivoluzionaria in tempi di cambiamento.

Henry Omar: Gerardo, hai viaggiato per la provincia visitando diversi CDR. Quali impressioni hai ricavato dalla vitalità dell’organizzazione oggi?

Hernández Nordelo: La verità è che ho incontrato uno straordinario entusiasmo cederista. Non è che non ci siano problemi o difficoltà, ma è proprio per questo che siamo lì, per riconoscere il bene che è stato fatto e per indicare i punti in cui dobbiamo continuare a lavorare. In questo momento stiamo rafforzando la vigilanza rivoluzionaria contro la criminalità. È essenziale che le comunità siano coinvolte, che i vicini si prendano cura dei loro quartieri, perché sono i primi a essere colpiti quando c’è una rapina, un’aggressione o qualsiasi atto che disturba la pace e la tranquillità.

Henry Omar: I CDR si sono evoluti nel corso dei loro sessant’anni di storia. Come si stanno adattando alle nuove sfide?

Hernández Nordelo: I CDR si contestualizzano continuamente. In 65 anni il mondo è cambiato molto e Cuba non è sfuggita a questo cambiamento. Ad esempio, le reti sociali non esistevano quando Fidel creò i CDR. Oggi sono uno strumento fondamentale per entrare in contatto con la popolazione, organizzare riunioni, comunicare informazioni e generare dibattiti. Molti CDR utilizzano WhatsApp per coordinare le attività e hanno persino creato posizioni di attivisti dei social media per educare i membri a un uso responsabile di queste piattaforme.

Henry Omar: Come affronta l’organizzazione la guerra mediatica condotta contro Cuba sui social media?

Hernández Nordelo: Dobbiamo essere presenti sui social media per difendere la nostra realtà, smentire le campagne di disinformazione e mostrare al mondo la verità su Cuba. Ci sono molti soldi coinvolti nella destabilizzazione del nostro Paese, nella demotivazione del popolo cubano. Anche in questo campo dobbiamo combattere la battaglia.

L’adattamento alle nuove tecnologie e l’uso dei social network sono strumenti fondamentali per rafforzare l’organizzazione e combattere la disinformazione. L’importanza di mantenere una base solida nelle comunità, assicurando che i CDR continuino a essere un bastione nella costruzione del socialismo cubano.

Henry Omar: Quali sono le priorità dell’organizzazione in questo nuovo anniversario?

Hernández Nordelo: Stiamo celebrando il nostro 64° anniversario e stiamo già lavorando per il 65°. Vogliamo che sia un 65° diverso, con obiettivi rinnovati che ci permettano di adattare le RCD alla realtà attuale. È fondamentale mantenere una struttura solida alla base, nei barrios, nelle comunità, perché senza una base forte non c’è un’organizzazione forte.

Henry Omar: Quale messaggio sta inviando ai cederisti in questo momento?

Hernández Nordelo: Il messaggio è di unità, di impegno, di lavoro per un futuro migliore per Cuba. Le CDR sono una forza fondamentale nella costruzione del socialismo, nella difesa della Rivoluzione.

Il messaggio è di unità e di lavoro collettivo; è un appello a tutti i cubani ad andare avanti, a difendere la loro realtà e a lottare per Cuba. In questo contesto, le CDR non solo celebrano la loro storia, ma guardano anche al futuro con rinnovata speranza e determinazione.

Henry Omar: Grazie mille, Gerardo.

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