La ricomposizione della governabilità in Venezuela post 28 luglio

A livello sociale, economico e anche geopolitico

 

La capacità di un governo di preservare l’ordine di fronte a eventi destabilizzanti è un indicatore cruciale della sua forza politica e istituzionale.

Il caso del Venezuela non fa eccezione. Un fallito colpo di Stato con elementi di terrorismo e crimine organizzato, nel contesto delle elezioni presidenziali del 28 luglio, che ha incluso l’introduzione di armi e mercenari stranieri, ha messo alla prova, come in altri episodi di cospirazione, la capacità del governo di resistere e mantenere il controllo.

Anche se la situazione presenta ancora rischi che richiedono costante attenzione, un’analisi generale evidenzia elementi che dimostrano come il governo di Nicolás Maduro, rieletto lo scorso 28 luglio, sia riuscito a mantenere la governabilità di fronte al complesso quadro di minacce che incombe sul Paese.

Normalizzazione sul piano sociale

La rapidità con cui la vita quotidiana in Venezuela è tornata alla normalità dopo gli eventi post-elettorali continua a essere una testimonianza della capacità di risposta delle forze di sicurezza del Paese. A ciò si aggiunge il fatto che la popolazione, in generale, si è mantenuta estranea ai tentativi di scatenare un’insurrezione generalizzata, mostrando un rifiuto delle proteste violente e degli atti vandalici.

Nelle prime 72 ore successive agli incidenti del 29 e 30 luglio, si è osservata una progressiva de-escalation del conflitto, accentuata dalla neutralizzazione di attori criminali come il “Tren de Aragua”. La settimana successiva all’evento elettorale, nonostante la violenza dei primi giorni, è trascorsa senza episodi significativi di violenza, in un contesto di graduale ripresa delle attività commerciali e dei trasporti.

L’attività economica, ad agosto e nel corso di settembre, è proseguita senza interruzioni, con il settore turistico in forte espansione durante le vacanze. Ad agosto, secondo il Ministero del Turismo, cinque milioni di persone hanno viaggiato, registrando una crescita del 4% rispetto all’anno precedente.

L’attività politica delle basi del chavismo si è svolta normalmente, senza percezioni di ostilità o persecuzioni nei confronti dei suoi membri per la loro affiliazione politica. Le organizzazioni politiche sono attive, organizzandosi in assemblee in tutto il Paese per generare proposte che verranno presentate al Congresso Nazionale del Blocco Storico, un evento volto a riflettere e discutere il modello politico e storico del Paese con una prospettiva di trent’anni.

Allo stesso modo, le scuole si stanno preparando a riaprire, un simbolo importante della normalizzazione della vita familiare ed educativa.

Le misure di sicurezza attuate hanno permesso alla popolazione di mantenere le proprie routine abituali, garantendo un ambiente di tranquillità sociale e ordine pubblico.

Stabilità economica

I dati recenti indicano che il presidente Nicolás Maduro è riuscito a consolidare la sua politica di ripresa economica, gestendo efficacemente questo fattore cruciale per il funzionamento del Paese, anche nel mezzo di eventi di violenza e destabilizzazione.

I dati parlano da soli riguardo la solidità e a capacità di resilienza di questa strategia:

#La partecipazione di valuta estera nei depositi bancari è diminuita del 29,44% nel primo semestre del 2024, un indicatore che la stabilità del tasso di cambio sta contribuendo alla dedollarizzazione.

#Ad agosto, il Seniat ha raccolto oltre 51 miliardi di bolívares, superando i 318625 miliardi di bolívares accumulati nel 2024. I settori del commercio, dell’industria e dei servizi si sono posizionati come i principali contribuenti.

#Il settore bancario venezuelano ha registrato una crescita del 21% nel primo semestre del 2024, secondo i dati del governo, e si prevede per il Paese una crescita economica superiore al 10% entro la fine dell’anno.

#La Banca Centrale del Venezuela (BCV) ha riportato una crescita del PIL dell’8,78% nel secondo trimestre del 2024, segnando 13 trimestri consecutivi di crescita.

Ripresa dell’industria petrolifera

L’industria petrolifera venezuelana, in questo periodo di pressioni economiche, è riuscita ad adattarsi e a superare le difficoltà imposte dalle sanzioni illegali USA, il che ha incluso l’applicazione di strategie innovative al fine di superare ostacoli nel commercio e logistica.

Questo nuovo tentativo di delegittimare (e rovesciare) il governo del presidente Maduro non è riuscito a oscurare la fase di consolidamento del ciclo di ripresa che si osserva nel settore energetico venezuelano.

La produzione di petrolio ha registrato un aumento del 33% negli ultimi 22 mesi, raggiungendo 922000 barili al giorno alla fine di agosto. Le fonti di informazione secondarie dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) riportano anche cifre in aumento, con un incremento del 28% rispetto ai livelli di 22 mesi fa.

L’aumento della produzione si traduce in un incremento significativo delle esportazioni. I rapporti commerciali di PDVSA indicano che le esportazioni di petrolio hanno raggiunto una media di 767000 barili al giorno alla fine del secondo quadrimestre del 2024, rappresentando un aumento del 23% rispetto a novembre 2022.

Particolarmente significativo, dopo la licenza concessa alla società Chevron, è stato il moltiplicarsi delle esportazioni verso gli USA, aumentate di quasi sei volte da gennaio 2023, raggiungendo una media di 230000 barili al giorno ad agosto. Questa crescita posiziona il Venezuela come il quinto maggior fornitore di petrolio sul mercato USA, un traguardo raggiunto a giugno 2024.

I progressi non si limitano solo a questo mercato. Il Venezuela si è posizionato al nono posto tra i maggiori esportatori di petrolio verso l’India. nel primo trimestre dell’attuale anno fiscale 2024-2025 (aprile-giugno), secondo fonti ufficiali del Ministero del Petrolio e del Gas Naturale dell’India al quotidiano Business Standard.

Relazioni dinamiche con il mondo multipolare e l’asse BRICS

Infine, è importante sottolineare come il Venezuela, nella sua ricerca di contribuire alla creazione di un nuovo ordine globale, abbia risorse per affrontare l’assedio USA e dei suoi alleati, stabilendo relazioni strategiche con il mondo multipolare.

Il sostegno del Sud Globale, che comprende l’89% dei paesi che hanno riconosciuto i risultati elettorali del 28 luglio, è un fattore chiave in questo processo.

Asia, Africa, parte dell’America Latina e dei Caraibi hanno manifestato il loro sostegno alle istituzioni venezuelane e alla legittimità del processo elettorale.

Ad agosto, il presidente Maduro ha ricevuto un invito da Vladimir Putin per partecipare al vertice BRICS a ottobre a Kazan.

Questa settimana, durante l’Assemblea Generale dell’ONU, il ministro degli Esteri venezuelano Yván Gil Pinto ha incontrato i suoi omologhi di Cina e India. La Repubblica Popolare Cinese ha riaffermato il suo sostegno al Venezuela nella difesa della sua sovranità e sviluppo economico, mentre l’India si è detta disposta a rafforzare le relazioni bilaterali, soprattutto nel contesto dei BRICS.

L’intenzione del Venezuela di aderire ai BRICS+ e alla Nuova Banca di Sviluppo presenta importanti opportunità per il Paese. Il blocco promuove la piattaforma di pagamenti BRICS Bridge, che mira a ridurre la dipendenza dal dollaro e a facilitare le transazioni in valute nazionali.

Questa iniziativa include una piattaforma di pagamento basata su tecnologie digitali e blockchain, che favorirebbe il commercio intraregionale. Integrandosi in queste proposte, il Venezuela potrebbe rafforzare i suoi scambi commerciali e gli investimenti con altri membri, aumentando la sua partecipazione in un’economia globale che dovrebbe raggiungere il 33,6% della produzione mondiale entro il 2028.

L’allineamento strategico che il governo del presidente Maduro ha stabilito con paesi che condividono interessi nella cooperazione e nel rispetto della sovranità, in contrasto con le dinamiche di potere tradizionali, offre al Venezuela un margine di azione più ampio, rafforzando la sua capacità di risposta per contrastare le pressioni che minacciano la stabilità del Paese.

La realtà concreta del Paese evidenzia la capacità del governo venezuelano di contenere eventi destabilizzanti, impedendo che questi compromettano strategicamente la stabilità del Paese. Questo successo è rafforzato dalla convergenza di interessi: settori privati, attori internazionali e la stessa cittadinanza condividono un consenso di base sulla normalizzazione e la ripresa.

Questi elementi interrelati costituiscono le fondamenta su cui si basa lo smantellamento dell’agenda di cambio di regime.

La recomposición de la gobernabilidad en Venezuela post 28J | Misión Verdad (misionverdad.com)


A nivel social, económico y también geopolítico

La recomposición de la gobernabilidad en Venezuela post 28J

 

La capacidad de un gobierno de preservar el orden ante eventos de desestabilización es un indicador crucial de su fortaleza política e institucional.

El caso de Venezuela no es la excepción. Un fallido golpe de Estado con elementos de terrorismo y crimen organizado en el marco de la elección presidencial del 28J, que incluyó la introducción de armamento y mercenarios extranjeros, puso a prueba, como en otros episodios de conspiración, la capacidad del gobierno de resistir y conservar el control.

Aunque la situación aún presenta riesgos que requieren atención constante, una exploración general arroja luces sobre los elementos que muestran que el gobierno de Nicolás Maduro, reelecto el pasado 28 de julio, ha logrado mantener la gobernabilidad ante el complejo cuadro de amenazas que se ciernen sobre el país.

Normalización del plano social

La rapidez con la que la vida cotidiana en Venezuela retomó la normalidad tras los eventos postelectorales sigue siendo un testimonio de la capacidad de respuesta de las fuerzas de seguridad del país. Aunado a esto, la población, en general, se mantuvo ajena a los intentos de precipitar una insurrección generalizada, mostrando un rechazo a las protestas violentas y actos vandálicos.

En las primeras 72 horas siguientes a los incidentes del 29 y 30 de julio, se observó una desescalada progresiva del conflicto, acentuada por la neutralización de actores criminales como el Tren de Aragua. La semana posterior al evento electoral, pese a la violencia de los primeros días, transcurrió sin episodios significativos de violencia, en medio de una recuperación progresiva en el ámbito comercial y de transporte.

La actividad económica, en agosto y lo que ve de septiembre, ha siguido sin interrupciones, con la actividad económica en general en funcionamiento y un sector turístico en auge turístico en auge durante las vacaciones. En agosto, cinco millones de personas viajaron, según el Ministerio de Turismo, lo que representa un crecimiento de 4% respecto al año pasado.

La actividad política de las bases del chavismo se ha desarrolla con normalidad, sin que se perciba una atmósfera de hostilidad o persecución hacia sus miembros por su afiliación política. Las organizaciones políticas se encuentran activas, organizándose en asambleas en todo el país para generar propuestas que serán presentadas en el Congreso Nacional del Bloque Histórico, un evento que busca reflexionar y debatir el modelo político e histórico del país con visión a treinta años.

Del mismo modo, las escuelas se preparan para reabrir, un símbolo importante de la normalización de la vida familiar y educativa.

Las medidas de seguridad implementadas permitieron que la población mantuviera sus rutinas habituales, garantizando un entorno de tranquilidad social y orden público.

estabilidad económica

Las cifras recientes indican que el presidente Nicolás Maduro logró consolidar su política de recuperación económica, permitiendo el manejo efectivo de este factor crucial para el funcionamiento del país, aún en medio de los eventos de violencia y desestabilización.

Los datos hablan por sí solos de la solidez y capacidad de resiliencia de esta estrategia:

La participación de divisas en los depósitos bancarios se redujo 29.44% en el primer semestre de 2024, un indicador de que la estabilidad del tipo de cambio está contribuyendo a la desdolarización.

En agosto, el Seniat recaudó más de 51 mil millones de bolívares, superando los 318 mil 625 millones de bolívares acumulados en 2024. Los sectores de comercio, industria y servicios se ubicaron como los principales contribuyentes.

El sector bancario venezolano experimentó un crecimiento de 21% en el primer semestre de 2024, según datos del gobierno, y se anticipa para el país un crecimiento económico superior a 10% para el cierre del año.

El Banco Central de Venezuela (BCV) reportó un aumento del PIB de 8.78% durante el segundo trimestre de 2024, marcando 13 trimestres consecutivos de crecimiento.

Recuperación de la industria petrolera

La industria petrolera venezolana, en este periodo de presiones económicas, ha podido adaptarse y sortear las dificultades impuestas por sanciones ilegales de EE.UU, lo que ha incluido la aplicación de estrategias novedosas implementadas para superar obstáculos en el aspectos de comercio y logística.

Este nuevo intento de deslegitimar (y derrocar) al gobierno del presidente Maduro no ha logrado eclipsar la fase de consolidación del ciclo recuperación que se observan en el sector energético venezolano.

La producción de crudo experimentó un aumento de 33% en los últimos 22 meses, alcanzando 922 mil barriles diarios al finalizar agosto. Por su parte, las fuentes de información secundarias de la Organización de Países Exportadores de Petróleo (OPEP) también reportan cifras con tendencia al alza, con un incremento de 28% en comparación con los niveles de hace 22 meses.

El crecimiento en la producción se traduce en un aumento significativo de las exportaciones. Los reportes de comercio de PDVSA indican que los despachos de crudo alcanzaron un promedio de 767 mil barriles diarios al cierre del segundo cuatrimestre de 2024, lo que representa un aumento de 23% con respecto a noviembre de 2022.

De manera particularmente notable, tras la licencia otorgada a la empresa Chevron, las exportaciones hacia Estados Unidos se multiplicaron casi por seis desde enero de 2023, alcanzando un promedio de 230 mil barriles diarios en agosto. Este crecimiento ubica a Venezuela como el quinto mayor proveedor de crudo al mercado estadounidense, un hito que se logró en junio de 2024.

Los alcances no se limitan solamente a ese mercado en particular. Venezuela se situó en la novena posición entre los mayores exportadores de crudo a India en el primer trimestre del actual año fiscal 2024-2025 (abril-junio), según indicaron fuentes oficiales del Ministerio de Petróleo y Gas Natural de India al diario Business Standard.

Relaciones dinámicas con el mundo multipolar y el eje Brics

Por último, es importante destacar cómo Venezuela, en su búsqueda por contribuir a la creación de un nuevo orden global, cuenta con recursos para hacer frente al asedio de Estados Unidos y sus aliados, mediante el establecimiento de relaciones estratégicas con el mundo multipolar.

El apoyo del Sur Global, que incluye a 89% de los países que reconocieron los resultados electorales del 28J, es un factor clave en este proceso.

Asia, África, parte de América Latina y el Caribe manifestaron su respaldo a las instituciones venezolanas y a la legitimidad del proceso electoral.

En agosto, el presidente Maduro recibió una invitación de Vladímir Putin para asistir a la cumbre de BRICS en octubre en Kazán.

Esta semana, durante la Asamblea General de la ONU en Nueva York, el canciller venezolano Yván Gil Pinto se reunió con sus homólogos de China e India. La República Popular reafirmó su apoyo a Venezuela en la defensa de su soberanía y desarrollo económico, mientras que la India se mostró dispuesta a fortalecer las relaciones bilaterales, especialmente en el contexto de los BRICS.

La intención de Venezuela de unirse al BRICS+ y al Nuevo Banco de Desarrollo presenta oportunidades importantes para el país. El bloque promueve la plataforma de pagos Brics Bridge, que busca reducir la dependencia del dólar y facilitar transacciones en monedas nacionales.

Esta iniciativa incluye una plataforma de pagos basada en tecnologías digitales y blockchain, lo que impulsaría el comercio intrarregional. Al integrarse en estas propuestas, Venezuela podría fortalecer sus intercambios comerciales e inversiones con otros miembros, aumentando su participación en una economía global que se espera alcance 33,6% de la producción mundial para 2028.

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