Edmundo González, il candidato dell’opposizione venezuelana alle elezioni del 28 luglio, ha partecipato al suo primo evento pubblico dal suo arrivo in Spagna in condizione di “asilo”, in una manifestazione a Puerta del Sol insieme a centinaia di suoi connazionali. All’evento hanno partecipato anche i leader del Partito popolare spagnolo (PP), di destra, il suo principale alleato in Europa, e l’ex sindaco di Caracas, Antonio Ledezma, che vive a Madrid da diversi anni.
Nel suo discorso, González ha sottolineato che “come indicato nell’articolo quinto della nostra Costituzione, in Venezuela la sovranità risiede in modo inalienabile nel popolo. E, come tutti sappiamo, il 28 luglio il Venezuela ha emesso un mandato sovrano chiaro e inappellabile a favore del cambiamento, della pace, della libertà e della democrazia. Un mandato che va riconosciuto, rispettato e seguito. La difesa di questo mandato ci impone di continuare attivi e uniti in questa lotta fino alla fine. Confidiamo nella forza della verità, della fermezza e della perseveranza. Diamo fiducia a noi stessi. Abbiamo già un mandato popolare, inequivocabile e sovrano a favore del cambiamento, e siamo molto vicini a realizzarlo. Il mondo intero è con noi. Andiamo avanti con il favore di Dio, lunga vita al Venezuela libero. “Gloria alle persone coraggiose!”, ha osservato.
La manifestazione è coincisa anche con il secondo anniversario delle elezioni in Venezuela, che secondo le autorità elettorali del paese sono state vinte dall’attuale presidente Nicolas Maduro, ma che l’opposizione rifiuta di riconoscere.
All’evento ha partecipato, anche se virtualmente, la principale leader dell’opposizione venezuelana, María Corina Machado, che ha inviato ai presenti a Madrid un messaggio in diretta dalle sue reti sociali, in cui ha affermato che “siamo uniti nella stessa causa e nello stesso desiderio. Affermeremo la nostra sovranità popolare. Ogni disco raccoglie tutta questa fatica, milioni e milioni di vite, di lavoro, di passi, di lacrime, di preghiere. “Ogni record rappresenta il buon Venezuela che è determinato ad arrivare fino in fondo”.
Durante l’evento sono stati gridati anche slogan contro Maduro, contro l’ex presidente spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero, che hanno definito un “traditore”, e sono stati lanciati proclami per un “Venezuela in libertà”.
Fonte: La Jornada