Michael Moore chiede la fine del blocco

Il famoso regista e attivista statunitense Michael Moore ha invitato sabato il presidente Joe Biden, nei suoi ultimi 100 giorni di mandato, a togliere il blocco a Cuba e a chiudere la base di tortura illegale di Guantanamo.

Nel quinto di una lunga lista di desideri: “Free Cuba, free our souls”, il pluripremiato documentarista ha chiarito che “è tempo di normalizzare tutte le relazioni con Cuba, porre fine a tutte le sanzioni contro Cuba, porre fine all’embargo (blocco) e riconoscere pienamente il diritto del popolo cubano all’autodeterminazione”.

Nel suo stile caratteristico, il regista di “Fahrenheit 9/11” ha chiesto a Biden che, mentre si trova (presumibilmente) “all’Avana alla cerimonia della firma, annunci anche che restituirà la baia di Guantánamo al popolo cubano, dato che non ne abbiamo bisogno perché è ovviamente la loro terra”.

Il suo quarto desiderio è stato proprio quello di chiudere “la base di tortura” nel territorio illegale occupato dal suo Paese nella parte orientale dell’isola perché “rappresenta una macchia scura sulla posizione degli USA nel mondo”.

Ha ricordato che lo scorso novembre, una maggioranza schiacciante di 187 Paesi dell’Assemblea Generale dell’ONU si è unita, per la 31esima volta, per “chiedere agli USA di porre fine al nostro embargo commerciale contro Cuba che dura da sei decenni”.

“L’unico Paese che ha votato con noi è stato… aspettate… Israele! Oh, e una nazione si è astenuta: l’Ucraina”, ha detto Moore, sottolineando che ‘nessuna persona decente può guardare a questo e credere veramente che gli Stati Uniti siano dalla parte giusta della questione’.

“Il cattolico devoto che è in voi sa che ciò che stiamo facendo a Cuba è sbagliato. Joe, libera le nostre anime da questo fardello peccaminoso, fai ciò che è giusto”, ha sottolineato il premio Oscar 2003 per il documentario ‘Bowling for Columbine’.

Moore ha incluso, tra gli altri, nella sua lunga lista di 13 desideri, che Biden cancelli tutti i debiti studenteschi e medici; che liberi il sostenitore dei diritti dei nativi americani Leonard Peltier, confinato 46 anni fa; e che fermi le uccisioni di Israele a Gaza.

“Quante violazioni delle linee rosse ci vorranno prima che io ne abbia abbastanza (…) Stragi di massa, omicidi di massa, distruzioni di massa, tutte commesse in nome dell’America, con le bombe dell’America, le armi dell’America, i soldi dell’America”, ha detto, esortando a ‘porre fine a questa follia’.

Nel testo (Bucket List Joe), pubblicato sul suo sito ufficiale, Moore ha sottolineato al presidente democratico: “Hai una straordinaria opportunità di far accadere molte cose. Grandi cose. Cose importanti. Con uno o due tratti della tua penna presidenziale”.

Soprattutto, ha insistito, “hai l’immunità”, riferendosi alla decisione della Corte Suprema di luglio che ha concesso al Presidente degli Stati Uniti “poteri supremi con immunità e senza conseguenze politiche. Cosa succederebbe se li usassi?”.

Fonte: CUBADEBATE

Traduzione: italiacuba.it

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