Tre punti chiave del discorso del presidente Nicolás Maduro al vertice dei BRICS

In un contesto globale segnato da crescenti tensioni geopolitiche e dall’intensificazione dei principali scacchieri di conflitti mondiali, si è svolto a Kazan, in Russia, il XVI Vertice dei BRICS, evento che ha attirato l’attenzione per la sua importanza e per le aspettative sui suoi risultati.

Per la prima volta un presidente venezuelano è stato invitato a partecipare ad un incontro di Capi di Stato del blocco, evidenziando l’importanza crescente del paese latinoamericano nell’attuale contesto multipolare, il riconoscimento internazionale nei confronti del Venezuela e il suo ruolo attivo nella formazione di nuove alleanze strategiche.

Nel suo discorso, pronunciato ieri durante la Prima Sessione del Vertice BRICS Plus, sviluppata sotto il tema “BRICS e il Sud Globale costruendo insieme un mondo migliore”, il presidente Maduro ha sottolineato la necessità di ridefinire le strutture economiche e politiche globali.

Oltre a denunciare le aggressioni economiche contro il Venezuela, ha enfatizzato l’importanza di avanzare verso una “nuova agenda economica” e una “rifondazione del sistema delle Nazioni Unite”, basandosi su due elementi chiave delle dichiarazioni di Johannesburg del 2023 e di Kazan del 2024.

  1. Per una nuova architettura finanziaria e monetaria

Il presidente Maduro ha sottolineato la necessità di riformare il sistema finanziario internazionale, esortando i paesi membri del blocco BRICS ad adottare misure più audaci per superare la dipendenza dai meccanismi monetari dominati dalle potenze occidentali.

In merito, ha dichiarato: “Non si tratta solo di fare piccole riforme del sistema monetario o finanziario, che a volte sembra non sopportare riforme, poiché i paesi coloniali dell’Occidente vorrebbero reimporre la loro egemonia tramite i meccanismi della valuta egemone”.

In questo ordine di idee ha poi spiegato che il controllo dei flussi finanziari e dei sistemi di pagamento continua a essere uno strumento di dominio contro il Sud Globale, limitando l’autonomia economica dei paesi.

In questo senso, ha ribadito il sostegno del Venezuela per avanzare nella proposta dei BRICS di consolidare un nuovo sistema di pagamento e di rafforzare la Nuova Banca di Sviluppo (NDB), concepita come alternativa ai circuiti di finanziamento e investimento soggetti all’egemonia del dollaro USA e alle istituzioni finanziarie tradizionali.

“Il Venezuela saluta con favore e insiste sulla necessità di fare passi più audaci per consolidare la NDB, un’esigenza per i popoli del sud per il loro sviluppo, per accedere agli investimenti e avanzare in un nuovo sistema di pagamento che sostituisca quelli attuali che a volte sono utilizzati come armi per aggredire”, ha affermato il presidente.

La Repubblica Bolivariana è stata oggetto di un attacco economico e finanziario senza precedenti nella sua storia. A tal proposito, Maduro ha dichiarato che il Venezuela è stato “escluso da tutti i sistemi di pagamento mondiali come parte delle aggressioni, delle sanzioni economiche per provocare un cambio di regime politico, come ben sapete”, riaffermando che l’esclusione del paese da tali sistemi è un esempio di come le potenze occidentali utilizzino l’economia come arma di coercizione.

Il presidente ha sottolineato che una nuova economia mondiale deve essere inclusiva e mirare a soluzioni pratiche per i problemi dello sviluppo. Ha espresso quindi la necessità di creare un paniere di valute che “combini le valute forti delle superpotenze con il diritto di ogni paese a disporre di una propria moneta”, il che permetterebbe una diversificazione che ridurrebbe la vulnerabilità delle nazioni di fronte a sanzioni illegali.

  1. Rifondazione dell’ONU

Il presidente venezuelano ha anche fatto un appello alla rifondazione del sistema delle Nazioni Unite (ONU), denunciando l’inattività dell’ONU di fronte alla sofferenza del popolo palestinese: “Ogni volta che un missile ad alta precisione colpisce un edificio a Gaza e uccide uomini, donne e bambini, quei missili incendiano e distruggono il sistema delle Nazioni Unite”.

In un passaggio particolarmente deciso, ha chiesto: “Dov’è la Corte Internazionale di Giustizia? O è stata creata solo per perseguitare i paesi del Sud? Dov’è il sistema di giustizia delle Nazioni Unite? Solo per emettere documenti e comunicati?”. Questa critica ha evidenziato i pregiudizi delle istituzioni globali a favore delle potenze tradizionali, che ignorano vulnerabilità e bisogni delle nazioni in via di sviluppo.

In tal senso ha quindi esortato la comunità internazionale a far sentire la propria voce e a cercare un piano pratico, anche audace, per una rifondazione del sistema delle Nazioni Unite.

La menzione alla Palestina ha permesso a Maduro di posizionare il Venezuela come un punto di riferimento nella denuncia del genocidio israeliano all’interno del vertice, criticando profondamente le istituzioni internazionali, che attraversano una fase di esaurimento e profonda crisi riguardo ai loro valori fondanti: sovranità e autodeterminazione dei popoli.

  1. I BRICS come epicentro del nuovo mondo

All’inizio del suo intervento, il presidente ha introdotto un importante tema nel suo discorso, menzionando che il blocco BRICS ha portato nuovi paradigmi sulla scena internazionale, nel contesto della transizione verso una nuova epoca.

Per enfatizzare questo, ha ricordato il lancio del Movimento dei Paesi Non Allineati negli anni ’50 e ’60, che rappresentò una delle prime entità internazionali rappresentative del Sud Globale.

“Dalla modestia della nostra esistenza, ma con la grandezza dei nostri sogni, aspiriamo al rispetto del nostro diritto all’indipendenza, al futuro e allo sviluppo”, ha affermato il presidente.

Il presidente ha così rafforzato la sua visione secondo cui i BRICS dovrebbero essere uno spazio non solo di cooperazione economica, ma anche un progetto politico trasformativo per concretizzare un nuovo mondo multipolare.

Concludendo il suo discorso, ha affermato che i BRICS rappresentano “l’epicentro della nascita di un nuovo mondo”, un mondo che cerca l’equilibrio di potere e l’inclusione di diversi poli di sviluppo, allineandosi con la visione di un ordine pluripolare e multicentrico.

In questa prospettiva, ha invocato la figura del Libertador Simón Bolívar e dell’ex presidente Hugo Chávez, sottolineando che “è giunto il tempo di quel mondo di equilibrio che è il mondo pluripolare, multicentrico”. Questo ha collegato la tradizione storica del Venezuela con le attuali aspirazioni dei BRICS, situando il paese come un attore impegnato e che accompagna con convinzione i principi del blocco.

In definitiva, il suo appello a costruire una nuova architettura finanziaria e a rifondare l’ONU, insieme ai riferimenti al Libertador e al Movimento dei Paesi Non Allineati, ha posizionato il Venezuela come un attore impegnato nella costruzione di un nuovo ordine multipolare.

Tres claves del discurso del presidente Nicolás Maduro en la Cumbre BRICS 


Tres claves del discurso del presidente Nicolás Maduro en la Cumbre BRICS

En medio de un escenario global marcado por el incremento de tensiones geopolíticas y la agudización de los principales tableros de conflicto en el mundo, se celebró la XVI Cumbre de los Brics en Kazán, Rusia, evento que acaparó la atención por su relevancia y las expectativas en torno a sus resultados.

Por primera vez un mandatario venezolano es invitado a participar en un encuentro de Jefes de Estado del bloque, lo que subraya la creciente importancia del país latinoamericano en el andamiaje multipolar actual, el reconocimiento internacional hacia Venezuela y también su papel activo en la configuración de nuevas alianzas estratégicas.

Durante su discurso el día de ayer en la Primera Sesión de la Cumbre Brics Plus, desarrollada bajo el lema “Brics y el Sur Global construyendo juntos un mundo mejor”, el presidente Maduro planteó la necesidad de reconfigurar las estructuras económicas y políticas globales.

Además de denunciar las agresiones económicas contra Venezuela, resaltó la importancia de avanzar hacia una “nueva agenda económica” y una “refundación del sistema de Naciones Unidas”, tomando como base dos elementos claves de las declaraciones de Johannesburgo de 2023 y la de Kazán en 2024.

  1. Por una nueva arquitectura financiera y monetaria

El presidente Maduro enfatizó la necesidad de reformar el sistema financiero internacional, haciendo un llamado a los países que conforman el bloque Brics a adoptar medidas más audaces para superar la dependencia de los mecanismos monetarios dominados por las potencias occidentales.

Al respecto, argumentó: “No se trata solo de hacer pequeñas reformas del sistema monetario, del sistema financiero, que a veces pareciera no aguantar reformas, porque países coloniales de Occidente quisieran reimponer su hegemonía por la vía de los mecanismos de la moneda hegemónica”.

En este orden de ideas, explicó que el control de los flujos financieros y los sistemas de pagos sigue siendo un instrumento de dominio contra el Sur Global, lo que limita la autonomía económica de los países.

En adelante, resaltó el apoyo de Venezuela para avanzar en la propuesta de los Brics para consolidar un nuevo sistema de pagos y fortalecer el Nuevo Banco de Desarrollo (NBD), proyectado como una alternativa a los circuitos de financiamiento e inversión sujetos hegemonía del dólar estadounidense y a las instituciones financieras tradicionales.

“Venezuela saluda e insiste en la necesidad de que se avance en pasos más Audaces en la consolidación del NBD, una necesidad para los pueblos del sur, para su desarrollo para acceder a inversiones que se avance en un nuevo sistema de pagos que sustituya a los sistemas de pago que a veces convierten como armas para agredir”, indicó el mandatario.

La República Bolivariana ha sido objetivo de un ataque económico financiero sin precedentes en su historia. Sobre esto, Maduro afirmó que Venezuela fue “sacada de todos los sistemas de pagos mundial como parte de las agresiones, de castigos económicos para cambio de régimen político, como ustedes conocen”, reafirmando que la exclusión de del país de dichos sistemas es un ejemplo de cómo las potencias occidentales usan la economía como arma de coerción.

El presidente resaltó que una nueva economía mundial debe ser incluyente y buscar soluciones prácticas para los problemas del desarrollo. Por ello, expresó la necesidad de crear una canasta de monedas que “combine las monedas fuertes de las superpotencias, con el derecho a tener moneda propia cada uno de nuestros países”, lo que permitiría una diversificación que disminuya la vulnerabilidad de las naciones frente a sanciones ilegales.

  1. Refundación de la ONU

El Jefe de Estado venezolano también hizo un llamado a la refundación del sistema de la Organización de las Naciones Unidas (ONU). Destacó la inacción de la ONU frente al sufrimiento del pueblo palestino: “Cada vez que cae un misil de alta precisión sobre un edificio en Gaza y mata a hombres, mujeres y niños. Esos misiles incendian y destruyen el sistema de Naciones Unidas”.

En un pasaje contundente, cuestionó: “¿Dónde está la Corte Internacional de Justicia? ¿O es que fue creada solo para perseguir a los países del Sur? ¿Dónde esta el sistema de justicia de Naciones Unidas? ¿Solo para sacar documentos y comunicados?”. Esta crítica puso en valor el sesgo en las instituciones globales que favorecen a las potencias tradicionales, mientras ignoran las vulnerabilidades y necesidades de las naciones en desarrollo.

En este sentido, apeló a la comunidad internacional a elevar su voz y buscar un plan práctico, también audaz, para una refundación del sistema de Naciones Unidas.

La mención a Palestina le permitió a Maduro ubicar a Venezuela como un referente de la denuncia contra el genocidio israelí dentro de la Cumbre, y erigir una profunda crítica a las instituciones internacionales, que transitan por un ciclo de agotamiento y profunda crisis en torno a sus valores fundacionales: la soberanía y la autodeterminación de los pueblos.

  1. BRICS como epicentro del nuevo mundo

Al inicio de su participación, el presidente introdujo un matiz importante en su discurso al mencionar que el bloque Brics ha puesto en la escena internacional nuevos paradigmas, en medio de la transición hacia una nueva nueva época.

Para llegar a ese punto, hizo una revisión histórica del lanzamiento del Movimiento de Países No Alineados en las décadas de los 50 y 60, que representó una de las primeras entidades internacionales representativas del Sur Global.

“Desde la modestia de nuestra existencia, pero con la grandeza de nuestros sueños, aspiramos a que se respete nuestro derecho a la independencia, al futuro y al desarrollo”, enfatizó el Jefe de Estado.

De esta forma, el Presidente reforzó su visión de que los BRICS deben ser un espacio no solo de cooperación económica, sino también de un proyecto político transformador para cristalizar el nuevo mundo multipolar.

Al concluir su disertación, señaló que los Brics son el “epicentro del nacimiento de un nuevo mundo”, un mundo que busca el equilibrio de poder y la inclusión de diferentes polos de desarrollo, alineándose con la visión de un orden pluripolar y multicéntrico.

En esta línea, invocó la fifura dl Libertador Simón Bolívar y del expresidente Hugo Chávez, señalando que “ha llegado la época de ese mundo de equilibrio que es el mundo pluripolar, multicéntrico”. Esto conecta la tradición histórica de Venezuela con las aspiraciones actuales de los Brics, situando al país como un actor comprometido y que acompaña los principios del bloque con convicción.

En definitiva, su llamado a construir una nueva arquitectura financiera y a refundar de la ONU, así como sus referencias al Libertador y al Movimientode Países No Alineados, ubicó a  Venezuela como un actor comprometido con la construcción de un nuevo orden multipolar.

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