Riunioni bilaterali e rafforzamento della cooperazione multipolare
La partecipazione del Venezuela al XVI Vertice dei BRICS è stata segnata dalla presenza del suo presidente, Nicolás Maduro, il primo Capo di Stato venezuelano a partecipare ad un incontro di presidenti del blocco.
Durante mercoledì 23 e giovedì 24, il presidente ha tenuto diversi incontri bilaterali di grande importanza e ha partecipato alle sessioni plenarie del formato Outreach/BRICS Plus, svoltesi nella città di Kazan.
Il presidente russo ha invitato il suo omologo venezuelano, lo scorso agosto, e i due hanno tenuto un incontro il primo giorno dell’evento, durante il quale Putin ha espresso il proprio sostegno al desiderio del Venezuela di elevare il proprio status di partecipazione nell’alleanza.
Il Venezuela ha ottenuto un risultato positivo poiché le varie attività sviluppate hanno proseguito il paradigma multipolare della sua diplomazia e delle agende bilaterali costruite e ampliate nel corso dei decenni, uno schema che ha permesso di superare il tentativo del Brasile di ostacolare la sua partecipazione al vertice.
“…A FAVORE DELL’UGUAGLIANZA NEL MONDO”
Né l’attacco di sanzioni illegali né le aggressioni deliberate dell’élite USA ed europea hanno impedito l’impulso russo al blocco multipolare. Il Venezuela, che aspira a rafforzare ulteriormente la propria relazione con l’alleanza, ha sviluppato scambi con la potenza euroasiatica, il cui ruolo guida è centrale nei BRICS.
Durante l’incontro con il suo omologo venezuelano, Putin ha sottolineato che “il volume del commercio bilaterale è in crescita, e numerosi progetti sono stati avviati nei settori dell’energia, prodotti farmaceutici, trasporti e nuove tecnologie”.
La presenza del presidente venezuelano, definita una “sorpresa” da alcuni media, ha consentito anche un incontro con il presidente cinese, Xi Jinping, al quale Maduro ha detto che la Cina ha in Venezuela “un amico sincero” e ha evidenziato che entrambe le nazioni “difendono le stesse cause (…) la causa di un destino condiviso dell’umanità”.
Il Venezuela è l’unico Paese latino-americano con cui la Cina mantiene una “Associazione Strategica a Tutto Campo e in Ogni Tempo”, sottoscritta il 13 settembre 2023. Lo scorso giugno la vicepresidentessa e ministra del Petrolio, Delcy Rodríguez, ha evidenziato che i due paesi hanno “oltre 531 progetti in 17 commissioni miste di alto livello, promosse dal Comandante Hugo Chávez e, successivamente, dal presidente Nicolás Maduro”.
Il presidente cinese ha risposto al suo omologo venezuelano: “Siamo amici di ferro, di acciaio, e resteremo sempre in contatto”.
AMPIAMENTO, PROGRESSO E NUOVE SFIDE NELLA DIPLOMAZIA MULTIPOLARE
Così come avvenuto con i presidenti di Russia e Cina, il XVI Vertice dei BRICS ha fornito uno spazio per rafforzare le relazioni consolidate e avanzare in altri rapporti strategici.
Una dimostrazione di ciò è stata l’incontro tra il presidente venezuelano e il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, il quale ha affermato che negli ultimi anni le relazioni sono migliorate in molti settori e che continueranno a prendere misure per avanzare nella cooperazione.
A maggio scorso si è svolto il IV Incontro della Commissione Mista di Alto Livello binazionale. Si stima che, entro la fine del 2024, lo scambio commerciale tra Venezuela e Turchia raggiungerà 800 milioni di $, come annunciato dal presidente del Centro Internazionale di Investimenti Produttivi (CIIP), Álex Saab.
Questa meta è stata confermata dal presidente Maduro che, durante l’incontro, ha sottolineato la nuova fase delle relazioni economiche che inizierà a partire dal primo trimestre 2025.
Il paese chiave nella regione euroasiatica ha giocato un ruolo fondamentale nella ripresa economica venezuelana grazie alla crescita del commercio reciproco. Nel 2021 gli scambi hanno raggiunto 850 milioni di $, cifra che ha ampiamente superato i 150 milioni di $ registrati nel 2019.
Erdogan ha affermato che la crescente aggressione di Israele minaccia la pace e la sicurezza non solo dell’Asia Occidentale, ma del mondo intero, motivo per cui la comunità internazionale deve prendere misure urgenti ed efficaci per fermare Tel Aviv.
Durante l’incontro con il presidente della Bielorussia, Aleksandr Lukashenko, si è avanzato nelle modalità per rafforzare la cooperazione commerciale e politica tra le nazioni, consolidando una relazione strategica nel contesto di una nuova geopolitica multipolare. Il dirigente bielorusso ha espresso la sua ammirazione per la direzione di Maduro, e anche la sua fiducia nella capacità del Venezuela di ottenere vittorie su scala internazionale.
Venezuela e Bielorussia hanno riattivato lo scorso luglio una tabella di marcia per una cooperazione strategica di alto livello per i prossimi 10 anni. In un incontro con il primo ministro del paese slavo, Roman Golovchenko, il vicepresidente del settore della Pianificazione, Ricardo Menéndez, ha sottolineato che i mercati e le capacità produttive della Bielorussia “avranno in Venezuela una piattaforma, un orizzonte di espansione per tutta la nostra America in funzione dello sviluppo dei nostri popoli”.
Durante l’incontro, il presidente Maduro ha sottolineato l’importanza dell’alleanza tra i due paesi, mettendo in evidenza la cooperazione e il rispetto reciproco, una formula che si allontana dalle imposizioni economiche e dalle sanzioni coercitive.
D’altra parte, la visione del primo ministro etiope, Abiy Ahmed Ali, coincide con quella del presidente Maduro nella difesa del multilateralismo, della pace, del rispetto, della cooperazione e dell’integrazione dei popoli del mondo, come dimostrato nel primo scambio avvenuto mercoledì tra i due dirigenti.
La posizione geografica dell’Etiopia nel cosiddetto Corno d’Africa favorisce la connettività con il resto della regione, il commercio e l’integrazione economica globale, così come gli sforzi per costruire infrastrutture di sviluppo.
AUDACIA PER RIFONDARE IL SISTEMA MULTILATERALE E DE-DOLLARIZZARE LE FINANZE GLOBALI
La voce del Venezuela che denuncia il genocidio contro il popolo palestinese si è fatta sentire durante l’incontro con il suo presidente, Mahmoud Abbas. Il dirigente venezuelano Maduro, che ha chiesto di difendere il diritto alla vita in quella nazione, ha affermato che “la causa del popolo palestinese è la causa del Venezuela”.
Le relazioni tra i due paesi hanno compiuto 15 anni, lo scorso aprile, evento commemorato dal governo venezuelano insieme all’appello per fermare i crimini di guerra e lesa umanità contro la popolazione di Gaza e della Cisgiordania da parte di Israele.
Giovedì, secondo giorno del vertice, si sono svolte le sessioni plenarie nel formato Outreach/Brics Plus. Da lì, il presidente Maduro ha condannato l’inazione dell’ONU di fronte al genocidio israeliano a Gaza e in Libano, chiedendo la rifondazione di questo organismo tramite un piano “pratico e audace”.
Un resoconto più ampio sul discorso del presidente Nicolás Maduro è disponibile qui.
Durante il secondo giorno, il presidente iraniano, Masud Pezeshkian, ha dichiarato in un incontro con il suo omologo venezuelano che i membri del gruppo Brics e altri paesi possono approfondire i loro legami “indipendentemente dall’unilateralismo e dal totalitarismo dei paesi occidentali” e “stabilire un nuovo ordine nel mondo”.
Il mandatario venezuelano, da parte sua, ha affermato che “le azioni degli USA e degli occidentali in varie regioni oggi riflettono una preoccupante riproduzione della dinamica neonazista e neofascista, mentre il sionismo incarna una rinascita del nazismo e del fascismo nello scenario globale”.
Entrambi i presidenti hanno concordato di approfondire le loro relazioni che, in ambito energetico, sono avanzate in modo sostenuto e fermo dopo la visita a Caracas, nel giugno 2023, del defunto presidente Ebrahim Raisi.
Inoltre, nel contesto dell’alleanza strategica bilaterale, ci sono frequenti incontri sia di delegazioni venezuelane che viaggiano a Teheran, sia di iraniani che visitano Caracas per lo scambio tecnologico e lo sviluppo di questioni di sicurezza energetica.
Maduro ha anche avuto un incontro con il presidente boliviano, Luis Arce, che ha dichiarato sulle sue reti sociali: “Riaffermiamo la nostra lotta rivoluzionaria per l’unità e la cooperazione tra i nostri paesi, in tempi in cui interessi imperialisti cercano di indebolire la democrazia e le conquiste sociali dei nostri popoli”.
Da parte sua, il presidente venezuelano ha sottolineato che entrambi i paesi “sono nazioni unite da una storia profonda, sotto i principi di fratellanza concepiti dal nostro padre liberatore, Simón Bolívar; dai BRICS emergiamo verso lo sviluppo e la prosperità”.
Dalla visita di Arce a Caracas, nell’aprile 2023, nel quadro della III Commissione di Integrazione Bolivia-Venezuela, sono stati avviati circa 13 accordi di cooperazione nei settori dell’energia e petrolio, gas, istruzione, cultura, salute, miniere, tra altri che sono stati rivisti a Kazan.
Con il Vietnam il Venezuela sta costituendo una impresa mista destinata alla produzione di vetro, così come accordi in ambito agricolo, un Memorandum d’Intesa con PDVSA e nuovi piani per lo sviluppo di capacità tecnologiche e delle telecomunicazioni in Venezuela. Questi legami sono stati rivisti dalla vicepresidentessa esecutiva, Delcy Rodríguez, in un incontro con l’ambasciatore di quel paese pochi giorni prima del vertice.
Da qui l’incontro con il primo ministro del Vietnam, Pham Minh Chinh, è servito per rivedere la mappa della cooperazione e lo stato di tali accordi, oltre che per aumentare i legami economici, commerciali e di investimento.
Durante le sessioni plenarie del formato Outreach/Brics Plus, il presidente venezuelano ha insistito sull’attuazione di un paniere di valute che combini quelle forti delle superpotenze con il diritto di avere una propria moneta in ciascuno dei nostri paesi; bisogna cercare soluzioni pratiche ai problemi dello sviluppo”.
Il Venezuela, che è stato assediato dalle sanzioni illegali USA e dell’Unione Europea per ottenere un cambio di regime, ha proposto un nuovo sistema di pagamenti “per sostituire quei sistemi che sono stati usati come armi per aggredire”, nelle parole di Maduro.
LULA E AMORIN FALLIRONO NEL LORO OBIETTIVO
Al termine dell’evento, nella conferenza stampa per esporre i risultati del vertice, il presidente Putin ha confermato il suo riconoscimento della legittimità del governo guidato dal presidente Maduro e gli ha augurato successo. Ha aggiunto che vede possibile l’ingresso del Venezuela nei BRICS se approvato da tutti i paesi del gruppo e ha chiarito che, su questo tema, le posizioni di Russia e Brasile non coincidono.
Affinché la Repubblica Bolivariana sia ammessa nell’alleanza dei paesi è necessario il consenso di tutti i suoi membri, come lo esigono le norme dell’associazione, e senza unanimità non può esserci alcuna azione sull’ammissione, ha dettagliato il dirigente russo.
Il Venezuela ha partecipato a molteplici forum e riunioni di alto livello all’interno dei BRICS e promuove inoltre azioni a favore di una nuova architettura finanziaria. Cerca anche la democratizzazione nella partecipazione dei paesi nei diversi spazi multilaterali, il che lo coinvolge fortemente con i valori e gli obiettivi del gruppo dei BRICS, e rafforza i quadri di cooperazione strategica con le nazioni fondamentali dell’istituzione.
Questi sono elementi chiave per comprendere che, al di là del veto del Brasile, il Venezuela ha una presenza attiva nella piattaforma e partecipa regolarmente alle sue attività, situazioni che testimoniano una relazione stretta, come è stato dimostrato dalla partecipazione del presidente venezuelano al vertice di Kazan. In tal senso, Lula e Amorim non hanno raggiunto il loro obiettivo.
Il fatto che il Brasile si opponga alla partecipazione del Venezuela rappresenta un punto di rottura con la natura dei BRICS e i suoi principi fondamentali. In questo senso, tramite il suo Ministero degli Esteri, il governo nazionale ha definito come un “gesto ostile” la decisione del Brasile di porre il veto all’ingresso del Venezuela nel blocco economico e ha ritenuto che ciò riproduca la politica di sanzioni applicata contro il paese. Misión Verdad ha analizzato le possibili motivazioni di tale posizione da parte dell’amministrazione Lula, così come le sue implicazioni.
Il comunicato, pubblicato giovedì scorso dal Governo Bolivariano, afferma che i paesi partecipanti al vertice sostenevano e appoggiavano l’integrazione del Venezuela in questa organizzazione. Tuttavia, il Brasile ha cercato di imporre un criterio unilaterale in uno spazio creato proprio per la cooperazione e la complementarità.
Va ricordato che il paese amazzonico e l’India, meno distanti dall’orbita occidentale, hanno mantenuto una posizione cauta sull’adesione di nuovi membri sin dall’incontro dei ministri degli Esteri tenutosi a giugno. In quell’occasione si è deciso di “fare una pausa” riguardo le nuove ammissioni, motivo per cui si stanno negoziando categorie di paesi partner come tappe preliminari a una adesione a pieno titolo. Tuttavia, apertamente, portavoce della delegazione brasiliana come il consigliere speciale di Lula, Celso Amorim, hanno espresso commenti negativi riguardo l’ingresso del Venezuela.
Un esempio di come prevalga la necessità strategica di multipolarità al di sopra dei disaccordi è l’incontro, nel quadro del vertice, tra il primo ministro dell’India, Narendra Modi, e il presidente della Cina, Xi Jinping, in cui è stato raggiunto uno storico accordo di confine per porre fine a uno scontro, durato quattro anni, legato a decine di migliaia dei loro soldati nella regione montuosa del Ladakh.
Nel suo discorso, il presidente venezuelano ha insistito sull’audacia necessaria per sbloccare temi come l’architettura finanziaria globale e l’offensiva genocida dello Stato di Israele. Ciò ha contrastato con la posizione di Lula nei confronti del Venezuela, che ha generato attriti nel blocco, i cui risultati saranno valutati in questa nuova fase, sia per i BRICS che per le relazioni bilaterali.
La posizione del Brasile non ha impedito che le relazioni del Venezuela con potenze emergenti come Russia, Cina, India, Turchia, Iran, e altri, si rafforzassero nel contesto del vertice. Lo hanno dimostrato le dichiarazioni dei loro presidenti ma anche le azioni compiute e da compiere nel campo della cooperazione internazionale.
Nuovi passi nelle relazioni e il rilancio di altre collocano il Venezuela in un piano strategico in cui si ampliano le opportunità commerciali e di cooperazione in vari ambiti che avvantaggerebbero la popolazione. In funzione di ciò, Maduro ha affermato tramite il suo account Telegram che “da 200 anni siamo nei BRICS, ora stiamo costruendo un’agenda economica potente, con una politica che unifica l’umanità. In tal senso, dico che noi siamo nei BRICS da molti anni”.
Il dispositivo orchestrato da Washington per isolare il governo nazionale dopo il 28 luglio —e al quale il Brasile si è unito con il suo veto— non ha prodotto l’effetto desiderato, né contro il Venezuela né contro i suoi alleati strategici.
Así derrotó Venezuela el intento de boicot de Brasil en los Brics
Reuniones bilaterales y fortalecimiento de la cooperación multipolar
Así derrotó Venezuela el intento de boicot de Brasil en los Brics
La participación de Venezuela en la XVI Cumbre de los Brics estuvo signada por la asistencia de su presidente, Nicolás Maduro, el primer mandatario del país en participar en un encuentro de jefes de Estado del bloque.
Durante el miércoles 23 y el jueves 24 el líder sostuvo distintas reuniones bilaterales de suma importancia y participó en las sesiones plenarias del formato Outreach/Brics Plus realizadas en la ciudad de Kazán.
El presidente ruso invitó a su par venezolano en agosto pasado y ambos sostuvieron una reunión durante el primer día del evento, en la que Putin mostró su apoyo al deseo del país caribeño de elevar su estatus de participación dentro de la alianza.
Venezuela obtuvo un saldo positivo debido a que las distintas actividades desarrolladas fueron continuación del paradigma multipolar de su diplomacia y de agendas bilaterales que se han venido construyendo y ampliando por décadas, esquema que permitió superar el intento de Brasil de obstaculizar su participación en la cumbre.
“…a favor de la igualdad en el mundo”
Ni la arremetida de sanciones ilegales ni las agresiones deliberadas de la élite estadounidense y europea han impedido el impulso ruso al bloque multipolar. Venezuela, que mantiene su aspiración de seguir profundizando su relación con la alianza, ha desarrollado intercambios con la potencia euroasiática, cuyo liderazgo es central dentro de los Brics.
Durante la reunión con su par venezolano, Putin resaltó que “el volumen del comercio bilateral también está creciendo, se han lanzado numerosos proyectos en los sectores de energía, productos farmacéuticos, transporte y nuevas tecnologías”.
La presencia del presidente venezolano, calificada de “sorpresa” por algunos medios, también permitió el encuentro con su par chino, Xi Jinping, a quien le hizo saber que China tiene en Venezuela “un amigo sincero”, y destacó que ambas naciones “estamos defendiendo las mismas causas (…) la causa de un destino compartido de la humanidad”.
Venezuela es el único país de América Latina con el que China mantiene una Asociación Estratégica a Toda Prueba y Todo Tiempo, suscrita el 13 de septiembre de 2023. En junio pasado la vicepresidenta ejecutiva y ministra de Petróleo, Delcy Rodríguez, destacó que ambos países tienen “más de 531 proyectos en 17 comisiones mixtas de alto nivel celebradas con el impulso del Comandante Hugo Chávez y, luego, del presidente Nicolás Maduro”.
El mandatario chino respondió a su homólogo venezolano: “Somos amigos de hierro, de acero, y vamos a mantenernos siempre en contacto”.
Ampliación, avance y nuevos retos en la diplomacia multipolar
Así como ocurrió con los líderes de Rusia y China, la XVI Cumbre de los Brics sirvió como espacio para ampliar relaciones ya consolidadas y avanzar en otros vínculos estratégicos.
Muestra de ello fue el encuentro del presidente venezolano con el de Türkiye, Recep Tayyip Erdogan, quien afirmó que en los últimos años las relaciones han mejorado en muchos ámbitos y que seguirán tomando medidas para continuar avanzando en la cooperación.
En mayo pasado se realizó la IV Reunión de la Comisión Mixta de Alto Nivel binacional. Se estima que, a finalizar 2024, el intercambio comercial entre Venezuela y Türkiye alcance 800 millones de dólares, según anunció el presidente del Centro Internacional de Inversiones Productivas (CIIP), Álex Saab.
Esta meta fue confirmada por el presidente Maduro quien, durante el encuentro, hizo hincapié en la nueva etapa de relaciones económicas que iniciará a partir del primer trimestre de 2025.
El país pivote en la región euroasiática ha jugado un rol fundamental en la recuperación económica venezolana debido al crecimiento del comercio mutuo. En 2021 el intercambio alcanzó 850 millones de dólares, cifra que superó ampliamente los 150 millones de dólares registrados en 2019.
Erdogan dijo que la creciente agresión de Israel amenaza la paz y la seguridad no solo de Asia Occidental sino del mundo entero, por lo que la comunidad internacional debe tomar medidas urgentes y efectivas para detener a Tel Aviv.
Durante el encuentro con el presidente de Belarús, Aleksandr Lukashenko, se avanzó en las formas de fortalecer la cooperación comercial y política entre la naciones, lo que consolida una relación estratégica dentro del contexto de una nueva geopolítica multipolar. El líder bielorruso expresó su admiración por el liderazgo de Maduro, y también su confianza en la capacidad de Venezuela para obtener victorias a escala internacional.
Venezuela y Belarús reactivaron en julio pasado una hoja de ruta de cooperación estratégica de alto nivel para los próximos 10 años. En un encuentro con el primer ministro del país eslavo Román Golóvchenko, el vicepresidente sectorial de Planificación, Ricardo Menéndez, destacó que los mercados y las capacidades productivas de Belarús “van a tener en Venezuela una plataforma, un horizonte de expansión para toda nuestra América en función del desarrollo de nuestros pueblos”.
Durante el encuentro, el presidente Maduro destacó la importancia de la alianza entre ambos países haciendo énfasis en la cooperación y el respeto mutuo, fórmula que se aleja de las imposiciones económicas y las sanciones coercitivas.
Por otra parte, la visión del primer ministro etíope, Abiy Ahmed Ali, coincide con la del presidente Maduro en la defensa del multilateralismo, la paz, el respecto, la cooperación e integración de los pueblos del mundo, lo cual fue demostrado desde el primer intercambio sostenido el miércoles entre ambos mandatarios.
La posición geográfica de Etiopía en el llamado cuerno africano favorece la conectividad con el resto de la región, el comercio y la integración económica global, así como los esfuerzos para construir infraestructuras de desarrollo.
Audacia para Refundar el sistema multilateral y desdolarizar las finanzas globales
La voz de Venezuela denunciando el genocidio contra el pueblo palestino se hizo sentir durante la reunión con su presidente, Mahmoud Abbas. El líder venezolano Maduro, quien llamó a defender el derecho a la vida en esa nación, expresó que “la causa del pueblo palestino es la causa de Venezuela”.
Las relaciones entre ambos países cumplieron 15 años en abril pasado, lo que fue conmemorado por el gobierno venezolano junto al llamado a detener los crímenes de guerra y de lesa humanidad contra la población de Gaza y Cisjordania por parte de Israel.
El jueves, segundo día de la cumbre, se realizaron las sesiones plenarias en formato Outreach/Brics Plus. Desde allí el presidente Maduro condenó la inacción de la ONU ante el genocidio israelí en Gaza y en Líbano, pidiendo refundación del sistema de este organismo mediante un plan “práctico y audaz”.
Una reseña más amplia sobre el discurso del presidente Nicolás Maduro está disponible aquí.
Durante el segundo día el presidente iraní, Masud Pezeshkian, declaró en una reunión con su par venezolano que los miembros del grupo Brics y otros países pueden profundizar sus lazos “independientemente del unilateralismo y totalitarismo de los países occidentales” y “establecer un nuevo orden en el mundo”.
El mandatario venezolano, por su parte, afirmó que “las acciones de los estadounidenses y los occidentales en varias regiones hoy reflejan una reproducción preocupante de la dinámica neonazi y neofascista, mientras que el sionismo encarna un resurgimiento del nazismo y el fascismo en el escenario global”.
Ambos líderes coincidieron en profundizar sus relaciones que, en lo energético, han avanzado de manera sostenida y firme luego de la visita a Caracas, en junio de 2023, del fallecido presidente Ebrahim Raisi.
Además, en el contexto de la alianza estratégica bilateral, hay reuniones frecuentes tanto de delegaciones venezolanas que viajan a Teherán como de iraníes que visitan Caracas para el intercambio tecnológico y el desarrollo de asuntos de seguridad energética.
Maduro también sostuvo un encuentro con el presidente boliviano, Luis Arce, quien dijo en sus redes sociales: “Reafirmamos nuestra lucha revolucionaria por la unidad y la cooperación entre nuestros países, en tiempos cuando intereses imperialistas buscan debilitar la democracia y las conquistas sociales de nuestros pueblos”.
Por su parte el mandatario venezolano destacó que ambos países “son naciones unidas por una historia profunda, bajo los principios de hermandad concebidos por nuestro padre Libertador, Simón Bolívar; desde los Brics emergemos hacia el desarrollo y la prosperidad”.
Desde la visita de Arce a Caracas en abril de 2023, en el marco de la III Comisión de Integración Bolivia–Venezuela, se han encaminado unos 13 acuerdos de cooperación en las áreas de energía y petróleo, gas, educación, cultura, salud, minería, entre otros que fueron revisados en Kazán.
Con Vietnam Venezuela está constituyendo una empresa mixta destinada a la producción de vidrio, así como acuerdos en materia agrícola, un Memorándum de Entendimiento con PDVSA y nuevos planes el desarrollo de capacidades tecnológicas y de las telecomunicaciones en Venezuela. Estos nexos fueron revisados por la vicepresidenta ejecutiva, Delcy Rodríguez, en una reunión con el embajador de ese país días antes de la cumbre.
De allí que el encuentro con el primer ministro de Vietnam, Pham Minh Cinh, sirvió para repasar el mapa de cooperación y estatus de dichos convenios, así como aumentar los nexos económicos, comerciales y de inversión.
Durante las sesiones plenarias del formato Outreach/Brics Plus, el presidente venezolano insistió en la implementación de una canasta de monedas que combine las fuertes de las superpotencias con el derecho a tener moneda propia en cada uno de nuestros países; hay que buscar soluciones prácticas para los problemas del desarrollo”.
Venezuela, que ha sido asediada por las sanciones ilegales de Estados Unidos y la Unión Europea para lograr un cambio de régimen, propuso un nuevo sistema de pagos “para sustituir aquellos sistemas que han sido utilizados como armas para agredir”, en palabras de Maduro.
Lula y Amorim fracasaron en su objetivo
Al final del evento, en la rueda de prensa para exponer los resultados la cumbre, el presidente Putin confirmó su reconocimiento a la legitimidad del gobierno liderado por el presidente Maduro y le deseó éxito. Agregó que ve posible el ingreso de Venezuela en los Brics si lo aprueban todos los países del grupo y aclaró que, en cuanto a este tema, las posiciones de Rusia y Brasil no coinciden.
Para que la República Bolivariana sea admitida en la alianza de países es necesario el consentimiento de todos sus miembros, así lo exigen las normas de la asociación y, sin unanimidad, no puede haber ninguna acción sobre la admisión, detalló el líder ruso.
Venezuela ha participado en múltiple foros y reuniones de alto nivel dentro los Brics y además impulsa acciones en favor de una nueva arquitectura financiera. También busca la democratización en la participación de los países en los distintos espacios multilaterales, lo que la involucra fuertemente con los valores y metas del grupo de los Brics, y fortalece los marcos de cooperación estratégicos con las naciones fundamentales de la instancia.
Estos son elementos nucleares para comprender que, más allá del veto de Brasil, Venezuela tiene una presencia activa en la plataforma y participa de forma recurrente en sus actividades, situaciones que dan cuenta de una relación cercana, como quedó demostrado con la participación del mandatario venezolano en la cumbre en Kazán. En tal sentido, Lula y Amorin no consiguieron su objetivo.
El hecho de que Brasil se oponga a la participación de Venezuela es un punto de ruptura con la naturaleza de los Brics y sus postulados principales. En este sentido, a través de su cancillería, el gobierno nacional calificó como un “gesto hostil” la decisión de Brasil de vetar su ingreso al bloque económico y consideró que la misma reproduce la política de sanciones aplicadas contra el país. Desde Misión Verdad se han analizado las posibles motivaciones de dicha posición por parte de la administración Lula, así como sus implicaciones.
El comunicado, publicado el jueves pasado por el Gobierno Bolivariano, afirma que los países que participaron en la cumbre respaldaban y apoyaban la integración de Venezuela en esta organización. Sin embargo, Brasil intentó imponer un criterio unilateral en un espacio creado precisamente para la cooperación y la complementariedad.
Cabe recordar que el país amazónico e India, menos distantes de la órbita occidental, mantenían una posición cautelosa ante la adhesión de nuevos miembros desde la reunión de cancilleres realizada en junio. En aquel encuentro se decidió “hacer una pausa” ante nuevas admisiones, por lo que se han estado negociando categorías de países socios como etapas previas a una membresía de pleno derecho. No obstante, abiertamente, voceros de la delegación brasileña como el asesor especial de Lula, Celso Amorim, sostuvieron comentarios negativos respecto al ingreso de Venezuela.
Un ejemplo de cómo prevalece la necesidad estratégica de multipolaridad por encima de los disensos es el encuentro, en el marco de la cumbre, entre el primer ministro de India, Narendra Modi, y el presidente de China, Xi Jinping, en el que se logró un acuerdo fronterizo histórico para poner fin a un enfrentamiento de cuatro años relacionado con decenas de miles de sus soldados en la región montañosa de Ladakh.
En su discurso, el mandatario venezolano insistió en la audacia para destrabar temas como la arquitectura financiera global y la arremetida genocida del Estado de Israel. Esto contrastó con el posicionamiento de Lula ante Venezuela, que generó fricciones en el bloque y cuyos resultados se medirán en esta nueva etapa, tanto de los Brics como de las relaciones bilaterales.
La postura de Brasil no impidió que las relaciones de Venezuela con potencias emergentes como Rusia, China, India, Türkiye, Irán, entre otros, salieran fortalecidas de la cumbre. Así lo demostraron las palabras de sus presidentes, pero también las acciones realizadas, y por realizarse, en el ámbito de la cooperación internacional.
Nuevos pasos en cuanto a relaciones y relanzamiento de otras ubican a Venezuela en un plano estratégico donde se amplían las oportunidades comerciales y de cooperación en distintos ámbitos que beneficiarían a la población. En función de ello, Maduro afirmó a través de su cuenta de Telegram que “desde hace 200 años estamos en los Brics, ahora estamos construyendo una agenda económica poderosa, con una política que unifica a la humanidad. En ese sentido, digo que nosotros somos de los Brics desde hace muchos años”.
El dispositivo fraguado desde Washington para aislar al gobierno nacional luego del 28j —y al que Brasil se ha sumado con su veto— no ha generado el efecto deseado, ni contra Venezuela ni contra sus aliados estratégicos.