Dieci anni fa l’incontro tra Raúl Castro e Barack Obama

Ieri 11 aprile sono esattamente 10 anni dallo storico incontro tra il Presidente di Cuba Raúl Castro e il suo omologo statunitense, Barack Obama, nell’ambito del VII° Vertice delle Americhe.

Quell’incontro, al di là di cosa ha portato e della strategia statunitense sottostante all’apertura, ha evidenziato in maniera lampante come l’atteggiamento di Cuba verso il vicino di casa sia sempre stato disponibile al dialogo e al confronto, come ricordato ieri su Twitter/X dall’Ambasciatrice di Cuba in Italia, Mirtha Granda Averhoff.

In questi tempi di contrapposizione frontale quanto mai ideologica e intransigente, che nessuno spazio lascia al dialogo, riproponiamo qui di seguito l’articolo uscito su Granma a commento di quell’incontro.


Panama – I presidenti Raúl Castro e Barack Obama si sono finalmente incontrati questo sabato, durante un intervallo dell’ultima giornata del VII Vertice delle Americhe, un incontro molto atteso da tutti i presenti.

Dopo i discorsi pronunciati da ciascuno e dopo aver posato per la consueta foto ufficiale, i due leader hanno occupato una piccola sala allestita per l’incontro presso il Centro Congressi ATLAPA.

Raúl ha detto che la cosa fondamentale “è che siamo pronti a discutere di tutto, compresi i diritti umani e la libertà di stampa. Su queste e altre questioni, su Cuba e anche sugli Stati Uniti”.

“Penso che si possa discutere di tutto, se lo si fa nel rispetto reciproco”, ha detto il presidente cubano. “Può darsi che ci si possa convincere di alcune cose, ma non di altre”.

“Non bisogna farsi illusioni”, ha avvertito, “abbiamo molte differenze e una storia complessa, ma siamo disposti ad andare avanti negli incontri per stabilire relazioni diplomatiche”.

Raúl ha fatto riferimento all’apertura di ambasciate, all’aumento delle visite tra i due popoli e alla pratica di tutte le questioni che derivano dall’essere “vicini così attaccati”.

“Possiamo parlare di tutto con pazienza, anche se in questi tempi la vita scorre così velocemente”, ha detto. “Speriamo che i nostri più stretti collaboratori sappiano rispettare le istruzioni dei due Presidenti”.

Da parte sua, Obama ha affermato che la storia tra gli Stati Uniti e Cuba è stata complicata, poiché “per molto tempo c’è stata diffidenza. Dopo 50 anni è arrivato il momento di fare qualcosa di nuovo”, ha detto.

“È importante mantenere i contatti tra i governi e i popoli”, ha continuato. “Siamo sulla strada del futuro, ci lasceremo alle spalle le cose che hanno reso complicato il passato”.

Obama ha detto che entrambi i popoli hanno accolto positivamente i cambiamenti. “Con l’intensificarsi degli scambi, credo che ci sarà un contatto più diretto e una maggiore connessione tra i nostri popoli”, ha dichiarato.

“Continueranno ad esserci differenze profonde e significative, continueremo a cercare di sollevare le preoccupazioni sulla democrazia e sui diritti umani”.

“Come ha detto Raúl nel suo appassionato discorso, anche loro stanno cercando di sollevare queste preoccupazioni. Entrambi possiamo voltare pagina, impegnandoci in nuove relazioni”, ha aggiunto.

“Vogliamo che i nostri diplomatici abbiano contatti quotidiani”, ha detto “al punto da aprire le due ambasciate”.

“Grazie a Castro per lo spirito di apertura che ha dimostrato nei nostri confronti. Possiamo continuare a costruire le nostre relazioni sulla base del rispetto reciproco”.

“Nel suo discorso Castro ha parlato delle difficoltà che i cubani hanno dovuto sopportare, la mia politica è quella di aiutarli a diventare più prosperi. Il popolo cubano è un popolo di persone illuminate, intelligenti e brillanti”, ha concluso.

Al rilassato incontro hanno partecipato Susan Rice, Consigliere per la Sicurezza Nazionale, Roberta Jacobson, Assistente del Segretario di Stato per gli Affari dell’Emisfero Occidentale, Ben Rhodes, Vice Consigliere per la Sicurezza Nazionale e Ricardo Zúñiga, Direttore degli Affari Emisferici del Consiglio di Sicurezza Nazionale.

In rappresentanza di Cuba erano presenti il ministro degli Esteri Bruno Rodríguez Parrilla, Alejandro Castro Espín e Juan Francisco Arias Fernández, entrambi del Comitato per la Difesa e la Sicurezza Nazionale, nonché il direttore generale per gli Stati Uniti del MINREX, Josefina Vidal Ferreiro.

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