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Dopo che si è scoperta, nella cosiddetta UNPACU, la truffa, da parte del suo coordinatore nazionale, Jose Daniel Ferrer Garcia, e dei suoi compari più stretti, di 4500 $ inviati dall’estero per “contribuire alla lotta per la democrazia nel nostro paese” e che non sono mai apparsi sui libri paga dei “disinteressati patrioti”, un altro fatto di violenza torna a far notizia nelle file di questa dis-organizzazione e a mettere più sale su una piaga che da tempo è in suppurazione.
Questa volta l’aggredito è Roberto Almaguer Gonzalez, che ha commesso l’errore o l’insensatezza di osare mettere in discussione il leader del branco presso la sua sede del Reparto Altamira e proprio lì ha ricevuto il pagamento per coloro che “violano il protocollo”: un pestaggio in piena regola.
Almaguer Gonzalez, vive a Palma Soriano, attivista della cellula “28 agosto”, diretta da Geordanis Muñoz e, come si dice nella gang, è uno dei più “promettenti” del comune. Pertanto, gli appartenenti al gruppo UNPACU di Palma Soriano lo considerarono con abbastanza valore per rappresentarli e chiedere spiegazioni da Ferrer Garcia per i soldi che tutti già sanno si “perse in nuove case, spese femminili e costi di manutenzione in auto private”.
E là è andato Almaguer a reclamare, a chiedere a nome dei suoi, i soldi che considerano “gli appartenga perché l’inviano quelli del Nord per aiutare la causa”. Ma nella fretta si è dimenticato che nell’UNPACU comanda Ferrer García e che il suo mandato è nello stile di “fai come dico, e non critichi quello che faccio” e in risposta ha ricevuto la stessa dose di violenza di tutti coloro che hanno avuto il coraggio di sfidarlo, di contraddirlo, di criticarlo. Lo stesso trattamento toccato a Prudencio Villalón Rades, a Ernesto Jimenez, a Yoandris Bolaños e gli altri che per paura di rappresaglie e a rimanere senza “soldini” non hanno avuto il coraggio di denunciarlo pubblicamente.
A Ferrer García non basta il dossier che ha aperto per esercitare la violenza domestica e che è andato ingrossando con ciascuna delle sue partner sessuali: Belkis Cantillo, Liudmila Cedeno, Yusmila Reyna; vittime di numerosi episodi di violenza sia fisica che psicologica, di cui sono stati testimoni gli aderenti all’UNPACU che le mal chiamate Dame in Bianco e poi, il mostro di nome Cittadine per la Democrazia (CXD), creato da Ferrer García per aumentare i suoi profitti personali.
Ma nell’UNPACU non si può parlare di questi temi, quelli che preferiscono continuare a vivere della farsa -cioè dire, della “lotta disinteressata per la democrazia”- si limitano ad abbassare la testa. Coloro che osano segnalare e protestare sono brutalmente picchiati e nel migliore delle ipotesi, bollati come agenti del G2, diventando di questo circolo vizioso un hobby per Ferrer Garcia, nel suo smisurato desiderio di distogliere l’attenzione dai mali che corrodono la sua sempre meno credibile dis-organizzazione.
UNPACU: Aumenta la violencia y corrupción en sus filas
Luego de que se destapara en la mal llamada UNPACU la estafa por parte de su Coordinador Nacional, José Daniel Ferrer García y sus más cercanos compinches, de 4500 USD enviados desde el exterior para “contribuir a la lucha por la democracia en nuestro país” y que nunca aparecieron en las nominillas de pago de los “desinteresados patriotas”, otro hecho de violencia vuelve a convertirse en noticia en las filas de esta des-organización y a poner más sal en una llaga que hace rato viene supurando.
Esta vez el agredido fue Roberto Almaguer González, quien cometió el error o la insensatez de atreverse a cuestionar al líder de la manada en su sede del Reparto Altamira y allí mismo recibió el pago de los que “violan el protocolo”: una tunda de tres pares.
Almaguer González reside en Palma Soriano, activista de la célula “28 de Agosto” dirigida por Geordanis Muñoz y según se comenta en la pandilla, es uno de los más “prometedores” del municipio. Por ello, los unpaqueros de Palma Soriano lo consideraron con el suficiente valor para representarlos y exigir explicaciones a Ferrer García por el dinero que ya todos saben se “perdió entre casas nuevas, gastos de mujeres y mantenimiento a autos particulares”.
Y allá fue Almaguer a reclamar, a pedir en nombre de los suyos, un dinero que consideran “les pertenece porque lo envían los del Norte para ayudar a la causa”. Pero en el apuro se le olvidó que en la UNPACU manda Ferrer García y que su mandato es al estilo del “haz lo que yo diga, no cuestiones lo que hago” y como respuesta recibió la misma dosis de violencia que todos los que se han atrevido a retarle, a llevarle la contraria, a reclamarle. El mismo tratamiento que le tocó a Prudencio Villalón Rades, a Ernesto Jiménez, a Yoandris Bolaños y otros tantos que por miedo a represalias y a quedarse sin “platica” no se han atrevido a denunciarlo públicamente.
A Ferrer García no le basta con el expediente que tiene abierto por ejercer la violencia doméstica y que ha ido engrosando con cada una de sus parejas sexuales: Belkis Cantillo, Liudmila Cedeño, Yusmila Reyna; víctimas de numerosos episodios de violencia tanto física como psicológica, de los que han sido testigos tanto los unpaqueros como las mal llamadas Damas de Blanco y posteriormente, el engendro nombrado Ciudadanas por la Democracia (CxD), creado por Ferrer García para aumentar sus ganancias personales.
Pero en UNPACU no se pueda hablar de estos temas, los que prefieren seguir viviendo del cuento –es decir, de la “desinteresada lucha por la democracia”– se limitan a bajar la cabeza. Los que se atreven a señalar y a reclamar son brutalmente golpeados y en el mejor de los casos, tildados de agentes del G2, convirtiéndose este círculo vicioso en un hobby para Ferrer García, en su desmedido afán por desviar la atención de los males que corroen a su cada vez menos creíble des-organización.