Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, informò oggi che orientò la cancelliera Delcy Rodriguez affinché organizzi una riunione speciale con rappresentanti del Governo della Colombia, per fermare il contrabbando ed il paramilitarismo alla frontiera comune.
Dopo aver chiuso per 72 ore il passo confinante dello stato di Tachira (sudovest) dopo un’imboscata paramilitare contro militari venezuelani, il mandatario annunciò che analizza misure speciali per garantire la pace nel paese.
Continueremo a formulare una politica superiore per ottenere la stabilità della situazione della frontiera, in coordinazione con le autorità colombiane, ha osservato Maduro.
Siamo arrivati al limite dell’aggressione delle bande paramilitari, ma arriviamo anche al limite di un’immigrazione senza controllo, ha detto, e ricordò che il Venezuela è un paese del Terzo Mondo, immerso nel compito di risolvere le sue difficoltà.
Dal 1°gennaio al 31 luglio 2015 sono entrati in Venezuela 121834 colombiani, fatto che costituisce il maggiore esodo del mondo, ha analizzato.
Affermò che la zona di Tachira, come altre regioni confinanti con Colombia, si sono trasformate in un territorio con problemi gravi derivati da una situazione nel vicino paese.
Segnalò che più di cinque milioni 600 mila colombiani vivono legalmente in Venezuela, per questo che ha fatto un appello a questa comunità affinché collabori con la pace e la stabilità, e difenda Venezuela dal paramilitarismo importato dalla destra di entrambi i paesi per generare il caos.
Il Governo del Venezuela spiegò oggi l’Operazione di Liberazione del Popolo a Tachira per catturare i responsabili dell’imboscata nella quale risultarono feriti tre soldati ed un civile che stavano perseguendo alcuni contrabbandieri.
Inoltre, si mantiene attivato il Posto di Comando Presidenziale per monitorare in tempo reale la situazione nella frontiera con Colombia, e prendere rapidamente alcune misure opportune.
da Prensa Latina traduzione di Ida Garberi