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Bergamo  3 agosto 2003

 

 Gentile Direttore

 

   Anche quest’anno un gruppo di bergamaschi ha partecipato alla 7° Brigata di lavoro volontario intitolata a “Giovanni Ardizzone” (un giovane ucciso a Milano durante una manifestazione a favore di Cuba nel 1963) dell’Associazione Nazionale d’Amicizia Italia – Cuba che ha ridipinto alcuni padiglioni dell’Ospedale per limitati fisico mentali della città di Las Tunas (nell’oriente cubano) concludendo il lavoro iniziato l’anno precedente.

 

   Siamo partiti (il 16 luglio) con l’intenzione di dare il nostro granello di sabbia al miglioramento della vita d’altri esseri umani con cui la natura è stata tanto ingiusta e con orgoglio possiamo affermare che l’obiettivo è stato raggiunto.

 

Inoltre, durante il nostro viaggio, abbiamo visitato diverse strutture sanitarie (tra cui una sala chirurgica che abbiamo contributo ad acquistare), strutture universitarie, cooperative e, quello che più ci ha colpito, un centro per educare le persone non vedenti all’uso del personal computer il tutto nella più assoluta cordialità, spirito d’amicizia e reciproco rispetto.  

 

Non siamo deputati e tanto meno vogliamo dare affrettati giudizi politici su una realtà tanto complessa e difficile da interpretare con i nostri parametri, qual è quella cubana, però teniamo a far conoscere all’opinione pubblica della nostra città e provincia la ricchezza umana dell’esperienza che abbiamo vissuto e testimoniare gli sforzi e i sacrifici che il popolo cubano sta sostenendo per difendere la sua indipendenza, dignità e le conquiste sociali, tra le altre educazione e sanità gratuite per tutti, di cui è giustamente fiero.

 

   Da ultimo siamo orgogliosi di aver portato a Cuba le bandiere della pace e le magliette ”Bergamo città di pace”; pensiamo che il nostro esempio, come quello di tanti bergamaschi impegnati in opere umanitarie in altre parti del mondo, sia servito a dimostrarlo.

   Distinti saluti.

 

seguono tre firme

Articolo apparso sul settimanale di Las Tunas "26"

Por Juan Morales Agüero

 

La VII brigada de trabajo voluntario “Giovanni Ardizzone”, compuesta por italianos amigos de Cuba, se encuentra ya en Las Tunas en menesteres de solidaridad. Nuevamente se pone de manifiesto que los lazos de hermandad entre los pueblos están por encima de coyunturas políticas y de presiones imperiales.

Esta vez, los visitantes priorizaron el remozamiento del hogar de impedidos físicos y mentales “Calixto Sarduy”, de la ciudad capital. Por allí puede vérseles, en pleno ajetreo, atentos a cada detalle. Se trata de una obra de elevada sensibilidad, en tanto se beneficiarán con ella numerosos niños del territorio.

Entre sus actividades colaterales, la brigada sostuvo el martes un intercambio de impresiones con periodistas de nuestro semanario, en el contexto del IV Festival Provincial de la Prensa Escrita. Sus miembros impugnaron y pusieron de manifiesto la colosal desinformación que existe en Europa sobre la realidad cubana.

Resultó una jornada muy interesante en todos los sentidos, pues los italianos sacaron a relucir sus propias dudas en torno al debate cubano actual y los profesionales de la prensa se las esclarecieron. La sede local del Instituto Cubano de Amistad con los Pueblos (ICAP) le hizo otra vez honor a su nombre.