L'Unione Europea favorevole
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D. FRANCHOSSI - Granma Internazionale - 18 nov.2004
Secondo fonti diplomatiche citate dall'agenzia spagnola EFE, gli Stati membri dell'Unione Europea (UE) si sono detti d'accordo nel definire "non positiva" l'assenza di dialogo con il Governo cubano ed hanno chiesto ai loro ambasciatori che propongano "nuove misure".
I rappresentanti dei Venticinque nel Comitato del Consiglio della UE sull'America Latina (COLAT) riuniti a Bruxelles martedì 16, hanno così sostenuto la proposta spagnola di revisione dei meccanismi di dialogo.
La Spagna difende la proposta di rivedere l'accordo UE del giugno 2003, in virtù del quale le ambasciate europee a L'Avana invitano i dissidenti alla celebrazione di feste nazionali, in base alla considerazione che la
BRUXELLES 18/11/2004
Il Parlamento di Bruxelles ha approvato a maggioranza una risoluzione presentata dal ‘Gruppo popolare europeo’, nella quale si afferma che “la liberazione di tutti i prigionieri politici” oltre che “l’avanzamento significativo della democrazia e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali di base, costituiscono condizioni senza le quali non è indispensabile una eventuale modifica della posizione comune dell’Unione Europea rispetto a Cuba”. I popolari e i liberali hanno votato a favore di questa risoluzione, esprimendo 376 voti contro i 281 dei gruppi parlamentari socialista, verde e comunista presenti nel Parlamento di Bruxelles. Con lo stesso documento, l’Assemblea comune dei Venticinque “condanna le detenzioni” dei cosiddetti ‘dissidenti’ in quanto “violano i più elementari diritti umani”. Dal voto è uscita sconfitta, invece, la risoluzione dei gruppi di sinistra rappresentati nell’Europarlamento, che chiedevano per Cuba “un trattamento uguale a quello di tutti gli altri Paesi del mondo dai quali si esige il rispetto dei diritti umani, il pluralismo politico e l’applicazione della democrazia”. Il voto è giunto dopo una discussione molto accalorata, in particolare dopo l’episodio di alcune settimane fa, che ha visto espulsi da Cuba tre europarlamentari, tra i quali il deputato popolare spagnolo Jorge Moragas. Proprio Madrid, tuttavia, rappresenta l’avanguardia di coloro che vorrebbero rivedere le relazioni tra Cuba e l’Europa, riducendo le sanzioni e favorendo, in questo modo, nuove relazioni commerciali e condizioni di vita migliori per i cittadini, le vere vittime di oltre quarant’anni di embargo economico, in particolare statunitense. Nel marzo 2003 un gruppo di 75 sedicenti ‘dissidenti politici’ è stato arrestato dall’Avana con l’accusa di cospirazione contro la rivoluzione cubana in favore degli Stati Uniti; i fermati, dopo un processo,sono stati condannati a dure pene detentive di varia durata. Una parte degli oppositori politici è stata rilasciata, negli ultimi mesi, in seguito alle pressioni internazionali e viste le loro cagionevoli condizioni di salute. Sono una cinquantina i condannati al momento ancora reclusi. [MISNA] |
misura ha bloccato il dialogo col Governo cubano e ridotto l'efficacia della politica europea nei confronti dell'Isola.
Secondo le stesse fonti nel COLAT c'è stato consenso sul fatto che "l'assenza di dialogo con qualunque parte interessata non è positiva".
In questo senso, il COLAT ha riaffermato la validità della Posizione Comune dell'UE su Cuba del 1996, che prevede "un impegno costruttivo" per promuovere la transizione politica, il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonchè il miglioramento della qualità di vita del popolo cubano, secondo quanto ha ricordato alla EFE un portavoce della presidenza di turno olandese.
Nonostante non siano stati raggiunti tutti gli obiettivi della Posizione Comune, "l'isolamento di Cuba non contribuisce a conseguirlo", hanno puntualizzato le fonti diplomatiche.
Il rapporto degli ambasciatori dovrà per prima cosa essere studiato nella prossima riunione del COLAT a dicembre, ma l'effettiva decisione su un cambiamento nelle misure sanzionatorie contro Cuba dovrà essere adottata a livello ministeriale in una successiva riunione del Consiglio per gli Affari Generali ed i Rapporti con l'Estero dell'UE, ha precisato il portavoce della presidenza.
La questione risale al giugno 2003, quando i Paesi dell'UE hanno adottato sanzioni contro Cuba, compresa la riduzione delle loro visite ufficiali nell'Isola e l'invito di dissidenti alla celebrazione delle feste nazionali nelle rappresentanze diplomatiche dei Venticinque, in seguito alle condanne comminate dai tribunali cubani a 75 accusati di cospirare con una potenza straniera contro il loro paese, delitto commesso attraverso il rappresentante USA a Cuba signor James Cason.
In risposta, il Governo cubano ha rinunciato all'aiuto allo sviluppo ed ha sospeso i suoi contatti con i diplomatici che applichino le sanzioni.
Dal luglio scorso il Governo spagnolo, eletto da un voto di protesta contro il presidente Aznar, ha optato per la revisione delle sanzioni, allo scopo di normalizzare i rapporti con Cuba e, in particolare, per articolare forme alternative di rapporto con la "dissidenza" che non impediscano il dialogo col Governo de L'Avana.
Da parte sua, il Parlamento Europeo, dominato dal Partito Popolare dell'ex presidente Aznar, ha dato continuità all'escalation anticubana dell'artefice della partecipazione spagnola all'aggressione all'Iraq, facendo approvare una risoluzione che raccoglie le note accuse degli USA contro l'Isola sul tema dei diritti umani.
L'eurodeputato socialista Miguel Angel Martinez si è opposto a nome dei partiti Socialista, Verde e Comunista, chiedendo che Cuba venga trattata come tutti gli altri paesi del mondo. La sinistra dispone di 283 seggi, mentre il PP di Aznar ed il Partito Liberale ne hanno 356.