UN FORUM VIRTUALE DIBATTE SULLA TRANSIZIONE CHE BUSH VORREBBE A CUBA - 13 ott. 2004
JEAN-GUY ALLARD
"Sarà impossibile per l’Impero trasformare in realtà il suo cosiddetto piano di transizione", ha affermato il presidente dell’Assemblea Nazionale Ricardo Alarcón de Quesada, partecipando ad un forum in Internet sul tema del blocco. "Dovrebbero prima invadere questo paese, occuparlo militarmente e poi annientare la resistenza del nostro popolo; non ci riusciranno mai", ha detto.
sostenuto un interessante scambio con internauti di vari paesi. |
Alarcón ha partecipato mercoledì 13 a questo interessante scambio, patrocinato dal sito "Cuba versus Bloqueo", mediante i siti web www.cubavsbloqeo.cu e www.cubaminrex.cu, avendo l’opportunità di rispondere "in diretta" - in spagnolo, francese ed inglese - alle domande ed ai commenti degli internauti, che hanno scritto da diversi paesi europei ed americani.
"Siamo disposti a combattere fino all’ultimo uomo ed all’ultima donna per impedirlo", ha aggiunto il presidente del parlamento in uno dei suoi interventi. "Se ci attaccano, si troveranno di fronte un popolo unito, colto, depositario di una gloriosa storia di eroismo, lotte e sacrifici per la libertà, che non rinuncerà mai alla sua indipendenza né ai suoi ideali di giustizia e solidarietà; che non rinuncerà all’opera affascinante, nobile e profondamente umana che ha saputo compiere, a prescindere dalle aggressioni dell’Impero. Se ci attaccano, patiranno la loro più grande e vergognosa sconfitta".
Numerose domande hanno riguardato il tema del documento sulla cosiddetta "transizione a Cuba", presentato il 6 maggio scorso dalla "Commissione di Aiuto ad una Cuba libera", presieduta da Colin Powell, che rivela i più recenti piani annessionisti dell’Amministrazione nordamericana.
Rispondendo alla domanda di un internauta, Alarcón ha segnalato che questo documento definisce come condizione chiave per un "aiuto" imperiale all’Isola la restituzione delle proprietà nazionalizzate dalla Rivoluzione negli ultimi 45 anni.
"Ma ciò non sarebbe compito di questo cosiddetto governo cubano: secondo il documento dovrebbe occuparsene la Commissione per la Restituzione dei Diritti di Proprietà, cioè una struttura del governo USA".
UNA POLIZIA SOTTO IL CONTROLLO DEL DIPARTIMENTO DI STATO
Rispondendo alla domanda di un altro partecipante, Alarcón ha precisato che, nel III capitolo del Piano, si dice anche che l’intervento nordamericano prenderebbe a modello ciò che è stato fatto in Afghanistan ed Iraq.
Per quanto riguarda il sistema elettorale cubano, il Presidente del Parlamento ha affermato che "coloro i quali pretendono di imporre agli altri il modello nordamericano si trovano di fronte ad un problema insuperabile: in questo modello non crede nemmeno la maggioranza del popolo statunitense. In tutte le elezioni che si svolgono in quel paese va a votare meno della metà di coloro che sono riusciti ad iscriversi nel registro elettorale. La cifra dei votanti è inficiata dai brogli, che fanno si che alcuni votino più di una volta, compresi non pochi inquilini dell’oltretomba".
Per assicurare la completa riconversione del sistema elettorale cubano il piano dell’Amministrazione USA prevede di "dettare leggi e regolamenti, nominare consiglieri, formare funzionari ed impiegati a tutti i livelli... e non si dimentichi che a soffocare qualsiasi protesta ci penserebbe la nuova polizia, sotto la direzione ed il controllo del Dipartimento di Stato".
Alarcón ha avvertito che sarebbe un grave errore sottovalutare i vari aspetti del piano. Non bisogna compiere l’errore di considerare questo documento una trovata preelettorale di Bush da utilizzarsi in Florida.
"Siamo di fronte ad un piano del governo statunitense che, mediante l’intensificazione dell’aggressione economica e politica cerca di provocare la destabilizzazione interna, in modo da favorire un intervento militare diretto. Il suo proposito è quello di distruggere la Rivoluzione, restaurare il capitalismo e perpetuare il completo dominio yankee sulla Nazione cubana". "Il piano nordamericano non tralascia nulla, si occupa di tutti gli aspetti della vita. Non si tratta solo di dominare Cuba e di porre sotto il controllo statunitense l’economia, i servizi, tutte le attività sociali ma, di fatto, ci si propone l’annessione del paese, che disporrebbe di poche e formali autorità locali completamente sottoposte ad un paese straniero".
Per questo motivo, ha spiegato Alarcón, l’Assemblea Nazionale del Potere Popolare ha definito il documento "un Piano di annientamento della Nazione cubana".
RICONOSCONO CHE NON SARÀ FACILE
Il documento prevede un processo di privatizzazione completa dell’economia, inclusi i settori dell’educazione, della salute e della sicurezza sociale, ha spiegato il presidente del Parlamento ad un altro partecipante al Forum.
Gli autori del piano riconoscono che non sarà facile occupare un paese, amministrarlo, dirigerlo, privatizzare la sua economia e togliere alla gente tutto ciò che possiede", ha detto Alarcón, aggiungendo che "è per questo che considerano come una priorità assoluta la creazione di un corpo di polizia organizzato e diretto dal Dipartimento di Stato USA".
Questo piano non è altro che un sogno dell’Impero che, "se cercheranno di realizzarlo, si trasformerà per loro in un incubo", ha concluso Ricardo Alarcón de Quesada.
"Che l’Impero non abbia dubbi su questo!"