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UN RICATTO DAL CANALE 41 DI MIAMI
José Basulto ha confessato di aver sparato
delle cannonate contro un hotel de L’Avana
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12/12/2005 - J.G.Allard www.granma.cu
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Il capo dell’organizzazione ‘Hermanos al Rescate’, José Basulto, si è appena vantato di aver sparato con un cannone da 22 mm, montato su un motoscafo veloce, su un Hotel de L’Avana, senza che il FBI gli abbia rivolto finora nessuna domanda.
Basulto ha in questo modo ricattato le autorità statunitensi, durante la sua apparizione nella trasmissione di canale 41 di Miami "A Mano Limpia", condotta da Oscar Haza. Ha aggiunto che la CIA non si limitò ad addestrarlo, ma diresse le attività terroristiche contro Cuba dei gruppi cubano-americani.
Il programma dove Basulto ha fatto queste confessioni era dedicato al dibattimento del processo dei suoi compari Santiago Álvarez Magriñá e Osvaldo Mitat, due estremisti di Miami arrestati recentemente per possesso di armi proibite. Santiago Álvarez è stato il "protettore" di Luis Posada Carriles e colui che ha facilitato il suo ingresso illegale in territorio nordamericano dal Messico.
Il terrorista, addestrato dalla CIA all’uso di armi ed esplosivi assieme a Luis Posada Carriles, il 24 agosto 1962 sparò con un cannone da un’imbarcazione contro un hotel de L’Avana, a 200 metri dalla costa del quartiere di Miramar.
Basulto aprì il fuoco alle 11.30, colpendo l’edificio e seminando il terrore tra gli ospiti dell’installazione.
"Nel 1962 sparai con un cannone contro un hotel a Cuba e finora non sono venuti a cercarmi", ha detto Basulto rispondendo ad una domanda rivoltagli da Haza durante questo seguitissimo programma, diffuso la settimana scorsa a Miami.
José Basulto, ex membro dei commando terroristici dell’ ’Operazione 40’, messa in piedi dalla CIA e fondatore di ‘Hermanos al Rescate’, è apparso sugli schermi seduto accanto al figlio di Santiago Álvarez, Arturo Hernández, uno dei tre avvocati di Álvarez; a Francisco ‘Pepe’ Hernández, presidente della Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA), che finanziò e orientò le attività criminali di Posada ed a Julio González Rebull, membro della Brigata 2506, un gruppo che tentò di invadere Cuba inviato dal Governo USA. La brigata è attualmente diretta dal tristemente celebre ufficiale della CIA, torturatore ed assassino, Félix Ismael Rodríguez Mendigutía.
"Venni addestrato all’uso del cannone dalle stesse autorità statunitensi", in basi della CIA, ha riconosciuto Basulto senza manifestare la benché minima vergogna.
"In un altro momento mi fornirono armi" ha ammesso.
A Santiago Álvarez Magriñá e ad Osvaldo Mitat è stata sequestrata una ghiacciaia con fucili automatici, i cui numeri di registrazione erano stati cancellati; silenziatori, granate ed un lanciagranate.
La Procura ha chiesto che il processo si svolga a Fort Lauderdale, nella contea di Broward e non a Miami (dove la mafia anticubana ordina e comanda), scatenando l’ira degli ambienti terroristici. E’ stato costituito un Comitato composto da varie figure di questi gruppi, i cui rapporti con il terrorismo sono ampiamente documentati.
Lo stesso González Rebull, in un primo intervento, ha segnalato come Santiago Álvarez sia un "nostro compagno delle brigate", riferendosi alle truppe mercenarie sconfitte a Playa Girón, alle quali appartenevano anche Posada Carriles, Basulto e Pepe Hernández. Ha quindi riconosciuto che dopo l’intervento organizzato dalla CIA "disponevamo di otto basi nei ‘cayos’, dalle quali operavamo per compiere azioni contro Cuba e di ogni tipo d’armi, con l’approvazione del Governo americano".
"GLI USA CI SOSTENNERO, ADDESTRARONO E DIRESSERO"
Basulto ha affermato di ignorare "qual è la genesi di questa azione politica contro Santiago Álvarez". Tuttavia, ammettendo che i terroristi di Miami poterono sempre contare sulla tolleranza del FBI e delle autorità giudiziarie, ha aggiunto: "Posso dirti che conosco molti casi simili risoltisi in maniera amichevole, nei quali le armi sono state confiscate o qualcosa del genere, o la persona in questione è stata ammonita e lì si è chiusa la questione".
"Perchè furono gli stessi USA a cominciare tutto, sostenendo, addestrando ed anche dirigendo", ha dichiarato il capo terrorista.
"Noi, che oggi siamo considerati inadeguati, ricevemmo questo sostegno e queste armi".
Basulto ha paragonato nel suo intervento le azioni terroristiche orchestrate da Miami contro Cuba con "l’uso delle armi per invadere l’Iraq".
Il criminale ha detto di sospettare che nel caso di Álvarez, ci sia "un nemico da qualche parte che ha toccato qualche tasto per arrivare a questo processo, a questa successione di eventi".
"E’ questo che vorremmo sapere", ha aggiunto. Ha opinato che "nella stessa Procura" ci sono varie persone "che aspirano al posto di Procuratore perchè quello attuale, R. Alexander Acosta, è procuratore ad interim. "Può darsi che questo individuo non piaccia negli ambienti del sistema e che gli abbiano fatto cadere addosso questo caso per maltrattarlo".
José Basulto ha rivolto un appello ad esercitare pressioni politiche per tirare fuori Álvarez dal carcere.
"Qui ci sono ufficiali eletti a livello nazionale, locale, statale che sono stati citati in questo documento, non stiamo chiamando in causa nessuno, stiamo soltanto ricordando loro le responsabilità che hanno, perchè quando arriveranno le elezioni tutti si ricorderanno di Cuba e quando l’Amministrazione sarà un’altra, loro si nasconderanno", ha detto, confermando apertamente il peso degli interventi politici nel processo giudiziario nordamericano.
A FIANCO DI POSADA, BOSCH, FÉLIX RODRÍGUEZ...
Basulto fece parte dell’’Operazione 40’, messa in piedi dalla CIA per disporre di un commando di agenti formati in tecniche terroristiche per l’invasione mercenaria di Playa Girón. I suoi membri vennero addestrati a Fort Bragg, in Carolina del Nord e Fort Benning, in Georgia e parteciparono poi ad azioni criminali assieme a Félix Rodríguez Mendigutía, Luis Posada Carriles, Orlando Bosch, Virgilio Paz, José Dionisio Suárez, Antonio Veciana, Ricardo Morales Navarrete, i fratelli Novo Sampoll, Gaspar ‘Gasparito’ Jiménez Escobedo, Nazario Sargent, ‘Tony’ Cuesta, Eladio del Valle, Herminio Díaz, Pedro Luis Díaz Lanz e Rafael ‘Chichi’ Quintero, tutti di Miami.
I cubano-americani erano diretti da noti agenti della CIA come David Morales, David Philips, Howard Hunt, Willian Harvey, Frank Sturgis, Gerry Hemming e nientemeno che Porter Goss, l’attuale capo dell’Agenzia.
Tra Osama Bin Laden, presunto autore dei catastrofici attentati di New York e Washington, Posada Carriles o Bosch, che fecero esplodere un aereo civile cubano in pieno volo e José Basulto, che pilotò il suo Cessna innumerevoli volte in provocazioni nei cieli de L’Avana, esiste un punto in comune: l’addestramento al terrorismo fornito dalla CIA.
Nel frattempo, Cinque cubani che a Miami, mettendo a rischio le loro vite, svolsero un lavoro eroico per vanificare i piani criminali di questi stessi terroristi, rimangono detenuti in differenti carceri dell’immenso territorio nordamericano.
Durante tutto il processo a questi Cinque Eroi, la procura e l’allora capo dell'FBI, Héctor Pesquera, uno degli ufficiali di polizia più corrotti del sud della Florida, utilizzarono José Basulto come consulente ed il processo terminò con un grande abbraccio pubblico del Procuratore Federale con il terrorista confesso. Una festa, svoltasi più tardi, riunì rappresentanti del Governo, poliziotti ed elementi della mafia terrorista.
La giudice Joan Lenard, aggiunse questa curiosa precisazione alla sentenza contro due dei Cinque cubani, appena tre mesi dopo l’11 settembre: "Si proibisce a questo accusato, come condizione per una sua liberazione sotto sorveglianza, di associarsi o visitare gruppi terroristici o simili o recarsi in luoghi frequentati da questi gruppi o dove si sappia che stiano".
Basulto ha confermato adesso di persona l’origine di così tante precauzioni a favore di individui le cui attività terroristiche sono, da molto tempo, ampiamente dimostrate e contro coloro che tentano di vanificare i loro piani. |
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