L'assedio informativo

La guerra dell'informazione è totale, sia sul piano interno che internazionale, dispiegata dall'Iraq alla Val di Susa sino al Venezuela come ultimo esempio.

Nessun media italiano mette in dubbio l'incontestabile schiacciante vittoria di Chavez ma tutti, senza alcuna eccezione, si affrettano e calcano la mano sull'astensione che é stata di poco meno del 75%.

Ma se si analizza il dato elettorale risulta un fatto curioso: il trend dell'affluenza elettorale dal '98 ad oggi é addirittura in crescita!

Infatti l'Alleanza Democratica vinse le elezioni del 98 con l'11% di affluenza alle urne e successivamente nel 2001 il MVR chavista vinse con un'affluenza del 17%, quindi il dato del 25% di questa tornata dimostra che l'affluenza é aumentata nonostante il boicottaggio elettorale di praticamente tutta l'opposizione (socialdemocratici e democristiani). A tale boicottaggio aggiungiamo i sabotaggi e i veri e propri attentati terroristici dinamitardi che si sono verificati persino all'interno dei seggi elettorali!...anche le piogge torrenziali di questi giorni hanno fatto la loro parte.

Sui media si tace naturalmente sul fatto che il boicottaggio dell'opposizione, a 4 giorni dalle elezioni, con sondaggi disastrosi che pronosticavano un dimezzamento della loro forza, sia stata una (buona) manovra diretta dagli USA in cui i leader dell'opposizione sono risultati essere ciò che in realtà sono sempre stati: pagliacci!

Qualche giornale ha citato affermazioni di leader oppositori, senza il senso del ridicolo, che sostanzialmente paragonavano l'astensione ad un voto per l'opposizione... stante così le cose potremmo tranquillamente affermare che gli astenuti negli USA sono tutti comunisti?

I media inoltre si son ben guardati dal mettere in risalto un dato che in America latina non é molto frequente; non vi sono stati brogli! gli osservatori internazionali hanno confermato la regolarità delle elezioni. Ripeto gli osservatori internazionali!

Morale della favola per ricostruire la realtà è necessario approfondire gli avvenimenti in maniera adeguata e non fidarsi,ripeto NON FIDARSI, dei media cosiddetti liberi a parole... appunto!

 

le reazioni dei media in Italia   Le reazioni ufficiali

 

LE ELEZIONI PARLAMENTARI IN VENEZUELA

E’ stato denunciato un piano

 terroristico contro il Venezuela

Caracas 8/12/05 - PL -

 

Le denunce su un piano terroristico per sabotare le elezioni di domenica scorsa in Venezuela hanno suscitato molti dubbi sulla condotta dei partiti d’opposizione, che si sono ritirati dalla contesa elettorale quattro giorni prima delle consultazioni, ha reso noto Prensa Latina.

 

Il ritiro costituisce un suicidio politico per diversi partiti, che sono rimasti fuori dal Parlamento per la prima volta in mezzo secolo ed è stato accolto "con sorpresa" (secondo le loro stesse dichiarazioni), dagli osservatori elettorali europei.

 

Vari parlamentari venezuelani, esponendo le prove dei piani dei gruppi violenti, si sono chiesti se i leader dell’opposizione inaspettatamente che hanno inaspettatamente ritirato le loro candidature erano a conoscenza del piano terroristico appena rivelato.

 

"I partiti che si sono ritirati erano al corrente di questo piano terroristico?", ha chiesto la deputata Cilia Flores, dopo aver reso note le registrazioni nelle quali uno dei congiurati stimava in 15.000 i morti che avrebbe provocato l’azione violenta progettata".

 

Il vicepresidente dell’Assemblea Nazionale, Pedro Carreño, dopo aver formulato la stessa domanda, ha puntualizzato che adesso è necessario sapere se i politici erano al corrente del piano terroristico e se continueranno con le loro azioni contro lo Stato.

 

Secondo le registrazioni rese note, vari militari ritirati, tra i quali il generale Oswaldo Sujú ed il colonnello Carlos González Caraballo, hanno partecipato ad un complotto che comprendeva l’occupazione di tre basi militari e l’assassinio di figure "di prima classe".

 

Sia Flores che Carreño hanno assicurato che il piano è stato ordito dalla CIA (l’Agenzia Centrale dei servizi segreti nordamericani) e finanziato dall’Ambasciata di questo paese in Venezuela.

 

 

 

Gli insulti non soffocheranno la

voce del popolo venezuelano


● Hanno proclamato i deputati dei parlamenti Andino e Latinoamericano e i rappresentanti indigeni nell’Assemblea Nazionale

M.Perez Valenzuela- Caracas 5/12/05 - PL -


"Se il prezzo da pagare perchè il popolo venezuelano non venga ridotto al silenzio è sopportare una brutale

Elezioni affidabili,

osservatori Ue

 

La missione degli osservatori dell'Unione europea (Ue) hanno definito le elezioni legislative di domenica scorsa "affidabili e trasparenti".

Dopo aver manifestato "sorpresa" per il ritiro all'ultimo momento dei partiti di opposizione, il capo della delegazione europea, Josè Silva Pineda, ha detto che "nonostante la prolungata realizzazione delle verifiche, i risultati hanno manifestato la chiara realtà di essi".
La conclusione generale degli osservatori è che le macchine elettroniche di votazione sono apparse "molto affidabili". Nonostante questo, gli osservatori Ue hanno sottolineato che un settore importante della popolazione non ha fiducia delle autorità elettorali, cosa che è stato preso a pretesto dai principali partiti dell'opposizione per ritirarsi dalle elezioni.
Anche la missione di osservatori dell'Organizzazione degli stati americani (Osa) ha offerto oggi le sue valutazioni della giornata elettorale che "è trascorsa in tutta tranquillità''.
In un comunicato, l'Osa sottolinea "l'adeguata preparazione e preparazione dei centri di votazione" e la non utilizzazione delle macchine per la registrazione delle impronte digitali, che erano state criticate dall'opposizione.
Gli osservatori americani evocano quindi che "la sfiducia reciproca ha costituito un elemento centrale della contesa elettorale. Essa è di un settore importante della società verso le autorità governative, elettorali e dei partiti, fra il governo e l'opposizione, fra il governo ed i media e all'interno degli stessi partiti di opposizione".


www.swissinfo.org/sit/swissinfo.html?siteSect=142

 

campagna di insulti da parte dell’opposizione che ha cercato di bloccare le elezioni parlamentari siamo disposti a farlo", ha assicurato Jorge Rodríguez, presidente del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE).

 

Rodríguez, parlando nella cerimonia di proclamazione dei deputati ai parlamenti Latinoamericano (12), Andino (5) e rappresentanti indigeni all’Assemblea Nazionale (3) effettuato nell’auditorium del CNE, ha segnalato che "possono continuare ad insultarci, ma noi continueremo a fare elezioni pulite", riferendosi a coloro che hanno tentato di destabilizzare le consultazioni facendo appello all’astensione.

 

L’alleanza del Blocco del Cambiamento, guidata dal Movimento V Repubblica (MVR), principale organizzazione politica del paese, ha conquistato le rappresentanze nei due parlamenti, nonchè la maggioranza dei seggi nell’organo legislativo, che si insedierà il prossimo 5 gennaio.

 

Secondo i primi risultati il MVR ha ottenuto 114 dei 167 seggi, ai quali vanno aggiunti quelli degli altri partiti alleati come Patria per Tutti, Partito Comunista del Venezuela e Unione Popolare Venezuelana.

 

L’alleanza che sostiene il Presidente Hugo Chávez ha ottenuto questa vittoria nonostante la campagna promossa dall’Amministrazione USA del presidente George W. Bush mediante settori dell’opposizione locale per sabotare la scadenza elettorale.

 

Il ministro degli Esteri venezuelano Alí Rodríguez ha definito il Governo degli Stati Uniti come il maggior destabilizzatore del mondo e ha puntualizzato che da dopo la Seconda Guerra Mondiale l’umanità non aveva conosciuto niente che creasse così tanta instabilità come questa grande potenza imperiale.

 

Ha sostenuto che le elezioni hanno dimostrato il carattere pacifico e democratico del processo attualmente in corso in Venezuela, nonostante il livello di astensionismo che, ha chiarito, "nel nostro paese è tradizionalmente molto alto quando non si tratta di elezioni presidenziali".

 

Il ministro dell’Educazione e dello Sport Aristóbulo Istúriz, sulla stessa linea di pensiero, ha ricordato che mai prima d’ora nessuna maggioranza parlamentare aveva ottenuto il 15% di partecipazione alle urne, mentre il MVR ha superato questa cifra.

 

 

Il presidente Chávez ha rafforzato

la sua maggioranza in Parlamento
 

Caracas 5/12/05 - PL -


I venezuelani hanno votato per il rinnovo del Parlamento, dando al presidente Hugo Chávez il suo decimo trionfo elettorale dal 1998 e il controllo assoluto dell’Assemblea Nazionale.

 

Secondo il primo notiziario radiofonico il Blocco del Cambiamento, che sostiene Chávez, ha superato ampiamente i due terzi dei seggi nell’Assemblea Nazionale e ha stravinto nelle votazioni per i parlamenti Andino e Latinoamericano.

 

Le votazioni, svoltesi in un ambiente tranquillo nonostante il tentativo dell’opposizione di boicottarle, hanno confermato il Blocco del Cambiamento, che raggruppa i sostenitori di Chávez, come la forza politica dominante del Venezuela.

 

Le previsioni pronosticavano il conseguimento da parte di questa forza politica di due terzi dei 167 seggi contesi, ma il ritiro di vari partiti dell’opposizione ha ampliato il vantaggio, garantendo al capo dello Stato la maggioranza qualificata in Parlamento.

 

Secondo William Lara, portavoce del Movimento V° Repubblica di Chávez, il suo partito ha ottenuto 114  deputati, ai quali devono venire sommati gli altri partiti alleati.

 

Durante la giornata, preceduta da alcuni tentativi di creare il caos con il sabotaggio a un oleodotto e l’esplosione di petardi, sono stati eletti anche i deputati dei parlamenti Andino e Latinoamericano spettanti al Venezuela.

 

Il boicottaggio ha compreso il ritiro dei partiti Azione Democratica, del social-cristiano COPEI, di Primero Justicia  e di alcuni gruppi minori ed è stato definito dalle autorità come un tentativo di delegittimare il processo elettorale.

 

Le autorità hanno accusato gli USA di aver stimolato la manovra tramite la loro Ambasciata e di aver esercitato pressioni sui candidati affinché si ritirassero.

 

Il primo comunicato ufficiale ha riportato la partecipazione del 25% degli elettori venezuelani (il voto non è obbligatorio), calcolati sulla base del 79,1% dei verbali di votazione.

 

Le elezioni sono state ostacolate dal brutto tempo in vari stati del paese, nei quali è stato necessario estendere di un’ora l’orario d’apertura dei seggi.

 

Il presidente del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), Jorge Rodríguez, ha sottolineato nel primo comunicato emesso poco dopo le ore 20 l’atmosfera pacifica nella quale sono avvenute le votazioni, senza fatti violenti.