INTERVISTA AD
HUGO CHAVEZ Washington 22/09/05 |
Nella sua prima intervista alla
televisione americana da quando il Reverendo Pat
Robertson ha invitato ad assassinarlo il mese scorso, il presidente del
Venezuela Hugo Chavez ha detto a Ted Koppel della ABC News di avere la prova che
gli Stati Uniti programmano di invadere il Venezuela. A New York per il summit
dell’ONU, Chavez ha discusso delle tensioni nella relazione con il governo USA,
dei commenti di Pat Robertson e della “ dipendenza “ degli Stati Uniti dal
Venezuela per la fornitura di petrolio.
Di seguito è riportata una veloce trascrizione dell’intervista, in onda il 16
Settembre 2005 su "Nightline" alle 23.35 (Eastern Standard Time).
KOPPEL: Ci dica un po’ –
tanti americani non sanno molto di lei. Ci racconti di lei, di quando era
giovane.
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): Vorrei salutarla e mandare un saluto a tutti
gli americani che stanno guardando e ascoltando questo programma. Ero un bambino
di campagna delle pianure del sud del Venezuela, provengo da una famiglia molto
povera. Sono cresciuto in una casa costruita con alberi di palma e pavimento in
terra.
In seguito i miei fratelli ed io fummo abbastanza fortunati da potere studiare.
Eravano sei fratelli. Mio padre e mia madre erano entrambi insegnati. Ci
inculcarono l’importanza degli studi. Ma su 100 bambini del mio paese, 99 non
andavano a scuola. Questa era la povertà, i contadini più poveri.
Più tardi, diventai un giovane atleta. Stavo dicendo ad un amico di San
Francisco che uno dei miei più grandi sogni era diventare un lanciatore dei San
Francisco Giants. Ho giocato molto a baseball. Era una mia passione.
Dipingevo. Volevo essere un pittore. Cantavo. Canto ancora qualche volta.
Dipingo ancora qualche volta. E a volte gioco ancora a baseball.
Poi però, quando avevo 16 anni divenni un soldato. Inizialmente non perché
avessi una vocazione militare, ma perché per un giovane provinciale di povere
origini era l’unico modo per poter andare nel centro del paese: attraverso il
baseball, che era il mio sogno.
Ma mi piacque l’esercito. E divenni un soldato patriota. E questo è
essenzialmente ciò che sono, un soldato patriota.
KOPPEL: Ho letto che lei
ha scoperto più tardi nella sua vita che suo nonno, o bisnonno, era un
guerrigliero. È vero?
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): Fu molto tempo fa. Cento anni fa. Si, era un
mio bisnonno.
Ma il punto è che quando ero bambino, ascoltavo le storie di mia nonna e della
mia bisnonna – che quando iniziavano a raccontare – le nonne raccontano favole.
E da bambino mi raccontavano che mio nonno era spietato. E questo pensiero mi
ossessionava.
In seguito, però, quando divenni uomo, e lessi la storia della mia patria, una
storia che inizia nel ventesimo secolo, trovai pace quando scoprii che non era
un assassino: era un guerrigliero. Fu uno degli ultimi uomini a cavallo. Era ai
tempi di Pancho Villa, di Emiliano Zapata, di San Dino (ph). Era al tempo
di (incomprensibile), il gentiluomo della speranza in Brasile
(incomprensibile). Egli fu uno di quegli ultimi cavalieri che lottò contro
l’imperialismo.
Il mio bisnonno fu uno di loro. Io scoprii la verità.
KOPPEL: Lei è un uomo
che ama il linguaggio, le parole. Voglio metterla alla prova.
Provi a descriversi in
tre parole.
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): “Militaresco”, poi aggiungerei la parola
“patriota”, e la parola “rivoluzionario”.
KOPPEL: Un
rivoluzionario deve essere in rivolta contro qualcosa. Contro cosa si ribella?
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): Sono stato in rivolta per anni contro
l’umiliazione, contro l’ingiustizia, contro l’ineguaglianza, contro
l’immoralità, contro lo sfruttamento degli esseri umani.
Uno dei più grandi ribelli che davvero ammiro: Cristo. Era un ribelle. Finì per
essere crocifisso. Fu un grande rivoluzionario. Si ribellò contro il soggiogante
potere istituzionale. Questa è l’essenza della rivolta, ribellione per amore
degli esseri umani. In verità, questa è la ragione: amore per l’essere umano,
per ogni donna, bambino, uomo, per ogni fratello.
Io ti considero un fratello. Non ti vedo né più né meno che come un fratello.
Non mi sento superiore o inferiore a te. Siamo allo stesso livello. Il tuo
cameraman, il tuo fotografo sono allo stesso livello. Gli uomini e donne che ti
stanno guardando, che ci stanno guardando sono allo stesso livello, sono veri
fratelli.
KOPPEL: Beh, forse il
fotografo ma non il cameraman. (risate)
No,no. Sto scherzando, è
un vecchio amico.
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): Fa davvero caldo qui a New York.
KOPPEL: È caldissimo a
New York.
Apprezzo ciò che dice ma penso di
capire che non riesca a fare suoi questi sentimenti; non prova questo stesso
amore anche per il governo degli Stati Uniti.
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): Si. Ci sono profonde differenze, molto
profonde con questo governo, con questa amministrazione da quando il sig. Bush è
salito al potere. Siamo stati sottoposti, il Venezuela è stato sottoposto ad un’
aggressione permanente contro di sé e contro di me personalmente.
Non c’è stato rispetto per la sovranità dei venezuelani, per il loro capo di
stato (incomprensibile) Venezuela.
Tuttavia, le ricordo che ieri sera ho incontrato qui alcuni democratici e
repubblicani. Domani, ne incontrerò altri.
Recentemente è venuto Jackson e io lo incontrerò domani qui.
Questa mattina ho incontrato Danny Grover (ph). Siamo buoni amici. Ed ho
detto a lui e lo dico a tutti che con Clinton la situazione era diversa.
Con il presidente Clinton, sono stato seduto come sono ora con lei in almeno tre
occasioni. Non c’è stato alcun motivo per non rispettarsi a vicenda.
Adesso, l’attuale amministrazione ha davvero infranto tutti i codici di
democrazia e di rispetto per la gente. Il colpo di stato in Venezuela è stato
pianificato da Washington. È stata ordinata la mia morte. Ed è stata ordinata
recentemente.
Il Reverendo Pat Robertson, che è molto vicino al presidente, ha chiesto che io
sia fisicamente eliminato, che io venga ucciso.
Forse è cosi che Cristo consiglia di porgere l’altra guancia. Noi abbiamo
entrambe le guance viola, per averle porte troppe volte. Ma non abbiamo mai
(incomprensibile) perché amiamo la gente degli Stati Uniti. Vogliamo essere
loro fratelli e sorelle, indipendentemente dal loro governo.
KOPPEL: Forse la
sorprenderò un po’, ma queste sono le sue parole. Lei ha detto che il presidente
Bush è uno stronzo.
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): Ho detto tante cose su di lui. Non so se ho
usato questa parola, comunque sono stato molto duro con lui.
Ma ho sempre replicato alle accuse. Sono stato accusato di essere una minaccia
per il continente. Si è detto che proteggo i terroristi.
C’è stato un rapporto ufficiale pubblicato dal Dipartimento di Stato. Il
Segretario di Stato è andato in giro nel Sud America a dire che io devo essere
isolato; che sono una minaccia; che sto usando il petrolio per sovvertire
l’ordine dell’America Latina. Alcuni segretari di stato - altri segretari di
stato - che sono implicato nel traffico di droga, una serie di menzogne e
aggressioni a cui talvolta devo rispondere. E qualche volta alziamo il tono.
Aspettiamo di ricevere segnali e rispondiamo ai segnali che riceviamo da
Washington.
KOPPEL: Allora non ha
ricevuto – non ha ricevuto nessun segnale positivo ultimamente?
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): Messaggi davvero positivi? No, sa dove si
trova il mio staff medico proprio in questo momento? Sull’aereo presidenziale, a
200 km da qui. Il governo degli Stati Uniti, in violazione delle leggi USA e
delle convenzioni, ha proibito ai miei dottori di venire a New York. Dove si
trovano il mio capo del distaccamento militare ed il mio capo della sicurezza?
Sull’aereo. Sono stati rinchiusi per due giorni sull’aereo. Non possono uscire.
Questi sono i segnali che riceviamo. Ieri hanno pubblicato un rapporto dicendo
che il Venezuela non coopera nella lotta alla droga. Assolutamente falso.
Abbiamo avuto enormi successi quest’anno nel sequestrare cocaina nella lotta
contro il traffico di droga. Queste sono le aggressioni sleali, i segnali sleali
che abbiamo ricevuto.
KOPPEL:
I miei contatti nel mondo dell’Intelligence USA mi hanno detto che lei permette
ad alcuni membri di Al Qaida ed altri gruppi terroristici di operare in
Venezuela. È vero?
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): Assolutamente falso. E una volta qualcuno ha
detto che bin Laden -- qualcuno ha mai detto che bin Laden potrebbe essere in
Venezuela?
KOPPEL: Non che io
sappia.
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): Queste sono alcune delle bugie che stanno
circolando. Le menzogne non hanno raggiunto questo livello, ma è tutto
assolutamente falso.
Fa parte dell’enorme catena di chiacchiere in questa campagna per giustificare
anche la mia morte, perché recentemente Pat Robertson ed un ex-agente CIA hanno
dichiarato che io sarei già dovuto essere morto perché sono una minaccia. E le
minacce devono essere liquidate, annientate, le devi uccidere. Questo
giustificherebbe ogni maggiore (incomprensibile) aggressione contro di
noi.
KOPPEL: È stata una cosa
assurda da dire e Pat Robertson ha poi ammesso di aver detto una cosa assurda. E
certamente nessuno del governo ha perdonato ciò che ha detto.
Perché lei prende in considerazione ciò che ha detto un privato cittadino, per
quanto assurdo possa essere stato, e lo attribuisce al governo USA?
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): Allora… l’amministrazione USA deve rifiutare
– avrebbe dovuto rifiutare l’espressione di terrorismo usata da Robertson.
L’amministrazione Usa trasgredisce in modo grave le leggi internazionali e
nazionali, perché, in base al diritto internazionale, l’invito ad assassinare un
capo di stato costituisce un atto di terrorismo.
Così questo signore, Robertson, dovrebbe essere arrestato dal governo degli
Stati Uniti -- silenzio.
Quindi proteggere un terrorista, ma non solo Robertson – ci sono stati canali
televisivi di Miami, varie persone, inclusi alcuni terroristi venezuelani che
hanno partecipato al colpo di stato e vivono qui liberamente negli Stati Uniti
che hanno richiesto la mia morte, ed il governo di questo paese non fa
assolutamente niente.
Quindi stanno proteggendo il terrorismo, indipendentemente dal fatto che
Robertson (incomprensibile) di una personalità. Ma questa non è la
questione principale. La questione principale e che in televisione, di fronte a
milioni di persone, egli ha giustificato il mio assassinio.
E più tardi, ha detto, no, non intendevo assassinio ma rapimento. Ma anche
questo è terrorismo.
KOPPEL: Ascoltandola si
potrebbe concludere che le piace mettere sotto pressione gli Stati Uniti.
Ha parlato in passato di
interrompere la fornitura di petrolio del Venezuela agli USA. Ha firmato nuovi
accordi con la Cina e visitato l’India. C’è l’impressione che lei voglia
riuscire a mettere in ginocchio gli Stati Uniti.
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): È molto difficile mettere in ginocchio
l’impero. Non è la mia pretesa. Sarebbe qualcosa di davvero sproporzionato.
Ciò che vogliamo e rimanere entrambi in piedi – entrambi in piedi o seduti. O se
ci inginocchiamo, dobbiamo farlo entrambi. E questo sarebbe per pregare, per
pregare come preghiamo noi cristiani.
Adesso, c’è la questione del petrolio. Mi faccia chiarire. E vorrei farlo per la
gente degli Stati Uniti la quale dovrebbe sapere che noi siamo proprietari negli
USA di una grande (incomprensibile) petrolio che ha otto principali
raffinerie. La compagnia ha un valore di quasi 10 miliardi di dollari.
Siamo uno dei più grandi investitori dell’America Latina. Penso il primo
investitore dell’America Latina negli Stati Uniti. Stiamo dando lavoro a più di
2000 lavoratori statunitensi ed alle loro famiglie. Stiamo pagando tasse al
governo degli Stati Uniti. Cooperiamo che molte città e molti comuni, con
Houston.
E adesso con Katrina, questo terribile dramma che gli USA stanno vivendo, fin
dal primo giorno ho ordinato che un gruppo di supporto fosse mandato dove è
situata una delle nostre raffinerie. Siamo stati di aiuto ed abbiamo soccorso la
gente.
Praticamente nessuno negli USA sa che abbiamo donato milioni di dollari
all’amministrazione della Louisiana, ed alla Croce Rossa di New Orleans. Ci
stiamo occupando di più di 5000 vittime, e forniremo gasolio, gratis in certi
casi e con sconti in altri alle comunità più povere, a partire da New Orleans ed
i suoi dintorni.
La gente degli Stati Uniti dovrebbe sapere queste cose.
La sola volta che dissi che il Venezuela non avrebbe fornito petrolio agli USA
non fu una minaccia. Fu piuttosto per rispondere ad una minaccia, la minaccia di
invasione. Abbiamo ottenuto le prove di qualcosa che sarebbe veramente
avventato, l’invasione del Venezuela. Ecco perché abbiamo detto che nelle le
suddette circostanze...
KOPPEL: Mi permetta di
interromperla
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): … non ci sarebbe petrolio.
KOPPEL: Sta dicendo che ha
scoperto le prove per un piano di invasione contro il Venezuela o sta dicendo
“se” scoprisse un piano?
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): Sto dicendo di aver le prove che ci sono
piani per invadere il Venezuela. Inoltre, abbiamo la documentazione: quanti
bombardieri far volare sopra il Venezuela il giorno dell’invasione, quante
portaerei transatlantiche, quanti aereotrasportatori dovrebbero essere mandati
(incomprensibile) anche durante (incomprensibile).
Recentemente una portaerei è andata a Curaçao [isola dei Caraibi]
(incomprensibile) i soldati erano in licenza.
Questa è una menzogna. Stavano facendo dei movimenti. Stavano svolgendo delle
esercitazioni. È tutto documentato. Il piano è chiamato Balboa, dove il
Venezuela è indicata come uno degli obiettivi.
E di fronte a questo scenario, ho dichiarato che se questo dovesse davvero
accadere, gli Stati Uniti possono scordarsi il milione e mezzo di barili di
petrolio. Perché ogni giorno durante i precedenti sette anni da quando io sono
al potere, non ne abbiamo mai fatto mancare neanche uno – solo un giorno, quando
siamo stati rovesciati con quel colpo di stato – sabotaggio petrolifero – che fu
supportato da Washington…
KOPPEL: Se posso, signor
Presidente, lei ha detto di avere dei documenti di questo piano. Potrei
chiederle, di fronte alla telecamera, se può mettere anche a mia disposizione
questa documentazione?
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): Gliela posso spedire, non tutta ma in parte.
Posso fargliene avere una parte.
KOPPEL: Gliene sarei
grato.
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): Le posso spedire le mappe e tutto quello che
può mostrare ai cittadini degli Stati Uniti. Quello che non posso dirle è come
le abbiamo avute, per proteggere le fonti, dell’Intelligence militare.
Ma nessuno può negarlo, il piano Balboa, perché
(incomprensibile). Stiamo preparando il piano contro-Balboa. Questo per dire
che se il governo USA dovesse tentare di intraprendere la sciocca impresa di
attaccarci, si imbarcherebbe in una guerra di 100 anni. Siamo preparati.
Non riusciranno a controllare il Venezuela, così come non sono riusciti a
controllare l’Iraq. Tra le altre cose il petrolio potrebbe raggiungere i 100 o
120 dollari a barile.
KOPPEL: Riesce capire perché la gente pensa che lei sia ostile al governo USA?
Tra questi vicini amici: Cuba, Siria, Iran, Libia. Questi sono tutti paesi che
gli USA considerano ostili, se non addirittura terroristici.
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): Beh, Cuba è molto più di un amico. La gente
di Cuba ed il suo leader, Fidel Castro, sono molto più che amici. Ci siamo uniti
in una battaglia che è descritta nel progetto di ogni paese e nelle radici della
nostra storia.
Cuba è stata attaccata – assaltata dagli USA, dal governo USA per più di 40
anni. Con un embargo inumano ed ingustificato. Le Nazioni Uniti si sono stancate
di pubblicare dichiarazioni per chiedere agli USA di fermare l’embargo. Così
come fece Papa Giovanni Paolo II – ma l’ingiustificato, severo ed arbitrario
blocco è stato mantenuto.
Cuba è attaccata e noi siamo fratelli di Cuba.
Siamo anche amici di Gadhafi.
Siamo parte delle compagnie produttrici di petrolio. Questa mattina ho
incontrato il presidente dell’Iran. Siamo membri dell' OPEC.
Sono anche molto vicino a Lula [presidente del Brasile], a (incomprensibile)
e sono molto amico del primo ministro della Giamaica. Sono molto vicino ai
rappresentati che sono venuti qui ieri sera, Delahunt dal Massachusetts,e Burton,
un repubblicano. Buoni amici. Ho tanti buoni amici.
Adesso lei non può dire, nessuno può dire che il Venezuela è un paese che
aggredisce gli Stati Uniti o che è loro nemico perché ha creato relazioni con
(incomprensibile) mondo. Abbiamo aperto relazioni con la Cina
(incomprensibile) e con la Colombia siamo in ottimi rapporti. Abbiamo buone
relazioni con tutti.
Il solo paese, la sola amministrazione con la quale non abbiamo buone relazioni
sulla faccia della terra e l’amministrazione del signor Bush. Questo è l’unico
esempio (incomprensibile). Siamo amici del Re di Spagna. Come diciamo in
Venezuela, è un bravo ragazzo. Il Re della Malesia (incomprensibile).
L’emiro del Qatar è mio fratello.
Ho amici in tutto il mondo, re, principi, presidenti, primi ministri. Washington
è l’unica con cui le relazioni non funzionano.
KOPPEL: In parole
semplici… (VOCI SOVRAPPOSTE/PAUSA)
Se gli Stati Uniti non invadono il
Venezuela, la gente degli USA può presumere che il Venezuela continuerà a
fornire tanto petrolio quanto ne forniva in passato agli USA?
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): Naturalmente. Lasci che le dica un’altra
cosa.
Se lei mi da una carta geografica glielo mostrerò velocemente. La maggior parte
delle aziende USA lavorano in Venezuela -- ChevronTexaco, ExxonMobil
(incomprensibile). E stanno producendo petrolio.
E lasci che le dica che incontro molto frequentemente i manager, gli
amministratori e i dirigenti. Recentemente, il direttore mondiale della Chevron
è venuto ad annunciarmi che volevano investire più di 5 miliardi di dollari
(incomprensibile)in Venezuela. Hanno appena vinto una licenza per il gas, la
Chevron e la Texano. Stanno gestendo (incomprensibile) Shell,
dall’Inghilterra -
Come si chiama - (incomprensibile) norvegese, ma soprattutto le compagnie
statunitensi. Stanno sviluppando progetti per continuare ad investire nel gas e
nel petrolio in Venezuela.
Faccia attenzione. In questi giorni, dopo Katrina, oggi o domani, una nave
venezuelana con 300.000 barili di gasolio dovrebbe arrivare negli Stati Uniti. È
la prima di altre quattro o cinque navi che abbiamo spedito per aiutare a
calmare (incomprensibile) e mettere un freno a (incomprensibile).
Stiamo facendo proprio questo. Tu mi colpisci ed io cercherò di rispondere
aiutandoti. Non mi importa. Non lo stiamo facendo per l’amministrazione Bush. Lo
stiamo facendo per la gente degli Stati Uniti. Quindi questa è la mia risposta.
Non abbiamo programmi per alterare in nessun modo la fornitura di petrolio agli
Stati Uniti.
Inoltre, vorrei dire che il Venezuela ha le principali, più importanti riserve
di petrolio nel mondo. Sa quanto petrolio viene lasciato nella riserva degli
Stati Uniti? A male pena 20 miliardi di barili, con un consumo giornalieri
equivalente a 20 milioni di barili.
Il Venezuela ha 300 miliardi di barili di riserva. Siamo la seconda più
importante riserva di gas del continente degli Stati Uniti o nel mondo.
Vogliamo dividere ora questo gas e petrolio con gli USA, ma anche con i Caraibi,
con la Cina e anche con India, Argentina e Brasile.
Adesso siamo (incomprensibile) fiume Orinoco [che attraverso il
Venezuela]. Spero che possiate visitare questo fiume e fare uno programma
speciale sul petrolio perché ciò che posso confermare è che noi offriamo agli
Stati Uniti ogni garanzia per la fornitura di petrolio per 150 (ph) anni
e più, quando entrambi saremo morti.
KOPPEL: Signor
Presidente, su queste felici note, lasci che la ringrazi. È stato molto gentile
a dedicarci il suo tempo ed è stato un piacere parlare con lei.
Grazie mille davvero.
CHAVEZ (Attraverso il traduttore): Sono io che la ringrazio e la invito a venire
in Venezuela così come invito tutta la gente degli Stati Uniti.
Domani farò una passeggiata nei dintorni di New York. Andremo in chiesa per
incontrare Jesse Jackson [attivista per i diritti civili e politici]
(incomprensibile). Poi andrò a giocare a baseball con degli Yankee.
Amiamo la gente degli Stati Uniti, ed il nostro desiderio è di avere un mondo di
fratelli in pace. Possa Dio renderlo possibile.
Grazie.
KOPPEL: Grazie.
Fonte: http://abcnews.go.com/
Link: http://abcnews.go.com/Nightline/International/story?id=1134098&page=1
16.09.05 . Tradotto per www.comedonchisciotte.org da MANRICO TOSCHI