Ricevo e pubblico da Aldo Garuti questa
lettera sull'imprudente copertura informativa della questione Dengue a Cuba.
Mi preme sottolineare due cose:
in primo luogo è chiaro che è facile
scherzare col fuoco quando a bruciarsi sono altri. Un allarme, eventualmente
falso o esagerato, che causi gravi danni a un paese terzo come Cuba, in un
settore strategico come il turismo, non può essere lanciato su dei sentito
dire come fa il TG1 di Gianni Riotta.
Inoltre - ed è il secondo punto - risulta
repellente la larvata soddisfazione con la quale molti organi di stampa,
dal dal Giornale a Libero, stanno accogliendo la ventilata morte di migliaia
di persone a Cuba.
Il Tempo, senza battere ciglio, ventila, come
se fosse normale, che nell'epidemia dell'81 di dengue questo sia stato
introdotto volontariamente [dagli Stati Uniti] per fiaccare la resistenza dei
cubani. L'inimicizia verso Cuba giustifica tanto cinismo? E' facile ricordare
che sia l'11 settembre del 2001 sia dopo la catastrofe di Nuova Orleans il
governo e il popolo cubano offrirono solidarietà sostanziale a quello degli
Stati Uniti. Se fosse vera la notizia delle migliaia di morti, in un paese
civile non dovrebbe essere il tempo della soddisfazione, ma quello del mandare
soccorso e medicinali per salvare vite umane di una malattia normalmente
dimenticata come denuncia il blog
Professor €chos. Scrive che il dengue fa ogni
anno 50 milioni di vittime e circa 24.000 morti con una situazione in
aggravamento. Ben venga, è il paradosso lanciato dal sito, la pretestuosità
della copertura su Cuba se è l'occasione per parlare di una malattia l'aumento
esponenziale della quale sarebbe causato, sempre secondo Professor €chos,
dall'effetto serra. Sul dengue a Cuba scrive anche
Peacereporter. La situazione dengue è attualmente gravissima in paesi
come la Repubblica dominicana, il Brasile, l'India ma solo per Cuba c'è spazio
sui media. Secondo Lorenzo Savioli, direttore del Dipartimento di controllo
delle malattie tropicali dimenticate dell’Oms, proprio Cuba è il paese meglio
attrezzato a combattere la malattia: “Da quello che sappiamo il Paese che ha
avuto i migliori risultati nella lotta contro la dengue e molte altre malattie
infettive, incluso l’Aids e la tubercolosi, è proprio Cuba, che rappresenta un
grande esempio, se non il migliore, di sanità pubblica in America Latina”.
Aldo Garuti: In merito alla problematica
relativa al "dengue" e alla falsa informazione data da alcuni telegioronali
nazionali e dalla carta stampata, la Direzione Nazionale dell'Associazione
Italia-Cuba ha inviato il seguente comunicato al Direttore del TG1.
Gentile Direttore Gianni Riotta,
abbiamo appreso, nell'edizione (di ieri)
delle ore 13,30 del Telegiornale che Lei dirige che, secondo alcuni non meglio
identificati blog dei cosiddetti dissidenti cubani, a Cuba ci sarebbe una vera
e propria epidemia di dengue che avrebbe causato migliaia di morti.
Se la notizia fosse vera preoccuperebbe non
solo noi, ma ogni persona sensibile, nonché tutti coloro che intendono
trascorrere le proprie vacanze a Cuba.
Per quello che ci risulta, invece, da notizie
non solo di autorità sanitarie cubane ma anche da rappresentanti di ONG
presenti sull´isola e da molti nostri amici, cittadini residenti cubani, la
situazione sarebbe notevolmente diversa.
Giova, anzitutto, fare una precisazione: il
dengue, allo stato endemico presente in molti Paesi dell´America-Latina, è
stato a Cuba, grazie al suo sistema sanitario, tenuto sempre sotto controllo.
Considerato il tipo di clima e il tasso di umidità è quasi impossibile
debellare totalmente l´Aedus Aegypti, la zanzara colpevole della trasmissione
del virus.
Dal mese di agosto, effettivamente, nella più
grande isola del Caribe c´è stata una certa recrudescenza di dengue che ha
causato, purtroppo, una decina di vittime (non migliaia).
Grazie al pronto intervento del Governo
cubano e a una mobilitazione generale di tutte le strutture sanitarie del
Paese, la presenza del virus è stata riportata ad un livello, se così si può
dire, fisiologico. E appare strano riportare delle dichiarazioni del portavoce
della OMS di Ginevra, Gragory Hartl, su delle "voci", quando dispone di un
ufficio a Cuba che collabora attivamente con il Ministero cubano della Sanità!
Siamo veramente sorpresi di come si siano
potute diffondere certe notizie, non corrispondenti al vero, soprattutto ora
che gli U.S.A. hanno stanziato ottanta milioni di dollari, di cui una decina
da devolvere a compiacenti organi di informazione, al fine di screditare e
distruggere il sistema politico e sociale che i cubani si sono scelti.
Comunque, il Suo Telegiornale renderebbe un
notevole servigio alla libertà di informazione, nonché all´etica
professionale, se trasmettesse immagini dei funerali delle migliaia di vittime
e facesse i nomi e cognomi di almeno una cinquantina delle stesse.
E´ di tutta evidenza che una tragedia che
avrebbe causato migliaia di morti non potrebbe essere occultata da nessun
Governo, soprattutto in una piccola isola come Cuba.
Rimanendo a disposizione per eventuali
chiarimenti Le inviamo distinti saluti.
Roma, 6 ottobre 2006