Raul dà il benvenuto ai più di 50 presidenti partecipanti al Summit
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Avana 15/9/2006
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Il primo vicepresidente del Consiglio di Stato e dei
Ministri di Cuba, Raúl Castro Ruz, si è fatto carico di ricevere, al loro arrivo nel Palazzo delle Convenzioni, i Capi di Stato e di Governo in visita per partecipare all’incontro di più alto livello previsto per il Summit del MNOAL (Movimento dei Paesi Non Allineati).
Raúl, affiancato da Carlos Lage Dávila, vicepresidente del Consiglio di Stato e da Felipe Pérez Roque, ministro degli Esteri, oltre che da funzionari dello stesso Ministero, ha accolto affettuosamente i più di 50 presidenti partecipanti. L’appuntamento di quest’anno è ritenuto uno di quelli che ha visto la partecipazione più alta di alti esponenti degli Stati.
Invitato dagli organizzatori del Gruppo dei 15 Raúl, che è anche Secondo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, ha rivolto loro alcune ore prima una breve allocuzione, augurando un buon andamento del dialogo (che sta continuando oggi) e un lavoro efficace alla Repubblica Islamica dell’Iran, prossimo presidente di questo gruppo di nazioni, di cui fanno parte alcune di quelle più sviluppate appartenenti al MNOAL, anche se non tutte del Movimento.
Il G-15 nacque a Belgrado nel 1989. In realtà è composto da 19 nazioni: Algeria, Argentina, Brasile, Colombia, Cile, Egitto, Giamaica, India, Indonesia, Iran, Kenya, Messico, Malaysia, Nigeria, Perù, Senegal, Sri Lanka, Venezuela e Zimbabwe.
È guidato dal 2004 dall’Algeria e dal suo capo di Stato, Abdelaziz Butlefika.
Tra le coincise idee esposte dal compagno Raúl di fronte al G-15, ci sono le seguenti:
"Apprezziamo l’attenzione speciale che questo Gruppo riserva ai temi del commercio e dello sviluppo, le finanze, la cooperazione Sud-Sud e la cooperazione Nord-Sud, ribadendo al rispetto le tradizionali rivendicazioni dei paesi in via di sviluppo".
"Secondo Cuba il G-15 deve e può rafforzare e aggiornare il suo ruolo di fronte alle crescenti sfide rappresentate dal processo di globalizzazione e sviluppo.
"Il G-15 deve e può agire come catalizzatore di una maggior cooperazione Sud-Sud e potenziare detta cooperazione verso una maggiore solidità dei paesi in via di sviluppo nei loro sforzi per ottenere un dialogo Nord-Sud più fluido e positivo".
"(...) I paesi del Sud non hanno altra alternativa che unirsi ed intraprendere azioni concertate per vincere gli ostacoli comuni (...) Confidiamo nel fatto che questa riunione a L’Avana costituirà un passo importante verso il raggiungimento degli obiettivi del G-15 che, in ultima istanza, sono anche gli obiettivi di tutti i paesi del Sud, nella nostra lotta per un mondo migliore e più giusto".
Ventuno capi di Governo si sono iscritti ad intervenire nella prima giornata del vertice, cominciando da Abdullah Ahmad Badani, primo ministro della Malaysia; Tabo Mbeki, presidente del Sudafrica e Manmohan Signg, dell’India.
L’atteso intervento di Hugo Chávez sarà il sesto della mattina.
Interverranno nella riunione plenaria anche Abdelaziz Buteflika, dell’Algeria; Denis Sassou Nguesso, della Repubblica del Congo; Mahmud Almadinejad, dell’Iran; dirigenti di Bielorussia, Indonesia, Laos, Namibia, Paquistan, Burkina Faso, Vietnam, Giamaica, Zimbabwe, Filippine, Marocco, Sri Lanka ed Etiopia. Questa composizione è un riflesso della varietà di tendenze e culture che conformano il MNOAL.
Una lista simile è prevista per la seconda e ultima giornata di questo segmento, quello centrale del Summit al quale partecipa come invitato il segretario generale dell’ONU, Kofi Annan, che presiederà in questo mese il suo ultimo periodo di sessioni dell’Assemblea Generale, prima di concludere il suo mandato a fine anno.
Per quanto riguarda la riunione delle nazioni senza litorale si è dibattuto attorno alle condizioni che esigono i loro vicini con coste lungo i fiumi o il mare, attraverso le quali devono passare le merci delle dette nazioni, in modo da raggiungere accordi che viabilizzino questi indispensabili spostamenti.
Il caso della Bolivia, per la sua annosa situazione e per aver avuto in altri tempi coste usurpatele in una lunga guerra istigata da società petrolifere britanniche e statunitensi, è stato oggetto di analisi che può darsi vengano riflesse dal documento finale dell’incontro.
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