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Avana 15 agosto 2006 - R.A.Borges www.granma.cubaweb.cu |
La prima idea che mi si riaffermò, per ben conosciuta, è quanto lontani dalla realtà (e perdonino se vi offendo con la menzione di alcuni nomi) sono i Montañer, Oppenheimer, Suchliky, Pantalone, Díaz-Balart, la Loba Feroz, Ninoska, Calatayud ed altri saggi, che dalla loro ottica neoliberale e di capitalisti selvaggi speculano della mattina alla notte.
Vuoto di potere, lotte intestine, prove per vedere ciò che pensa il popolo, supposto "terrore" per le strade, disubbidienza civile, istigazione all'insurrezione, a "consumare" il magnicidio, a realizzare scioperi il giorno 13, appelli a non lavorare per i comunisti, a prendere in considerazione i "messaggi" della SINA, ad aspettare l'ordine di sollevazione ed un'altra fila di stupidità, fanno parte delle loro furibonde diatribe, spinti dalla "sofferenza" del nostro popolo che "privato" del diritto all'educazione, alla salute, la previdenza sociale, alla tranquillità cittadina, è ansioso che gli Stati Uniti vengano a ristabilire l' "ordine" imperante nel 1958 e gli restituisca "tutto quello che ha perso", naturalmente, dopo avere applicato tre giorni e non più, solo tre giorni di licenza per ammazzare i comunisti, i cederisti, le federate, gli anapisti (aderenti alle organizzazioni di massa NDT) che hanno mantenuto tanto ingiustamente al potere, per 47 anni, Fidel, oggi malato, come tutti gli umano, benché nel suo caso sia meno frequente per la sua tradizionale eccellente salute ed abitudine all' esercizio fisico quotidiano, ma che non lo vogliamo vedere neppure con un semplice catarro.
Dimenticano o vogliono farci dimenticare il piano dei machete, l'olio di ricino, del frustino di bue, la tortura, i pochi ambulatori, le cedole per l'attenzione medica, la poliomielite, il parassitismo, la disoccupazione, i postriboli di Colon, Pajarito, Barrio Pila, l'Emendamento Platt, gli interventi yankee, le società di colore, i neri e meticci facevano il giro esternamente ed i bianchi all'interno, in molti dei parchi dell'Isola.
Dimenticano o vogliono farci dimenticare che gli USA ricevettero, con le braccia aperte, gli assassini e le loro fortune, anche torturatori e noti ladri; che c'irrigarono di fosforo vivo, bruciarono El Encanto, fecero esplodere La Coubre, causarono centinaia di morto e feriti in Girón, nella lotta contro i banditi; chiesero di cancellarci dalla faccia della Terra nella Crisi di Ottobre, ci misero bombe ed assassinarono decine e decine di compagni in missioni diplomatiche, in lavori di pesca, che falciarono la vita di 73 persone nell'aeroplano delle Barbados, assassinarono a quelli che portavano la luce dell'insegnamento sulle montagne e pantani di Cuba e del mondo, che hanno portato la salute dove non era mai arrivata; che ci bloccano, ci privano di alimenti, medicine, macchinari, che dobbiamo pagare molto più caro di altri paesi per acquisire le cose elementare per vivere.
Basta anche ricordare la malattia della
maculatura che soffrì la canna, la muffa azzurra che soffrì il tabacco, la
febbre che obbligò al sacrificio della massa porcina, e il dengue criminale che
colpì la popolazione e che tanto dolorose conseguenze ebbe sui bambini. Si è
saputo che tali patimenti furono per opera dell'azione nemica, mediante
l'introduzione di agenti chimici con atto chiaramente genocida.
La seconda idea che si è seminato in tutti noi è la riaffermazione che abbiamo un popolo encomiabile, degno, unito, rispettoso che è un frutto maturo della Rivoluzione; anche allegro, simpatico, che ride di sé stesso nei momenti difficili per farsi la vita più facile, ma che sa, conosce l'opera e l'origine dei suoi difetti, che non teme, comprende che dobbiamo cambiare quello che va male, ma con i nostri propri sforzi ed è cosciente che quello raggiunto non ce lo strapperà nessuno. Sa quello che sarebbe perdere la Rivoluzione, perdere il Partito, perdere l'unità.
Le lacrime che germogliarono il passato giorno
12 nella notte, vedendo l'omaggio a Fidel che divenne la Cantata alla Patria, o
nella mattina del 13 vedendo Juventud Rebelde, l'immensa allegria di vedere a
Raúl ricevere Chávez ed il viso dei cubani nel pomeriggio della domenica sono
dimostrazioni inequivocabili e spiegazione probatoria di quello che preoccupa ed
occupa i cubani di oggi ed il perché c'è tranquillità per le strade.
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