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FIDEL NEL 45º ANNIVERSARIO DI GIRÓN
Cuba non verrà messa in
ginocchio da nessuno
20 aprile 2006
Non sono mai riusciti a metterci in ginocchio e non esiste forza al mondo che possa farlo, ha avvertito il Presidente Fidel Castro chiudendo a L’Avana la cerimonia per il 45º anniversario della vittoria di Playa Girón.
Lo statista, in un discorso durato un po’ più di due ore, ha ricordato dettagliatamente l’invasione della Baia dei Porci, finanziata e organizzata nel 1961 da Washington e considerata la prima grande sconfitta militare degli USA in America.
Fidel, testimone eccezionale dei fatti per aver condotto sul terreno le azioni difensive, ha ricordato commosso (vestito con la sua abituale divisa verde oliva) i cubani caduti in quelle giornate.
Guardando i volti di questi giovani – ha detto mostrando un opuscolo con le foto delle vittime dell’aggressione – uno pensa che, così giovani, così pieni di vita e speranza, siano qui assieme a noi.
Ha sottolineato, riferendosi ai trionfi di Cuba dall’aprile 1961 ad oggi, che "la storia della Rivoluzione è la storia di un Girón moltiplicato" ed ha proclamato di fronte ai più di tremila veterani di quelle gesta di nutrire "solide speranze che le nuove generazioni saranno come voi".
Il leader della Rivoluzione ha assicurato in un’altra parte del suo intervento, facendo riferimento alle esercitazioni militari compiute dagli Stati Uniti nelle acque del Mar dei Caraibi, che "le barchette che stanno là a fare giri non fanno paura a nessuno".
Fidel, quando un veterano di Girón ha gridato: "Siamo vecchi, ma per difendere la Rivoluzione siamo giovani", ha chiesto ironicamente: "Chi dice che siamo vecchi?". Anche se avessimo compiuto 500 anni abbiamo il dovere di morire giovani, ha proclamato.
Il Presidente cubano ha trasmesso ai suoi compatrioti un messaggio di ottimismo, augurando loro nuovi progressi in materia energetica, nei servizi assistenziali ed educativi. Cuba sta andando meglio che mai, siamo ottimisti, ha sottolineato, citando come esempio il fatto che nell’ultimo mese e mezzo la capacità di generazione elettrica del paese è cresciuta ad un ritmo di 80.000 kws settimanali.
Ha segnalato che a Cuba le interruzioni di corrente sono sempre meno frequenti e che si continuerà ad avanzare nella soluzione di questo problema come parte degli sforzi di una rivoluzione energetica nazionale.
Ha assicurato che si intravede per Cuba un promettente futuro anche nel campo della salute pubblica, dell’educazione, ecc., ma ha avvertito che non avrebbe fornito ulteriori dettagli, perchè il nemico manovra permanentemente per far fallire qualsiasi sforzo della Rivoluzione.
La cerimonia si è svolta nel Teatro Karl Marx e ha visto la
partecipazione di rappresentanti dei partiti amici, tra i quali il segretario
dell’African National Congress (ANC) Kgalema Motlanthe, dirigenti dello Stato e
del Partito Comunista di Cuba, familiari dei caduti a Girón e dei Cinque Eroi
antiterroristi prigionieri negli USA, giovani di vari programmi della
Rivoluzione e membri del corpo diplomatico.
45 anni dopo:
più socialismo!
17 aprile 2006 A.Schachter
Oggi, come quel 16 aprile 1961, siamo riuniti qui per garantire a Fidel, a Raúl e al Partito che le nostre braccia sono ancora tese in alto, che i fucili continuano ad essere pronti, che le bandiere continuano ad ondeggiare e che la Patria socialista vede nel popolo la sua maggior forza, ha segnalato Pedro Sáez Montejo, membro dell’Ufficio Politico e primo segretario del Partito nella capitale concludendo l’atto di commemorazione della proclamazione da parte di Fidel, 45 anni fa, del carattere socialista della Rivoluzione.
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La cerimonia (realizzata nel centrale incrocio tra le vie 23 e 12 della capitale) è stata presieduta, oltre che dall’oratore principale, da Esteban Lazo Hernández e Pedro Ross Leal, anche loro membri del Burò Politico. Erano presenti anche i Comandanti della Rivoluzione Ramiro Valdés Menéndez e Guillermo García Frías.
Hanno partecipato veterani combattenti di Playa Girón, membri dei CDR (Comitati di Difesa della Rivoluzione), giovani studenti, membri del MINFAR (Ministero delle Forze Armate Rivoluzionarie) e del MININT (Ministero dell’Interno).
Pedro Alfonso Ojeda, allora miliziano e oggi colonnello della riserva, ha ricordato l’impatto che ebbe nelle file dei rivoluzionari la presenza in prima linea del Capo della Rivoluzione.
Oniel Díaz Castellanos, presidente provinciale della FEU, è intervenuto per mettere in risalto che le nuove generazioni non vissero le gesta di Playa Girón, ma mantengono e manterranno le posizioni del socialismo.
Il messaggio combattivo del mondo dell’arte è stato a carico del declamatore Julio Alberto Casanova e dei cantautori Vicente Feliú, Raquel Hernández, Augusto Blanca e Pepe Ordaz.
PRESENTATO IL LIBRO: "FIDEL: DÍAS DE GIRÓN"
La presentazione del libro: "Fidel: días de Girón", avvenuta nella sede del Consiglio dei Ministri è stata la prima azione di molte simili che avverranno in questi giorni in occasione del 45º Anniversario della vittoria cubana a Bahia de Cochinos sulle forze mercenarie finanziate dal governo degli Stati Uniti.
Acela Caner e Eugenio Suárez sono gli autori del testo elaborato con materiali tratti da quindici anni d’investigazioni e che comprende tutti gli avvenimenti che riguardano l’Isola, dal gennaio del 1961 sino al 15 aprile dello stesso anno, quando iniziò l’aggressione finanziata e approvata da Washington.
Uno dei capitoli più attraenti è quello del dialogo del Comandante in Capo, Fidel Castro, con i più di mille mercenari prigionieri; in un altro si riferisce la battaglia sferrata dal leader della Rivoluzione per far sì che l’amministrazione nordamericana indennizzasse Cuba per i danni provocati e che è rimasta la sola volta nella storia in cui il governo nordamericano ha accettato le sue responsabilità.
Il libro è un diario che registra passo a passo quello che è successo nell’aprile del 1961, nel quale si possono incontrare note per la stampa emesse delle FAR, i comunicati emessi da Fidel dal posto di comando e una rivelatrice mostra dei dispacci delle agenzie internazionali che tergiversavano e inventarono un’altra - falsa - battaglia di Girón.
Il segno lasciato da Fidel nei giorni di Girón, i suoi principi etici, il suo coraggio, la sua intelligenza e la capacità di prendere decisioni che sfidavano la logica e i pronostici del nemico, sono presenti in questa memoria dove l’epico trascende lo scenario delle azioni militari.
Anche se il 15 aprile ci furono attacchi di aerei provenienti dagli Stati Uniti camuffati con identificazioni delle forze aeree cubane, fu il 17 aprile che cominciò l’invasione, sbaragliata in 66 ore.