E' un film che difficilmente vedremo nelle sale italiane, quello girato da Angelo Rizzo. Eppure è una storia contro il terrorismo internazionale, che racconta di come è morto un giovane imprenditore italiano, Fabio Di Celmo, assassinato all'Hotel Copacabana da un attentato organizzato da un'associazione estremista. Solo che il terrorismo, stavolta, non è quello di Al Qaeda o di qualche sigla musulmana, ma quello degli Stati Uniti. Che, a partire dal '97, hanno finanziato e diretto una serie di 9 esplosioni mirate contro i grandi hotel dell'Havana. Con lo scopo di impedire che Cuba beneficiasse del flusso di valuta pregiata che aveva cominciato ad affluire nelle sue casse come risultato di una nuova politica turistica. Da una di queste bombe è stato ucciso Fabio Di Celmo, la cui colpa era essere “nel posto sbagliato al momento sbagliato”, come ha detto Posada Carriles, uno degli organizzatori rei confessi di questi crimini.
Un lavoro che è stato presentato il 2 agosto al Festival Sergio Leone di Torella dei Lombardi, paesino irpino da cui proviene la famiglia Leone, in anteprima assoluta.
Rizzo ha girato il primo lungometraggio a soggetto - cioè non documentario - sul terrorismo contro Cuba, argomento praticamente ignorato e quasi del tutto sconosciuto per la stampa italiana. Alla proiezione era presente Giustino Di Celmo, padre oggi 84 enne del giovane assassinato e che lo accompagnava in quei viaggi all'Havana.
Una persona combattiva, che ha deciso di chiedere al Ministero della Giustizia l'estradizione per gli organizzatori di quei crimini, tutti volti noti del movimento anticastrista che ha base in Florida. “ Purtroppo la cosa non sarà facile – fa notare Gianni Minà, direttore artistico del Premio Leone – in quanto sia Cuba che il Venezuela hanno già provato a farsi consegnare questi terroristi e il tribunale del Texas ha risposto loro di non poter aderire alla richiesta perché in questi stati non si rispettano i diritti umani e i detenuti rischiano di essere torturati. Verrebbe da dire che hanno confuso Caracas con Abu Ghraib e Cuba con Guantanamo. Luis Posada Carriles, poi, è un nome storico. Un terrorista anticubano al soldo della Cia gia' responsabile dell'esplosione in volo di un aereo cubano di linea nel '76 sopra le isole Barbados. Questo signore è attualmente detenuto per infrazione alle leggi contro l'immigrazione ma ha già fatto sapere, in un'intervista, che per il suo caso si farebbe bene a mettere il segreto di Stato.”
Come a dire: meglio non toccarmi, altrimenti vuoto il sacco. E di episodi come questi narra questa produzione italo-ispano-cubana, il cui titolo provvisorio è “Quando la verità si sveglia... non torna più a dormire”, una citazione di José Martí. Il film è interpretato da uno dei più noti attori cubani, Carlos Padrón, nel ruolo di Posada Carriles , mentre Armando Tomey dà corpo al mercenario Cruz Leon che piazzò 9 bombe a La Habana nell'estate del 1997
Il film si è visto in una edizione incompleta, con una copia lavoro. Prematuro perciò un giudizio artistico. Si può per ora notare che viaggia tra due registri, il film documento e l'action movie, con una recitazione di tono televisivo. Si tratta del secondo lungometraggio di Angelo Rizzo ed è stato invitato al Festival di Toronto, in Canada e alla Festa del Cinema romana organizzata da Veltroni ad ottobre. Dopodichè inizierà il calvario per la distribuzione in sala. Quello che si può anticipare è che difficilmente lo vedremo in Tv. Più probabile che vada in onda un bello sceneggiato su Quattrocchi il contractor. Anche tra le vittime del terrorismo, c'è chi è più uguale degli altri.
Angelo Rizzo ha saltato il fosso e non potrà più lavorare negli Stati uniti. Ma chi è questa persona, e cosa ha fatto per avere il veto? Ha fatto un film ‘scomodo’ per il governo statunitense. Un film che racconta il terrorismo. Non sono pochi i documentari, brevi o più lunghi, che a Cuba parlano del terrorismo contro l’Isola. Mentre in Italia si ignorano i fatti gravissimi commessi dal governo Usa in tanti anni, alla televisione cubana se ne vedono diversi nei quali vengono descritti i molti crimini compiuti contro la popolazione cubana e il Paese in generale e che hanno origine nella Miami delle criminali organizzazioni anticastriste, anticubane e legate alla mafia. Si parla dell’esplosione della nave “La Coubre” nel 1960 nel porto de La Habana, dell’invasione di Playa Giron del ’61, delle bande di “contras” dell’Escambray finanziati dalla Cia fino al 1966, si parla dell’abbattimento dell’aereo cubano sulle Barbados nel ’76 e degli attentati a La Habana del ’97. Documentari efficaci, precisi, ricchi di immagini e sequenze drammatiche e tragiche.Documentari estremamente interessanti. Ciò che non esisteva era un film di “fiction”, cioè con attori professionisti, un soggetto e una trama, che parlasse del terrorismo contro Cuba. Oggi lo ha realizzato proprio un regista italiano, Angelo Rizzo, che ha descritto anche diffusamente la morte di Fabio di Celmo nell’attentato del 4 settembre 1997 all’hotel Copacabana de La Habana. La gestazione è stata lunga con una sceneggiatura iniziata nel maggio 2005.Le riprese sono durate due mesi, tutte nella capitale cubana, a novembre e dicembre, e oggi il film è finito ed è pronto per la distribuzione. Il titolo definitivo di questa produzione italo-ispano-cubana è “Quando la verità si sveglia... non torna più a dormire”, che è una frase di José Martí. Il film è interpretato da alcuni dei pià noti attori cubani con Carlos Padrón nel ruolo di Posada Carriles, il più pericoloso terrorista latinoamericano, mentre Armando Tomey dà corpo al mercenario Cruz Leon che piazzò le 9 bombe a La Habana nell’estate del 1997. La figura di Fabio di Celmo è interpretata dal giovane italiano Michel Altieri, mentre Giustino, suo padre, è il famoso attore cubano Enrique Almirante. L’investigatore della polizia cubana è Roberto Perdomo, noto attore a Cuba così come Jorge Martínez che interpreta Roberto Chile, il miglior amico di Fabio. Il film di Rizzo descrive con minuzia le molte attività criminali di Posada Carriles appoggiato dal governo Usa, le atrocità commesse dai mercenari e dai terroristi che dall’esterno hanno portato lutti in terra cubana e che sono sempre stati protetti dai governi degli Stati uniti. Territorio da cui sono partite le azioni di terrorismo contro Cuba. Il film di Rizzo è dunque il primo film a soggetto non documentario che descrive con coraggio questa pagina nera della storia contemporanea.
Dopo quasi due mesi di riprese, si e’ conclusa qui nella Citta’ dell’Avana la filmazione di “El muchacho del Copacabana” ( titolo provvisorio, quello definitivo sara’ molto probabilmente “ Al calar della notte” ), il primo lungometraggio a soggetto - cioe’ non documentario - sul terrorismo contro Cuba, argomento praticamente ignorato e quasi del tutto sconosciuto per la stampa italiana. “ Sì – dice il regista Angelo Rizzo, – in questo film si parla di terrorismo internazionale e in speciale dettaglio di quello lanciato contro Cuba dalla Florida. Il núcleo centrale e’ la vicenda vera e tragica di Fabio di Celmo, il nostro giovane connazionale che venne ucciso nell’hotel Copacabana de L’Avana da una delle bombe piazzate nell’estate del ’97 da un terrorista inviato da Miami a commettere attentati in Cuba “. Al fianco del regista annuisce Giustino di Celmo, oggi un instancabile 84enne, e padre di Fabio col quale venne a lavorare a Cuba sin dal 1994. Di questa vicenda, chi scrive gia’ si occupo’ negli anni scorsi a proposito di un libro della scrittrice Acela Caner su Fabio e di una intervista a Giustino fatta nel 2004, e questo stesso cronista frequentava la piscina di mare dell’hotel Copacabana anche nella lontana estate del ’97 quando esplosero nella capitale cubana le bombe piazzate dal terrorista salvadoregno Raul Ernesto Cruz Leon addestrato e pagato da quel Luis Posada Carriles terrorista anticubano al soldo della Cia gia’ reponsabile dell’esplosione in volo di un aereo cubano di linea nel ’76 sopra le isole Barbados. “ Il mio film - prosegue Rizzo – ha naturalmente varie scene di suspense e sequenze d’azione e vuole essere non solo il ritratto intimista di un giovane innocente rimasto vittima di un attentato criminale, ma anche un thriller spettacolare. Abbiamo girato inseguimenti con scontri a fuoco stradali e navali in zone interne fuori L’Avana, alla Marina di Tarara’ e nel porto della citta’ di Mariel. Ho voluto raccontare tutto quello che so sugli attentati contro Cuba, comprese le collusioni e le protezioni che le organizzazioni terroriste anticubane radicate in Florida a Miami hanno da parte di governo e servizi segreti Usa “. Chiedo a Rizzo se ha avuto problemi nella fase di progetto e pre-produzione. “ Certo. E sono stato anche un po’ ingenuo quando, terminata la sceneggiatura con Nilda Rodríguez in aprile 2005, ho proposto inizialmente il film ad amici attori e produttori statunitensi. Mi hanno fatto perdere quattro mesi in chiacchere, poi e’ stato chiaro che il progetto per loro era scomodo e non gradito. Ora il film lo abbiamo realizzato noi di “Mesa Verde” in co-produzione con lo spagnolo Jose’ Carujo e una societa’ indipendente cubana. Quando ho portato il mio film precedente ( “Il sognatore”, storia di un bambino cubano innamorato del base-ball; ndr ) al Festival di Miami, ricordo che a causa del mio passaporto con visti giornalistici cubani fui trattenuto un paio d’ore e spogliato nudo in una stanzetta dell’aereoporto di Miami ! ” Fabio di Celmo e’ interpretato dall’attore italiano Michel Altieri, un ragazzo trentenne piuttosto somigliante a Fabio, e il padre Giustino e’ interpretato da un notissimo attore cubano, Enrique Almirante. La madre di Fabio e’ Verónica Lynn, la fidanzata italiana e’ la giovane attrice andalusa Marta Nieto e quella cubana e’ Lizabet Rivero. Ci sono ruoli anche per i criminali della vicenda reale: Armando Tomey ha interpretato efficacemente il terrorista Cruz Leon ( condannato alla pena capitale nel processo del ’99 ma che e’ tuttora detenuto nel carcere Combinado del Este poco fuori L’Avana ; ndr.) mentre il noto attore cubano Carlos Padron da’ corpo e volto al delinquente Posada Carriles ( ancor oggi nella cronaca nera statunitense e di cui e’ stata chiesta l’estradizione da Venezuela, Cuba e forse anche dall’Italia ) e l’’attore cino-statunitense Mikael Wong interpreta John Mack, un agente della CIA. Si e’ esposto parecchio Angelo Rizzo che dice ai cronisti che possono osservare il set dello Studio Ovale della Casa Bianca di Washington. “ Certo - aggiunge il quarantenne regista italiano- nel film appare anche Patricio Woods nei panni del presidente Usa, e la scena dell’attentato al Copacabana l’abbiamo filmata nell’hotel nel luogo esatto dove mori’ Fabio, usando esplosivo controllato ma che ha comunque infranto le vetrate. Questo per dare il mássimo di realismo e di verità al racconto “. Chi scrive ha assistito personalmente alla sequenza in cui viene catturato Cruz Leon dopo un inseguimento sull’autostrada, e puo’ confermare che gli agenti della “ Seguridad del Estado” che hanno partecipato alle riprese sono gli stessi uomini che catturarono realmente il terrorista otto anni fa. Ho visto girare anche le sequenze degli attentati a L’Avana del mercenario Cruz Leon agli hotel Capri e Nacional del luglio 97 e quelli dei primi di setiembre alla Bodeguita del Medio e agli alberghi di Miramar Chateau, Triton e al Copacabana dove mori’ Fabio. L’attore cubano Armando Tomey ha studiato a lungo i filmati e i video in cui appare il terrorista salvadoregno Cruz Leon durante il processo del ’99 trasmesso per due settimane in diretta dalla tv cubana. E Michel Altieri, prima di intepretare Fabio di Celmo, ha parlato a lungo con il padre Giustino e con Alberto Chile il grande amico di Fabio all’Avana ( interpretato dal noto attore cubano Jorge Martinez). Conclude Angelo Rizzo: “ Sto lavorando anche a un documentario sul terrorismo internazionale e tra le varie sequenze storiche ci saranno anche le immagini terribili dei bombardamenti Usa su Falluja con le granate al fosforo bianco”. “El muchacho del Copacabana” e’ stato girato all’Avana per la fotografia dell’esperimentato Maurizio dell’Orco, scenografie di Luis Costa, costumi e trucco di Luisa Rovati, musiche di Miguel Nunez, suono in presa diretta di Israel del Santo e con Ray Giardina direttore di produzione. Il film di Rizzo e’ previsto in “prima” a Roma a Pasqua al cinema Barberini. “ Lo vogliamo proporre al festival di Cannes fuori concorso – conclude Angelo Rizzo -. Infine a Cuba il film lo regalo totalmente”. Questa la storia del “Ragazzo del Copacabana”, e ricordo che mi parlava del progetto ancora vago in febbraio 2005 ai bordi della piscina dell’albergo di avenida primera in Miramar, Alberto Chile, uno dei “salvavidas”, i bagnini dell’hotel. Alberto e’ stato per tre anni il miglior amico di Fabio a Cuba quando il giovane genovese organizzava partite di calcio tra gli ospiti italiani e il personale cubano del “Copa”. Ricordo bene a distanza di molti mesi il velo di tristezza negli occhi e sulla faccia da “vecchio pirata” di Alberto Chile quando ricordava il suo amico italiano Fabio di Celmo. Stroncato a 32 anni dal terrorismo proveniente dall’esterno contro Cuba: un argomento praticamente ignorato e sconosciuto dal sistema della stampa italiana.
|