Il Piano Bush di "Assistenza ad una Cuba Libera"
 

El Mein Kampf di Bush
 

 

 

 

R.Alarcon De Quesada 13 luglio 2006 - www.granma.cubaweb.cu

 


"Perchè non esiste mistero che non vada svelato e segreto che non si debba sapere". 

(S. Luca 12.2)

 

 

Non esagera Tom Crumpacker (*) paragonando il Piano di annessione di Bush col Mein Kampf di Hitler. Sono, effettivamente, gli unici esempi disponibili di piani, per soggiogare una nazione, annunciati pubblicamente.

Coincidono, inoltre, nel loro carattere genocida e razzista. Nel mio anteriore articolo su questo tema ricordavo che il Piano Bush, se fosse realizzato, liquiderebbe Cuba, la nazione, ma schiavizzerebbe anche i cubani fino allo sterminio. Quella fu l'esperienza che soffrirono milioni di persone, nei paesi europei, occupati dalle orde
hitleriane.

 

Il blocco contro Cuba è, senza dubbio, un crimine genocida. Lo é stato dal primo giorno e lo è oggi. A questa definizione corrisponde esattamente una politica che si propone di "causare fame e disperazione" come consta in documenti ufficiali del 1959 e 1960, finalmente declassificati. Il Piano del 2004 e le misure addizionali approvate da Bush, il passato lunedì, tentano di aumentare la sofferenza di tutti i cubani. Ma aspirano ad andare più in là. Il discepolo di Hitler, come il suo maestro, non conosce frontiere.

 

Il blocco, inizialmente concepito e così applicato  durante quasi mezzo secolo per colpire gravemente Cuba e tutti i suoi cittadini, ora vuole superarsi per cadere, come una frusta, su qualunque altro paese e su qualunque altro popolo del Terzo Mondo.
 


KATRINA PER TUTTI

 

 

Tra le nuove misure ci sono quelle che cercano di danneggiare la collaborazione medica cubana con altri paesi. Vogliono, specificamente, ostacolare i servizi che qui si offrono a migliaia di pazienti che sono stati guariti di cataratta o altre affezioni oculari e hanno recuperato la vista o ricevono questi benefici nei propri paesi; tentano di bloccare la formazione, a Cuba, di migliaia di giovani che studiano Medicina od altre specializzazioni; e si impegna, in egual maniera, a sabotare le missioni che i nostri medici, tecnici ed infermieri realizzano all'estero. Bush si immagina capace di porre temine con l'Operazione Miracolo, con la Brigata Internazionalista Henry Reeve, con l'ELAM.

 

Naturalmente dal "del detto al fatto c'è un gran tratto". O adattando per l'occasione un altro proverbio popolare "una cosa pensa Bush ed un'altra il negoziante". Ma, indipendentemente dal fatto che possa riuscirci o meno, tra le porcherie che ha annunciato ci sono anche queste.

Ciò è quanto proclama, nelle pagine 31 e 32, del documento che ha approvato il 10 luglio: "negare ogni esportazione" relazionata con attrezzature mediche che possano essere usate in "programmi medici, in gran scala, per pazienti stranieri" o in "istituzioni" di assistenza straniere.

 

Tale proposito implica, ironicamente, il riconoscimento di una realtà sempre più difficile da occultare: il grandioso spiegamento di internazionalismo e la solidarietà umana della quale sono testimoni milioni di persone di Pakistan ed Indonesia, attraversando Africa ed i Caraibi, fino alle Ande e Centro américa.

Né l'impero arrogante, né nessuno dei suoi accoliti in altri paesi capitalisti, possono mostrare, neppure remotamente, niente che somigli a quest'esempio di genuina cooperazione internazionale, di vera lotta per la vita e per i diritti, più elementari, di milioni di esseri umani. Nessuno di questi è capace di fare quanto fa questa Isola piccola, aggredita e perseguitata.

 

Causa indignazione che ancora ci siano migliaia di vittime dell'uragano Katrina in Louisiana, Mississippi ed Alabama che reclamano aiuto, non sono pochi quelli che furono evacuati e vivono come rifugiati nel proprio paese, molti quelli che morirono senza protezione né assistenza perché Bush ostacolò che glieli dessero quella stessa Brigata Henry Reeve che vuole ora distruggere, migliaia i bambini scomparsi e migliaia i genitori che ancora li cercano . New Orleans e Katrina rimarranno, per sempre, come simboli della disumanità intrinseca del capitalismo. Il "pregate e andatevene" di Bush, che riassume la sua turpe insensibilità, lo perseguiterà fino all’inferno.

 

Già si sapeva che Bush, al pari di Hitler, disprezza i poveri e i neri degli USA e che non gli importa niente se questi muoiono abbandonati. Ma ora sappiamo anche, perché l'appena ha riconosciuto apertamente, che il suo odio raggiunge anche tutti i poveri, tutti gli indios, tutti i neri e i meticci di questo mondo. Urge fermarlo e sconfiggerlo.

Crumpacker ricorda che quando il Mein Kampf fu pubblicato nel 1924,  molti europei
semplicemente l'ignorarono. Quindici anni dopo su essi cadde la peggiore tragedia.

La storia non deve ripetersi.

 

La situazione oggi è peggiore. Bush dispone di armi che il suo maestro non conobbe. Hitler, quando elaborò questo pamphlet era in prigione, mentre il suo pupillo è a piede libero. Non c’è tempo da perdere.

 


 

 

* Planning for the Re-Colonization of Cuba, preso da Internet. Tom Crumpacker vive in Austin, Texas, è membro della Coalizione di Miami per mettere fine al blocco nordamericano contro Cuba.