Cuba 2006, gli amici

 

non si riposano

 

6 gennaio 2007 - Yurién Portelles* www.prensa-latina.it

 

Cuba ha visto crescere, questo anno, il movimento solidale, con la creazione in molte nazioni di nuove associazioni, che sono arrivate ad essere 1339 in 139 paesi, come dimostrazione di un'antica fedeltà, che dura da 47 anni.

Nel 2006 sono stati fondati 66 nuovi gruppi volontari di amicizia con l'Isola in cinque paesi, cosa che Cuba vede come un messaggio probatorio del fallimento degli Stati Uniti nel loro affanno di isolare Cuba.

Ciò é stato confermato dal presidente dell'Istituto Cubano di Amicizia coi Popoli (ICAP), Sergio Corrieri, facendo un bilancio annuale di questa istituzione, dedicata a queste organizzazioni e agli amici esteri.

L’agire degli amici si è visto riflesso nella realizzazione di circa 325 attività dedicate a Cuba in 33 nazioni, con la diffusione di messaggi di posta elettronica con notizie su questo paese, conferenze e la commemorazione di date fondamentali cubane.

A conferma di questa tendenza Corrieri ha citato ha  l'arrivo sull'Isola, nei 12 mesi precedenti, di 24 brigate per un totale di quasi 2000 partecipanti, di 54 paesi, interessati nel realizzare lavori agricoli volontari e a conoscere direttamente la realtà di Cuba.

Speciale menzione alle due delegazioni integrate dall'ICAP in occasione della sfilata per il 1°Maggio scorso e per la celebrazione del 50° anniversario della creazione delle forze Armate Rivoluzionarie e l’80° compleanno del presidente Fidel Castro.

Entrambe, ha detto, si sono organizzate in poco tempo, cosa che ha dimostrato la capacità di mobilitazione di Cuba, a dispetto delle campagne ed all'isolamento preteso da Washington con le sue politiche coercitive e la pressione su coloro che commerciano con questo paese.

Furono anche ricevuti più di un centinaio di gruppi composti da 292 personalità nel campo socio-politico e culturale, mentre delegazioni artistiche dell'Isola viaggiarono verso altri paesi. Corrieri si é poi riferito al livello degli appuntamenti regionali realizzati in Asia ed in Oceania, in Europa e nei paesi nordici, avvenimenti che hanno riunito migliaia di amici di circa 50 stati ed a cui é stata offerta una panoramica della situazione di Cuba.

Il funzionario cubano ha definito molto interessante un incontro effettuato in Turchia, con un livello di organizzazione ed attivismo giovanile eccellenti, nonostante il movimento solidale abbia iniziato da poco la sua organizzazione.

Altri momenti significativi, quest’anno, secondo il dirigente dell'ICAP sono state le manifestazioni di massa che si sono svolte a Milano ed a Madrid, che sono state capaci di mobilitare varie centinaia di simpatizzanti con Cuba, arrivati anche dalle città più lontane.
 


I Cinque affratellano
 


Il presidente dell'ICAP ha assicurato che l'adesione volontaria alle cause difese dalla maggiore delle Antille si è estesa alla domanda di scarcerazione dei cinque antiterroristi incarcerati negli Stati Uniti otto anni fa.

In tale senso, si sono creati già 290 comitati in 99 paesi, che patrocinano per la liberazione di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González, che affratellano quelli che lottano per la giustizia nel mondo.

Loro sono stati arrestati per aver investigato su dei gruppi terroristi radicati a Miami con piani di attacchi dinamitardi a Cuba che sempre hanno operato in complicità, con i successivi governi di turno, alla Casa Bianca.

Una volta compresa la loro missione in territorio nordamericano, le organizzazioni solidali si hanno diffuso il caso dei Cinque, come sono conosciuti, e hanno attivamente partecipato  alla denuncia delle irregolarità commesse nel processo legale.

Loro sono riusciti a mobilitare moltissime persone in giornate internazionali dedicate al pensiero progressista, inoltre a mettere allo scoperto la doppia facciata degli Stati Uniti nel combattere il terrorismo, mentre lascia in libertà degli assassini, considerati “terroristi giusti”.

Il movimento di solidarietà irrompe in maniera spontanea nell'organizzazione e nello sviluppo di giornate internazionali per rompere il silenzio su questo processo, e perfino sono stati pagati annunci sui giornali con denaro di collette fatte tra i simpatizzanti.

 



Sfide per il 2007



Facendo una valutazione dell'anno che si conclude, é affiorata la necessità di programmare più incontri nazionali di solidarietà con la nazione antillana, come una delle sfide del movimento per il 2007, con lo scopo di aiutare ad espandere la loro portata.

Il presidente dell'ICAP ha sottolineato l'importanza che gli amici di Cuba si conoscano e possano unire, nello stesso paese, le loro volontà a beneficio dell'Isola, considerando che, per esempio, in Spagna esistono più di 100 gruppi ed in Italia 124.

Tra i progetti per i prossimi 12 mesi: l'incremento di azioni per diffondere ancora di più la lotta contro il blocco nordamericano e per la libertà dei Cinque oltre al rinvigorimento del movimento solidale.
 


*L’autrice è giornalista della Redazione Nazionale di Prensa Latina