Il segretario generale di Reporter Senza Frontiere (RSF), Robert Ménard,
che é sbarcato a Caracas per offendere le autorità bolivariane, è lo
stesso individuo che non titubava nel riunirsi, giorni addietro, col
Presidente del governo burattino dell'Iraq, in un incontro ameno dove non
ha espresso la minima critica verso le forze di occupazione nordamericane.
A Caracas, il ben conosciuto impiegato dell'Agenzia degli Stati Uniti per
lo Sviluppo Internazionale (USAID) e della Fondazione Nazionale per la
Democrazia (NED) che mantiene
la sua contabilità segreta all'ombra della CIA, ha qualificato come una
"mascherata" la decisione del Tribunale Superiore di Giustizia del
Venezuela (TSJ) sul caso della televisione oppositrice
RCTV.
A Baghdad, lo stesso segretario perpetuo di RSF, si é limitato ad
informare il presidente Jalal Talaban che 170 giornalisti hanno perso la
vita "dall'inizio della guerra in Iraq".
L'assenza di attacchi verso il governo iracheno e di denunce
dell'occupazione statunitense caratterizzano i comunicati emessi da RSF
dalla sua sede parigina.
DUE ANTECEDENTI
UMILIANTI
Robert Ménard e la sua macchina propagandistica hanno due antecedenti
abbastanza schifosi per ciò che riguarda il dossier iracheno.
Nel novembre 2005, la pseudo ONG francese era stata denunciata, a Parigi,
per negare qualunque aiuto ad un rispettato giornalista iracheno,
selvaggiamente sequestrato, a Baghdad, per ordine di John Negroponte.
Abdul Jabbar Al Koubeissi fece rientro nel suo paese dopo l'intervento
USA, quando le nuove autorità proclamarono che c'era spazio per una stampa
"libera."
Al Koubeissi creó, allora, un giornale, il Grido della Nazione, ed
incominciò a pubblicare articoli per esigere l'uscita delle truppe di
occupazione e la liberazione definitiva del paese.
Il 4 settembre 2004, la sua casa fu circondata da blindati, elicotteri ed
alcuni centinaia di soldati nordamericani, che perquisirono la sua
abitazione e lo sequestrarono. Per mesi, la sua famiglia visse
nell'angoscia di non sapere che sorte gli fosse occorsa.
In seguito si é saputo che l'ordine dell'arresto veniva direttamente
dall'ufficio di John Negroponte, il boia dell'Honduras, allora
ambasciatore degli Stati Uniti ed oggi sottosegretario di Stato.
Al Koubeissi fu finalmente liberato nel 2006, grazie a vari interventi,
nessuno di RSF, e ora vive a Parigi.
Non era la prima volta che Robert Ménard era denunciato per la sua
compiacenza con le autorità militari e polizieschi statunitensi.
Nel 2004, la famiglia del cameraman spagnolo
José
Couso, denunciò che RSF aveva grossolanamente truccato una relazione sulla
morte del giovane reporter nel hotel Palestina di Baghdad, col proposito
evidente di coprire l'esercito statunitense. Couso morì vittima di un
sparo assassino di un carro armato del Pentagono.
DA HAITI A TAIWAN,
PASSANDO PER MIAMI
RSF non perde un'opportunità di aiutare gli Stati Uniti. Si ricorda come
RSF ha appoggiato il suo padrone al
Vertice sull'informazione di Tunisi,
nel suo rifiuto di una proposta per consegnare all'ONU il controllo sul
funzionamento della rete delle reti, Internet.
Il segretario a vita dell'organizzazione, Robert Ménard, ha riconosciuto,
anni fa, di ricevere fondi dal governo nordamericano attraverso l'USAID e
la NED, due strumenti di propaganda dell'apparato di ingerenza imperiale.
La sua implicazione nel golpe nordamericano contro il presidente Arístide,
di Haiti, rimane come uno degli allori della sua traiettoria di
sottomissione a Washington.
Tra le sue ultime imprese che non si pubblicano a Parigi, Ménard ha
accettato, alcune settimane fa, un premio di 100000 dollari dalle mani del
presidente taiwanese, Chen Shui-bian. Taiwan è, notoriamente, un modello
di democrazia e di libertà di espressione.
Gli attacchi di Ménard contro Cuba sono già un'abitudine
dell'organizzazione milionaria, con un bilancio di circa cinque milioni di
euro.
Consociata alla mafia cubano americana di Miami, RSF sta, da anni,
accoppiata alla Società Interamericana della Stampa (SIP), il cartello
continentale dei padroni della stampa commerciale.
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