Frank Calzón, agente della CIA, è stato

insultato pubblicamente a Berlino


I manifestanti solidali con Cuba gli hanno gridato verme e assassino

 

 

30 aprile 2007 - J.G.Allard www.granma.cu

 

 

"Verme e Assassino", questi i termini con cui è stato ricevuto l’agente della CIA Frank Calzon, martedì 24 a Berlino, quando è giunto per partecipare allo show organizzato dal Dipartimento di Stato per manipolare l’opinione pubblica europea contro Cuba.

 

Calzón, agente della CIA da circa 40 anni, ha pensato fosse bene fare il fanfarone di fronte al centinaio di manifestanti solidali con l’Isola che lo aspettavano e gli gridavano verme e assassino...

 

Dopo diverse denunce apparse sulla stampa internazionale per i finanziamenti sborsati da Washington e le manipolazioni della CIA, questo incontro presentato precedentemente come un rispettabile vertice europeo sul futuro dell’Isola, si è disciolto...

 

I pochi partecipanti che erano rimasti iscritti sono stati soprattutto gli abituali dipendenti pagati per sostenere l’apparato di propaganda nordamericano tra i quali c’è il rotondo segretario a vita del Center for a Free Cuba.

 

Pomposamente intitolato "Democrazia a Cuba: cercando iniziative comuni", la conferenza anticubana di Berlino è stata ridotta a metà del tempo previsto per mancanza di iscrizioni e di oratori.

 

I rimasti hanno avuto la brutta sorpresa d’essere ricevuti all’entrata dell’edificio dalla Fondazione di destra Konrad Adenauer, da un centinaio di manifestanti solidali con l’Isola che reggevano cartelloni che denunciavano, tra le altre cose, lo stesso Calzon e il suo socio terrorista Carlos Alberto Montañer.  Come eloquente espressione del ridicolo in questa assemblea di nostalgici di Fulgencio Batista, in un momento di delirio collettivo, il moderatore ha definito Montaner il più grande scrittore cubano!

 

Lo pseudo colloquio aveva come caratteristica la presentazione di un programma iniziale diffuso a Praga due mesi, fa quando vari partecipanti non erano stati contattati anticipatamene dalla sede di People in Need, a Praga.

 

Una mancanza di tatto che ha offeso molti, tra i quali il ministro tedesco degli esteri Frank-Walter Steinmeier, che si è rifiutato di partecipare a un tale circo.

 

Erano appena un centinaio i partecipanti alla svalutata riunione e in maggioranza pagati: cioè quelli di sempre che da anni sono usati e riutilizzati dalla macchina anticubana della Casa Bianca in attività similari e in varie capitali. I pochi che non erano identificati come abituali nel circo in questione hanno deluso gli agenti nemici di Cuba assicurando che il blocco era un fallimento e che era un’illusione da parte degli Stati Uniti prevedere un’eventuale fine della Rivoluzione cubana.

 

L’incaricato tedesco per i Diritti Umani, Günter Nooke (CDU), dal quale gli organizzatori aspettavano una dichiarazione anticubana, ha assicurato che la Rivoluzione appariva robusta e che nessun cambio era prevedibile nel contesto attuale, aggiungendo che i voti nelle Nazioni Unite sul blocco dimostravano chiaramente che Cuba non è isolata.

 

La classica sfilata degli ex, ha mostrato lo pseudo drammaturgo ed ex presidente ceco Václav Havel, l’ex presidente polacco Lech Walesa, l’ex presidente dell’Uruguay Luis Alberto Lacalle, l’ "ex" leader albanese Rexhep Meidani, tutti famosi per il loro servilismo viscerale per l’impero e il loro anticomunismo malato.

 

Un ex Aznar frettoloso è passato a Berlino il giorno prima dell’incontro ed ha lasciato un video. Inoltre a Berlino sono apparsi alcuni dei più grandi beneficiari dei programmi federali di sussidi alla controrivoluzione, Sylvia Iriondo, presidente del M.A.R. por Cuba, Orlando Gutiérrez, terrorista pensionato che maneggia il Directorio Democrático Cubano e Carlos Alberto Montaner, terrorista e capo della Unión Liberal Cubana, un partito da divano, che riunisce poco più degli appartenenti alla sua famiglia.

 

Come rappresentante dei politici europei affiliati alle rispettive ambasciate nordamericane sono stati invitati Karel Schwarzenberg, della Repubblica Ceca, l’ungherese Mátyás Eörsi, lo spagnolo Jorge Moragas, degno rappresentante del Partido Popular, iscritti in un gruppo guidato nientemeno che da Javier Martínez Corbalán, della Fondazione Ispano-Cubana, il braccio di Madrid della terrorista FNCA di Miami e per completare il ritratto, Manuel Espino Barrientos, dirigente del PAN messicano e Julio Borges, presidente del partito di destra Primero Justicia, del Venezuela.

 

Tutti sono stato collocati nella presentazione a lato del nordamericano Caleb McCarry, il proconsole incaricato del Piano Bush di Annessione di Cuba e del "verme" Frank Calzón.

 

Se la conferenza di Berlino è fallita così, non è per mancanza di fondi generosamente dispensati dagli organizzatori con il denaro dei contribuenti nordamericani. I più famosi e i meno conosciuti - tutti - sono stati ospitati in alberghi lussuosi della capitale tedesca a regime "tutto compreso" dal Palace all’ Esplanade. I cocktails, i "petits fours" e il caviale erano offerti "dalla casa" in abbondanza per tutta la durata dell’incontro, costellato di monologhi.

 

Ai margini era prevista una "NGO/Donors meeting", ossia una riunione ONG/Patrocinatori. Si suppone che lì è stato discusso il punto più sensibile dell’attività contro Cuba: il denaro di cui disporranno coloro che saranno disposti ad accettare ed operare per i piani dell’impero.

 

 

Imbroglio a Berlino

 

 

23 aprile 2007 - A.Rodriguez www.granma.cubaweb.cu

 

 

Berlino risulta scelta come sede per un nuovo imbroglio organizzato e diretto dagli Stati Uniti nel vano tentativo di condannare la Rivoluzione cubana, con l'evidente beneplacito del governo di quella nazione europea, la stretta collaborazione della conservatrice Fondazione Konrad Adenauder e dei più furibondi nemici del popolo cubano.

Questa Fondazione nasce nel 1957 come strumento della Guerra Fredda ed è collegata alla CIA. Dagli anni sessanta si evidenzia nel suo lavoro per cercare di isolare Cuba. Ha, in passato, cospirato fino al rovesciamento del presidente Salvador Allende in Cile e contro le forze progressiste ed insurrezionali dell'America Centrale.

Non è casuale che la sede di questo nuovo spettacolo sia la capitale tedesca poiché la Germania presiede, durante questo primo semestre del 2007, l'Unione Europea ciò che formalmente potrebbe essere interpretato come un'azione appoggiata dal resto dei 27 membri che integrano l'organizzazione comunitaria.

Il "banchetto" é indetto nei giorni dal 24 al 26 di aprile e le discussioni di come porre termine al processo rivoluzionario si effettueranno nei locali della citata fondazione, in Tiergartenstr 35, Berlino, con la presenza di decine di personaggi che sono imparentati con il generoso finanziamento economico dell'impero.

Alcuni di questi personaggi procedono dagli attuali paesi membri dell'UE, altri da differenti nazioni. Si pretende così dare un'immagine universale "di rifiuto" del Governo cubano. Alcuni ostentarono importanti posizioni nei loro rispettivi paesi altri sono meno conosciuti.

Ci sono fondi sufficienti affinché tutti possano viaggiare, stabilirsi in costosi hotel e godere di un soggiorno con tutti i confort necessari. Non è necessario precisare la provenienza del denaro, anche il lettore meno  avvezzo concluderà immediatamente che sarà quello
destinato da Washington per la sovversione contro Cuba.

Benché la stampa internazionale non abbia dato molta ripercussione a ciò che si prepara, forse per i costanti "accomodamenti" riguardo i partecipanti, si tratta di una conferenza che porta per titolo "Ricerca di iniziative congiunte" ed è convocata da un certo Comitato Internazionale per una Cuba Democratica (ICDC la sua sigla in inglese).

 


L'IMPERO LI CREA, BERLINO LI UNISCE
 


I principali invitati al conclave rappresentano l'estrema destra internazionale: terroristi, fascistoidi e personaggi che hanno fatto carriera nei loro tentativi di abbattere il Governo Rivoluzionario.

Alcuni della lista originale dell'evento sono confermati, benché altri sono cambiati senza dare spiegazione alcuna, per le pressioni di amici tedeschi e di altre nazioni, schifati davanti alla farsa che si prepara.

Ciò nonostante, vari meritano di essere commentati, come
Carlos Alberto Montañer che risiede a Madrid, terrorista divenuto portavoce della reazione. Un altro personaggino che sarà presente è Julio Borges, leader del partito oppositore venezuelano Prima Giustizia, partecipante al fallito golpe del 2002 che, se avesse avuto successo, avrebbe provocato un massacro in quella nazione sorella.

Non potevano mancare, per lo meno sono annunciati,
Caleb McCarry, che ostenta il pomposo incarico di Coordinatore per l'Assistenza ad una Cuba Libera, e Frank Calzón, veterano terrorista di organizzazioni che tentarono, in più di un'occasione, di creare lutti alla società cubana. Il primo proconsole ed il secondo creatore di organizzazioni fantasmi anticubane. Ambedue, devono giustificare gli alti salari che ricevono con la loro presenza a Berlino.

Ma il piatto forte è negli ex, di diverse categorie e nazionalità. Li capeggia Václav Havel, ex presidente della Repubblica Ceca, Alexander Kwasniewski, ex presidente della Polonia, Luis Alberto Lacalle e Ricardo Lagos, rispettivamente ex presidenti dell'Uruguay e Cile ed il segretario generale della Konrad Adenauer, Wilhelm Staudacher.

A partire da qui e tra caffé e caffé, vodka e vodka, birra e birra, le sessioni avranno oratori e conferenzieri di ogni risma. Controrivoluzionari che hanno scontato condanne a Cuba e rappresentanti dei numerosi raggruppamenti che, con sede a Miami ed in altre città, vivono della politica anticubana.
 


IL NOSTRO FUTURO SI CONCEPISCE A CUBA
 


In una lettera aperta resa nota all'opinione pubblica germanica da amici tedeschi, si denunciava, giorni addietro, che "si tratta di una conferenza che tenta, contro tutti i principi del Diritto Internazionale, il rovesciamento di un Governo straniero dal suolo tedesco".

Secondo il sito Web di coloro che convocano la conferenza, il tema principale della stessa sarà "l'evoluzione attuale a Cuba e, innanzitutto, la questione di quale ruolo spetterà all'Unione Europea ed ai suoi Stati membri nel futuro di Cuba, cioè, come l'Europa può appoggiare i cubani durante il tragitto verso la democrazia".

Un collega colombiano, in un recente articolo edito dal quotidiano Liberazione, affermava: "Non si deve essere molto intelligenti per domandarsi che cosa può apportare il 98% dei conferenzieri, quando buona parte di essi non ha mai toccato, in vita sua, terra cubana; un'altra non passa  dal malecon (lungomare ndt) di l'Avana da più di 40 anni, ed altrettanti sono stati nell'Isola per un massimo di una sola settimana, per ferie, attività ufficiali o per complottare la destabilizzazione della nazione cubana con i gruppuscoli denominati dissidenti".

Ben sistemati sono i cubani se il futuro del paese si organizzasse festeggiando in cantine tedesche. Non sarà a Berlino e molto meno a Washington, sede di una prossima conferenza transatlantica tra l'impero e l'Unione Europea, dove si forgerà il futuro del popolo cubano.

Sarà a Cuba che lo concepiremo; noi, la maggioranza dei cubani, uniti ed organizzati. Questo lo sanno gli organizzatori di questa nuova pagliacciata controrivoluzionaria.