26 gennaio 2007 -  www.granma.cubaweb.cu (AIN)

 

Il Venezuela conferma la richiesta

di estradizione di Posada Carriles

 


L'avvocato José Pertierra ha affermato che il Venezuela conferma la richiesta di estradizione del terrorista Luis Posada Carriles formulata al governo degli Stati Uniti, dove è processato per frode migratoria.

In dichiarazioni al programma En Confianza, della Televisione Venezuelana, Pertierra, che rappresenta il paese sud-americano, ha segnalato che la legge non dà a Washington altra opzione che estradarlo o processarlo.

Ha aggiunto che l'unica cosa che potrebbe fermare i procedimenti è un'altra causa penale per reati distinti da quelli di terrorismo.

L'amministrazione statunitense ha imputato Posada di sette reati per
frode migratoria, delitto per il quale potrebbe affrontare una pena di 40 anni di prigione, ma non lo vuole giudicare per i crimini commessi.

In tale senso, Pertierra ha ammesso che risulta desolante processare un terrorista per aver mentito invece che per la sua paternità nel sabotaggio di un aereo della Cubana di Aviazione nel 1976.

Familiari delle vittime dell'aereo civile sobotato in pieno volo hanno dichiarato che accettare un giudizio al noto terrorista internazionale Luis Posada Carriles, presentato solo come un innocuo bugiardo, è ammettere la pellegrina idea che i loro cari non morirono massacrati.

L'avvocato ha osservato che la Convenzione di Montreal, Canada, sull'aviazione civile apre la possibilità che Posada Carriles sia processato per un crimine commesso nel paese che richiede la sua estradizione.

Pertierra ha ricordato, inoltre, che i crimini di Posada includono l'organizzazione di attentati contro installazioni turistiche in Cuba mediante mercenari centroamericani, che furono pagati per collocare bombe in hotel.

Uno di queste bombe,ha aggiunto, causò la morte del turista italiano Fabio di Celmo e c'è un Gran Giurì, in uno degli stati nordamericani, che esamina le prove per determinare se lo possono processare per cospirazione per aver commesso terrorismo ed omicidio.

In un'intervista coi giornalisti Ann Louise Bardach e Larry Rother, del quotidiano New York Times, il 12 luglio 1998, Carriles ammise la sua paternità intellettuale dell'attentato che costò la vita a Di Celmo e riconobbe che fu finanziato dalla Fondazione Nazionale Cubano Americana.