7 marzo 2007 -  J.G.Allard www.granma.cu

Good bye, mister Bailey

 

 

 

 

Tre mesi: é durata la super spia designata da George W. Bush per vigilare su Cuba e Venezuela. Reliquia brevettata del regime di Reagan, il veterano agente della CIA Norman Bailey, è stato, contro ogni aspettativa, gettato nell'immondizia dal nuovo Capo dell'Intelligence Nazionale nordamericana, Mike McConnell.

L'addio repentino di Bailey è stato diffuso molto discretamente, al contrario di quanto era avvenuto al momento della sua nomina quando, in un gesto di autentica prepotenza imperiale, si era celebrata la carriera del solforoso personaggio.

Per molti osservatori, l'espulsione di Bailey illustra il totale sconcerto del gigantesco apparato di Intelligence nordamericano davanti ai grandi cambiamenti sorti in ciò che Washington ha sempre considerato il suo giardino di casa.

Selezionato, alla fine di novembre, da John "L'Ambasciatore" Negroponte, predecessore di McConnell, il "Capo di Missione" dell'Intelligence nordamericana per i due paesi ha una lunga carriera al servizio della CIA e del Clan Bush.

Bailey aveva infiltrato il Governo di Noriega a Panama mentre si preparava la disastrosa invasione nordamericana ed era stato consulente di Ronald Reagan, nonostante essere socio di Lyndon LaRouche, il controverso politico nordamericano.

Bailey, in uno dei suoi famosi spropositi,  esprimeva, in un'intervista nel marzo 2001, i suoi desideri di una caduta dei prezzi del petrolio che avrebbe avuto "conseguenze catastrofiche" per il Venezuela.

Nell' agosto 2000, intervistato dal giornale argentino Clarin, aveva avuto una risposta enigmatica rispetto a Cuba.

"Non vedo realmente nessuna possibilità, per il momento, di cambiare politica" aveva incominciato a dire per dopo aggiungere che, una volta vinte le elezioni negli Stati Uniti, le cose potevano cambiare.

"Dopo tutto fu un repubblicano, Richard Nixon, colui che ristabilì le relazioni con la Cina", ha dichiarato.

Secondo il Miami Herald, Bailey venuto a conoscenza la sua umiliante espulsione dalle più alte sfere dell'Intelligence nazionale ha immediatamente mandato, alle sue amicizie, una email per dare la sua versione dei fatti. Egli precisava che il suo posto era definitivamente eliminato, ciò che dopo é stato smentito da un funzionario "anonimo", secondo un procedimento corrente nella capitale federale.

Negroponte, ora Sottosegretario di Stato, non ha commentato la defenestrazione del suo infelice protetto.