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Washington 18 marzo '08 - www.granma.cubaweb.cu
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L’OSA condanna
l’incursione militare
colombiana in Ecuador I Cancellieri della regione, nonostante le manovre degli USA, hanno approvato una risoluzione che ratifica il principio della sovranità
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Le azioni disturbatrici degli Stati Uniti non sono riuscite a bloccare
l’approvazione, nell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA), di una risoluzione che vuole limare le differenze tra Colombia ed Ecuador, nella quale si condanna la violazione della sovranità di quest’ultimo da parte delle forze militari colombiane.
Diverse agenzie di stampa, nella mattinata, hanno informato che gli Stati Uniti hanno appoggiato il documento esclusivamente su richiesta della Colombia, perché ritengono che «ha il diritto di agire in legittima difesa».
Il conflitto era sorto in seguito all'energica opposizione ecuadoriana alla violazione del territorio nazionale da parte delle forze militari colombiane appoggiate dagli Stati Uniti, lo scorso 1 marzo.
Nell'incursione furono uccisi una ventina di guerriglieri delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC), guidati da Raúl Reyes, che gerarchicamente era il numero due della forza insorgente.
La risoluzione, approvata dai ministri degli Esteri riuniti a Washington, respinge l'incursione delle forze militari in territorio ecuadoriano, considerandola una palese violazione agli articoli 19 e 21 della Carta dell'OSA, e reitera il fermo compromesso degli stati di membri di combattere le minacce alla sicurezza.
Gli Stati Uniti – informano le agenzie di stampa – hanno sostenuto la risoluzione ma, nell’assemblea, hanno evidenziato il loro non appoggio all'articolo quarto, relativo alla condanna all'incursione colombiana, ritenendo che la Colombia «ha il diritto di agire in legittima difesa». Gli USA sono stati l’unica nazione della regione ad approvare l'aggressione colombiana alla sovranità dell’Ecuador.
Il Venezuela ha denunciato, attraverso il ministro degli Esteri Nicolás Maduro, che «il Governo degli Stati Uniti ha intorpidito le discussioni durante tutto il giorno», ritenendo gli accordi di Santo Domingo «molto al di sopra della OSA che, in questa sede, ha mostrato le sue limitazioni storiche» ha dichiarato Maduro, come riporta l’agenzia ANSA.
Il documento approvato dai cancellieri valuta la Dichiarazione dei presidenti del Gruppo di Río, evidenziandone il contribuito alla distensione ed all'avvicinamento tra le parti, sui principi del Diritto Internazionale.
La risoluzione reitera la completa vigenza dei principi del Diritto Internazionale, di rispetto alla sovranità, d’astensione dall'uso o minaccia dell'uso della forza e di non ingerenza negli affari di altri stati, come stabilito dall'articolo 19 della Carta dell'OSA.
Risalta, allo stesso modo, la completa vigenza del principio di sovranità territoriale e condanna l'incursione delle forze militari della Colombia in territorio ecuadoriano.
I ministri degli Esteri hanno preso atto delle scuse colombiane e dell’impegno che tali fatti «non si ripeteranno in nessuna circostanza».
La risoluzione delega al segretario generale l'implementazione di un sistema d’osservazione sull'adempimento della stessa ed il ristabilimento di un clima di fiducia tra le due parti.
I cancellieri hanno preso atto anche della relazione consegnata dalla commissione guidata dal presidente dell’OSA, José Miguel Insulza, che ha visitato i luoghi, ed hanno deciso di mantenere aperte le consultazioni fino alla prossima assemblea dell'OSA, che si celebrerà il prossimo giugno a Medellín, Colombia. Nell’occasione Insulza dovrà presentare una relazione sull'adempimento della risoluzione.
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5 marzo '08 - www.granma.cu (teleSUR) |
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L'America Latina condanna nell'OSA l’aggressione della Colombia |
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''Non si tratta di una questione bilaterale, ha dimensioni regionali e
questa situazione è prevista nella Carta della nostra organizzazione", ha detto il rappresentante permanente dell’Argentina, Rodolfo Gil.
I 34 paesi che formano l’Organizzazione degli Stati americani - OSA - hanno condannato martedì 4, nella loro maggioranza, la violazione della sovranità del Ecuador da parte della Colombia che, con le sue forze pubbliche, ha attaccato un accampamento delle FARC, azione nella quale sono stai assassinati 20 guerriglieri in territorio ecuadoriano.
Durante la riunione straordinaria del Consiglio Permanente della OSA a Washington, il Brasile ha assicurato che l’atteggiamento della Colombia compromette l’integrazione regionale e l’Argentina ha ratificato che il rispetto della sovranità non si può violare.
Il rappresentante permanente del Brasile nella OSA, l’ambasciatore Osmar Chohfi, ha riaffermato la fiducia del suo paese per una soluzione negoziata della crisi per mezzo di un dialogo costruttivo ed ha difeso la pace come condizione imprescindibile per lo sviluppo del Sudamerica.
La stabilità della regione è una condizione imprescindibile per permettere a tutti di concentrare e dirigere gli sforzi in azioni costruttive, che conducano alla realizzazione di progetti di sviluppo nazionale e non verso azioni che ostacolino l’integrazione, verso il consolidamento di uno spazio sudamericano libero da conflitti e tensioni in ogni dimensione", ha dichiarato Chohfi.
L’ambasciatore dell’Argentina, Gilberto Gil, ha sostenuto che il suo paese appoggia la richiesta dell’Ecuador di costituire una commissione di verifica che consegni una relazione e di convocare una riunione di consultazione dei ministri degli esteri al più tardi l’11 marzo ’08.
Inoltre ha invitato i ministri della OSA a concentrarsi sui gravi fatti perpetrati dalle forze militari della Colombia.
"Questo terribile imbroglio ci sta portando a parlare di molte cose e questo alla fine è come parlare di niente... L’importante è che il Consiglio Permanente si concentri sulle gravi circostanze che stiamo considerando, cioè se uno Stato, qualsiasi sia la circostanza, si può arrogare il diritto unilateralmente di violare l’integrità e la sovranità di un altro Stato. La risposta certa e ferma dell’Argentina di fronte a questa violazione flagrante del diritto internazionale è sicuramente No", ha ratificato Gil.
NICARAGUA:È STATA CALPESTATA LA CARTA DELLA ONU
L’ambasciatore del Nicaragua di fronte alla OSA Denis Moncada, ha condannato duramente l’aggressione della Colombia all’Ecuador ed ha segnalato che l’attacco militare di Bogotà ha violato la sovranità e l’integrità territoriale ecuadoriana che è garantita dalla Carta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite – ONU.
"L’incursione ha calpestata la Carta della ONU e diverse altre risoluzioni dello stesso organismo", ha detto ed ha condannato l’assassinio di Raúl Reyes. Inoltre ha espresso solidarietà attiva e l’appoggio di Managua al presidente Rafael Correa.
L’Ecuador ha chiesto nella OSA una riunione straordinaria dei ministri degli esteri per l’11 marzo al più tardi, ma alcuni paesi hanno proposto che si svolga il 25 marzo, dicendo che la Missione per le Verifiche necessita di tempo per investigare i fatti.
La Colombia si oppone alla formazione di una Commissione investigatrice, anche se assicura appoggio alla riunione dei Ministri degli Esteri che, come ha detto l’ambasciatore Camilo Ospina, dovrebbero ascoltare le conclusioni del segretario generale della OSA José Miguel Insulza, e seguire le raccomandazioni che questi riterrà pertinenti.
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