Nazioni Unite, 6 maggio (PL). - www.granma.cubaweb.cu |
Cuba sottolinea all'ONU l'agire terroristico contro il suo paese |
Si é lamentato che al momento non si sia fatto niente al riguardo ed ha ricordato che giovedì si compierà il primo anno dalla liberazione definitiva ,negli Stati Uniti, di Luis Posada Carriles che - ha detto - è denominato come il più noto terrorista dell'emisfero occidentale.
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Nazioni Unite 20 marzo '08 - www.granma.cu |
Cuba denuncia all’ONU l’impunità dei terroristi
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Cuba ha richiesto l’adozione di misure del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro gli atti terroristici anticubani, la protezione e la complice tolleranza del Governo degli Stati Uniti.
Durante la discussione sul tema "Le minacce alla pace ed alla sicurezza internazione causate dagli atti terroristici", l’ambasciatore cubano presso l’ONU, Rodrigo Malmierca, ha sottolineato che per Cuba la lotta contro il terrorismo rappresenta una priorità e mai «si è permesso né si permetterà che il territorio nazionale sia utilizzato per questo tipo d’azioni contro qualsiasi Stato, senza nessun’eccezione», riporta l’agenzia PL.
Il rappresentante permanente ha ricordato che, in varie occasioni, la delegazione cubana ha denunciato la liberazione del più tristemente famoso terrorista dell’emisfero occidentale, Luis Posada Carriles, legato ad alcuni dei fatti più infami del XX secolo, come l’esplosione in pieno volo di un aereo della Cubana de Aviación nel 1976, nella quale morirono i 73 passeggeri, e la collocazione di ordigni esplosivi in strutture turistiche de L’Avana nel 1997.
«Da anni la delegazione cubana presenta regolarmente, al Consiglio di Sicurezza e al Comitato contro il Terrorismo, informazioni dettagliate sulle azioni commesse da individui ed organizzazioni contro Cuba», ha denunciato Malmierca.
«Tante volte abbiamo sollecitato l’adozione di misure concrete per evitare che si concretizzasse un atto così ripudiabile, che ora è realtà» ha detto Malmierca, spiegando che il governo degli USA ha accusato Posada Carriles solamente «di reati migratori minori», nonostante i documenti declassificati dell’FBI e della CIA e delle stesse confessioni del criminale.
Malmierca ha denunciato poi che Orlando Bosch, l’altro responsabile dell’esplosione dell’aereo cubano, gode a Miami di piena libertà e si vanta pubblicamente delle sue azioni.
A Miami ed in altre città degli USA operano ancora organizzazioni che svolgono attività di reclutamento, addestramento, raccolta di fondi, acquisto di armi e esecuzione di atti terroristici contro Cuba.
«In contrasto con la libertà di questi terroristi senza scrupoli – ha aggiunto – il governo nordamericano continua a sequestrare in carceri di alta sicurezza i Cinque cubani antiterroristi: Gerardo, Ramón, Fernando, René e Antonio» che con elevato altruismo e valore, ha spiegato il diplomatico, trattavano esclusivamente di ottenere informazioni sui gruppi mafiosi di Miami, per prevenire atti violenti e salvare la vita a cittadini cubani e statunitensi.
«I doppi metri di giudizio e l'impunibilità non possono prevalere affrontando questo sensibile tema. Il Consiglio di Sicurezza non può continuare in un complice silenzio davanti alla volgare offesa alle vittime del terrorismo di tutto il mondo» ha concluso l'ambasciatore Malmierca.
LA RISPOSTA AL REPPRESENTANTE YANKEE
Cuba ha definito false le dichiarazioni al Consiglio di Sicurezza dell’ONU dell'ambasciatrice statunitense Jackie Wilcott, che ha tentato di difendere l’atteggiamento degli Stati Uniti nel caso del terrorista Luis Posada Carriles, modera PL.
La rappresentante all’ONU degli USA per gli affari politici speciali, replicando alla denuncia dell’ambasciatore cubano Malmierca, ha affermato che nel caso di Posada Carriles gli USA hanno agito secondo le norme stabilite dal diritto internazionale. L’affermazione ha provocato la risposta di Fermín Quiñones, primo segretario della missione cubana all’ONU.
«Se le autorità statunitensi avessero agito in conformità al diritto internazionale, Posada Carriles già sarebbe stato accusato di terrorismo negli Stati Uniti, o estradato in Venezuela» ha detto Fermín Quiñones.
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