Le elezioni presidenziali hanno accelerato una lotta che viene condotta
a Washington e Miami sui divieti di viaggiare a Cuba. Queste controverse
misure adottate da George W. Bush, nel
2004, sono diventate uno dei temi più importanti temi in Florida, dove il
Partito Democratico le considera la principale sfida nelle elezioni
presidenziali di novembre.
L’agenzia Reuters ha riferito che un gruppo della Camera dei Rappresentanti ha
approvato a favore dell’abrogazione di tali divieti, perché i cubani residenti
negli Stati Uniti, possano visitare, ogni anno, una gamma più ampia di parenti
nel loro paese d'origine piuttosto che ogni tre anni, come Bush ha decretato.
Tuttavia, la questione non è così facile poiché la stessa Reuters affronta il
problema in un contesto più realistico ricordando che nel recente passato,
misure analoghe in materia di commercio e di viaggi tra Stati Uniti e Cuba sono
state approvate dal Congresso, ma sono rimaste senza effetto o molto
neutralizzate di fronte all’opposizione da parte di Bush.
Così W.
(Bush) compiace il gruppo cubano-americano che reclama di avergli
permesso l'accesso alla Presidenza e minacciato di non sostenerlo, nelle
elezioni del 2004,contro il democratico Edward Kerry.
Questo predominio cubano-americano della Florida è ciò che il Partito
democratico sfida nelle elezioni del prossimo novembre, con le ripudiate misure
come moneta. Sfidando non solo la presidenza, ma la cricca batistiana Lehtinen
Diaz-Balart della Camera dei Rappresentanti, che ha fatto carriera cercando di
distruggere la Rivoluzione nella terra che li ha visti nascere.
Il rappresentante José Serrano, presidente del collegio della Commissione di
Appropriazione, ha dichiarato presentando il progetto che la proposta non è una
concessione al governo cubano ma ai cubano americani che continuano a reclamare
il loro diritto a recarsi nell'isola quando vogliono. Ma l'iniziativa, come
tutti sanno, deve essere discussa da entrambe le camere in seduta plenaria.
Anche se si approvasse è soggetta al veto presidenziale.
Serrano ha spiegato le difficoltà che esistono attualmente per visitare parenti
malati a Cuba e ha detto che il progetto permetterebbe anche la visita di
cugini, zii e nipoti, che sono stati privati, da Bush, di tale diritto.
Inoltre, la proposta mira a normalizzare gli scambi di prodotti agricoli
rimuovendo gli ostacoli che obbligano al pre pagamento delle spedizioni.
Un progetto recentemente presentato dai legislatori statali della Florida, David
Rivera, e Carey Baker, se fosse approvato
imporrebbe
che quelle "società con licenza del Dipartimento di Stato a fornire
servizi di viaggio a Cuba e a qualunque altra nazione terrorista" a pagare una
tassa di registro annuale di 2500 dollari e un deposito cauzionale di 300000
dollari. Le imprese di viaggio si lamentano del fatto che la misura va ad
aumentare le loro spese, le obbligherà a difendersi contro le accuse infondate
di persone con motivazioni politiche e renderà quasi impossibile, per molte
famiglie limitate economicamente, permettersi un viaggio a Cuba.
Circa 120 famiglie cubane e i loro agenti di viaggio hanno chiesto al
governatore Charlie Crist di vietare questo disegno di legge che imporrebbe
nuovi e più severi regolamenti alle imprese.
"Non c'è nulla in questo progetto di legge che ti protegga come consumatore. E'
sostanzialmente una caccia alle streghe da parte di persone con le proprie
motivazioni politiche" ha detto Tessie Aral di ABC Charters Travel di Miami, che
ha organizzato la protesta nella capitale dello stato.
Sylvia Wilhelm, direttrice esecutiva del Cuban American
Commission for Family Rights, crede che il disegno di legge è un altro
tentativo, in anno elettorale, di mostrarsi "duro" in relazione a Cuba. Ma, ha
aggiunto, che quest'anno la misura potrebbe avere l'effetto opposto perché crede
che la maggioranza dei cubano americani
vogliono che le restrizioni siano tolte.
"Nessun governo ha il diritto di separare le famiglie" ha detto. "L'unica cosa
che le restrizioni hanno fatto è di creare problemi alla famiglia cubana. Il
nostro gruppo andrà a far attivamente campagna contro tutti i candidati che
supportano i regolamenti che separano le famiglie".
Il giornalista Alvaro Fernandez ha rappresentato la Commissione Cubano Americana
dei Diritti Familiari, invitato a parlare nel corso di uno dei tre gruppi in
occasione di una conferenza a Washington, DC, promossa dal Centro per la
Politica Internazionale, che ha avuto come temi: "Imperativi per una Nuova
Politica nei confronti di Cuba. Pareri che Cambiano nella Comunità cubano
americano". In questo gruppo hanno parlato Alfredo Duran, del Comitato Cubano
per la Democrazia; Joe Garcia, direttore del Partito democratico di Miami-Dade e
candidato ad affrontare uno dei Diaz-Balart e Antonio Zamora, del Foro legale
USA-Cuba.
"Probabilmente l'aspetto più interessante del nostro gruppo è stato che, anche
se noi quattro abbiamo idee diverse su Cuba, tutti siamo d'accordo su quanto
segue: la spietatezza delle restrizioni che limitano i viaggi familiari a Cuba,
oltre allo stato di cose di questo paese, ben segnalano la possibilità di un
cambiamento politico a Miami... - ha detto Fernandez. Negli Stati Uniti la
politica su Cuba è locale e facile da individuare. E’fabbricata a Miami e
possiamo darle tre nomi: Lincoln Diaz-Balart, Ileana Ross-Lehtinen e Mario
Diaz-Balart. La mia premessa era semplice e già l’ho detta: togliamo da Miami
uno, due o tre Congressisti del sud della Florida e l’attuale linea politica
USA-Cuba inizierà a indebolirsi…”.
Egli ha messo in guardia circa un comitato di azione politica (PAC) anticubano
che somministra contributi alla campagna. Egli ha denunciato come di recente
sono stati ripartiti oltre 300000 dollari, dedicati ad acquistare i legislatori
democratici recentemente arrivati al Congresso, che si conformano per poche
migliaia di dollari, distribuiti da Debbie Wasserman Schultz, un congressista
democratico del sud della Florida.
"Per quanto riguarda la questione di Cuba - ha detto - la sconfitta alle urne di
almeno una di queste tre persone potrebbero causare un enorme cambiamento. E
Miami mai più potrebbe essere la stessa città. Il fatto è che non si perde nulla
col fare una prova".
Nel frattempo Bush continua a mostrare la sua concezione unilateralmente
egemonica. Non crede neppure alla sovranità dei suoi alleati europei, nonostante
il grande discredito che le sue politiche e altri atteggiamenti arroganti hanno
creato nel mondo e negli stessi Stati Uniti.
Il quotidiano londinese The Guardian ha informato che a diversi uomini
d'affari britannici, é stato ordinato di tagliare gli affari con Cuba o di
ritirare i loro conti da Lloyds TSB. Questa istituzione ha scritto ai suoi
clienti dicendo loro che dovevano spostare i loro conti bancari su un'altra
banca, "apparentemente minacciati dal governo degli Stati Uniti, che ha
affermato che processerà qualsiasi società che abbia qualche filiale in
territorio statunitense e contemporaneamente faccia affari con Cuba" .
La ditta Queenswood Natural Foods Company, di Bridgwater, Somerset, ha ricevuto
una lettera in cui si comunicava che i Lloyds non autorizzavano più pagamenti da
parte della società per acquistare lo zucchero a Cuba. Un'altra missiva dei
Lloyds TSB è stata inviata ad una società inglese che importa sigari dell'isola,
da niente di meno che un secolo, e gli si ordinava di cercare altre banche per
effettuare i loro pagamenti al piccolo paese dei Caraibi.
L’ambasciata cubana ha criticata la banca ed il giornale ha detto che tale
azione è parte dell'illegale guerra economica, su scala mondiale, che gli Stati
Uniti stanno incrementando negli ultimi anni di Bush con tali pressioni
nell’economia e finanza che hanno mandato in collera gli impresari. Ma loro
preferiscono cercare altre banche. The Guardian ha osservato che loro
sanno che questa non è una questione ideologica, dal momento che commerciano
senza problema con la Cina e Vietnam. Un portavoce del Lloyds ha rifiutato
rispondere alle domande del giornale.
Il parlamentare laburista Ian Gibson ha condannato l'atteggiamento dei Lloyds e
ha detto che promuoverà azioni contro questa vendicativa campagna.
Nel corso della riunione UE su Cuba, in Lussemburgo, le
pressioni teleguidate da Washington hanno tenuto col fiato sospeso gli
osservatori.
Alcuni conoscitori dell’attuale politica negli Stati Uniti hanno avvertito gli
europei che rischiavano di arrivare tardi per ammettere la realtà.
Infatti, tempo fa abbiamo notato che gli europei potevano rimanere attaccati al
pennello se continuavano a seguire l’onda miamense di Manuel Aznar.
I danni di questi giorni in Mississippi, gli aumenti del prezzo della benzina…
mostrano che le politiche di Bush, incluse quelle ambientali e della guerra,
sono in crisi nel mondo e nel loro stesso paese.
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