IL CASO DEI CINQUE 

Presentato durante una protesta
 

contro la Scuola de las Américas

 

3 dicembre '09 - Nancy Kohn www.granma.cu

 

 

Migliaia di religiosi, leader sindacali, e attivisti per i diritti umani hanno partecipato ad una commovente manifestazione e ad un rally all’entrata della Scuola delle Americhe (SOA in inglese) a Fort Benning, in Georgia, il 22 novembre, per domandare la chiusura della stessa.

 

Questa “scuola” alla quale nel 2001 è stato cambiato il nome, ed ore è  “Istituto dell’Emisfero Occidentale per la Cooperazione nella Sicurezza”, ha addestrato circa 64000 militari dell’America Latina contro gli insorgenti,  nell’intelligenza militare e nelle tecniche degli interrogatori.

 

Luis Posada Carriles, il noto  terrorista e autore della distruzione in volo di un aereo della  Cubana de Aviación nel 1976, è stato addestrato nella Scuola degli Assassini (come viene chiamata comunemente), nel 1961.

 

I diplomati della SOA, che dipendono dal  Dipartimento della Difesa degli USA  sono sempre stati vincolati alle violazioni dei diritti umani ed alla soppressione dei movimenti popolari delle Americhe. Di recente in Honduras, dove hanno guidato il colpo di Stato contro il presidente Zelaya.

 

Quest’anno è il 20esimo anniversario del massacro di sei gesuiti, della loro domestica e della figlia adolescente di lei, avvenuto in El Salvador nel 1989. I responsabili degli omicidi erano stati addestrati nella Scuola, dice un gruppo di esperti del Congresso degli USA.

 

Il  gruppo di base contro la violenza, chiamato SOA Watch (in inglese), da allora organizza proteste annuali all’entrata di Forte Benning, organizzando frequentemente azioni di disobbedienza civile.

 

Per 10 anni, il movimento SOA Watch ha espresso la sua solidarietà con i popoli dell’America Latina e per far cambiare la politica estera d’oppressione degli Stati Uniti.

 

Quest’anno per la prima volta il caso dei Cinque Eroi Cubani è stato presentato a migliaia di partecipanti. Una tavola con le informazioni nel cammino verso l’entrata  del Forte ha attirato gli attivisti di tutto il mondo, grazie a due grandi manifesti. Molte persone hanno fatto la fila per firmare petizioni, domandando l’annullamento della proibizione di viaggiare a Cuba ed hanno aggiunto i loro nomi sulle petizioni, chiedendo al Presidente Obama l’immediata libertà dei Cinque Eroi.

 

Inoltre sono state firmate altre richieste per Hillary Clinton, chiedendole che consegni i visti alle mogli dei Cinque e molte cartoline sono state scritte, da inviare a diversi mezzi di comunicazione, perchè pubblichino queste notizie su questo caso. Molti hanno raccolto i materiali ed hanno preso i DVD sul caso.

 

Molti si sono sorpresi di non conoscere il caso nella la sua colossale ingiustizia, ed hanno chiesto: “Cosa posso fare?” Il 20 novembre era stato organizzato un seminario intitolato: “Terroristi contro Cuba e i cubani contro il terrorismo: la connessione Luis Posada Carriles, SOA, e i Cinque Cubani”, a cui hanno assistito 70 persone. 

 

Il seminario è stato organizzato da  Stan Smith del Comitato di Chicago per la Libertà dei Cinque e da me, e si è svolto nel Centro delle Convenzioni di Columbus, GA.

 

I partecipanti hanno dimostrato un forte indignazione conoscendo il caso, ed hanno sviluppato idee per contribuire all’ottenimento della libertà di Gerardo, Antonio, Rene, Fernando e Ramón.

 

Migliaia di persone sono rimaste sotto la pioggia per ore, mostrando piccole croci con i nomi delle vittime e dei desaparecidos  da parte dei diplomati della SOA. I nomi sono stati letti uno per uno, con la risposta “Presente”, gridata in coro da tutti.

 

Quest’anno, grazie a Marilyn McKenna, ex coordinatrice della Rete  Nazionale di Solidarietà con Cuba (NNOC), sono state incluse le croci con i nomi degli integranti della squadra giovanile di schema, che morirono nell’attentato terrorista del 1976.

 

Io portavo la croce con il nome de Julio Herrera Aldama, di 25 anni ed  un uomo al mio fianco un’altra, con il nome di Jesús Méndez Silva, di 30 anni della squadra di scherma.  Mi ha colpito profondamente il significato della solidarietà tra il movimento nordamericano e il popolo cubano e mentre marciavamo verso l’entrata di Forte Benning per depositare le croci, ho inteso che le generose azioni dei Cinque cubani per proteggere Cuba dagli attacchi dei terroristi, presto saranno portate alla luce da persone di coscienza che alzeranno le loro voci per la loro libertà.