Grande successo della

“3 giorni per Cuba” alla Villetta

 

22 aprile '09 - www.granma.cu

 

Il 17, 18 e 19 aprile si è svolta nella sede della Villetta nazionale, a Roma, la ormai consolidata 3 giorni di non stop per Cuba. Una grande partecipazione di pubblico e di interventi ha caratterizzato le tre giornate che hanno inteso celebrare i 50 anni della Rivoluzione Cubana e salutare i grandi risultati dei processi progressisti in corso in America Latina.

 

La 3 giorni ha riaffermato gli obiettivi storici dell’attività della Villetta e delle associazioni con cui è stato condiviso in questi anni il percorso unitario dell’iniziativa: la cessazione del blocco Usa contro Cuba, la liberazione immediata dei Cinque Patrioti cubani rinchiusi nelle carceri statunitensi e lo smantellamento della base Usa di Guantanamo che deve tornare sotto la sovranità di Cuba.

 

Obiettivi questi particolarmente attuali alla luce dei possibili nuovi spiragli che sembrano emergere nelle relazioni tra Cuba e la nuova amministrazione Usa. In questo senso è stata redatta una lettera aperta diretta al Presidente Usa Barak Obama, nella quale vengono ribaditi questi tre obiettivi e l’auspicio che le aperture nei rapporti con Cuba non siano solo formali, ma contengano l’obiettivo politico del pieno rispetto del popolo e del governo rivoluzionario di Cuba.

 

Nella 3 giorni si è vissuta anche l’aria nuova che si respira nella sinistra del nostro paese e che vede prioritario l’impegno a portare anche dentro l’Europa la difesa e la solidarietà con Cuba. Nei dibattiti hanno infatti preso la parola in un clima di grande rispetto e auspici unitari i due segretari dei partiti del Prc e del Pdci, Paolo Ferrero e Oliviero Diliberto, insieme a dirigenti di altre organizzazioni e partiti comunisti e della sinistra come la Rete dei Comunisti, Sinistra e Libertà, Partito Democratico e altri, di intellettuali come Raul Mordenti, Luciano Vasapollo, di direttori delle varie testate della sinistra come Dino Greco, Bruno Steri, Sergio Cararo, Mario Albanesi, Alessandro Cardulli, di partigiani come Bianca Bracci Torsi, Tina Costa e dei rappresentanti dell’Anpi Aladino Lombardi ed Ernesto Massi. Un passaggio molto importante è stata la consegna di una targa di ringraziamento a Ivano Selli, presidente onorario della Villetta nazionale.

 

Particolarmente significativa la partecipazione in tutte e tre le giornate dell’Ambasciata di Cuba nelle figure del suo Ambasciatore Rodney Lopez e di tutti i consiglieri dell’Ambasciata che si sono alternati nei vari dibattiti. Durante la 3giorni altri 15 abbonamenti al Granma si sono aggiunti a quelli già effettuati in questi mesi. Vogliamo ringraziare tutte le Villette d’Italia e tutte le associazioni che hanno partecipato attivamente e che non hanno retrocesso dal loro impegno anche di fronte alle difficoltà atmosferiche che hanno creato qualche difficoltà. Vogliamo anche sottolineare come la 3 giorni alla Villetta si sia conclusa di fatto lunedì portando insieme ad altre associazioni come Nuestra America, Radio Città Aperta e Tele Ambiente, la propria solidarietà all’Ambasciata della Bolivia e al presidente Evo Morales a seguito degli attentati compiuti e altri sventati sul territorio boliviano e che ha visto l’ambasciatore di Bolivia ricevere una delegazione delle associazioni.

 

Un dettaglio che vogliamo sottolineare positivamente di questo incontro è stato anche la comune sensibilità e apprezzamento verso uno dei più grandi intellettuali e dirigenti comunisti del nostro paese, Antonio Gramsci, di cui il prossimo lunedì 27 aprile ricorre l’anniversario della morte, un anniversario che verrà ricordato con una delegazione alla tomba dove giace il grande dirigente del movimento operaio italiano. Incoraggiati dalla riuscita della 3 giorni per Cuba e dallo spirito unitario che caratterizza il lavoro comune delle associazioni di solidarietà, invitiamo tutte e tutti a partecipare ad un 1° Maggio popolare e internazionalista che si terrà venerdì dalle 15.00 presso il Camping “Aurelia Club” (in via Castel di Guido, via Aurelia, km17,5) per festeggiare tutti insieme i 50 anni della Rivoluzione Cubana, le vittorie dell’America Latina e la festa dei lavoratori italiani.

 

La Presidenza del La Villetta

 

 

Gruppo italiano di solidarietà

a Guantánamo

 

16 marzo '09 -  www.granma.cu (AIN)

 

I membri del Circolo Celia Sánchez Manduley, d’amicizia tra Cuba e l’Italia, sono giunti in provincia di Guantánamo, territorio con cui condividono un progetto d’aiuti ai danneggiati dei tre cicloni dell’anno scorso.

 

Enzo Pescatori, segretario del Circolo, i cui vincoli con l’Isola datano dal 1996, ha spiegato che il gruppo che lui guida, con circa 50 ed altre associazioni di solidarietà della regione Veneto, sono gemellati con la provincia di Guantánamo.

 

Pescatori ha spiegato che in questa occasione il gruppo d’amicizia  ha portato una donazione ai danneggiati di Baracca, con abiti, calzature e prodotti per la ricostruzione. 

 

Gli aiuti dei gruppi sono stati destinati anche agli abitanti dell’Isola della Gioventù , Pinar del Río e Holguín, ma soprattutto a Guantánamo, tutti territori severamente devastati da tre uragani.

 

Il Circolo che ha sede a Verona ha ricevuto personalità come Aleida Guevara e Alberto Granado,  la figlia e un intimo amico di Che Guevara, ed ha sviluppato campagne per reclamare la libertà dei Cinque Eroi cubani ingiustamente reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti. 

 

Tra gli obiettivi fondamentali di questo gruppo c’è la divulgazione, nel mondo, e in Italia, della realtà di Cuba rivoluzionaria, per contrastare la propaganda bugiarda della grande stampa che vuole distorcere l’opera di giustizia sociale iniziata 50 anni con il trionfo della Rivoluzione nell’Isola delle Antille.

 

 

La Brigata italiana Giovanni

Ardizzone a Las Tunas 

 

7 marzo '09 -  www.granma.cu (PL)

 

La XX Brigata internazionale italiana di lavoro volontario Giovanni Ardizzone,  continua i suoi lavori nell’orientale città cubana di Las Tunas.

 

Gli integranti del gruppo partecipano alla ristrutturazione della scuola “Martires del 28 de diciembre”, un’istituzione a cui hanno apportato varie donazioni per favorirne lo sviluppo decente. 

 

Tra le varie attività svolte da questi amici di Cuba, c’è l’offerta di una corona di fiori, posta davanti alla targa che rende omaggio a Giovanni Aridizzone, nella Facoltà di Medicina del territorio.

 

Questo giovane italiano, studente di medicina, fu assassinato a Milano nel 1962 dalla polizia durante una manifestazione nella quale si difendevano gli ideali cubani.

 

 I brigatisti italiani hanno anche incontrato i membri dei Comitati di Difesa della Rivoluzione, ha informato la AIN.

 

Grazie al gemellaggio che esiste tra la Regione italiana Lombardia e Las Tunas,  i membri di questa Brigata, da anni, sono ricevuti con affetto in questa città cubana.

 

 

“Lo Sport è un diritto del popolo”

Ha ratificato Alberto Juantorena a Roma
 

25 febbraio '09 - www.granma.cu

 

Quest'anno ricorrono i  cinquant'anni della Rivoluzione Cubana e il Circolo di Roma dell'Associazione Nazionale di amicizia Italia-Cuba ha deciso di celebrarli non in maniera formale, ma viva, come la Rivoluzione, come i suoi successi. Per fare questo quale ospite migliore di Albero Juantorena, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Montreal 1976, nei 400 e 800 metri piani.

 

Alberto è arrivato all'aeroporto di Fiumicino alle 18,30 del 19 febbraio accolto dai compagni di Roma con un enorme striscione con l'immagine di Fidel e la scritta "cinquant'anni di rivoluzione socialista".

 

Durante il percorso per arrivare all'hotel Santa Prisca, che lo avrebbe ospitato nella sua permanenza nella Capitale, è stato intervistato da Massimo Caprara, editorialista del Corriere della Sera.

 

Il giorno dopo, di prima mattina, nuova intervista con un giornalista de "La Repubblica"(vedere articolo online http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/02/20/basta-campioni-in-vendita-la-vera-vittoria.htm) e poi, alle ore 11,00, nei locali dell'Ambasciata della Repubblica di Cuba, un'affollata conferenza stampa alla quale hanno partecipato 21 giornalisti in rappresentanza dei maggiori quotidiani italiani, tra i quali L'Unità, La Gazzetta dello Sport, Il Tempo, L'Avvenire, oltre vari emittenti televisive locali e TG3, Sky sport.

 

Successivamente si è svolto un incontro molto amichevole tra Juantorena e il Vice presidente del C.O.N.I. Luca Pancalli.

 

Nel pomeriggio "El Caballo" - così viene anche chiamato Juantorena per la sua possente falcata - è stato accolto, molto calorosamente, in una palestra per ragazzi gestita dal Centro sociale "Corto Circuito", nel popolare quartiere di Cinecittà (vedere gli interessanti articoli pubblicati da L'Unità il 21 febbraio 2009, alle pagine 46 e 47  e nella edizione  online http://www.unita.it/news/81914/juantorena_un_uomo_sempre_in_pista).

 

L'intensa giornata si è conclusa con una cena nella storica sede dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba  di Vicolo Scavolino.

 

Venerdì 20 febbraio è cominciato con una intervista realizzata dai compagni Marco Papacci e Roberto Porfiri, Tonino Cesarini e Andrea Petrucci.

 

A mezzogiorno il nostro Alberto è stato  protagonista, a Radio 6, di una trasmissione diretta da Gianni Elsner, durante la quale è intervenuto a sorpresa un altro campione olimpico: Pietro Mennea.

 

Nel pomeriggio, dopo altre interviste, rilasciate all'Agenzia italiana di informazioni A.N.S.A. e a L'Unità, Juantorena è stato al centro del dibattito svoltosi nella Sala Di Liegro, messa a disposizione dall'Amministrazione Provinciale di Roma.

 

Al dibattito, con la presenza di un pubblico non solo numerosissimo ma anche attento, hanno dato il loro appassionato  contributo il giornalista e scrittore Darwin Pastorin e il parlamentare europeo Marco Rizzo, presentati da Franco Costanzi del Circolo di Roma.

 

I vari interventi hanno suscitato tra il pubblico emozionato frequenti applausi. Basti dire che al termine dell'iniziativa un nugolo di persone si sono strette attorno ai nostri ospiti per ulteriori domande e autografi.

 

Alle 20,30 nella sede della R.A.I,. di Grottarossa, Juantorena, insieme a Franco Costanzi, ha preso parte ad un programma in diretta su RAI News dal titolo:"Tempi Supplementari".

 

Anche in questa occasione il campione cubano, attualmente Vice ministro dello Sport del Governo presieduto da Raul Castro, ha narrato non solo le sue gesta sportive ma anche espresso il suo convinto appoggio alla Rivoluzione Cubana.

 

Il soggiorno a Roma di Juantorena è terminato sabato 21 febbraio dopo aver partecipato ad una ulteriore trasmissione televisiva a Sky Sport.

 

È impossibile descrivere le emozioni che ha suscitato questo mito dello sport.

 

Si può però sicuramente affermare che se lo abbiamo ammirato nel vederlo vincere alle Olimpiadi, oggi lo ammiriamo ancora di più dopo aver ascoltato le sue parole.

 

Durante l’incontro è stato ricordato il pensiero universale di Che Guevara ed è stato sottolineato il carattere umanista dello sport cubano, che ha sempre avuto come ispiratore essenziale il compagno Fidel, che, come ha rimarcato Juantorena, ha sempre difeso il principio “lo sport è un diritto del popolo”.

 

Nel suo intervento interrotto da vari applausi, il campione cubano ha espresso la sua soddisfazione per essere il frutto di un processo rivoluzionario inarrestabile, dove gli atleti non sono delle merci ma il risultato della volontà politica di un paese che difende il sentimento e la passione dell’essere umano, assieme al suo senso d’appartenenza al popolo che lo stimola e lo sostiene.

 

Parole di fedeltà a quegli ideali che hanno permesso alla Rivoluzione Cubana di compiere, in perfetta salute, i suoi primi cinquant'anni.

 

Dopo il suo soggiorno a Roma  Juantorena parteciperà ad altre attività nelle città  di Udine e di Milano, prima del suo ritorno a Cuba.

 

 

A cura del Circolo di Roma dell'Associazione nazionale d’Amicizia Italia-Cuba.

 

 

Intervista a Carolina Amador Perez

Della Federazione delle Donne Cubane (FMC)

 

24 febbraio '09 - M. del Monte www.granma.cu (SiporCuba)

 

Incontriamo Carolina Amador Perez, responsabile per le relazioni con l’estero della federazione Donne Cubane (FMC) durante uno degli eventi organizzati in occasione del suo viaggio in Italia, dal 9 al 19 febbraio. La sala della Villetta, al quartiere Garbatella, è colma di compagni. Tra di loro, qualche faccia nota: Jussef Salman, delegato per l’Italia della Mezzaluna Rossa Palestinese; il presidente dell’XI municipio Andrea Catacci; Roberto Bellardini, del Dipartimento Esteri del Partito della Rifondazione Comunista, Aladino Lombardi, Segretario regionale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI); infine noi, dell’associazione Siporcuba.

 

Carolina Amador Perez ha iniziato da poco il suo intervento: con la semplicità e la chiarezza che contraddistingue il suo stile parla del ruolo storico delle donne a Cuba, della nascita dell’FMC e delle modalità utilizzate per coinvolgere le donne cubane nel lavoro della federazione, iniziato nei quartieri, attraverso la partecipazione di donne appartenenti ad ogni categoria professionale rappresentata.

 

Quanto afferma acquista ulteriore valenza per il ruolo da lei ricoperto come Delegata al Consiglio dei  Diritti Umani dell’ONU a Ginevra.

 

Parla dell’importanza di affiancare a leggi che proteggano la donna ad un cambiamento di mentalità nella popolazione, che tenga in considerazione le pari opportunità, la specificità di Genere. Ci racconta della composizione estremamente diversificata della Federazione delle Donne Cubane, delle modalità di condivisione e di partecipazione tra le donne che ne fanno parte, di quanto il governo cubano riconosca il gruppo come interlocutore tra la popolazione femminile ed il livello centrale.

 

La donna, a Cuba, è stata investita personalmente dalla crisi economica negli anni 90, e il ruolo della FMC ha rappresentato un veicolo per organizzarle a resistere nella maniera migliore possibile a questo impatto, insegnando alle famiglie il modo per sopravvivere alla crisi, ma soprattutto il veicolo della Rivoluzione perché la donna mantenesse il suo ruolo lavorativo e non rientrasse in casa, evitando l’esclusione dal mondo del lavoro.

 

La maggior parte delle donne a Cuba ricopre ruoli tecnici qualificati; il 66% della forza professionale è composta a Cuba di donne, così come il 46% della forza lavoro, il 53% dei professori universitari, oltre il 50% dei ricercatori universitari sono donne, oltre il 70% di donne opera nel settore sanitario e dell’educazione, così come nel settore giuridico.

 

Dalle sue parole veniamo a conoscenza di un Piano di Azione Nazionale firmato nel 1997 da Fidel Castro, che prevede un organismo che stabilisce 90 misure da attuare per il progresso della Donna; è tuttora in corso la verifica dell’attuazione di questi obiettivi, alla quale partecipa la FMC in qualità di garante.

 

Ciò dimostra l’interesse e l’appoggio del Governo nei confronti della partecipazione della Donna, la profonda convinzione dell’importanza del ruolo femminile. La FMC, partecipando a seminari internazionali, ha potuto inoltre denunciare nel blocco, il principale ostacolo per la donna cubana a progredire; attraverso i contatti internazionali della Federazione Donne Cubane altri organismi internazionali hanno potuto appoggiare le campagne per la liberazione dei Cinque Eroi.

 

Si commuove, Carolina, quando al termine del suo intervento annuncia la data importante del loro prossimo congresso, il 7 e l’8 marzo, il primo che non vedrà la presenza della compagna Vilma Espin, che ne è stata la Presidente fin dalla fondazione. Ma sarà comunque presente, dice, con le sue idee, il suo pensiero, la sua determinazione che ha passato a noi.

 

Il seminario termina, dalla cucina arriva un buon profumo di salsa di pomodoro…Ed è proprio durante la cena che rivolgiamo a Carolina alcune domande:

 

Interv. “La visita di Michelle Bachelet rappresenta la prima volta, dopo 37 anni, che un Capo di Stato cileno torna a Cuba: l’ultimo fu Salvator Allende nel 1972.  A gennaio un’altra donna, Cristina Fernandez, presidente dell’Argentina, dopo 22 anni è stata ricevuta da Raul Castro. Entrambe donne: che risvolto pensi possa aver avuto sull’opinione pubblica femminile cubana?”

 

Amador Perez “Non c’è stato un risvolto così diretto. Alle Donne della Federazione Cubana certo il tema è interessato. Cuba è il centro dell’integrazione, in America latina, e le visite dei Capi di Stato cileno e argentino dimostrano il punto in cui questa integrazione è arrivata. Cuba per moltissimi anni è stata sola, abbandonata da tutti; quindi ora vedere un interesse da parte dell’America latina non può che far piacere alle donne cubane”

 

Interv."In questi 50 anni Cuba è sopravvissuta a dieci presidenti USA. Appare superfluo sottolineare la speranza che sotto la presidenza Obama si possa finalmente arrivare al superamento del Bloqueo. Il presidente Lula ha fatto appello a che questo avvenga, e desta interesse la sua presa di posizione dotata di maggiore forza, in quanto Capo di Stato amico degli USA. Fidel, d'altro canto, critica Obama, dicendo che il suo interesse si limita ai cubani-americani. All'interno dell'universo femminile cubano, quali aspettative ci sono su Obama?"

 

Amador Perez “La Federazione Donne Cubane non si aspetta molto dall’elezione di Obama: poco tempo è passato, ed Obama sta lentamente tentando di alleviare gli effetti della gravissima crisi lasciata dal mandato Bush, modificando la politica interna del suo Paese. I cubani americani di Miami hanno votato per Obama e penso che Obama debba mantenere un accordo con coloro che lo hanno votato. Cuba però non ha votato Obama! Cuba mantiene quindi i suoi obiettivi da perseguire. Certo che se Obama eliminasse il Bloqueo, ovviamente il popolo cubano ne beneficerebbe. Però io non vedo segnali in tal senso. Molti latinoamericani vorrebbero questo perchè sanno cosa significa l'embargo contro Cuba. Lo stesso Lula vuole che i cubani avanzino e lui stesso ha inviato molte petizioni ad Obama. Staremo a vedere, senza dimenticare che Obama è il presidente del Paese più imperialista della storia dell'umanità. Noi cubani, comunque, non coltiviamo aspettative circa questa possibilità.”

Interv.”In Italia, come ormai in tutta Europa, si tende sempre più spesso a far partorire la donna attraverso il parto cesareo: la motivazione è quella che in tal modo si eviterebbero i rischi connessi ad una nascita naturale, ed i traumi da parto. Esiste anche a Cuba questa tendenza? ”

 

Amador Perez “ A Cuba il parto resta un evento fisiologico, naturale; non deve esserci intervento chirurgico, a meno che non ci sia il rischio per la vita della madre o del nascituro. “

Interv.” Dall’attuale governo italiano vengono sferrati pesanti attacchi alla legge 194, che permette l’interruzione volontaria di gravidanza. Esiste il rischio reale che questa legge, voluta dalle lotte delle donne italiane negli anni ‘70 venga riveduta, in base a considerazioni relative al fatto che la vita sarebbe presente fin dal momento del concepimento. Tutto il mondo cattolico, trasversalmente, spinge per riconoscere la vita dell’embrione. Qual è la situazione dell’aborto, a Cuba? ”

 

Amador Perez “ A Cuba l’aborto è permesso solamente in ambienti medici specializzati. A Cuba si da molta importanza alla prevenzione delle gravidanze indesiderate o precoci,  attraverso campagne televisive, informazione scolastica, etc. L’aborto dovrà essere l’ultima cosa a cui ricorrere, nel momento in cui abbiano fallito la pianificazione familiare e riproduttiva, l’educazione sessuale: ad esempio, a Cuba si lavora moltissimo per promuovere l’uso del condom maschile, non solo per evitare le gravidanze indesiderate o precoci, ma anche per proteggere la popolazione dalle malattie a trasmissione sessuale. Difatti a Cuba il tasso d’incidenza di questo tipo di malattie è nettamente più basso che nelle aree limitrofe, proprio per la grande importanza che si da alla prevenzione. L’aborto, lo ripeto, deve essere l’ultima cosa a cui ricorrere.