IL GRAN
GIURI'DEL NEW YERSEY Milioni di soldi dei contribuenti per proteggere il terrorista
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5 febbraio '09 - Jean-Guy Allard www.granma.cu
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Il Gran Giurì che in New Jersey da tre anni, deve esaminare le prove della partecipazione del terrorista internazionale Luis Posada Carriles alla campagna di terrore che scatenò all’Avana nel 1997, è già costato al contribuente nordamericano "milioni di dollari". Senza aver raggiunto nessun risultato.
Lo afferma la giornalista e ricercatrice Ann Louise Bardach, in un’analisi delle relazioni cubano-nordamericane pubblicata dal quotidiano The Washington Post.
Bardach è la specialista nordamericana che, lo scorso ottobre, in un articolo pubblicato sul sito internet slate.com, rivelò che un avvocato di complici del terrorista le aveva confessato che queste indagini erano paralizzate per non pregiudicare il ticket di McCain, i Diaz-Balart e (Ileana) Ros-Lehtinen".
La giornalista rese pubblico, a partire dalle confidenze di alcuni investigatori dell’FBI di Miami, il fatto che proprio il capo di questo ufficio della polizia federale aveva distrutto il fascicolo di Luis Posada, nel 2003, mentre lo reclamava la giustizia di Panama, dove era accusato di terrorismo.
Secondo le stesse ammissioni di un avvocato del delinquente, il dossier di Posada è stato maneggiato al "più alto livello", dalla sua entrata illegale in territorio nordamericano a bordo del peschereccio Santrina, di proprietà del terrorista e trafficante di armi Santiago Alvarez Fernandez Magriña, nel marzo del 2005.
Posada è entrato negli USA utilizzando un passaporto guatemalteco con la sua foto ed il nome di Manuer Enrique Castillo López, procuratogli da chi la stampa mafiosa di Miami ha definito il suo "benefattore".
Il procedimento penale contro Posada è stato respinto l’8 maggio 2007 dal giudice federale distrettuale Kathlee Cardone, che l’ha liberato dopo aver valutato che un interprete aveva tradotto in inglese in modo errato le dichiarazioni rilasciate in spagnolo dall’assassino, durante un interrogatorio con una funzionaria dei servizi d’Immigrazione. Si è saputo più tardi che Posada conosce l’inglese e che l’uso dell’interprete è stata una manovra strumentale dei suoi avvocati mafiosi.
La lentezza del Gran Giurì del New Jersey e i procedimenti provocati dalla Procura Federale nel caso del Texas sono sempre stati interpretati, da vari osservatori, come manovre dilatorie destinate a fornire una falsa giustificazione a Governo per non concedere l’estradizione dell’ex agente della CIA in Venezuela, che lo reclama dal 2005.
A El Paso, il dossier Posada è stato sotto la responsabilità del procuratore texano Michael Mullaney, coadiuvato dai procuratori federali John F. De Pue, John W. Van Lonkhuyzen e Paul Ahern, inviati speciali della sessione antiterrorismo del Dipartimento di Giustizia.
Nel corso degli ultimi due anni, l’interminabile indagine del Gran Giurato, che si svolge a Newark, New Jersey, ha segnalato la partecipazione di due ex direttori della Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA), Abel Hernández, residente a Cliffside Park, e Oscar Rojas, che è stato contatore di Arnaldo Monzón, scomparso milionario di Fort Lee. Altri tre cubano-americani legati alla FNCA sono stati chiamati a presentarsi in questo caso descritto dal giornalista Peter J. Sampson, del quotidiano locale The Record, come "un oscuro mondo di terroristi e presunti assassini".
Precisava il giornalista: "Nonostante sia stato descritto (Posada) come il cervello reo confesso di complotti terroristici e di attentati, il Governo non lo ha dichiarato formalmente terrorista o accusato di alcun crimine… Tal gesto potrebbe rivelarsi imbarazzante, dicono gli osservatori, per la lunga collaborazione di Posada con la CIA".
Nel 1997, gli attentati ordinati da Posada in hotel, ristoranti e in una discoteca dell’Avana, provocarono la morte del giovane turista italiano Fabio di Celmo ed il ferimento di altre 11 persone, oltre importanti danni materiali.
Non si sarà quali saranno le nuove direttive del nuovo Segretario di Giustizia degli Stati Uniti, Eric Holder, che ha ereditato quello che è stata definita una "patata bollente".
Di Holder, avvocato afroamericano di 57 anni, si dice che è noto per la sua lotta contro la corruzione come procuratore.
Il nuovo Segretario di Giustizia avrà anche il delicato compito di valutare il dossier sui Cinque antiterroristi cubani accusati di "spionaggio" e dopo condannati a scandalose sentenze di prigione, per il solo fatto di essersi infiltrati nelle reti terroriste cubano americane protette dall’FBI di Miami.
Da dieci anni, i Cinque, oggi detenuti in cinque differenti carceri in territorio nordamericano, sono privati delle visite regolari dei loro familiari (e in due casi di nessuna visita da parte delle loro mogli) ed esposti ai gravi rischi della detenzione in strutture conosciute per il loro alto livello di violenza.
Questi maltrattamenti, preceduti da 17 mesi di detenzione in celle di punizione in condizioni inumane, sono state formalmente denunciate da una giuria di giuristi dell’ONU che ha chiesto, senza esito, la loro liberazione.
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