Lotte e solidarietà
x i 5 dal mondo
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Una rivista danese ha pubblicato una lettera di Antonio Guerrero
23.12 - La rivista Cubabladet, della Danimarca, ha pubblicato una lettera di Antonio Guerrero, uno dei Cinque Eroi cubani prigionieri politici negli Stati Uniti, inviata all’Associazione di Amicizia di questo paese con Cuba. Nella lettera, pubblicata nell’edizione del mese di dicembre, Antonio Guerrero esprime i ringraziamenti suoi e dei suoi compagni per il sostegno ricevuto dal movimento di solidarietà in questa nazione europea, informa il sito digitale www.cubaminrex.cu. Molti danesi si sono sommati alla campagna internazionale per l’immediata liberazione di Antonio, Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino e René González, ed hanno inviato messaggi al presidente statunitense Barack Obama perchè usi le sue facoltà e li liberi. Inoltre sono stati distribuiti volantini ed altri documenti che denunciano l’arbitrario processo giudiziario svolto a Miami, che ha condannato ingiustamente questi cinque patrioti. Le missioni che i Cinque realizzavano in territorio nordamericano hanno permesso di conoscere anticipatamente i propositi dei gruppi terroristi che operano dalla Florida e neutralizzarli, evitando ulteriori lutti in Cuba ed anche tra i nordamericani, per l’esecuzione di sordidi piani perpetrati dai nemici dell’Isola. |
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Presentato un libro di Alarcón sugli antiterroristi cubani Nella località La Paloma, del dipartimento di Rocha, si è svolta la presentazione dell’opera, una raccolta di articoli scritti dal dirigente cubano, sulla causa dei Cinque combattenti antiterroristi dell’Isola, reclusi da più di 12 anni negli Stati Uniti. Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González furono detenuti il 12 settembre del 1998, quando controllavano le azioni dei gruppi dei terroristi anticubani ch operano dalla Florida, nel sud degli Stati Uniti. I Cinque come sono noti nel mondo, stanno scontando ingiuste condanne anche se con le loro azioni non hanno mai attentato la sicurezza degli USA. Carmen Zilia Pérez Mazón ha detto che il Giorno Internazionale dei Diritti Umani ha avuto un significato speciale per il loro paese, perchè è stato dedicato al reclamo di liberazione dei Cinque. L’incontro ha fatto parte di una visita di scambio della rappresentante diplomatica nella regione rochense, a 210 chilometri a est di Montevideo, dov’è stata ricevuta dall’ Intendente municipale, Antigas Barrios. Durante l’incontro con Barrios e i dirigenti del Dipartimento di questa istituzione, la Pérez Mazón ha segnalato i vincoli di amicizia tra i popoli di Cuba e dell’Uruguay ed ha segnalato l’importanza d’approfondire gli scambi culturali per una conoscenza mutua migliore. Dopo aver ringraziato le mostre d’amicizia ricevuta dagli anfitrioni, ha commentato i risultati della votazione dello scorso 26 ottobre, nell’Assemblea Generale della ONU, quando 187 paesi hanno votato contro la criminale politica degli Stati Uniti, e la campagna mediatica nordamericana contro Cuba. Barrios ha sottolineato la solidarietà del popolo cubano dagli inizi della Rivoluzione e lo svolgimento del programma dell’Operazione Miracolo, in Uruguay, che ha permesso di operare in forma gratuita più di 20.000 pazienti di cataratta. Inoltre ha ringraziato Cuba, che permette ai giovani uruguayani di formarsi come medici, e che molti di loro lavorano già nel dipartimento di Rocha.
Presentato in Uruguay un libro sui Cinque
29.11 - Il Comitato dell’Uruguay per la Liberazione dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri politici degli Stati Uniti, ha presentato un’edizione ampliata del libro Gli Eroi Proibiti. La storia non raccontata dei Cinque, di Ricardo Alarcón, Presidente del Parlamento di Cuba. La presentazione è stata eseguita dal giornalista Gonzalo Perera e dallo storiografo Gonzalo Abella, mentre Roberto Servillo, coordinatore di questo comitato, ha letto la Dichiarazione Finale dell’incontro del Cono Sud, effettuato nel mese di settembre a favore dei Cinque Patrioti, ha riferito PL. Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González furono detenuti il 12 settembre del 1998 quando controllavano le azioni dei gruppi terroristi nemici di Cuba, che operano dalla Florida, nel sud degli Stati Uniti. I Cinque, come sono conosciuti internazionalmente, stanno scontando condanne assurdamente pesanti, dato che non hanno mai commesso azioni che hanno attentato la sicurezza degli USA. Perera ha considerato l’opera come uno strumento di lavoro per aiutare a conoscere dettagliatamente questo caso e per reclamare la liberazione di queste persone che stavano combattendo le organizzazioni terroristiche e che sono state vittime di un irrazionale e manipolato processo giuridico. Inoltre ha ricordato che gli Stati Uniti proteggono nel loro territorio noti e confessi terroristi come Luis Posada Carriles ed ha dichiarato che il volume è indirizzato a tutte le persone di buona volontà nel mondo. Abella ha insistito sulla necessità di un incremento della solidarietà, perchè “Questi detenuti , ha detto, incarnano la dignità del loro paese, ingiustamente assediato con una politica criminale di blocco da parte degli Stati Uniti. I Cinque sono portabandiera della pace, che è il più nobile dei loro principi”, ha assicurato. Hanno partecipato all’incontro gli ambasciatori di Cuba, Bolivia e Venezuela nel paese, Carmen Zilia Pérez, Salvador Ric e Julio Chirinos, rispettivamente, uruguaiani solidali e residenti cubani. |
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I Cinque e il Giorno della Cultura cubana
“Nel giorno di celebrazione della Cultura cubana, dalle nostre celle vadano ai dominicani i nostri sentimenti di lieta gratitudine”, si legge nella lettera dei Cinque Eroi cubani Antiterroristi, prigionieri politici degli Stati Uniti da più di 12 anni. In un incontro realizzato nell'Aula Magna della Facoltà di Scienze Economiche dell'Università Autonoma di Santo Domingo, con il teatro pieno zeppo, il pubblico si è alzato in piedi applaudendo dopo la lettura della lettera di René Gonzalez, scritta a nome dei Cinque cubani. Il messaggio è stato letto dall'ambasciatore di Cuba in questo paese, Juan Astiasaran, accompagnato del viceministro della Repubblica Dominicana Ivan Giuliani, ed i senatori Felix Nova e Dario Cruz. Era presente anche Ana Maraa Navarro, rappresentante di ONUSIDA per la Repubblica Dominicana e Cuba, ed Inocencio Garcia, direttore delle relazioni bilaterali del Ministero dominicano di Economia. Nel loro messaggio, i Cinque hanno ringraziato per il sostegno dato loro dal popolo dominicano, sintetizzato nella Risoluzione promossa dal Senato di questa nazione, che reclamando che si faccia giustizia. “Non avremo mai momenti di debolezza per meritare sempre il vostro nobile appoggio”, si legge ancora nella lettera. Diversi artisti dominicani e cubani si sono uniti per presentare la loro arte in questa festa che ha anche reso omaggio ad Alicia Alonso nei suoi 90 anni di vita.
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La verità sui Cinque continua a farsi strada
21.09
AIN – Grazie a persone solidarie, la verità sui cinque antiterroristi cubani Nel centro Baiz, di Berlino, ha avuto luogo un convegno intitolato “Gli USA e il terrore – Il caso dei Cinque Cubani”, come informa il sito digitale www.cubaminrex.cu L’evento è stato organizzato dal comitato tedesco Basta Ya! per la liberazione dei Cinque, i gruppi Cuba Sì e quello locale di Berlino dell’Associazione di Amicizia RFA-Cuba, e anche dalla Rete di solidarietà con Cuba in Germania Netzwerk-Cuba. Gli organizzatori hanno sottolineato l’importanza di rafforzare la mobilizzazione dell’opinione pubblica internazionale a favore del ritorno a casa di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzñalez e René González. Il recinto berlinese ha programmato per la fine del mese altre conferenze, oltre ad esposizioni e proiezioni di film e documentari sui cinque patrioti cubani ingiustamente incarcerati dal 1998 in prigioni statunitensi.
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Reclamo solidale per i Cinque di Chico Buarque 21.09 - In Brasile si è sommata una voce emblematica alla rete solidale che in poche settimane ha unito volontà molto differenti nel reclamo di giustizia per i Cinque: quella di Chico Buarque de Hollanda, uno dei più notevoli tra i poeti e musicisti di questo paese. Informato dal suo collega Silvio Rodríguez sulle ingiustizie patite dai Cinque combattenti antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti, l’autore di Qué será e Samba de Orly, si è sommato all’iniziativa promossa da autori e musicisti nordamericani, che hanno chiesto a Barack Obama di usare la sua facoltà esecutiva e liberare i Cinque. In Messico, dove ha cantato per migliaia di cittadini di Ciudad Juarez a pochi metri dalla frontiera con gli USA, come lo storiografo Eusebio Leal, Silvio ha ricevuto il Dottorato Honoris Causa dell’Università Veracruzana, ed ha reiterato la sua solidarietà con la causa di Gerardo, René, Antonio, Fernando e Ramón. Fonti vicine ai promotori dell’iniziativa hanno valutato l’appoggio ricevuto nelle ultime ore da notissime personalità della comunità intellettuale afronordamericana, come la scrittrice Alice Walker e il poeta e drammaturgo Amiri Baraka (Leroy Jones). Inoltre le adesioni dell’altro lato dell’Atlantico del filosofo di origine ungherese Istvan Meszaros, dei sociologi del Belgio Armand e Micelle Mattelart, e del cantautore italiano Luca Barbarossa. |
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Pop e Soul in Belgio tendono un ponte solidario con i Cinque
16.09 - La straordinaria popolarità della cantante belga Lady Linn ha aperto una porta per permettere ad un pubblico per la maggior parte giovane di interessarsi al caso dei Cinque lottatori antiterroristi cubani che sono detenuti arbitrariamente nelle prigioni statunitensi e di appoggiare una mozione diretta al Presidente Obama per chiedergli di esercitare la sua facoltà esecutiva e liberarli. La canzone “I don’t wanna dance”, di Eddie Grant, interpretata da Lady Linn, è culminata in una serata solidaria per la quale il Comitato Belga per la Liberazione dei Cinque ha scelto uno scenario significativo: la piazza del Palazzo di Giustizia. Proprio nel mezzo dell’edificio, è stata istallata la riproduzione di una cella stile sistema penitenziario statunitense, nella quale sono entrati al principio della giornata l’attrice Joke Devynck, l’attore Dirk Tuypens, il cineasta Jonas Geirnaert, i deputati Sven Gatz, Celine delforge, Zoé Genot e Sfia Bouarfa e i dirigenti sindacali Karel Stessens e Rob Urbain. Vi sono rimasti per cinque ore per condividere simbolicamente l’ingiusta pena dei Cinque, sotto lo slogan “Sono innocenti come noi”. Aki Peleman, cantante famoso nelle Fiandre, ha aperto il concerto. Il pubblico si è scaldato in fretta. Lo hanno seguito Marka, il cantante del Burundi Eric Baranyanca e Lize Accoe, una delle più apprezzate voci soul nel paese. Il cantautore Ludo Vandeau ha preferito, per l’occasione, intonare le canzoni di Silvio Rodríguez. Katrien Demuynck, commentando il successo dell’Iniziativa Cuba Socialista e il Comitato per la Liberazione dei Cinque, ha espresso: “Speriamo che l’energia positiva scaturita da questo concerto impegnato, arrivi alle celle di Gerardo, Fernando, Antonio, Ramón e René.
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Il Vicepresidente di El Salvador reclama la liberazione dei Cinque Eroi
08.09 - Il vicepresidente di El Salvador, Salvador Sánchez Cerén, si è impegnato a lavorare per la liberazione dei Cinque Eroi cubani ingiustamente reclusi negli USA, durante il suo intervento alla chiusura del III Congresso Nazionale di Solidarietà con Cuba. Sánchez Cerén ha convocato i salvadoregni a sommarsi alla lotta per la pace ed a frenare una guerra nucleare in Medio Oriente. Il Vicepresidente ha segnalato l’esempio che questi Cinque Patrioti rappresentano non solo per i cubani, ma per tutti gli altri popoli del mondo, ed in particolare, ha detto, per la gioventù salvadoregna. Sánchez Cerén ha incitato il suo popolo ad unirsi alla battaglia per la pace ed a frenare il pericolo di una guerra nucleare in Medio Oriente, missione convocata dl leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro. Inoltre ha aggiunto che - come fecero i cubani apprendendo da José Martí -i salvadoregni devono vedere nella loro Patria un riflesso di tutta l’umanità, che va difesa. L’alto politico ha denunciato il blocco economico, commerciale e finanziario degli USA contro Cuba, ed ha convocato i suoi compatrioti a manifestare per le strade, per diffondere la verità sull’Isola dei Caraibi.
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Deputati del Paraguay al VI Colloquio Internazionale per i Cinque
17.11 - Cinque deputati del Paraguay sono a Cuba per intervenire nel VI Colloquio Internazionale per la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani, prigionieri politici negli Stati Uniti. L’evento si svilupperà dal 18 al 21 novembre nella città di Holguín, con la partecipazione di invitati nazionali e stranieri. Aída Robles, capo della delegazione dei parlamentari del Paraguay, ha dichiarato alla agenzia di notizie Prensa Latina che il gruppo è formato da legislatori e membri della Commisione d’Amicizia Paraguay-Cuba, integrata da una rappresentazione di differenti partiti politici. La funzionaria ha detto che esprimeranno condanne e la loro posizione rispetto al tema dei Cinque, dato che conoscono l’ingiusta realtà a cui sono sottoposti. Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Gerardo Hernández e René González furono detenuti il 12 settembre del 1998 e condannati a lunghissime detenzioni in un processo manipolato a Miami, per essersi infiltrati nei gruppi dei criminali che organizzano azioni di terrorismo contro l’Isola, dalla Florida. La missione di questi patrioti era allertare sulle azioni criminali dei gruppi anticubani, i cui sabotaggi, attentati e assassinii hanno lasciato nell’Isola un saldo di migliaia di morti feriti e invalidi, oltre ad enormi danni per l’economia. Robles ha espresso i suoi sentimenti di fraternità verso il popolo ed il Governo cubani, ed ha segnalato che il Colloquio permetterà di conoscere la verità sul caso tanto tergiversato e censurato dai grandi media della comunicazione. Il Paraguay valuta come una mostra di solidarietà immensamente altruista l’opportunità che Cuba offre ai giovani con scarse risorse del loro paese di venire a studiare a Cuba, e che se sarà possibile vorrebbero incontrare i ragazzi paraguayani che studiano nell’Isola.
Il Foro Sociale per la liberazione dei Cinque Eroi antiterroristi
13.08 - Il IV Foro Sociale delle Americhe (FSA) ha richiamato la comunità internazionale a mobilitarsi per ottenere la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani, ingiustamente reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti. La coordinatrice nazionale per la libertà dei Cinque in Paraguay, Ligia Prieto, ha convocato i partecipanti all’evento, che ha riunito migliaia di persone del continente e dell’Europa, a continuare ad unire forze e voci, per far sì che il presidente Barack Obama li liberi, in uso delle sue facoltà costituzionali. Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González stanno scontando pesantissime condanne, imposte da un tribunale di Miami, nel sud della Florida, in un processo definito dagli avvocati della difesa come “manipolato ed in chiara violazione della Costituzione degli stessi Stati Uniti. I patrioti cubani erano penetrati nelle organizzazioni di terroristi della città di Miami che, con totale impunità, attuavano contro Cuba, per avvisare le autorità dell’Isola su queste azioni criminali. “Stiama toccando un tema che colpisce la sensibilità di tutti gli esseri umani: la lotta dei prigionieri cubani ha marcato un segno nella storia dei diritti per la libertà ha sottolineato la Prieto in una teatro pieno zeppo d’amici e delegati del FSA. Il giurista cubano Osvaldo Álvarez ha dichiarato che la sola via per far ritornare i Cinque in Patria, nel seno delle loro famiglie, è convincere l’opinione pubblica internazionale a mettersi al lato della giustizia. In 12 anni di reclusione, Gerardo, René, Ramón, Antonio e Fernando sono stati sottoposti alle più brutali torture psicologiche e proibizioni che comprendono la negazione dei visti ai familiari più stretti. La più recente ingiustizia contro Gerardo è stato l’isolamento a cui l’hanno costretto, in una cella di castigo con scarsa ventilazione e temperature superiori a 35 gradi (senza motivazioni e pur sapendo che stava male NdT). “La solidarietà internazionale ha permesso di far uscire Gerardo dal buco”, ha affermato l’avvocato, “e solo il potere delle famiglie sarà capace di forzare Obama a liberarli”. Yarisleidis Medina, dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli, ha reiterato la necessità della pressione internazionale per realizzare questo proposito, ed ha segnalato che in tutto il mondo ci sono 2200 organizzazioni di solidarietà con i Cinque e più di 300 Comitati per la loro Liberazione.
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Libertà per i Cinque Eroi
16.07 - Gli amici di Cuba, in Haiti, si sono sommati al richiamo mondiale per la scarcerazione immediata dei Cinque patrioti cubani reclusi negli Stati Uniti per aver ostacolato le azioni di terrorismo. In una dichiarazione hanno condannto le manipolazioni del processo giudiziario e la violazione dei diritti umani più elementari di Fernando González, Antonio Guerrero, Gerardo Hernández, Ramón Labañino e René González. Anche se non esistono prove dei principali delitti per i quali sono stati condannati, i Cinque cubani stanno scontando abnormi condanne, detenuti dal 1998, per aver difeso il loro paese dalle azioni terroristiche organizzate nel sud della Florida, che hanno provocato più di tremila morti e più di duemila mutilati in Cuba. Il documento denuncia che i media informativi internazionali, soprattutto i nordamericani,non offrono informazioni sul caso in un “evidente tentativo di occultare la verità e l'ingiustizia commessa con i Cinque”, come sono conosciuti nel mondo. È stata sottolineata la necessità del rilascio dei visti ad Olga Salanueva e ad Adriana Pérez per visitare i loro mariti, visti negati da Washington con il pretesto che le due donne costituiscono “una minaccia per la loro sicurezza nazionale”. Inoltre il documento haitiano sollecita dal presidente Barack Obama, Premio Nobel della Pace, che “dimostrai al mondo che quel Premio è meritato, firmando per ridare la libertà ai Cinque e far terminare tanti anni d’ingiustizia e di dolore familiare”. “Esigiamo che il presidente statunitense faccia uso di questa podestà, che risponda alla domanda di 10 prestigiose personalità che hanno ottenuto lo stesso riconoscimento ed appoggiano la causa degli antiterroristi cubani”, puntualizza il testo. Gli haitiani amici di Cuba hanno reiterato il loro sostegno alla Rivoluzione cubana ed alla sua battaglia interminabile per “la giustizia, la pace e l'uguaglianza sociale”.
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I libanesi appoggiano i Cinque dalla cima del Medio Oriente
13.07 AIN — Libanesi amici di Cuba hanno
scalato la vetta più alta del Medio Oriente per chiedere
al presidente Barack Obama la liberazione dei cinque antiterroristi cubani
detenuti negli Stati Uniti.
I sollecitanti sono membri del Comitato
Libanese di Solidarietà per la Liberazione dei Cinque, e la sfida forma
parte di un’accampata di tre giorni con l’obiettivo di appoggiare il popolo
cubano in questa lotta, riporta Prensa Latina.
L’iniziativa è cominciata il nove luglio e
si è conclusa domenica, dopo l’ascesa del Kornet El-Sawda, i cui 3 mila 89
metri sopra il livello del mare ne fanno la più alta del Libano e di tutto
il Medio Oriente.
I partecipanti sono arrivati in cima con
bandiere libanesi e cubane e foto dei Cinque, hanno piantato alberi nella
riserva forestale di Al-lazzab, inclusi cinque cedri che sono stati
battezzati con i nomi dei lottatori incarcerati negli Stati Uniti più di 12
anni fa per aver prevenuto azioni terroriste contro Cuba.
Abitanti del luogo si sono offerti di
curare i cedri per trasformarli in simboli delle relazioni tra i due popoli
e per permettere ai turisti di visitarli, ha spiegato una partecipante.
Gli attivisti hanno esibito il primo giorno
documentari sulla Rivoluzione Cubana e la causa degli eroi sull’isola
caraibica. |
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Giuristi panamericani appoggiano la causa degli antiterroristi cubani 14.09 PL — Il Collegio
Nazionale di Avvocati di Panama ha ratificato mercoledì 14 settembre, il suo
vincolo d’appoggio alla causa dei cinque antiterroristi cubani detenuti
nelle carceri statunitensi, vittime dei soprusi e di violazioni dei diritti
umani. Il Presidente dell’Istituzione, Rubén Elías Rodríguez, ha segnalato a
Prensa Latina che il caso contro Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio
Guerrero, Fernando González y René González costituisce “Un’infamia che a
nostro giudizio dev’essere al più presto riparata”. In tal senso, vogliamo,
come altre istituzioni, riaffermare la disposizione ad appoggiare ogni
azione relazionata “con il riconoscimento dei loro diritti come cittadini”,
ha detto. Questi, ha aggiunto, “sono stati violati in modo aperto
all’interno del territorio giurisdizionale degli Stati Uniti”.Risulta
incomprensibile che in un paese dove si menziona l’importanza del giusto
processo, “si realizzino manipolazioni che suggeriscono al mondo un
messaggio di mancanza di rispetto verso la dignità umana”, ha segnalato. Di
fronte a ciò, “come Collegio Nazionale di Avvocati, abbiamo l’obbligazione
di lottare per garantire tali diritti” nel caso degli antiterroristi cubani,
ha manifestato Rodríguez. “Non capiamo l’applicazione della legge e della
giustizia senza un giusto processo” ha aggiunto il giurista. Arrestati nel
settembre del 1998, i Cinque hanno già compiuto 12 anni di ingiusta carcere
per presunte imputazioni di spionaggio. Libertà per i Cinque antiterroristi cubani 12.08 - Comunicatori sociali, avvocati e studenti uniti a sostegno della causa dei Cinque combattenti antiterroristi cubani, ingiustamente reclusi nelle prigioni dell’impero per aver difendere la loro Patria. Il segretario generale del Sindacato di Giornalisti di Panama, Filemón Medina, ha denunciato le irregolarità del processo contro Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Ramón Labañino, Fernando González e René González. “ Chi prende la decisione di difendere la Patria ed il proprio popolo , a costo della vita o della libertà, va definito un Eroe”, ha affermato, riferendosi agli antiterroristi cubani. Medina ha aggiunto che Eroi sono appunto i Cinque patrioti prigionieri politici da dodici anni, accusati senza prove e condanti con sentenze abnormi. Di fronte all’accusa d’attentare la sicurezza degli Stati Uniti, la realtà ha dimostra elementi ben diversi, ha aggiunto , considerando che i Cinque “sono cubani leali al proprio paese” che cercavano d’ostacolare le le azioni dei gruppi terroristici radicati nel territorio nordamericano della Florida, per proteggere Cuba con le informazioni raccolte. Nel caso dei cinque sono evidenti molte prove di flagranti violazioni della Costituzione degli Stati Uniti, dei trattati firmati dallo stesso paese sui diritti dei prigionieri e sul trattamento dei loro vincoli familiari, ha detto ancora Medina. Il Sindacato dei Giornalisti di Panama ha ratificato il suo reclamo di libertà e di giustizia per gli antiterroristi cubani e si è sommato al movimento internazionale per la loro libertà che è più numeroso ogni giorno che passa. Creato un nuovo comitato per la liberazione dei Cinque Eroi 28.05 AIN - A Panama hanno creato un nuovo Comitato, che si sommerà alla lotta internazionale per la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri politici nelle prigioni degli Stati Uniti dal 1998. Il Gruppo solidale è sorto nel Centro Regionale Universitario di Azuero, a Chitré (in provincia di Herrera), informa un dispaccio dell’agenzia Prensa Latina. Layda Saucedo, al fronte dell’organizzazione, ha segnalato l’incorporazione di studenti di diverse facoltà a questo Comitato che moltiplicherà la lotta per la liberazione di Fernando González, Ramón Labañino, Gerardo Hernández, Antonio Guerrero e René González. Reinaldo Calviac, ambasciatore di Cuba a Panama, dopo i saluti a tutti i presenti, ha esposto aspetti relazionati al caso dei Cinque, come sono noti internazionalmente. Il diplomatico ha espresso la grata impressione ricevuta dalla nutrita partecipazione degli universitari all’incontro e dell’interesse nel conoscere la situazione attuale del processo legale. Questo fine settimana, nella Facoltà di Diritto dell’Università di Panama, si svolgerà un Foro Accademico, nel quale esperti di diverse aree giuridiche esporranno dettagliatamente gli aspetti del tema.
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Canada:
Libertà immediata per i Cinque Eroi! 12.05 - Il Gruppo di coordinamento della Solidarietà Québec-Cuba ed il suo Comitato Fabio di Celmo per i Cinque del Canada, hanno domandato l’immediata libertà per questi antiterroristi e reclamato il diritto dei loro familiari di visitarli nelle prigioni degli Stati Uniti dove sono ingiustamente reclusi. L’attivista di questo movimento, Arnold August ha reso noto in una dichiarazione, durante un incontro a L’Avana con alcuni sindacalisti cubani, che i Cinque Eroi cubani non sono soli, perchè hanno molti amici in questo stato canadese. August ha informato che quest’anno il Gruppo di Coordinamento della Solidarietà Québec-Cuba ed il suo Comitato Fabio di Celmo per i Cinque stanno svolgendo in questo mese di maggio il III anniversario di manifestazioni a favore della libertà di Renè. Queste proteste per l’ingiusta reclusione dei patrioti cubani sono coordinate in città come Vancouver, nella Colombia Britannica, dove gli attivisti hanno sfidato la neve, il freddo, la pioggia e le tormente, ha detto ancora August, portatore del messaggio per la Centrale dei Lavoratori di Cuba, (CTC), nel quale si segnala l’incondizionato appoggio dei movimenti sociali canadesi al popolo di Cuba e si esprime la più forte condanna alla guerra mediatica che l’Unione Europea e gli Stati Uniti stanno sferrando contro la Rivoluzione cubana. August ha segnalato che molti membri del Gruppo di Coordinamento della Solidarietà Québec-Cuba ed del suo Comitato Fabio di Celmo per i Cinque, hanno scritto articoli e messaggi contro le manipolazioni che appaiono in questo stato del Canada, e nel resto del mondo, sulla realtà cubana. La Patria di José Martí non è sola, dice il messaggio dell’istituzione canadese, che sottolinea che Cuba ha molti amici in tutto il Quebec e molte importanti organizzazioni amiche in tutti i continenti del mondo.
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Manifestazione per i Cinque
05.05 (pl) - Il Movimento Boliviano di Solidarietà con Cuba ha organizzato una manifestazione per reclamare la liberazione dei Cinque Eroi antiterroristi cubani, ingiustamente reclusi negli Stati Uniti, che si svolgerà davanti all’ambasciata di questo paese, a La Paz. Il coordinatore del gruppo, Reemberto Cardenas, ha confermato a PL che la campagna chiamata “Il 5 per i Cinque”, vuole riunire gli attivisti della soldarietà con l’Isola in questo luogo alla stessa ora. Consegneremo una lettera o un manifesto nella sede, reclamando i diritti di Antonio Guerrero, Ramon Labañino, Gerardo Hernandez, Fernando Gonzalez e Rene Gonzalez, che sono prigionieri politici ingiustamente condannati per aver impedito azioni di terrorismo contro Cuba, perpetrate dal suolo statunitense Il dirigente ha informato che durante la manifesttazione presenteranno materiali sulle attività dei medici e dei maestri cubani in Bolivia, per dimostrare la solidaretà dell’Isola con la nazione delle Ande. “Ci hanno avvisato i compatrioti di Cochabamba e di Oruro – al centro e a sudovest del paese - che si uniranno a noi a La Paz in questa attività, che fa parte di un’ ampia campagna internazionale per la libertà dei Cinque patrioti cubani, ingiustamente reclusi dal 12 settembre del 1998
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Giuristi
24.04 -
Vari giuristi, in Giappone, hanno reso nota l’ingiustizia commessa dal governo di Washington con gli antiterroristi cubani, reclusi ingiustamente come prigionieri politici dal 1998.
In un incontro che si è svolto a Tokio con
l’ambasciatore dell’Isola, José Fernández de Cossio, gli avvocati hanno
riconfermato il loro impegno di continuare a lavorare per far sì che i
Cinque Eroi siano liberati al più presto. Fernández de Cossio ha ringraziato per questo
appoggio ed ha sottolineato che continuare lo sforzo per diffondere la
verità su questo caso, con l’obiettivo di rompere il muro di silenzio che lo
circonda, stabilito dai grandi media internazionali, è un fattore di enorme
importanza per la loro liberazione.
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Minatori
24.04 - La verità sul caso dei Cinque Eroi
antiterroristi cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti, viene diffusa in
Slovacchia da vari gruppi solidali. Tra i collettivi promotori in Slovacchia c’è il “Gruppo dei Minatori”, integrato da uomini che hanno lavorato a Matahambre, El Cobre ed in altre miniere cubane e che hanno inviato un messaggio ai Cinque ed ai loro familiari. http://www.granma.cubaweb.cu/miami5/index.html Nel messaggio hanno comunicato che nel loro paese stanno lottando attivamente per ottenere la liberazione di questi Cinque Patrioti cubani, come informa il sito digitale Cubaminrex. Il testo dice in uno dei suoi paragrafi: " Esprimiamo le nostre posizioni solidali negli incontri pubblici, visitiamo le scuole ed approfittiamo anche dei nostri contatti diretti con le persone che conosciamo negli USA, per far sì che la causa sia di dominio di molti.”
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Il Senato Dominicano domanda ad Obama la libertà dei Cinque
10.09 - Il Senato della Repubblica Dominicana ha emesso una Risoluzione nella quale reclama al Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani ingiustamente detenuti in quel paese, dopo aver ricevuto lunghe condanne. Su proposta del Senatore Euclides R. Sánchez, l’organo legislativo ha chiesto che i Cinque Eroi cubani “tornino nella loro patria, per riabbracciare i propri familiari e ritornare a una vita in libertà, visto che le informazioni da loro consegnate, anche al Governo statunitense, cercavano solo di salvare vite e di proteggere altri esseri umani da atti di terrorismo”. Il documento spiega che la missione di Ramón, Gerardo, Antonio, René e Fernando, “non era di venire al corrente di segreti militari statunitensi”, come recita il capo d’imputazione, “ma di monitorare le attività terroristiche”, dei mercenari di Miami “ed informare delle minacce di attacco a Cuba”. La Risoluzione ricorda che 10 anni fa, il Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie delle Nazioni Unite aveva dichiarato che l’arresto dei Cinque “viola l’Articolo 14 della Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici”. Ha inoltre condannato come, nei vari decenni, oltre 3.000 cubani siano morti in conseguenza di azioni di terrorismo, includendo l’esplosione di un aereo in volo nel 1976, durante la quale tutti e 73 i passeggeri persero la vita, “fatto del quale Orlando Bosch Ávila e Luis Faustino Posada Carriles sono stati considerati i principali autori”, e che, tuttavia, rimangono negli Stati Uniti senza essere accusati di nulla, né aver ricevuto sanzione alcuna. Il Senato dominicano ha approvato l’invio della Risoluzione al Presidente Obama e alla sua Segretaria di Stato, Hillary Clinton.
Magaly Llort è in Dominicana
22.3 (AIN) - Il Foro per la libertà dei Cinque
cubani antiterroristi, prigionieri degli Stati Uniti, Fernando, con Ramón Labañino, René González, Antonio Guerrero e Gerardo Hernández, ha scontato già più di 11 anni di reclusione negli USA perchè si era – come i suoi quattro compagni - infiltrati nei gruppi criminali che operano in Florida, che commettono azioni di terrorismo contro l’Isola. La parlamentare cubana in Repubblica Dominicana denuncerà le ingiustizie commesse contro suo figlio ed i suoi quattro compagni, ha annunciato l’ambasciatore cubano, Juan Astiasarán Ceballo. Il Foro Culturale e Accademico ha sede nel Paraninfo d’Economia dell’Università Autonoma di Santo Domingo (UASD), ed è organizzato dalla casa di alti studi, in coordinamento con la Campagna di Solidarietà con Cuba e con Cuba yñlti studiogni uncer+diterorimso contro lisola diCubal’ambasciata della Repubblica di Cuba. Ê presente anche Rafael Anglada, patriota indipendentista di Puerto Rico, membro del Comitato per La Libertà dei Cinque, e sia lui che Magaly faranno interventi speciali per analizzare il "Caso dei Cinque Cubani Prigionieri dell’ Impero". La cantautrice dominicana Virna García, interpreterà temi dedicati ai Cinque, come sono noti internazionalmente questi patrioti cubani. Magaly Llort parteciperà anche ad una manifestazione a San Francisco de Macorís, come riporta il ministero degli Esteri di Cuba.
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Appello
19.3 (AIN) — La Società di Amicizia Russia-Cuba (SARC)
ha inviato al Presidente Obama ed Nella missiva si esorta il Capo di Stato della Casa Bianca a dimostrare il rispetto dei principi della democrazia e del diritto nel caso dei lottatori antiterroristi dell’Isola, informa l’agenzia di notizie Prensa Latina. Speriamo che Obama ascolti la richiesta della comunità internazionale di ristabilire la giustizia e di porre fine alla sofferenza dei cinque fratelli, dice il testo. Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Gerardo Hernández y René González furono detenuti il 12 settembre del 1998 e sottoposti ad un giudizio farsa a Miami, nel quale furono loro imposte smisurate condanne per aver penetrato gruppi che organizzano atti terroristi contro Cuba dalla Florida. I membri della SARC hanno spiegato che per oltre un decennio i cittadini russi hanno appoggiato le domande realizzate in tutto il globo, di correggere l’errore giuridico commesso con gli antiterroristi cubani. Hanno anche preteso il rispetto dei diritti dei loro familiari di riunirsi con i Cinque e denunciato le ingiustificate condizioni della loro detenzione. Le autorità statunitensi hanno ripetutamente negato a Olga Salanueva e a Adriana Pérez, mogli rispettivamente di René González e Gerardo Hernández, i visti di ingresso negli Stati Uniti, ed impedito loro di visitare i propri mariti.
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Incontro
Il Console Generale di Cuba in Costa Rica, Antonio Pardo, ha esposto il caso dei Cinque antiterroristi, in un incontro realizzato nel teatro del Sindacato dei Lavoratori della Sanità, in questo paese centro americano. Durante l’incontro sono stati siglati nuovi impegni per una maggior diffusione a livello nazionale della situazione di questi Patrioti che sono prigionieri politici dell’impero.
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Solidarietà britannica con i Cinque Eroi
Il direttore della campagna britannica di solidarietà con Cuba, Rob Miller, ha sottolineato la firma 110 deputati del suo paese in una mozione speciale per domandare la libertà dei Cinque antiterroristi dell’Isola. Dopo il versamento di una donazione di 20.000 dollari a favore dei medici cubani in Haiti, il dirigente ha detto che i suoi compatrioti esigono la libertà di Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Fernando González e Antonio Guerrero. I Cinque, come sono conosciuti a livello internazionale, sono reclusi negli USA dal 12 settembre del 1998, per aver ostacolato le azioni di terrorismo contro il popolo cubano organizzate da gruppi residenti in Florida.
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Richiesta liberazione
09.02 (PL) Centinaia di
intellettuali, attivisti della solidarietà con Cuba ed altre
Afferma che i Cinque prigionieri cubani sono veri eroi nella lotta contro il
terrorismo, e che continuano in obbrobriosa cattività e hanno compiuto già 11
anni di prigione.
Noi, cittadini peruviani che già le abbiamo chiesto in diverse forme la libertà
dei Cinque, reiteriamo oggi la nostra richiesta. La giustizia deve essere fatta
ed i Cinque devono essere messi in libertà!, ha aggiunto. |
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Marcia Cardenas per la libertà dei Cinque
“Il messaggio è non stancarci, continuare la lotta sino al loro ritorno”, ha detto Irma Sheweret, madre di René González, che con Gerardo Hernández, Fernando González, Antonio Guerrero e Ramón Labañino è ingiustamente detenuto, da più di dodici anni, durante una manifestazione davanti al Museo della Battaglia delle Idee. Com’è tradizione, la marcia è partita dalla Calle Coronel Verdugo y Ruiz, davanti al balcone della casa di Raquel Rodríguez, nonna materna di Elián González. “Non possiamo perdere la speranza e la convinzione ed il proposito devono essere di non stancarci, di continuare sino al loro ritorno”, ha detto ancora Irma davanti alla folla che portava bandiere, cartelloni e gridava parole d’ordine che reclamano il ritorno dei Cinque Eroi cubani. “Abbiamo visto in questi anni che la solidarietà cresce in ogni parte del mondo e speriamo che questo sia l’anno in cui tutti saremo felici festeggiando il ritorno dei Cinque”, ha detto con ottimismo, ricordando la lotta per il ritorno di Elián: “Che fu una cosa grande, e che i noi familiari dei Cinque sappiamo il sentimento dei cubani per questi patrioti, i Cinque come sono conosciuti nel mondo. Com’è avvenuto con Elián, anche loro torneranno!”, ha aggiunto Irma durante l’incontro al quale hanno partecipato anche Adriana Pérez ed Elizabeth Palmeiro, mogli di Gerardo Hernández e Ramón Labañino, rispettivamente, e Magalis Llort, madre di Fernando González, oltre a Mariela Quintana, nonna di Elián e la sua degna famiglia. Tania León Silveira, vicepresidentessa dell’Assemblea Provinciale del Poder Popular (Parlamento) e membro del Consiglio di stato ha detto chiudendo la manifestazione che la solidarietà internazionale aprirà le porte delle prigioni dove sono rinchiusi i Cinque combattenti antiterroristi ed ha reclamato la liberazione immediata dei Cinque fratelli, l’eliminazione del blocco ed il rispetto della sovranità nazionale. Con la commemorazione del XI anniversario della Battaglie delle Idee hanno marciato i giovani che integrano la Federazione degli studenti delle Scuole Medie, la FEEM, che celebrano il 40º compleanno di questa organizzazione.
Forum d’ingegneria
01.12 - Appelli alla mobilitazione della comunità universitaria mondiale per liberare i Cinque antiterroristi cubani prigionieri politici degli Stati Uniti, sono stati espressi durante l’inaugurazione della XV Convenzione d’Ingegneria e Architettura. “In nome della pace invitiamo ad interrompere la disinformazione che impedisce la loro libertà”, ha detto Julian Gutierrez, presidente del Comitato di Solidarietà con i Cinque dell'Istituto Superiore Politecnico Josè Antonio Echeverria (ISPJAE), organizzatore del Forum. Intervenendo davanti a circa 800 delegati accreditati, provenienti da 33 paesi – 500 sono cubani - Gutierrez ha sottolineato l'importanza di abbattere il muro di silenzio a favore di Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez e Renè Gonzalez. “Dobbiamo costringere Obama a liberarli subito, perché possano tornare dalle loro famiglie, dopo più di 12 anni di reclusione”, ha segnalato il professore, che dirige una delle reti più attive a beneficio di Gerardo, Ramon, Antonio, Fernando e Renè. In un messaggio inviato alla Convenzione che durerà fino a venerdì 3, Antonio Guerrero ha allarmato sui pericoli del riscaldamento globale e d’una guerra nucleare, anche in nome del mantenimento delle opere d’ingegneria che sono patrimonio dell'umanità. “Altre opere costruite da alcuni di voi, e che sono state erette con lo sforzo di molti uomini, non sono estranee a questo pericolo”, ha aggiunto, a nome dei suoi quattro compagni, tutti arrestati a Miami nel settembre del 1998. Il patriota cubano ha convocato i partecipanti a lottare per la pace, per un mondo senza armi nucleari e convenzionali, dove l'uomo possa trascorrere una vita piena in mezzo alle opere che ha costruito.
Washington deve liberare i Cinque antiterroristi!
27.11 - Il X Incontro Internazionale di Scienze Penali 2010 ha esortato il governo degli Stati Uniti a rispettare la giustizia e liberare i Cinque cubani antiterroristi prigionieri politici negli Stati Uniti. La dichiarazione finale dell’Incontro, che si è appena concluso del Palazzo delle Convenzioni de L’Avana, denuncia che i Cinque continuano ad essere reclusi e la sola risposta a questa incredibile ingiustizia è che Washington continua a proteggere e ad ospitare i terroristi dell’estrema destra cubano- americana, con i quali mantiene una stretta collaborazione da più di 45 anni. I delegati al X Incontro Internazionale di Scienze Penali 2010 hanno condannato le brutali violazioni di diritti umani alle quali sono sottoposti i Cinque ed hanno reclamato l’immediata liberazione di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González, reclusi dal 1998 per aver avvisato Cuba dei piani terroristici perpetrati nella Florida dai gruppi dell’estrema destra nemica dell’Isola. Invitiamo le persone per il bene, progressiste, coloro che hanno fiducia nel miglioramento umano e nella giustizia, nell’utilità della virtù, i colleghi che sono venuti da altre latitudini e ci accompagnano, a sommarsi a questa causa che è internazionale, puntualizza la Dichiarazione Finale. Il documento definisce scandaloso che il governo nordamericano non risponda alla domanda d’estradizione del noto terrorista internazionale Luis Posada Carriles, presentata dal governo del Venezuela con prove della sua responsabilità nella pianificazione, da Caracas, del sabotaggio ad una aereo cubano che costò a vita a 73 persone, nell’ottobre del 1976. L’accusa è inoltre avallata da documenti della CIA degli Stati Uniti e dal FBI, documenti resi pubblici quest’anno, segnala il testo. Circa 300 professionisti di Argentina, Brasile, Colombia, Cile e Venezuela, Europa, Asia ed Africa hanno firmato la Dicharazione Finale dell’Incontro, considerato il più integrale in America latina, dal primo avvenuto nel 1992. Avvocati, giudici, pubblici ministeri, procuratori, assessori giuridici, sociologi, lavoratori sociali e studenti universitari, hanno analizzato tra i tanti temi la giustizia penale e il diritto, le società, il terrorismo e il diritto penale, il traffico internazionale delle persone ed il debito processo.
Si afferma che Cuba ha bisogno di eroi come i Cinque
22.11 - La presenza di terroristi reo confessi che camminano liberamente per le strade di Miami è ragione essenziale che giustifica l’esistenza di uomini come i Cinque. Così hanno detto amici di Cuba riuniti nella città di Holguín. Delegati al VI Colloquio Internazionale per la liberazione di questi pacifisti hanno appoggiato i motivi che hanno portato René González, Ramón Labañino, Gerardo Hernández, Fernando González e Antonio Guerrero a penetrare organizzazioni terroriste anti-cubane in Florida. Una rappresentanza degli oltre 350 presenti all’incontro, provenienti da 56 paesi, ha presenziato al documentario “Le ragioni di Cuba, la traiettoria del terrore”, che denuncia le attività criminali contro l’Isola caraibica finanziate dagli Stati Uniti. Nel documentario, i terroristi salvadoregni Raúl Ernesto Cruz León e Otto Rodríguez Llerena, hanno raccontato come hanno posizionato le bombe negli hotel dell’Avana negli anni 90, mentre Francisco Chávez Abarca dice di essere stato assunto dal terrorista Luis Posada Carriles, libero oggi a Miami. José Nunes, Presidente del sindacato di Giornalisti di Río Sur, in Brasile, ha dichiarato all’AIN che il documentario dimostra i pericoli che affronta Cuba e i motivi che la costringono a difendersi. I terroristi che hanno confessato le loro colpe formano parte di una grande rete di complici che hanno cercato di rovesciare la Rivoluzione Cubana attraverso il terrore. Il belga Paul Evrad, membro del Comitato Internazionale per la Liberazione dei Cinque, ha spiegato che la diffusione del documentario è uno strumento per chi appoggia la causa dell’Isola, visto che il prodotto audiovisivo esibisce la verità occultata dai grandi media. Jacques Milhas, redattore del giornale Cubasí France Info, ha segnalato che il documentario è una testimonianza rivelatrice di tutti i fatti commessi contro il popolo cubano e che non si conoscono ancora in certe parti del mondo. Il documentario presentato dai delegati al VI Colloquio Internazionale denuncia che le aggressioni organizzate dagli Stati Uniti, appoggiate dai successivi Governi di quel paese, sono costate la vita di 13.478 cubani, e hanno provocato handicap a 2.099.
Holguin: marcia per la liberazione dei Cinque Eroi Lo hanno fatto anche a nome dei circa 300 attivisti e rappresentanti dei partiti politici, leaders sindacali, giovani, gruppi di professionisti e membri di comitati di solidarietà e amicizia con Cuba e con la giusta causa, che sono riuniti in questa città perchè si dica la verità e si faccia giustizia, rompendo la censura dei grandi media internazionali. La concentrazione si è svolta davanti al monumento a Che Guevara nell’Avenida de los Libertadores, dove non sono mancate le idee e le ragioni, perchè questo incontro solidale è stato anche una grande tribuna aperta contro il terrorismo di Stato. Oggi il colloquio è stato dedicato alla riunione generale, nella quale sono state approvate la dichiarazione finale ed il piano d’azione per i prossimi mesi di lotta. I delegati stranieri hanno incontrato nei giorni scorsi i familiari dei Cinque tra i quali Adriana Pérez ed Elizabeth Palmeiro, mogli di Gerardo e Ramón, rispettivamente, María Eugenia Guerrero, sorella d’Antonio ed assieme a loro hanno piantato alberi. IN NOME DELLA PACE In più di 150 paesi esistono associazioni di solidarietà con i Cinque antiterroristi cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti, ma nonostante questo esiste sempre molta disinformazione sul caso, soprattutto proprio negli Stati Uniti, per cui si dovrà intensificare la lotta, perchè la verità si apra il cammino. Questa è stata una del conclusioni della spazio di riflessione In nome della Pace, che si è svolto nella città monumento, Bayamo, al quale ha partecipato Kenia Serrano, presidentessa dell’Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli, dedicato fondamentalmente a meditare sull’origine, le forme e le conseguenze del terrorismo contro l’Isola, flagello contro cui lottavano Ramón, Fernando, René, Gerardo e Antonio. L’epilogo della giornata è stata la lettura di una lettera al popolo statunitense, nella quale si fa un appello ed inoltre si ricorda la sua nota nobiltà a si spiegano alcune delle ragioni dell’ingiustizia commessa contro i Cinque.
Cubane residenti in Cina mandano a Michelle Obama una lettera 09.06 - Cubane residenti in Cina hanno chiesto martedì a Michelle Obama di intercedere a favore della concessione dei visti alle mogli di due dei cinque anti-terroristi cubani detenuti negli Stati Uniti per poterli visitare. Prensa Latina racconta che tale richiesta è contenuta in una lettera inviata alla prima dama degli Stati Uniti per permettere ad Adriana Pérez e a Olga Salanueva di poter andare negli Stati Uniti e visitare i rispettivi coniugi, Gerardo Hernández e René González. Le integranti dell’Associazione dei Cubani Residenti in Cina (ACRCh) hanno evidenziato che con tale richiamo appoggiano i membri della stessa organizzazione della Repubblica Ceca e il movimento internazionale a favore della causa dei cinque cubani incarcerati per aver combattuto il terrorismo contro il proprio paese dagli Stati Uniti. Hanno ricordato che per più di 10 anni le autorità statunitensi hanno punito queste donne che non hanno commesso nessun delitto. Ampliando tale idea, hanno precisato che nel 2002 venne consegnato un visto ad Adriana, che viaggiò negli Stati Uniti, ma fu messa sotto custodia al suo arrivo all’aeroporto di Houston ed interrogata per 11 ore, mentre fu negato l’accesso ai diplomatici cubani, fino a che non fu riportata a Cuba. L’ultima richiesta di visto di Adriana, nel luglio del 2009, è stata di nuovo rifiutata, proprio il giorno del suo 21º anniversario di matrimonio, ha aggiunto. Nel passato dicembre è stato nuovamente negato il visto ad Olga, senza nessuna spiegazione, hanno affermato le firmatarie della lettera, che hanno denunciato che impedire alle donne di visitare i propri mariti va contro il diritto di ogni moglie e costituisce un atto crudele. Siamo sicure che una donna della sua intelligenza e sensibilità comprenderà quanto è ingiustificata una misura come questa e come è insensato considerare che la presenza di queste donne negli Stati Uniti possa rappresentare una minaccia alla sua sicurezza nazionale, che è l’argomentazione utilizzata dalle autorità del suo paese per negare il visto, continua la lettera. Nella lettera si ribadisce l’appello a riparare a questa ingiustizia, cosa che, dice, “sarà un gesto che milioni di persone in tutto il mondo vi ringrazieranno”.
Gli studenti di Medicina Latinoamericani e cubani domandano la scarcerazione dei Cinque antiterroristi cubani
31.3 - Reinaldo Betancourt e Diony Ereu, rispettivamente vicepresidente della FEU dell’Università di Scienze Mediche di L’Avana e rappresentante degli studenti venezuelani nella Scuola Latinoamericana di Medicina hanno dichiarato che non avranno pace fino a che i cinque patrioti non saranno liberati Irma Sehwerert ha parlato ieri ad i giovani latinoamericani e cubani riuniti nella Casa di Amicizia dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP). La madre di René ha riassunto la lunga battaglia per la libertà dei cinque antiterroristi cubani incarcerati da oltre 11 anni negli Stati Uniti, soffermandosi sul dolore sofferto in tutti quegli anni, ma anche sulle soddisfazioni: “Non hanno ceduto, non tradiranno mai la patria”. I ragazzi hanno ascoltato il suo appello a che ognuno metta in pratica nuove iniziative per rompere il silenzio intorno all’ingiustizia commessa con i Cinque. Lo stesso invito è stato rivolto dall’Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Cuba, Ronald Blanco La Cruz, che, a nome dei paesi dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America, ha chiamato gli studenti a convertirsi in moltiplicatori della verità di Gerardo Hernández, René González, Antonio Guerrero, Ramón Labañino e Fernando González. Reinaldo Betancourt e Diony Breu, rispettivamente vicepresidente della FEU dell’Università di Scienze Mediche di L’Avana e rappresentante degli studenti venezuelani nella Scuola Latinoamericana di Medicina hanno dichiarato che non avranno pace fino a che i cinque patrioti non saranno liberati. All’atto, oltre agli studenti ed ai professori, hanno partecipato il rettore dell’Università di Scienze Mediche di L’Avana, il Dr. Jorge González, la vicedirettrice dell’ELAM Yoandra Muro, l’Ambasciatore del Nicaragua, Luis Cabrera, i famigliari dei Cinque ed il vicepresidente dell’ICAP Basilio Gutiérrez.
Un gruppo di giovani ha iniziato la scalata del Pico Turquino Ispirati dall’esempio degli alpinisti argentini che hanno risalito l’Aconcagua per esigere la libertà degli anti-terroristi cubani, un gruppo di giovani ha deciso di salire fino al punto più alto di Cuba
12.3 -Il gruppo di circa 40 giovani – composto da giornalisti, studenti dell’Istituto Superiore di Relazioni Internazionali e familiari dei Cinque – che risalirà fino al punto più alto di Cuba, in solidarietà con i Cinque Eroi incarcerati negli Stati Uniti, è partito ieri dalla città di Holguín diretto a Birán, terra natale di Fidel e di Raúl. Ispirati dalla recente dimostrazione di solidarietà degli alpinisti argentini che in gennaio hanno scalato l’Aconcagua per esigere la libertà dei cinque antiterroristi cubani, i nostri giovani hanno oggi cominciato la loro risalita. Da quell’altezza, come dal Tetto d’America, risuonerà la richiesta di porre fine all’ingiusta incarcerazione che dura da più di un decennio. Il progetto rappresenta tutti quelli che avrebbero voluto accompagnarli in cima, e porta il nome “Dall’Aconcagua al Turquino”. In dichiarazioni all’AIN da Holguín, Ailí Labañino, figlia di Ramón Labañino, ha assicurato che giorno dopo giorno cresce la solidarietà con i patrioti in ogni angolo del pianeta, ed in questo lavoro i giovani sono protagonisti. A Cuba, nell’anno del IX Congresso dell’UJC, le nuove generazioni prendono iniziative come queste. Amaury Torno, presidente della delegazione di Holguín dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli, ha ringraziato la carovana giovanile per la visita alla provincia orientale, e, soprattutto, a Birán, località essenziale nella storia di Cuba. Il percorso include il passaggio per la zona delle operazioni militari del Comandante Ernesto Che Guevara nella Sierra Maestra, e culminerà ai piedi del busto di Martí. Prima di partire dall’Avana gli organizzatori hanno commentato che quest’attività a favore della causa di Gerardo, René, Ramón, Antonio e Fernando, si aggiunge alla clamore internazionale che si è andato sviluppando per rimettere immediatamente i Cinque uomini in libertà.
Presentazione libri 15.02 - Il presidente del Parlamento cubano, Ricardo Alarcón de Quesada, ha presentato due nuovi testi nella Fiera Internazionale del Libro, sui Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti dal 1998. I familiari dei Cinque ed un numeroso pubblico hanno affollato la sala Nicolás Guillén, de La Cabaña, dov’è stata presentata la nuova edizione di Stati Uniti contro i Cinque eroi , del dottor Rodolfo Dávalos, e Li devo vedere liberi, di Celia María Hart Santamaría. Il libro di Dávalos raccoglie una serie de 80 articoli pubblicati nel giornale Juventud Rebelde, raccolti in un’edizione precedente, ora ampliata dalla casa editrice Capitán San Luis. Li devo vedere liberi di Celia María Hart, morta di recente, presenta lettere ed articoli relazionati con i Cinque, edito da Edizioni Speciali della Società Culturale José Martí. Alarcón ha definito il lavoro di Dávalos uno strumento per il combattimento e di quello di Celia Maria ha detto che: “Libri come questo se ne possono fare a migliaia, perchè sono migliaia le persone che in tutto il pianeta mantengono corrispondenze con i nostri Cinque compagni”. Alarcón ha spiegato che questo è un anno decisivo nel proposito d’ottenere la libertà di Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González. "L’unica forma per ottenere che si ponga fine a questa infame ingiustizia contro i Cinque Eroi, ha spiegato, è usare la lotta politica, la denuncia e la mobilizzazione. In questa battaglia per la liberazione dei Cinque antiterroristi sono necessarie persone capaci di spiegare, di chiarire e convincere sulle loro attività di monitoraggio contro le azioni di terrorismo perpetrate da gruppi d’estrema destra d’origine cubana a Miami, e soprattutto molto amore e passione. Non dimentichiamo, ha sottolineato Alarcón, che loro sono prigionieri per noi, che hanno perduto la libertà per la loro lotta abnegata contro il terrorismo ed il meno che questo popolo può fare, è rendere loro un poco di questo amore.
Caricaturisti cubani esibiscono le loro opere sugli antiterroristi 04.02 AIN — L’arte e l’umorismo grafico, due forme belle e contestatarie di riflettere la realtà, sono state utilizzate dai creatori cubani per richiamare l’attenzione sul crimine che si sta perseguendo mantenendo reclusi i Cinque Eroi cubani negli Stati Uniti. Il trattamento arbitrario della giustizia statunitense riservato a Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, René González e Fernando González, è descritto in maniera ironica nei pezzi che integrano l’esposizione Cinque più Uno, nata da un’iniziativa dei caricaturisti de Las Tunas, e raccolta dai colleghi di tutta Cuba. La sede dell’Unione di Scrittori e Artisti di Cuba nella città accoglie oltre 30 opere in una mostra itinerante che ha già visitato le province di Las Tunas, Holguín e Guantánamo, e che include tutta l’isola. In ogni territorio si sono aggiunti autori che interpretano la situazione dei Cinque ed il rifiuto alle loro indegne sentenze, attraverso la grafica. La mostra include anche le caricature di Gerardo Hernández e i disegni di Antonio Guerrero, la cui arte non può restare reclusa dietro le sbarre delle carceri statunitensi. Román Pérez (Chicho), organizzatore dell’esibizione a Santiago de Cuba, ha spiegato che il titolo dell’esposizione è un’allegoria che vuole coinvolgere ognuno dei partecipanti, artisti o spettatori che siano, avvicinandoli ai cinque eroi cubani. La caricatura è un’arma molto potente per sottoporre al pubblico la situazione dei cubani incarcerati ingiustamente negli Stati Uniti, ha detto Chicho, in un modo gioviale di mostrare il disagio del popolo cubano rispetto al processo arbitrario contro i nostri compatrioti. Fino al prossimo 15 sarà aperta l’esposizione nella città di Santiago de Cuba. Secondo il sito digitale dell’emittente Radio Victoria di Las Tunas, dopo aver percorso tutto il paese la collezione sarà digitalizzata e si trasformerà in un libro, come iniziativa degli artisti della plastica cubana per appoggiare la campagna per la liberazione degli antiterroristi confessi.
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Una Rosa per i Cinque
29.1
AIN - María León, ministra venezuelana di
Stato per i Temi della Donna, ha affermato
a Caracas che i Cinque cubani antiterroristi, prigionieri politici dal 1998
negli Stati Uniti, sono un simbolo di patriottismo per il mondo.René
González, Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Ramón Labañino e Fernando
González sono ingiustamente reclusi perchè si erano infiltrati nelle organizzazioni
controrivoluzionarie nello Stato della Florida, per ostacolare le azioni
violente contro Cuba. La ministra ha indicato anche che: “I Cinque
sono nel cuore del popolo del Venezuela, delle sue donne e del presidente
bolivariano Hugo Chávez, che ha decorato i Cinque con l’Ordine del Liberatore
Simón Bolívar”, come ha riferito l’agenzia di stampa Prensa Latina.“Tutti noi appoggiamo la loro causa e la
facciamo nostra, con la creazione del movimento “Una Rosa per i Cinque”, ha
sottolineato ancora, prima d’iniziare l’incontro nel quale venezuelani e cubani
hanno reso omaggio a José Martí, l’Eroe Nazionale di Cuba, in occasione del
157º anniversario della sua nascita. La ministra León ha ricordato che il Parlamento
del Venezuela ha reclamato il 10 novembre ultimo, al Governo a alle autorità
giudiziarie degli Stati Uniti, la liberazione immediata dei Cinque Eroi cubani.
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Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba Circolo di Roma
7.12 - Il circolo di Roma dell'Ass.ne Italia-Cuba
aderisce alla campagna indetta dal Comitato Internazionale per la liberazione
dei Cinque cubani detenuti ingiustamente da 12 anni nelle prigioni degli Stati
Uniti.
Un piano di chiamate al numero telefonico della
Casa Bianca del presidente Barack Obama, al fine di ottenere la loro
liberazione.
LA CASA BIANCA Imola
6.11 - Il 5 novembre 2010 si è svolta a Imola un’iniziativa a favore dei “Cinque eroici antiterroristi cubani” da dodici anni imprigionati nei penitenziari federali USA. È stata organizzata dall’Associazione Italia-Cuba e dalla Federazione della Sinistra di Imola e vi hanno partecipato Andrea Genovali, vicepresidente dell’Associazione, e Silvia Baraldini, militante antimperialista, che ha scontato una pena detentiva negli Stati Uniti dal 1984 al 2006, ingiustamente accusata di atti di terrorismo e condannata a 43 anni, anche perché non accettò l’infamia di accusare altri militanti. La “colpa” dei Cinque Cubani è quella di essersi infiltrati tra la mafia cubano-americana di Miami per sventare piani criminosi contro Cuba (come gli attentati agli alberghi che causarono la morte dell’italiano Fabio Di Celmo) i cui autori, come il terrorista Posada Carriles, girano liberi per l’America. L’FBI, dopo aver ricevuto le rivelazioni degli agenti cubani, anziché attivarsi per fermare i terroristi ha incarcerato i cinque agenti dell’intelligence cubana con pesanti accuse, mai provate, in un processo farsa svoltosi a Miami. Sull’ultimo numero di “Latinoamerica”, periodico diretto da Gianni Minà, Wayne S.Smith responsabile dell’Uffico di Interessi USA a Cuba durante la presidenza Carter, scrive che dopo la scarcerazione di numerosi “dissidenti” voluta da Raul Castro, il presidente Obama dovrebbe graziare i Cinque avendone la facoltà. “Dubito che ciò possa avvenire dopo la vittoria della destra reazionaria nelle elezioni di metà mandato e quella di un candidato che proviene dalle file dei fuorusciti cubani in Florida, che riportano gli Stati Uniti ai periodi di caccia alle streghe, che considerano Obama come un “pericoloso rivoluzionario” (!) Non voglio proseguire con le analisi: chi è interessato può trovare su internet i siti per informarsi (suggerisco www.granma.cu) o in libreria la rivista”Latinoamerica”. L’obbiettivo delle iniziative di solidarietà è quello di non far sentire isolati i cinque cubani, a due dei quali in questi dodici anni non è stato neppure permesso di vedere i familiari. La solidarietà è importante per fare pressione affinché venga loro concessa la grazia, cosa che stanno facendo anche numerosi artisti, uomini di cultura e premi Nobel in tutto il mondo e negli USA, come Ry Coder, Danny Glover, Elliot Gould, Susan Sarandon, Pete Seeger, Oliver Stone e altri. Con l’augurio che molti democratici imolesi scrivano loro per rompere il loro isolamento, uscendo dall’atteggiamento eurocentrista e ponendosi in maniera internazionalista verso chi, in America Latina, sta lottando per sottrarsi al dominio dell’imperialismo che, tentando golpe in Venezuela, Paraguay, Ecuador e purtroppo riuscendoci in Honduras, vuole riappropriarsi del “cortile di casa”.
Intervista a Haidi Giulini, Presidente del Comitato di Solidarietà con i Cinque
25.10 - Come parte della lotta che il movimento di solidarietà italiano realizza per il ritorno dei Cinque Eroi a Cuba, il Centro Sociale Occupato “Camilo Cienfuegos” di Campi Bisenzio, Firenze ed il Circolo dell’Associazione di Amicizia Italia Cuba, organizzano una giornata informativa. In tale contesto conosco personalmente Haidi Giuliani, sapevo che era una delle persone invitate in qualità di Presidente del Comitato Italiano di Solidarietà con i Cinque Eroi. Conoscevo la sua storia per la mia esperienza di lavoro nell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP), all’Avana, e per il tempo che oggi dedica ai giovani italiani. Dopo i fatti di Genova 2001, nei quali durante la manifestazione del movimento “No Global” nel Summit del G-8, i partecipanti ad un corteo vennero picchiati, molti feriti, e un giovane morì, Haidi iniziò una dura battaglia. Il giovane che perse la vita in quella manifestazione era suo figlio, Carlos Giuliani, da allora, entrambi i nomi vengono automaticamente associati. Manca ancora molto tempo all’inizio dell’incontro, così le dico che sono cubana e le chiedo di parlare con lei e di “prendere appunti”. Mi regala in risposta un profondo sguardo con i suoi piccoli occhi e un dolce sorriso, mi prende la mano e mi porta con lei. Saliamo su una pericolosa scala di legno, che sinceramente credevo che lei non sarebbe stata in grado di salire, ma mi sbagliavo, ha davvero molta forza. Rispetto alla questione dei Cinque Eroi e del lavoro con il Comitato in Italia mi spiega: “Dalla morte di mio figlio ho abbracciato molte cause giuste. Da quel momento ho dedicato la mia vita a chiedere giustizia per la sua morte e allo stesso tempo a portare avanti i valori per i quali Carlos è morto. Anche appoggiare Cuba in questa battaglia è una causa giusta e necessaria, per questo ho accettato di presiedere il Comitato Italiano. La mia convinzione più importante è che è necessario lavorare soprattutto con unità per dare a Cuba tutto l’aiuto di cui ha bisogno, però per questo dobbiamo essere organizzati ed incisivi. Ho avuto l’opportunità di conoscere Roberto, avvocato e fratello di René, mi ha spiegato molti dettagli. Come madre, come non capire la sua famiglia? Soffro per la grande ingiustizia del Governo Italiano, che mi ha impedito di avere un processo giusto per mio figlio, per questo comprendo. Comprendo anche la crudeltà e il livello di ingiustizia al quale si può arrivare in un sistema nel quale domina solo il denaro. Oggi in Italia abbiamo una grossa difficoltà, ed è la situazione della cosiddetta “sinistra” e la sua rappresentazione negli spazi istituzionali. Il fatto che non abbiamo un gruppo parlamentare con una volontà di pronunciarsi a favore della causa dei Cinque in tale spazio è limitante, così come la falsa propaganda che realizzano i mass media rispetto a Cuba. Il nostro maggior limite è la forza per replicare in questo contesto, per questo bisogna lavorare continuamente”. Nella provincia cubana di Camaguey, si è creato il primo museo che unisce la vita di due importanti giovani lottatori: Jesús Suárez Gayol e Carlos Giuliani. Rispetto a tale importante iniziativa commenta: “Erano molti anni che non mi emozionavo, che non piangevo, a Cuba mi succede in continuazione, ma per la felicità. Grazie all’Associazione di Amicizia AsiCuba Umbria, abbiamo potuto portare Carlos a Cuba. Assieme all’ICAP, al Poder Popular e a Celso Mosquera, il Direttore del Museo, abbiamo aperto una sala in sua memoria. È importante che a Cuba si parli di Carlos, perché il potere della repressione è forte ed è giusto che queste informazioni arrivino anche a voi. È utile per quelli che pensano che l’Italia è il paese della ricchezza, dovete sapere che esiste, ma solo per pochi, che migliaia di giovani non possono studiare, che non possono lavorare, che non possono avere figli. Oggi in Italia la gente non fa figli. È un paese che sta invecchiando perché non offre nessuna prospettiva, né sicurezza”. Ci dicono che stanno per cominciare, e mentre scendiamo le scale, io davanti e lei dietro, provo a chiederle un consiglio per i giovani cubani, lei si ferma e mi dice: “Cuba per noi è un esempio. È il mondo a cui aspiriamo. Voi avete la missione di mantenerlo”.
Iniziativa a Roma
18.10 - Domenica 17 ottobre, presso la sala
Petrassi, dell’Auditorium Parco della Musica di Roma,
l’Associazione di Amicizia Italia-Cuba Circolo di Roma, ha realizzato un
iniziativa di solidarietà per i Cinque cubani detenuti nelle carceri
statunitensi da più di 12 anni.
Libertà per i Cinque Eroi cubani
18.10 - La solidarietà con Cuba nella sua lotta per il ritorno dei Cinque Eroi cubani, è stata sottolineata il 9 e 10 ottobre nella città di Campi Bisenzio (Firenze). Il Centro Sociale Occupato “Camilo Cienfuegos” e il Circolo dell’Associazione d’Amicizia Italia-Cuba, hano organizzato una giornata che ha offerto un concerto di Solidarietà con importanti gruppi del territorio e un dibattito politico, con l’obiettivo d’offrire le ultime informazioni sulla situazione attuale di Gerardo, René, Antonio, Ramòn e Fernando e sulla battaglia costante dei loro familiari. L’iniziativa è stata organizzata da Andrea Paolieri ed erano invitati Heidi Gaggio Giuliani, Presidentessa del Comitato Italiano por la Liberazione dei Cinque Eroi Cubani, Indira Pineda, sociologa cubana, membro della Rete di controinformazione “RedPortiAmerica”, Dario D’Ari, membro dell’Associazione Italia-Cuba di Napoli e Maria Vittoria Tirinato, Direttrice della Rivista “ALBA Informacion”. L’analisi sulla situazione dei Cinque, il terrorismo contro Cuba ed il sostegno alla Rivoluzione cubana è stata vincolata strettamente alla situazione della crisi attuale che sta vivendo l’Italia. In un contesto nel quale i lavoratori vengono licenziati in massa, senza appoggio concreto da parte dei loro sindacati o dei partiti politici dell’estinta “sinistra”, dove i giovani non hanno un futuro o una minima prospettiva di vita, si è riflettuto sull’importanza di mantenere movimenti come quelli presenti in America Latina e il ruolo di Cuba in queste processo. Di notevole importanza l’intervento del professore cubano della facoltà di Filosofia dell’Università de L’Avana, Antonio Pitaluga, che ha spiegato dettagliatamente l’importanza della Rivoluzione Cubana per il continente e come viene manipolata la realtà dell’Isola nei media di comunicazione italiani. Rispondendo alla necessità informativa, Maria Vittoria ha spiegato l’importanza di un giovane progetto come la creazione della Rivista ALBA, indirizzata alla realtà italiana, e della diffusione di temi come quello dei Cinque, che non hanno spazi nei media ufficiali del governo. L’obiettivo è stato dimostrare come la lotta internazionale per il ritorno e la giustizia verso questi patrioti è una causa strettamente vincolata ai gravi problemi che oggi soffre la società capitalista, con i suoi lavoratori precari, i suoi giovani e le violazioni dei diritti elementari. Il messaggio è lavorare uniti e in modo coordinato, sommandosi alla campagna per ottenere l’azione diretta da parte del Presidente Obama sul caso, continuando a rafforzare il fronte dell’informazione.
LA VILLETTA - CAMPAGNA D’INFORMAZIONE TEATRI E
CINEMA
15.10 - Dopo
il successo della 3giorni per Cuba (1-2-3 Ottobre) e la grande partecipazione
Dal 1
novembre nei teatri e nei cinema di Roma, verranno distribuiti volantini che
raccontano la verità sui 5 e su Cuba. • Lo sapevate che…
5 cubani
sono ingiustamente detenuti da 12 anni nelle carceri statunitensi mentre erano
impegnati a difendere il loro Paese dai tanti attentati terroristici nei quali
perse la vita anche il giovane italiano Fabio Di Celmo • Lo sapevate che… In ogni continente sono stati costituiti comitati ed associazioni per la loro libertà? • Lo sapevate che… Anche negli Stati Uniti attori e registi importanti premiati con gli Oscar quali Elliott Gould, Oliver Stone Susan Sarandon, Pete Seeger e decine di altri hanno firmato un appello al Presidente Obama nel quale testualmente si dice “che sarebbe successo se prima dell’11 settembre un pugno di americani si fosse infiltrato nei gruppi criminali per allertare gli USA su quell’attacco imminente? Saremmo qui a diffamare le loro azioni? Il nostro governo è responsabile di agire con un doppio standard. Mentre 5 cubani sono in prigione ci sono dei veri terroristi - Posada Carriles e Orlando Bosh - responsabili di attentati dove morirono decine di persone che godono di impunità”? Chiediamo: • Giustizia per il giovane Fabio di Celmo • “Clemenza esecutiva” per i 5 cubani ed il ritorno al loro paese e alle loro famiglie • Il visto alle mogli ed ai figli per poter visitare i loro cari Chiediamo… • La liberta’ immediata per Gerardo Hernández, Ramon Labanino, René González, Antonio Guerrero e Fernando González. Facciamo appello ad ogni nemico dell’ingiustizia, amante della pace e del rispetto dei diritti umani di sostenere la nostra battaglia di civiltà anche in nome di tutti coloro che sono stati assassinati da un terrorismo vigliacco e cinico. La nostra associazione è da sempre impegnata in questa campagna di solidarietà per i 5 cubani ma CON LA TUA ADESIONE POSSIAMO VINCERLA! Hanno già aderito numerosi artisti, scrittori, giornalisti, personalità della politica, del sindacato e del mondo religioso. Tante le associazioni e tra queste: le Villette di tutta Italia, i Comitati “Fabio Di Celmo” europei ed internazionali, TeleAmbiente, TeleDonna, AGTI Agenzia Giornalistica Italiana, Zona Rossa, Angolo Cubano, Lato Cubano, Promocaraibi, Società Sportiva Tor di Quinto, Associazione Internazionale di Amicizia e Solidarietà con i Popoli, Comitato Roma Provincia Habana, SiporCuba, Società Sportiva Artiglio Calcio, Comunità Montana dell’Aniene, Casa dei Popoli “Antonio Capuano”, CDR, Associazione Itaca, Brigata di Solidarietà Attiva, Mezzaluna Palestinese, Csoa La Strada, Csoa Cortocircuito, Università Tor Vergata… (Numerosi sono, inoltre, gli ordini del giorno di Enti Locali)
per la Presidenza de LA VILLETTA Luciano Iacovino
Informazioni e contatti: La Villetta – via degli Armatori 3 – 00154 Roma – tel. e fax 065110757 – www.associazionelavillettapercuba.org – e-mail: info@associazionelavillettapercuba.org
Successo del sit-in di fronte all’ambasciata USA 09.10 - Lo scorso 14 settembre si è svolta a Roma una importante iniziativa unitaria di sensibilizzazione e informazione di massa promossa dal Comitato Italiano Giustizia per i Cinque, con un corteo di auto che ha attraversato il centro storico esponendo bandiere cubane e manifesti dei 5 Eroi. Per dare continuità alla mobilitazione nel mese di solidarietà con i Cinque che si è svolto a livello internazionale, il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque ha promosso e organizzato nel giorno della chiusura internazionale della campagna per la liberazione dei Cinque, oggi 8 ottobre 2010 un sit in di fronte all'Ambasciata degli Stati Uniti in Via Veneto a Roma, che ha visto la partecipazione di moltissimi militanti delle varie organizzazioni e associazioni che si occupano attivamente da lunghi anni della solidarietà politica con Cuba. Negli interventi degli oratori è stato anche condannato il criminale blocco imposto dal governo degli Stati Uniti da ormai cinquanta anni ed è stato condannato il tentativo di golpe in Ecuador e l'ingerenza e il ruolo aggressivo dell'imperialismo USA in tutta l'America Latina che minaccia con l'uso del terrorismo , delle basi militari, dei golpe, i processi di autodeterminazione delle democrazie partecipative e popolari, in primis di tutti i paesi dell'ALBA . I tanti compagni partecipanti ancora presenti alla fine del comizio hanno dispiegato una enorme bandiera cubana che ha bloccato per molti minuti il traffico della centrale Via Veneto e hanno lanciato volantini e gridato slogan per chiedere la fine della prigionia dei Cinque cubani. Il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque continuerà le sue attività aderendo e collaborando il 17 ottobre 2010 all'iniziativa organizzata dal circolo di Roma dell'Associazione Italia-Cuba all'Auditorium Parco della Musica all'incontro intitolato " I CINQUE UNA INGIUSTIZIA IGNORATA" , e nel mese di novembre ad un convegno organizzato dalla rivista Nuestra America e dalla casa editrice Natura Avventura sulla cultura dei popoli e i processi di autodetrminazione a partire dai paesi dell'ALBA e che si terrà all'Università La Sapienza di Roma , in cui ci sarà una sessione dedicata ai diritti dei popoli con al centro il tema dei Cinque cubani. Il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque invita partiti, organizzazioni, associazioni e movimenti solidali con Cuba a partecipare a questi importanti appuntamenti per chiedere la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani. Comitato Italiano Giustizia per i Cinque
Ettore Scola, prestigioso cineasta italiano, esige la liberazione 06.10 - Ettore Scola, uno dei cineasti italiani più stimati internazionalmente, ha reclamato l’immediata scarcerazione dei Cinque combattenti antiterroristi cubani, ingiustamente condannati negli Stati Uniti. Sommandosi alla mozione dei suoi colleghi nordamericani per chiedere al presidente Barack Obama che conceda la libertà a Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Fernando González, Ramón Labañino e René González il regista di tanti films famosi come Il ballo (1982), La famiglia (1986) o Gente di Roma (2005), ha dichiarato d’essere convinto che il capo della Cassa Bianca dovrebbe onorare senza esitazioni il suo impegno nella lotta contro il terrorismo. In Italia, il movimento a favore della liberazione dei Cinque ha unito, negli ultimi giorni, le voci di note personalità, tra le quali il regista di cinema Paolo Virzi, il cui film La prima cosa bella, rappresenterà l’Italia nella candidatura all’Oscar per il miglior film straniero non parlato in inglese inglesa; dell’attore Leo Gullotta, tre volte vincitore del premio annuale David di Donatello per la miglior recitazione maschile e del noto giornalista Gianni Minà.
Campagna Internazionale di solidarietà
04.10 -
Prosegue anche in Italia la Campagna Internazionale di solidarietà per la
Liberazione dei Cinque antiterroristi cubani, ingiustamente reclusi negli Stati
Uniti.
Comitato Italiano Giustizia per i Cinque 15.09 - In occasione della Campagna Internazionale per la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani, anche a Roma si è svolta una importante iniziativa unitaria di sensibilizzazione e informazione di massa promossa del Comitato Italiano Giustizia per i Cinque con la partecipazione di moltissimi compagni. Su Via Nazionale le forze dell'ordine hanno operato un fermo di decine di nostre automobili e del camion vela che esponeva una gigantografia sulla libertà dei Cinque identificando vari compagni e registrando le targhe di tutte le autovetture tenendo tutti fermi per circa un'ora. Ciò ha fatto si che molti passanti e cittadini si sono fermati incuriositi e così sono stati coinvolti e adeguatamente informati sulla vicenda dei Cinque e sulla campagna internazionale in atto. Ci siamo quindi recati in serata ad Ostia presso la sede del circolo "Julio Antonio Mella" dell' Ass.ne Naz.le di Amicizia Italia - Cuba dove si è tenuto un attivo per discutere sulle modalità di continuazione della mobilitazione del mese di solidarietà con i Cinque e per le prossime scadenze nazionali del mese di ottobre, a partire dal sit in che il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque ha promosso per il giorno 8 ottobre 2010 nei pressi dell'Ambasciata degli Stati Uniti a Roma. Il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque ringrazia vivamente tutti i compagni che hanno partecipato all'importante iniziativa di oggi e rivolge un sentito e particolare ringraziamento per la collaborazione e l'attiva partecipazione ai circoli dell'Ass.ne Italia-Cuba di Roma, Julio Antonio Mella, Valle del Tevere,alla Rete dei Comunisti,all'Ass.ne e rivista Nuestra America,Collettivo Comunista Romano, Radio Città Aperta, e La Scintilla di Ventimiglia.
Importante iniziativa unitaria di sensibilizzazione e informazione di massa
14.09
- In occasione della Campagna Internazionale per la liberazione dei Cinque
antiterroristi cubani, anche a Roma si è svolta una importante iniziativa
unitaria di sensibilizzazione e informazione di massa promossa del Comitato
Italiano Giustizia per i Cinque con la partecipazione di moltissimi compagni.
Ci siamo quindi recati in serata ad Ostia presso la sede del circolo "Julio
Antonio Mella" dell' Ass.ne Naz.le di Amicizia Italia - Cuba dove si è tenuto un
attivo per discutere sulle modalità di continuazione della mobilitazione del
mese di solidarietà con i Cinque e per le prossime scadenze nazionali del mese
di ottobre, a partire dal sit in che il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque
ha promosso per il giorno 8 ottobre 2010 nei pressi dell'Ambasciata degli Stati
Uniti a Roma.
Il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque ringrazia vivamente tutti i compagni
che hanno partecipato all'importante iniziativa di oggi e rivolge un sentito e
particolare ringraziamento per la collaborazione e l'attiva partecipazione ai
circoli dell'Ass.ne Italia-Cuba di Roma, Julio Antonio Mella, Valle del
Tevere,alla Rete dei Comunisti,all'Ass.ne e rivista Nuestra America,Collettivo
Comunista Romano, Radio Città Aperta e La Scintilla di Ventimiglia.
Invito alla Conferenza Stampa Il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque convoca una conferenza stampa per informare sulla situazione dei Cinque cittadini di Cuba membri della rete antiterroristica cubana detenuti da 12 anni nelle prigioni degli Stati Uniti, in occasione dell'adesione del Comitato Italiano stesso alla campagna di mobilitazione internazionale per la libertà dei Cinque che si svolgerà in tutto il mondo dal 9 settembre 2010 al 9 ottobre 2010 promossa dal Comitato Internazionale per la liberazione dei Cinque e dal Coordinamento Europeo per la liberazione dei Cinque.Sono invitati tutti gli organi di stampa, dell'informazione e della comunicazione.La conferenza si terrà il giorno 7 ottobre 2010 alle ore 12.15 presso la sede del Comitato Italiano Giustizia per i Cinque, Vicolo Scavolino, 61. (zona Fontana di Trevi - Metro Barberini).Per il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque Il segretario coordinatore Marco Papacci RSVP al seguente indirizzo: info@giustiziapericinque.org e coordinatore@giustiziapericinque.org o al numero telefonico: 331 3774048
Comitato Italiano Giustizia per i Cinque: Le verità di Cuba
Il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque ha rinnovato i suoi organi dirigenti e ha deciso di rilanciare la sua attività in solidarietà con i Cinque cubani prigionieri negli USA, con un primo importante incontro-dibattito nazionale invitando in Italia la nota giornalista cubana Arleen Rodriguez, Olga Salanueva moglie di Renè Gonzalez e Adriana Perez moglie di Gerardo Hernandez , due dei Cinque antiterroristi cubani, i quali sono ormai da 12 anni prigionieri nelle carceri statunitensi colpevoli solo di aver difeso il loro paese dalle azioni criminali delle organizzazioni terroristiche radicate negli USA. Nella bellissima cornice della Casa della Pace nel popolare quartiere di Testaccio cittadini e militanti di varie organizzazioni della solidarietà si sono riuniti per ascoltare "Le verità di Cuba " su un caso che i mass media volutamente continuano a ignorare. Il dibattito è stato introdotto dal Vice presidente del Comitato Luciano Vasapollo che oltre a portare i saluti delle tante associazioni di solidarietà e l'appoggio ai processi del socialismo del ventunesimo secolo che stanno realizzando i popoli e i governi di Cuba, Venezuela , Bolivia e di altri paesi dell'America Latina, ha presentato le nuove iniziative di lotta e i compiti unitari che il rinnovato Comitato si prefigge, ricordando l'importanza e la forte valenza politico-culturale della campagna per la libertà dei Cinque che nel contesto attuale assume il carattere centrale di battaglia generale di libertà e di solidarietà con l' autodeterminazione dei popoli e perciò va ancor più apprezzato il grande spirito unitario espresso da tutto il nuovo gruppo dirigente del Comitato stesso. In sala erano presenti vari rappresentanti del Corpo diplomatico cubano, tra cuil'importante presenza dell'Ambasciatore di Cuba presso il Quirinale Rodney Lopez Clemente e dell'Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela Luis Josè Berroteràn Acosta. Giornalisti e dirigenti di partiti,organizzazioni e associazioni della sinistra hanno presenziato all'incontro. La giornalista Arleen Rodriguez e di seguito Olga Salanueva e Adriana Perez hanno evidenziato le continue e gravi ingiustizie a cui sono state sottomesse dai vari governi degli Stati Uniti da circa 12 anni a questa parte e le battaglie che si svolgono in tutto il mondo per far conoscere il caso dei Cinque e le lotte per la loro liberazione, infine con un appello di forte rilevanza politica, umanitaria e con un sentito coinvolgimento emotivo di tutti i presenti hanno invitato il Comitato a continuare le lotte e l'iniziativa politica e culturale per rispondere alle falsità e rompere quel muro di silenzio che gli USA con la complicità di quasi tutti i mass media dei paesi capitalisti hanno innalzato su questo caso. Haidi Gaggio Giuliani, neo presidente del Comitato italiano giustizia per i Cinque, ha tirato le conclusioni di questo partecipato, interessante ed emozionante incontro affermando di sentirsi onorata di presiedere il Comitato stesso e di dare il massimo contributo unitario a questa battaglia .Si è soffermata sulle menzogne che circondano non solo il caso dei Cinque, ma anche quello che è successo al G8 di Genova nel 2001 e non ultimo le menzogne che hanno scritto i vari giornali sull'assalto da parte delle forze israeliane contro una nave di pacifisti che ha visto la morte di otto di questi. Nella parte finale del suo intervento Haidi si è detta pessimista sui percorsi della Sinistra italiana ma determinata e ottimista per la battaglia unitaria che si saprà rilanciare per liberazione dei Cinque. Luciano Vasapollo infine ha voluto ricordare la nuova composizione degli organi direttivi del Comitato Italiano Giustizia per i Cinque, i compiti di coordinamento e le prossime iniziative che il Comitato sta organizzando in sintonia con le campagne internazionali di valenza ormai tutta politica per giungere alla liberazione dei nostri cinque fratelli cubani. L'incontro si è concluso con alcune domande da parte del pubblico presente e con un rinfresco finale offerto dagli organizzatori.
Comitato Italiano per la Liberazione dei Cinque 04.03 - Nella sede dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP), è stato presentato un Calendario del 2010, che presenta sinteticamente, ma con molta efficacia e qualità, gli aspetti essenziali del caso dei Cinque antiterroristi: Antonio, Fernando, Gerardo, Ramón e René. Roberto Rodríguez, funzionario della Direzione d’Europa dell’ICAP, ha ricordato ai numerosi presenti - cubani ed italiani – le origini del Comitato per la Liberazione dei Cinque Eroi, in Italia e le attività svolte in appoggio a questi Patrioti dalla sua creazione, sottolineando le inziative future ed il coordinamento di una campagna con l’obiettivo di unire tutte le organizzazioni di solidarietà con Cuba che operano in Italia. La creazione di un canale televisivo, ha detto Franco Forconi, coordinatore del Comitato, contribuisce a rompere il silenzio su questo caso, silenzio imposto dai grandi media internazionali. Franco Forconi ha presentato il nuovo calendario a colori, ringraziando la tipografia ed i tecnici che ne hanno permesso l’edizione, ed ha sostenuto che questo: “È uno sforzo fatto per permettere la diffusione della storia di Cinque Uomini degni che sono reclusi da più di undici anni per aver ostacolato l’attuazione di azioni criminali di terrorismo – organizzate dalla Florida – contro la loro Patria ed i loro compatrioti”. In Italia – dove si vive un periodo molto difficile per la mancanza di presenza delle sinistre nei Parlamenti, con tutte le conseguenze, anche economiche del caso – sono state distribuite circa 10.000 copie del calendario ed ugualmente si diffonderà la raccolta degli articoli di Ricardo Alarcón de Quesada - scritti per Counter Punch – riuniti in un volume con il titolo originale “La storia mai raccontata”. Il Comitato Italiano per la Liberazione dei Cinque, inoltre, sta lavorando tra la Comunità degli italiani residenti negli Stati Uniti per fomentare l’influenza sull’opinione pubblica nel caso della liberazione dei Cinque. Hanno partecipato all’incontro diversi familiari dei Cinque, Aleida Guevara, figlia di Ernesto Che Guavara, Giustino di Celmo, Vando Martinelli, amici e membri della solidarietà italiana.
Gianni Vattimo condanna l’ingiusta prigionia dei Cinque Eroi
27.1 Perugia - Nella sala Goldiana dell’Università per gli Stranieri dell’ Umbria, il filosofo italiano
Gianni Vattimo ha offerto una conferenza intitolata: ”CUBA-USA e i diritti
umani.
Il caso dei 5 cubani
reclusi negli Stati Uniti”. Gianni Vattimo, famoso professore universitario e
noto intellettuale ha elaborato durante vari anni complessi temi filosifici come
sono l’ontologia ermeneutica contemporanea, il Heghelismo e la sua dialettica,
il marxismo e la fenomenologia, la psicoanalisi e lo strutturalismo.
Ha pubblicato 28 libri su
questi temi ed e considerato uno dei più importanti filosofi vivi d’Italia. È
anche membro del Parlamento Europeo per il Partido Italia dei Valori.
La conferenza è stata
organizzata da ASICUBAUMBRIA ed è stata patrocinata dal Comune di Perugia.
Il Sindaco della città,
Vladimiro Boccali, ha inviato una lettera, letta ai presenti, nella quale ha
segnalato che il terrorismo non si può catalogare come buono o cattivo secondo
gli interessi geopolitici di uno Stato.
“Non possiamo proclamarci
difensori dei diritti umanai per poi dimenticarceli”.
A proposito dei Cinque
cubani reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti, il sindaco Boccali ha scritto
che i Cinque Eroi hanno posto in gioco la loro stessa libertà ed una normale
vita familiare in nome dei principi della Carta delle Nazioni Unite, del diritto
dei paesi all’auto determinazione, del diritto di difendersi contro le
aggressioni e per quello di vivere in pace, segnala il testo che è stato
applaudito nel momento della sua lettura.
L’attività è anche servita
da cornice alla presentazione dell’iniziativa “Io con i Cinque, e tu?” che conta
già sulle adesioni di importanti figure dell’intellettualità italiana, come
Franca Rame, Cristiano Lucarelli, Andrea Mingardi e lo stesso Gianni Vattimo.
A questo incontro hanno
partecipato studenti, intellettuali, professori universitari e pubblico in
generale, che ha reiterato la denuncia dell’ingiusta prigionia dei 5 Eroi nelle
prigioni dell’impero, ed un atto di riaffermazione e amicizia per Cuba.
L’Ambasciatore di Cuba in
Italia, Rodney López Clemente, ha ringraziato i presenti per la solidarietà
costante che gli italiani mostrano per i Cinque antiterroristi ed ha segnalato
che questi sono momenti precisi per raddoppiare le iniziative di denuncia di
queste ingiuste condanne. |
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Artista spagnolo solidale con i Cinque Eroi
11.11 - Olga Salanueva ed Adriana Pérez, mogli di Renè Gonzalez e Gerardo Hernandez, due dei Cinque patrioti antiterroristi cubani, reclusi negli Stati Uniti dal 1998, hanno espresso i loro ringraziamenti per la solidarietà dell'artista spagnolo Paco Bernal, pittore di Alicante con sindrome di Down, che nuovamente ha messo i suoi dipinti al servizio della lotta per la liberazione di Renè, Gerardo, Fernando Gonzalez, Ramon Labañino ed Antonio Guerrero. Olga e Adriana hanno espresso la loro gratitudine all’artista in un emotivo incontro che si è svolto nella sede dell'ambasciata di Cuba a Madrid, al termine della loro visita in Spagna cercando appoggi alla causa di questi combattenti antiterroristi che sono ingiustamente reclusi per aver difeso il loro paese dalle azioni terroristiche dei gruppi di Miami. Durante la serata, lo stesso artista ha consegnato ad Olga ed Adriana alcuni esemplari del suo nuovo calendario del 2011, che include quattro bozzetti dedicati ai Cinque. È la seconda volta che Bernal (1963), con la magia e la dolcezza che irradiano le sue opere, esprime la sua solidarietà incondizionata agli antiterroristi, che hanno già scontato più di 12 anni di reclusione. Nel 2004, il pittore, membro dell'Associazione di Amicizia con Cuba “Camilo Cienfuegos” Marina Alta, di Alicante, aveva donato una sua opera per illustrare il calendario del 2005 dedicato ai Cinque, che lui stesso identifica come suoi amici. Sua sorella, Rosa Bernal, ha colto l'occasione per leggere una lettera inviata da Renè, nella quale definisce Paco un fratello e lo ringrazia per il suo apporto alla loro causa. “Questo calendario è un'opera di puro amore, nel quale si dimostra che la bellezza non è neutra, e brilla di più quando viene accompagnata della sensibilità”, afferma il messaggio. In un bilancio del loro viaggio in Spagna, nel quale hanno visitato i Paesi Baschi e le isole Canarie, Olga ed Adriana hanno confessato la loro soddisfazione constatando che, nonostante il muro di silenzio imposto dalla grande stampa sul caso dei Cinque, la verità si sta facendo largo e solo la solidarietà internazionale permetterà a questi 5 Eroi di ritornare a casa. “Non saremmo arrivati fino a qui senza l’appoggio del nostro popolo ed il prezioso contributo del vostra”, ha affermato Adriana, parlando ai rappresentanti del movimento spagnolo di solidarietà e della comunità cubana residente in questa nazione.
Si rafforza la solidarietà con i Cinque Eroi
27.1 - I membri del
Partito Comunista della Catalogna, riuniti nel loro XII Congresso, hanno
reclamato l’immediata liberazione di Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón
Labañino, Antonio Guerriero e René González, ha informato Prensa Latina. |
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Solidarietà con i Cinque antiterroristi
17.12 - L'Associazione d’Amicizia Portogallo-Cuba ha confermato la sua solidarietà con la causa dei Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti da più di 12 anni per aver protetto il loro paese da vari attentati, durante un incontro che si è svolto a Moita, alla periferia di Lisbona. Il movimento portoghese ha rinnovato il suo impegno con la Rivoluzione cubana e con la causa della libertà dei Cinque in questa manifestazione che faceva parte della campagna “Cinque giorni per i Cinque”, annunciata in coincidenza con il Giorno Internazionale dei Diritti Umani (DD.HH.). Promossa dal Comitato Internazionale per la Libertà di questi prigionieri politici, la crociata ha l’obiettivo di denunciare all’opinione internazionale l'illegale detenzione - che dura dal 1998 - di Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Renè Gonzalez, Antonio Guerrero e Fernando Gonzalez. Le violazioni dei Diritti Umani sofferte dai Cinque sono state ricordate da Angelo Alves, del Partito Comunista Portoghese, Antonio Figueiredo, dell'Associazione d’Amicizia, Rui Garcia, vicepresidente del governo locale e Ivette Garcia, prima segretaria dell'ambasciata de L'Avana a Lisbona. Figueiredo, dirigente del movimento solidale con Cuba a Moita, ha sottolineato la condizione di Eroi di questi combattenti e gli storici vincoli che uniscono migliaia di portoghesi con la Rivoluzione cubana. Alves ha parlato dell'esperienza della costruzione del socialismo nell’isola ed il impegno dei comunisti portoghesi con il processo rivoluzionario, stabilito nel gennaio del 1959. Il dirigente ha esaltato le capacità del popolo cubano per ottenere risultati positivi in molte aree socio-economiche, nonostante il ferreo e prolungato blocco imposto dagli Stati Uniti. In occasione del 62° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il Comitato Portoghese per la Liberazione dei Cinque (CPLC) ha chiesto al presidente nordamericano, Barack Obama, che liberi Gerardo, Antonio, Ramon, Renè e Fernando. In una lettera consegnata al governante, il CPLC domanda che Obama faccia uso delle prerogative che gli conferisce la Costituzione statunitense e che ordini la scarcerazione dei Cinque. Tutto il mondo sa, e il Presidente degli Stati Uniti ha accesso ad abbondanti prove che lo confermano, che questi cittadini sono innocenti e che liberarli costituisce il più elementare atto di giustizia, afferma il messaggio.
Si rafforza la solidarietà con i Cinque Eroi
27.1 - In Portogallo, gli
integranti della direzione dell’Associazione di Amicizia e Solidarietà tra i
popoli africani, guidati dal loro presidente Danilo Salvatierra, hanno raggiunto
la sede dell’ambasciata cubana in questo paese, per esprimere il loro appoggio
alla causa dei Cinque. |
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Condannano il maltrattamento di Gerardo
3.8 (PL) – I dirigenti delle organizzazioni
ecuadoriane di solidarietà con Cuba hanno
In dichiarazioni a Prensa Latina, Hernán
Rivademeira, Coordinatore del Comitato Ecuadoriano di Libertà e Giustizia per i
Cinque, ha spiegato che la reclusione di Gerardo in una cella di isolamento è
contraria alla legislazione internazionale ed umanitaria.
La gente con dignità del mondo intero deve
richiedere il cambio di una simile situazione, aggravata dallo stato di salute
di Gerardo e che, gli impedisce addirittura di preparare con i suoi avvocati il
ricorso di habeas corpus presentato in suo favore.
Ha aggiunto che quanto
avvenuto con l’antiterrorista cubano, al quale è anche stato impedito di
ricevere visite di sua moglie ed altri famigliari per 12 anni, è sintomatico
della maniera in cui è applicata la legge negli Stati Uniti, e soprattutto in
Florida.
Si sono accaniti contro di lui perché ha
presentato l’habeas corpus, istituto riconosciuto in ogni trattato sui diritti
umani e cercano di impedirgli di lavorare alla sua stessa difesa, fatto
assolutamente condannabile.
Da parte sua José Regato, presidente della
Coordinatrice di Solidarietà con Cuba ha affermato che, di fronte ai fatti, si
deve raddoppiare la lotta per la liberazione di Gerardo Hernández e dei suoi
quattro compagni.
Ha poi annunciato che la Coordinatrice sarà
convocata domani al fine di chiedere alle organizzazioni sociali del paese di
dirigersi al Governo degli Stati Uniti per reclamare la fine di tale ingiusto
castigo all’antiterrorista cubano, e la sua immediata libertà.
Così come abbiamo fatto nel XV Congresso di
Solidarietà con Cuba recentemente realizzato in Ecuador, nel quale abbiamo
domandato la libertà dei Cinque, ancora una volta ci muoveremo per mettere fine
a questo sopruso.
Creato un Comitato Giovanile
Compiendo un accordo stabilito nell’incontro con la compagna Irma, madre di René, è stato creato, la scorsa settimana, il Comitato Giovanile per la liberazione dei Cinque Eroi nella meridionale provincia ecuadoriana di Loja.Il direttivo del gruppo dei giovani studenti e professionisti recentemente laureati è guidato da Marcos Alvarado Torres, attuale presidente della Federazione degli Studenti Universitari dell’ Ecuador nell’Università Nazionale di Loja e da altri sei integranti, tra i quali il cittadino cubano Orlys Ernesto Torres Breffe, come rappresentante dell’Associazione dei Cubani Residenti nell’Ecuador. Il comitato Giovanile ha già tracciato i lineamenti di lavoro per questo anno, con un marcato carattere mediatico, che includono pubblicazioni di articoli, interviste ai media, festival, tertulie letterarie, esposizioni di foto e cinema dibattiti.
Un’altra bandiera ondeggia su una cima 15.04 - Sulla cima del vulcano Cayambe, così come su quella del Aconcagua e del cubano Pico Turquino, ondeggia dall’11 di aprile una Bandiera che esige la liberazione dei Cinque Eroi cubani, prigionieri negli Stati Uniti. Tre ecuadoriani, che fanno parte del Coordinamento Giovanile Ecuadoriano d’Amicizia e Solidarietà con Cuba, hanno scalato i 5.800 metri d’altezza del Cayambe, per protagonizzare questa iniziativa solidale, non solo per i Cinque, ma anche per il popolo cubano e la sua Rivoluzione.
Gli scalatori ecuadoriani
09.04 (CD) — Gli scalatori ecuadoriani hanno annunciato mercoledì che saliranno su due delle vette più alte per chiedere al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, la liberazione dei cinque cubani detenuti nelle carceri di quella nazione.Il gruppo, composto da Fabián Paredes, Manolo Paredes e Hugo Rafael scalErà il Chimborazo di 6 mila 310 metri di altezza ed il Cayambe, di 5 mila 800 metri, per depositare sulle loro vette bandierine con le domande al presidente Obama. Le scalate formano parte delle azioni che sviluppano le organizzazioni di solidarietà con Cuba per chiedere ad Obama di commutare le pene dei cubani Antonio Guerrero, Fernando González, Gerardo Hernández, Ramón Labañino e René González. I cinque, detenuti nel 1998 negli Stati Uniti mentre realizzavano operazioni di intelligence nella comunità di esiliati cubani opposti al governo dell’Isola, stanno compiendo altissime condanne nelle carceri statunitensi. Il proposito dell’arrampicata è di “mandare ad Obama il massaggio di ordinare la liberazione dei cinque in nome della libertà e della vita”, ha detto Fabián Paredes nella conferenza stampa che ha annunciato l’impresa. La prima scalata sarà quella del Cayambe, a nord-est di Quito, e si realizzerà il 10 febbraio, mentre la seconda, qualche giorno dopo, sarà quella del Chimborazo, nel centro andino dell’Ecuador. Le bandierine che saranno collocate sulla vette diranno: “Libertà per i cinque patrioti cubani prigionieri dell’imperialismo. Movimento Cultura Ribelle”. L’iniziativa degli scalatori ecuadoriani è la terza del suo genere in America Latina, dopo la scalata dell’Aconcagua in gennaio dei loro colleghi argentini, e di quella del Turquino, in marzo, ad opera di un gruppo di cubani.
Si rafforza la solidarietà con i Cinque Eroi
27.1 - In Ecuador varie organizzazioni studentesche e sociali che formano la Coordinatrice Giovanile di Solidarietà con Cuba, hanno dedicato tre dipinti murali all’impegno e alla resistenza dei Cinque antiterroristi cubani, prigionieri politici dell’impero. |
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Senatrice messicana
10.06 - Yeidckol Polevnsky, vicepresidentessa del Senato per lo Stato del Messico, ha fatto un appello a L’Avana, per far sì che chi segue le idee di Martí alzi voce a favore della liberazione dei Cinque, riporta la AIN. La senatrice ha parlato ai delegati del “II Colloquio Internazionale José Martí: per una cultura della natura”, che si sta svolgendo nel Palazzo delle Convenzioni. La senatrice Polevnsky ha dedicato parte del suo intervento ad Antonio Guerrero, Fernando González, Gerardo Hernández, Ramón Labañino e René González che ha definito Cinque Martiani Profondi. “I Cinque Eroi sono reclusi da 12 anni, ha detto, per il loro amore all’umanesimo, alla loro terra e per aver affrontato il terrorismo più crudele che si genera contro Cuba dal territorio nordamericano”. La senatrice messicana ha incitato i partecipanti a diffondere le idee di Martì, perchè tutti i popoli si avvicinino e conoscano la realtà cubana, quella di coloro che vivono e lottano nell’Isola e le ragioni per cui i Cinque antiterroristi sono reclusi ingiustamente negli Stati Uniti. Armando Hart Dávalos, presidente della Società Culturale José Martí, ha consegnato alla senatrice Polevnsky il diploma “Utilità della virtù”, la più alta distinzione di questa istituzione, per la sua amicizia e solidarietà con la Rivoluzione cubana ed i suoi grandi sforzi nella promozione delle idee di Martì. Erano presenti alla sessione Tubal Páez, presidente dell’Unione dei Giornalisti di Cuba e vicepresidente della Commissione delle Relazioni Internazionali del parlamento cubano, e Manuel Aguilera, ambasciatore di Cuba in Messico.
Movimento Messicano di Solidarietà
21.1 - Magali Llort, madre di uno dei cinque cubani antiterroristi ingiustamente reclusi negli Stati Uniti, ha oggi fatto un appello nella capitale al presidente Barack Obama per liberare quei lottatori. Sono sempre di più quelli che sanno che I Cinque lottavano contro il terrorismo e che sono innocenti, per questo dobbiamo fare in modo che Obama lo sappia, perché provi a salvare la sua morale, ha detto la madre di Fernando González nella sede dell’Istituto Cubano dell’Amicizia con i Popoli. Di fronte ai membri del Movimento Messicano di Solidarietà con Cuba, Llort ha sottolineato che suo figlio, con Antonio Guerrero, Ramón Labañino, René Gonzalez e Gerardo Hernández hanno rinunciato a tutto per lottare contro un male che il governo statunitense dice di condannare. I quasi 30 integranti di quell’associazione hanno anche ascoltato l’appello di Olga Salanueva, moglie di René, ad una solidarietà più attiva possibile con i Cinque. Le sentenze di Fernando, Antonio e Ramón – ha affermato – sono state riviste nel 2009, mentre a René e a Gerardo sono state mantenute le condanne, pero pesano soprattutto le ingiuste colpe, che devono essere diffuse ininterrottamente mediante la solidarietà internazionale. Con parole emozionate, María Luis Aguayo Cruz, dell’Istituto Culturale Cubano Messicano José Martí (ICCMJM), ha considerato come propria la causa per la liberazione degli antiterroristi cubani. Quegli uomini meravigliosi sono più che cubani, sono di ogni luogo, sono cosmopoliti, e se volgiamo un mondo migliore per i nostri figli e nipoti, dobbiamo riuscire a riportarli qua, ha sentenziato. Omar Castro Rojas, presidente dell’ICCMJM, ha reso pubblica la pubblicazione in Messico del libro “Devo vedervi liberi”, della scomparsa scrittrice e giornalista Celia Hart, consistente in una raccolta di suoi articoli sui Cinque e lettere che ha diretto loro. La Commissione Coordinatrice del Movimento di Solidarietà con Cuba, che è arrivata all’Avana lunedì scorso, sta compiendo delle visite nei luoghi di interesse storico, educativo, economico e culturale, che culminerà il prossimo 28 gennaio. |
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Che Obama liberi i Cinque antiterroristi cubani
08.10 - Una
spedizione enorme di cartoline che reclamano dal presidente degli Stati Uniti,
Barack Obama, la libertà dei Cinque combattenti antiterroristi cubani, ha rotto
la quotidianità di una succursale delle Poste Argentine, ubicata in un quartiere
centrale di Buenos Aires. Gli iscritti al Comitato Argentino per la Libertà dei Cinque ed alla Lega Argentina per i Diritti dell'Uomo, hanno sviluppato l'iniziativa, in occasione della commemorazione del 34º anniversario dell'esplosione di un aereo civile della Cubana de Aviación. Le cartoline indirizzate al capo della Casa Bianca ricordano che dal 1998 Cinque uomini innocenti che non hanno mai provocato danno alcuno, sono ingiustamente reclusi nelle carceri degli Stati Uniti, per aver difeso il loro paese dal terrorismo. Il testo, seguito dalle firme, suggerisce ad Obama: “Lei può mettere fine a questa colossale ingiustizia e ridare la libertà a Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, René González, Ramón Labañino e Fernando González. Dopo la spedizione delle cartoline, i partecipanti alla dimostrazione di solidarietà e sostegno, sono rimasti alle porte dell’ufficio postale, distribuendo volantini nei quali si spiegano i dettagli di questo caso, manipolato per volontà del governo degli USA. L'iniziativa di questo invio di cartoline è nata a Buenos Aires durante la visita, nel recente settembre, di Mirta Rodríguez, madre di Antonio Guerrero, e di Nuris Piñera, avvocatessa dello staff della difesa dei Cinque. Mirta Rodríguez e l’avvocatessa Piñera hanno partecipato nell’occasione alla Prima Riunione Internazionale Regionale del Cono Sud in appoggio ai Cinque combattenti antiterroristi cubani ed hanno realizzato un intenso programma di attività. Durante l'incontro, è stato presentato il libro “Gli Eroi proibiti: la storia non raccontata dei Cinque” che raccoglie una serie di articoli scritti dal presidente del Parlamento cubano, Ricardo Alarcón di Quesada. Questo volume presenta una storia d’eroismo del XXI secolo, fa notare nel prologo la scrittrice e investigatrice argentina Estella Calloni, che elogia inoltre l'eloquenza, la saggezza e la prosa impeccabile di Alarcón.
In Argentina incontro regionale per la libertà dei Cinque Rappresentanti delle organizzazioni sociali e di solidarietà della Bolivia, Brasile, Cile, Uruguay e Paraguay, si riuniranno a Buenos Aires l’11 e 12 settembre, per il Primo Incontro Internazionale Regionale per la libertà dei Cinque Eroi. Uno degli obiettivi principali di questa riunione è tracciare un piano d’azione territoriale, con iniziative concrete, da portare poi in distinti paesi ed unire le forze per far sì che organismi come UNASUR, la OEA, MERCOSUR e le autorità nazionali di ogni paese della regione, sostengano l’esigenza con l’amministrazione di Barack Obama della liberazione immediata di Gerardo Hernández, Fernando González, Antonio Guerrero, Ramón Labañino e René González. Un giorno prima dell’inaugurazione dell’incontro sarà presentato il libro “Los héroes prohibidos: la historia no contada de los Cinco”, che è la raccolta degli articoli di Ricardo Alarcón de Quesada, attraverso i quali il presidente del Parlamento cubano espone e critica come i media della stampa statunitense hanno taciuto per convenienza politica e per le pressioni, il tema dei Cinque antiterroristi cubani. Questa edizione conta con un prologo della nota giornalista e scrittrice argentina Stella Calloni. Precisamente per protestare per l’ingiusta reclusione dei Cinque è Stata convocata anche una marcia per il giorno 11 che partirà da Plaza Italia, nel centro della capitale , e passerà davanti all’Ambasciata nordamericana. Domenica 12, quando si compiono 12 anni da quella mattina del 12 settembre del 1998, quando il FBI di Miami arrestò i Cinque cubani, nell’ anfiteatro dell’Associazione dei Lavoratori dello Stato (ATE), a Buenos Aires, si svolgeranno i dibattiti dell’Incontro Regionale.
Scalatori argentini diretti a Cuba per i Cinque
28.4 AIN – I
giovani argentini che avevano scalato la cima dell’Aconcagua
per esigere la liberazione dei Cinque Eroi cubani prigionieri politici negli
Stati Uniti hanno annunciato il loro prossimo viaggio a Cuba. In una conferenza stampa nell’Associazione di Lavoratori dell’Educazione di Neuquén, provincia nel sud della Patagonia, Alcides Bonavitta e Santiago Vega hanno espresso la loro emozione nel lanciare l’appello di giustizia dal Pico Turquino, il punto più alto dell’Isola – 1974 metri sul livello del mare. Gli interventi degli scalatori – pubblicati nel sito web www.principioesperanza.com – hanno anche informato che parteciperanno a L’Avana alla sfilata per il Primo di Maggio, Giorno Internazionale dei Lavoratori, in risposta all’invito dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli. Bonavitta e Vega hanno manifestato l’orgoglio di appoggiare una causa tanto umanitaria come quella dei Cinque, condannati ingiustamente per aver prevenuto azioni terroriste contro Cuba. I protagonisti, nel passato gennaio, della scalata alla montagna più alta d’America, verranno a Cuba e sosteranno incontri con i membri della Brigata dell’Aconcagua (quasi sette mila metri sul livello del mare) e del Turquino e con i famigliari dei Cinque.
Lettera Ambasciatrice USA 10.3 - Il Comitato Argentino per la Libertà dei Cinque ha inviato una lettera all’ambasciatrice statunitense in questa nazione, Vilma Martínez, nella quale si chiedono i visti umanitari per Olga Salanueva e Adriana Pérez perchè possano visitare i loro mariti negli Stati Uniti. Olga e Adriana sono le mogli di René González e Gerardo Hernández rispettivamente, che, come Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González sono ingiustamente reclusi negli Stati Uniti da più di 11 anni. I Cinque, come sono noti internazionalmente, sono stati assurdamente accusati di terrorismo e condannati a severissime reclusioni, anche se il loro solo delitto è stato infiltrarsi nei gruppi terroristi della Florida, per ostacolare le loro azioni violente contro Cuba, che sono costate migliaia di vite ed hanno provocato danni incalcolabili.
Arrivano in cima all’Aconcagua gli alpinisti per la libertà per i cinque 12.1
(PL) – Una bandiera con il reclamo di libertà per i cinque cubani detenuti negli
Stati Uniti per aver lottato contro il terrorismo già
sventola in cima all’Aconcagua come simbolo solidario dei tre giovani argentini.
Gli alpinisti della provincia di Neuquén, Santiago Vega, conduttore
radio-televisivo, Aldo Bonavitta, impiegato bancario, e Alcides Bonavitta,
attivista sociale, hanno l’altro ieri raggiunto il cosiddetto Tetto d’America, a
6959 metri sul livello del mare. Dopo aver terminato con successo la loro sfida,
sono arrivati euforici, domenica, all’accampamento Penitentes, prima scala della
discesa, d’accordo con il comunicatore neuquino Pablo Javier Fernández, che a
sua volta hanno ricevuto la conferma di Alejandro Miranda, l’andinista della
provincia di Mendoza che ha mantenuto il contatto con gli intrepidi scalatori.
La bandiera da loro portata fino alla riunione continentale ha il logo disegnato
da Gerardo Hernández, uno dei cinque antiterroristi cubani. Il proposito della
spedizione, d’accordo con le loro dichiarazioni, è di unirsi al clamore mondiale
per la liberazione di Ramón, Labañino, Gerardo Hernández, Antonio Guerrero,
Fernando González e René González e dare la singolare divulgazione a ciò che la
stampa complice tace. Per il momento, non si conosco altri particolari rispetto
al termine della discesa. D’accordo con il programma degli andinisti, la
spedizione ritornerà il 18 alla città di Neuquén, a più di mille e cento km al
sud-est di questa capitale, dopo aver sfidato le temperature estreme ed il
pericolo che causa un ascesa di questo tipo. Il maestoso Aconcagua è ubicato
quasi nella frontiera tra l’Argentina ed il Cile, a 30 km (un giorno e mezzo a
piedi) da Puente dell’Inca, e forma parte del cosiddetto circuito mondiale delle
“Sette Conferenze”. |
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La mostra “Desde mi altura” di Antonio Guerriero a Minneapolis
09.11 - La mostra dei disegni, “Desde mi altura”, di Antonio Guerrero, uno dei Cinque anti terroristi reclusi negli Stati Uniti per aver impedito la realizzazione di azioni terroristiche è stata inaugurata il 5 novembre nella città di Minneapolis. Organizzata dal Comitato d’Amicizia con Cuba del Minnesota, i disegni realizzati in prigione da Antonio Guerrero resteranno esposti nello Studio Homewood, di proprietà di Gorge Roberts. Nella cerimonia d’inaugurazione, lo stesso Roberts ha presentato lo scrittore e poeta Louis Alemayehu e la ballerina ed attivista Hannah Garcia, che hanno letto delle poesie di Guerrero in spagnolo ed in inglese. L'esposizione che è già stata presentata in altre città degli Stati Uniti, resterà aperta nello Studio Homewood fino al prossimo 30 novembre. In precedenza, è stata esposta a New York e Detroit. Antonio Guerrero, con Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Renè Gonzalez e Fernando Gonzalez sconta severissime pene dal 1998, in una reclusione che un organo della ONU ed Amnesty Internacional hanno definito arbitraria ed ingiusta. I Cinque si dedicavano ad ostacolare le azioni che organizzavano i gruppi di terroristi dal territorio nordamericano della Florida contro Cuba.
Si pubblicherà il caso dei Cinque negli Stati Uniti
20.10 - Il Comitato Nazionale statunitense per la Liberazione dei Cinque Cubani ha diffuso la presentazione di una campagna per collocare un annuncio di pagina completa nel The Washington Post, il più importante quotidiano della capitale del paese. In un comunicato, il Comitato afferma che questo è il momento per presentare le domande per la liberazione dei Cinque Cubani, sia pubblicamente che direttamente, come sia possibile, al Presidente Barack Obama e al suo governo per dirgli che li liberi. Inoltre per ricordare che devono concedere i visti immediatamente ad Adriana Pérez e ad Olga Salanueva, mogli dei due antiterroristi prigionieri, Gerardo Hernández e René González. Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González sono reclusi in prigioni differenti del territorio nordamericano, condannati a Miami ad abnormi pene di reclusione, dai 15 anni ad un doppio ergastolo. Il costo di un annuncio a pagina completa su questo quotidiano costa 62.000 dollari. Il Comitato ha convocato tutte le persone e le organizzazioni degli Stati Uniti a contribuire con donazioni per far sì che la lotta per la liberazione dei Cinque Cubani divenga un tema di dibattito pubblico a Washington. Amici europei, di Germania, Italia e Francia, come organizzazioni di Puerto Rico, Brasile e Canada si sono impegnati a contribuire. Nel 2004 si riuscì a pubblicare un annuncio di pagina completa nel The New York Times.
Gli
antiterroristi cubani sono innocenti 27.09 - Note personalità degli USA che hanno partecipato al XXI Congresso Internazionale di Ortopedia e Traumatologia, appena terminato in Cuba, considerano innocenti i Cinque antiterroristi reclusi nelle carceri nordamericane. La presidentessa del Club Rotary, di Carbondale, Illinois, Julia A. Wetstein, ha detto che sono sempre più i suoi compatrioti interessati nel conoscere il caso di Gerardo Hernández, René González, Antonio Guerrero, Fernando González e Ramón Labañino. Con i Cinque, come sono conosciuti a livello mondiale, si deve fare giustizia, per farli tornare con le loro famiglie, ha detto ancora la dirigente, in una dichiarazioni al quotidiano Granma. “Chiediamo al presidente Barack Obama, a colro che conosciamo personalmente perche sono dell’Illinois, che lui prenda la decisione di liberarli”, ha dichiarato la Wetstein. “Ho la speranza che un giorno i popoli degli Stati Uniti e Cuba possano vivere in pace e in un clima d’intesa”. Inoltre ha segnalato che se non fosse per il blocco imposto da Washington, migliaia di specialisti del suo paese interessati alle scoperte della medicina cubana, verrebbero in visita a scambiare conoscenze sul tema. Professoressa ed assistente decana del Dipartimento di Scienze dell’Università dell’Illinois, la Wetstein ha riconosciuto il grande livello dell’ ortopedia cubana. Il Club Rotary ha più di un milione di membri in 200 paesi, che si dedicano a promuovere progetti umanitari, includendo la battaglia contro l’analfabetismo, le malattie, la povertà e la fame.
Azioni di solidarietà
Nuove azioni di solidarietà con i Cinque antiterroristi cubani ingiustamente prigionieri negli Stati Uniti si stanno preparando in questo paese per il compimento di 12 anni della loro illegittima reclusione. Il Comitato Nazionale per la Libertà di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González ha sottolineato in un comunicato che il successo di questa lotta dipenderà dalla mobilitazione non solo del popolo di Cuba, ma da quella che si otterrà grazie a tutti coloro che appoggiano la causa i ogni angolo degli Stati Uniti e internazionalmente, ha diffuso Prensa Latina. Tra le iniziative che propone il Comitato c’è la realizzazione di manifestazioni di protesta, con la consegna di volantini al pubblico; poi conferenze stampa con oratori locali, forum e visite ai rappresentanti nel Governo per sollecitare il loro appoggio, precisa il testo. Per il 3 settembre è prevista, a New York, l’inaugurazione dell’esposizione “Desde mi altura”, che rimarrà aperta per un mese, mentre a Washington D.C. il prossimo lunedì 6 sarà presente un picchetto di fronte al Burò Governativo della Televisione, dove i manifestanti domanderanno che il Burò renda pubblici i documenti sui pagamenti segreti dell’Amministrazione statunitense a giornalisti di Miami, di Radio e TV Martí, mentre coprivano il processo. A Miami, San Francisco, Los Angeles, Long Beach, Chicago, Albuquerque, Milwaukee, Minneapolis, Boston, Philadelphia, Austin e Seattle si celebreranno diversi eventi tra il 10 e il 14 settembre. Inoltre sono pianificate azioni importanti in Canadà, Italia, Argentina, Regno Unito e Perù. Se ogni comitato di solidarietà si mobilta, tutti insieme potremo – decine di migliaia di persone - uno a uno, far crescere questo movimento in maniera molto significativa, conclude la nota. I Cinque Eroi cubani penetrarono nei gruppi terroristici radicati nella Florida, da dove si pianificavano azioni criminali contro Cuba. Il 12 settembre del 1998 i Cinque furono arrestati a Miami in un operativo del Burò Federale d’Investigazioni e da allora è iniziato il lungo cammino di questa enorme ingiustizia.
È ingiusto che i Cinque siano ancora in carcere
17.08 - Qualche ora prima dei festeggiamenti per i suoi 80 anni, hanno chiesto a Dolores Huerta, nota attivista per i diritti civili, quali sono le possibilità di liberazione dei Cinque Eroi cubani lottatori anti-terroristi ingiustamente detenuti negli Stati Uniti.La donna ha spiegato chi sono i Cinque, e che stavano raccogliendo informazioni a Mi ami su gruppi terroristi che operano contro Cuba, ma l’FBI, invece di arrestare i terroristi, ha arrestato loro. “L’unica via che hanno per essere liberati è quella della pressione, lavorare, informare le persone dal basso all’alto ed arrivare fino ai politici. È molto ingiusto che siano ancora in carcere”.Alla festa, celebrata nel Teatro Greco di Los Angeles, c’erano tavoli con informazioni sulle cause alle quali sta lavorando nel movimento progressista negli USA, tra le quali spicca quella del Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque Cubani. I Cinque hanno mandato una targhetta a Dolores Huerta per il suo compleanno, attraverso Danny Glover che, durante l’intervista che gli ha fatto KPFK, si è mostrato commosso descrivendo l’ultima visita a Gerardo nella prigione di massima sicurezza di Victorville. Durante il concerto offerto all’attivista, Glover è stato invitato a dire alcune parole in onore di Dolores. Ha descritto le differenti lotte che lei ha abbracciato negli anni. Un entusiasta applauso è risuonato quando ha menzionato l’appoggio di Dolores ai Cinque Cubani. I noti musicisti Carlos Santana, Pete Escovedo, Lila Dows e Culture Clash si sono esibiti nel concerto che ha raggruppato numerose personalità, come il congressista dell’Arizona Raúl Grijalva e il sindaco di Los Angeles Antonio Villaraigosa, la Segretaria di Lavoro Hilda Solís e gli attori Edgar Olmos e Martin Sheen. Tutti, assieme ad un pubblico entusiasta di quasi 5000 persone, si sono date appuntamento per celebrare Dolores Huerta, co-fondatrice del Sindacato dei Lavoratori Agricoli e presidentessa della Fondazione Dolores Huerta, “Tessendo Movimenti Assieme” è stato il tema della serata.
Si esige la revoca delle condanne dei Cinque
01.07 (AIN)
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Gloria La Riva, Coordinatrice del Comitato Nazionale degli Stati Uniti spiega
la sua dedizione totale alla causa della liberazione dei Cinque e assicura che
c’è molta gente nel paese che crede nella giustizia e appoggia gli eroi cubani.
In un’intervista con
l’agenzia IPS ha sostenuto che Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio
Guerrero, Fernando González e René González, che furono condannati a severe pene
nel 2001, sono uomini che hanno fatto qualcosa che merita rispetto per davvero.
L’attivista sociale ha
sottolineato il fatto che i cinque hanno sacrificato la loro vita personale per
difendere il proprio popolo e le possibili vittime del terrorismo, e ha valutato
che non dovrebbero trovarsi in prigione.
Nelle sue risposte per mail
che ha pubblicato il sito Antiterroristas, Gloria ha affermato di essere sicura
dell’innocenza dei Cinque, e ha ricordato che si limitarono a vigilare la rete
dei gruppi terroristici che attaccano Cuba dal trionfo della Rivoluzione e non
volevano danneggiare gli Stati Uniti, bensì difendere Cuba.
Dopo aver
esposto la situazione di Gerardo, condannato a due catene perpetue, e per il
quale è stato esperito l’appello di Habeas Corpus, e degli altri due condannati,
le cui pene hanno ricevuto una riduzione ad ottobre e a dicembre, ha precisato
che non si deve accettare come inalterabile tale situazione.
L’idea è che
si deve lottare sempre di più per farli tornare presto a casa.
Ha riferito
poi che le attività più recenti del Comitato statunitense a favore dei Cinque è
l’indagine sui giornalisti che stavano ricevendo denaro dal governo federale
mentre trattavano il processo.
Questi
giornalisti hanno coperto l’evento in modo ostile e pregiudizievole e il nostro
lavoro, ha detto – ha scoperto i pagamenti segreti avvenuti durante tale
periodo.
Adesso, tale
informazione è parte dell’ultimo appello per Gerardo.
Il processo
a Miami, nel mezzo di un’atmosfera vendicativa ed ostile permette di esigere
l’immediato rinnovamento delle condanne e sentenze dei Cinque, per i quali è
imprescindibile – ha spiegato – la pressione del governo di Washington.
Quando si
tratta di Cuba, e di un accusato che difende questo paese, Miami è il peggior
luogo del mondo per il giudizio, ha riconosciuto, e farlo lì ha garantito la
condanna degli imputati per tutte le imputazioni, ha aggiunto Gloria La Riva.
Libertà per i Cinque antiterroristi cubani
28.05 - I presenti
all’inaugurazione della mostra di disegni di Antonio Guerrero, in California,
hanno firmato cartoline postali indirizzate al presidente Barack Obama, che
reclamano la libertà dei Cinque antiterroristi cubani reclusi negli USA.
L’esposizione Dalla mia altezza, aperta al pubblico sabato 22 maggio e sino
all’11 giugno,ha sede nel Centro delle Risorse delle Arti sociali e del Pubblico
– SPARC - a Venice, ed è servita per manifestare la solidarietà con questa
causa. Guerrero, condannato a 21 anni e 10 mesi di prigione, ha realizzato le sue opere in totale isolamento ed in esse si riflette la sua nostalgia per Cuba, con i valori d’amore e dedizione ai principi che uniscono i Cinque fratelli. Un comunicato del Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque riporta che molte persone sono andate a vedere la mostra, attratte dall’annuncio dell’evento artistico e per ascoltare l’attore Edward Asner ed hanno subito un forte impatto quando hanno conosciuto il caso, dice il testo. Alicia Jrapko, coordinatrice del Comitato negli Stati Uniti, ha realizzato una attualizzazione del caso ed ha incitato tutti a sommarsi alla giusta domanda di libertà per Gerardo, Ramón, Antonio, Fernando e René.
Un’esposizione di Antonio Guerrero a Los Ángeles
22.05 - Una mostra dell’arte e della poesía di Antonio Guerrero, uno dei Cinque cubani antiterroristi, prigionieri politici negli Stati Uniti, è stata inaugurata sabato 22 nella Gallería dell’Antico Carcere di Venice, in California. Un comunicato, inviato a PL dal Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque, segnala che "in circostanze straordinarie, l’arte si trasforma nella risorsa principale, nell’ultimo rifugio dello spirito umano, e questo si vede più che mai chiaramente nei lavori artistici e nelle poesie di Antonio Guerrero, la cui esposizione “Dalla mia altezza”, ha appena avuto il suo debutto a Los Ángeles. I dipinti naturalisti di Antonio Guerrero parlano ampiamente della sua dignità, del suo coraggio, della sua pazienza... Queste opere concepite in totale isolamento, consistono in scene disegnate a memoria come riflessioni liriche della sua nostalgia per Cuba, segnala il documento. Il Comitato ha organizzato un fine settimana di solidarietà con i Cinque e per il diritto alle visite familiari, con dipinti e poesie, documentari e presentazioni speciali di attori e attivisti, come Edward Asner, Danny Glover e Dolores Huerta, aggiunge il testo.
La causa dei Cinque Eroi fa eco negli USA
09.02 - L’appoggio alla causa dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri negli Stati Uniti da più di undici anni, sta facendo eco negli USA, ha assicurato a PL, Alicia Jrapko, coordinatrice del Comitato Internazionale per la libertà dei Cinque nel territorio statunitense, spiegando i risultati ottenuti nel recente IV Congresso Nazionale Latino, svolto a El Paso, in Texas. “Noi che siamo stati qui, sappiamo quanto è difficile toccare l’opinione pubblica, soprattutto se si tratta di un tema come questo, che è stato censurato sin dal principio dal governo. Dico che è un compito difficile, perchè il tema è quasi sconosciuto anche alla maggioranza degli statunitensi, per via, soprattutto, della museruola mediatica imposta. Alicia ha commentato che un esempio di questi spazi guadagnati è stato l’incontro, nel quale il Comitato ha partecipato nelle ultime tre riunioni annuali. “In questa occasione i delegati hanno approvato un gruppo di risoluzioni e di emendamenti di altre già stabilite negli anni scorsi, includendone uno sui Cinque ed uno riferito a Luis Posada Carriles, tutti votati all’unanimità. Il primo emendamento stabilisce l’invio di una lettera al presidente Barack Obama, per reclamare la liberazione di Gerardo, Ramón, Antonio, Fernando e René”. L’attivista ha anche spiegato che la lettera puntualizza che sino a che quando non avverrà la liberazione dei Cinque, l’attuale amministrazione degli USA dovrà consegnare i visti ad Adriana Pérez ed a Olga Salanueva per visitare i loro mariti.
04.02 - Due emendamenti alla Risoluzione sui Cinque antiterroristi cubani ingiustamente reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti e sul terrorista Luis Posada Carriles, sono stati approvati all’unanimità dai delegati del IV Congresso Nazionale Latino, che si è svolto dal 29 al 31 gennaio nella città nordamericana di El Paso, in Texas, precisa un rapporto del Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque.La Risoluzione sui Cinque stabilisce che i delegati del Congresso Latino inviino una lettera al Presidente Barack Obama domandando la libertà immediata di Fernando González, Ramón Labañino, Gerardo Hernández, Antonio Guerrero e René González, ed inoltre, sino a quando non avranno riacquistato la libertà, che gli USA rispettino i loro obblighi con le leggi internazionali e permettano le visite familiari, includendo la consegna dei visti umanitari per Adriana Pérez e Olga Salanueva.Due delle organizzazioni che hanno convocato il Congresso, sono l’Istituto William C. Velásquez e l’Associazione Politica Messico Americana che hanno presentato, assieme ad altre organizzazioni statunitensi, i documenti degli Amici della Corte, in appoggio alla petizione presentata dalla difesa dei Cinque per far sì che il Tribunale Supremo riesaminasse il caso. In quanto al terrorista d’origine cubana, la Risoluzione domanda al governo degli Stati Uniti l’immediata estradizione nella Repubblica Bolivariana del Venezuela di Luis Posada Carriles, perchè sia giudicato come terrorista, dato che costui, nonostante abbia riconosciuto la sua responsabilità in numerosi attentati criminali, gode della più assoluta impunità. Nella stessa risoluzione si esige che il Presidente Barack Obama tolga Cuba dalla lista dei paesi detti “patrocinatori di terrorismo”. Oltre alla presentazione di questi emendamenti, il Comitato Internazionale per la libertà dei Cinque cubani ha organizzato una tavola d’informazione dove sono state distribuite centinaia di cartoline per la nuova campagna, da indirizzare al Presidente Barack Obama.Molte persone che non conoscevano il caso hanno chiesto una sua attualizzazione regolare ed altri si sono impegnati a sommarsi alla battaglia per la libertà dei Cinque eroi al ritorno nelle proprie comunità.
Sindacalisti
11.1
(PL) - Una delegazione della Federazione Americana del Lavoro - Congresso
di
Organizzazioni Industriali (AFL-CIO), in visita a Cuba, scambierà oggi opinioni
con i dirigenti sindacali di questo paese caraibico. D’accordo con l'agenda,
gli statunitensi converseranno con familiari dei Cinque antiterroristi cubani
incarcerati negli Stati Uniti da più di 11 anni. |
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Liberazione
8.1 (PL) -
L'Associazione di Amicizia Kenya-Cuba ha esatto l'immediata ed incondizionata
liberazione dei Cinque cubani prigionieri nelle carceri degli Stati Uniti per
lottare contro il terrorismo. Un comunicato pubblicato nella capitale esige oggi
anche il termine del bloqueo economico, commerciale e finanziario degli Stati
Uniti contro l'isola caraibica, sostenuto da più di 50 anni e che è oggetto di
condanne nell'ONU dal 1993. |
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Lettere solidarie per i Cinque
27.10 - “Il noto scrittore e giornalista francese Maurice Lemoine, ha presentato nell’Festa dell’Humanité, evento del Partito Comunista francese, la novella “Cinque Cubani a Miami”, dedicata alla storia dei cinque antiterroristi cubani detenuti in carceri statunitensi. Il libro è un omaggio di Lemoine alla causa di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, René González, Antonio Guerrero e Fernando González, e si “ispira alla vicenda di ognuno dei Cinque Eroi della Repubblica di Cuba incarcerati dal settembre del 1998”. “Lemoine, che è anche redattore capo di Le Monde Diplomatique, ed esperto in questioni latinoamericane, ha dichiarato che l’opera sintetizza la storia di questi eroici uomini che hanno impedito e prevenuto atti di terrorismo contro Cuba”. L’autore annunciava già la presentazione ufficiale del libro a Parigi, oltre che in Svizzera e Belgio. Alla cerimonia erano presenti Adriana Pérez, moglie di Gerardo Hernández, e Olga Salanueva, moglie di René González, alle quali è stato ripetutamente negato il visto per andare a visitare i mariti nelle prigioni statunitensi, dove da 12 anni scontano ingiuste condanne.
Mogli dei cubani detenuti negli 07.10 - Adriana Pérez e Olga Salanueva, mogli di due dei cinque cubani detenuti dal 1998 negli Stati Uniti, hanno affermato che il Presidente statunitense Barack Obama meriterebbe un altro Premio Nobel per la Pace se con una “soluzione politica” decidesse di metterli in libertà. Pérez e Salanueva si trovano a Parigi per dare voce al caso dei cosiddetti “cinque di Cuba”, nome con il quale è conosciuto il gruppo di cubani giudicati a Miami dopo un processo impregnato di irregolarità. “Molti a livello internazionale hanno questionato la consegna del Premio Nobel per la Pace ad Obama. Pensiamo che lui potrebbe meritare, di nuovo, il premio se fosse capace di liberare i cinque, perché sono lottatori per la pace”, ha affermato la Salanueva in un’intervista a Efe, nella quale ha ribadito l’innocenza dei detenuti. Cuba ha riconosciuto i cinque detenuti (Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino, René González e Antonio Guerrero) come agenti. Ma ha segnalato che la loro missione era di impedire atti di terrorismo contro l’isola e che non costituivano alcuna minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti, i cui tribunali li hanno condannati a pene che vanno dai quindici anni all’ergastolo. Per le due donne, che non vedono i loro rispettivi mariti da oltre 10 anni, l’epilogo del caso passa attraverso “una soluzione politica”, e solo Obama ha la facoltà, in quanto Presidente degli Stati Uniti, di ritirare le imputazioni. “Lo ha già fatto con altre persone e questo è ciò che speriamo, la decisione politica del caso, che urge”, ha segnalato Adriana Pérez, che ha considerato che anche se è “tardi” si farebbe giustizia. Così la Pérez, sposa di Gerardo Hernández, ha rimarcato che tutti “i cammini legali si sono già esperiti”, dopo essere passati per tutte le istanze del processo giudiziale statunitense. Con l’arrivo della nuova Amministrazione Obama, entrambe hanno ammesso che, anche se “non si sentivano meglio, perché i cinque continuano ad essere detenuti”, c’era stato un miglioramento rispetto a quello che concerne la consegna dei visti per i familiari, un problema che aveva toccato il suo momento più critico con la Presidenza di Bush, quando i visti si spaziavano fino a due anni e venivano negati a loro. Hanno spiegato che durante il Governo di Bill Clinton, quando vennero arrestati, si sarebbe potuta trovare una “soluzione immediata” del caso, ma che vennero condannati “con imputazioni, molte delle quali, inventate”. Con George W. Bush come Presidente, hanno aggiunto, si “acutizzò molto di più” l’incarcerazione, e si utilizzarono i familiari come “tortura psicologica” per i detenuti. Sono già più di 12 anni di lotta ininterrotta che tanto Salanueva quanto Pérez hanno sopportato grazie alla forza trasmessa loro dai cinque detenuti. “È una battaglia molto dura e molto difficile, e non sappiamo quanti anni ci dividono dal trionfo. Ma la maggiore forza ce l’hanno data proprio loro”, ha affermato la Pérez, riferendosi al fatto che i cinque “avrebbero potuto chiedere tutto il denaro che volevano” agli Stati Uniti per “tradire Cuba”, cosa che non fecero, “e che neppure faranno, anche se staranno tutta la vita in carcere”. Hanno anche escluso la possibilità che i cinque intraprendessero misure estreme per denunciare il caso, come uno sciopero della fame, perché “quando non gli si dà diffusione, e non viene seguito dai media, è come se non avvenisse”. Nella loro visita in Francia, le due donne si sono riunite con gruppi di solidarietà e rappresentanti del Senato francese – “che hanno mostrato interesse nel fare qualcosa, a dimostrazione di un’apertura della Francia sul caso” – in un tour che le porterà al Parlamento Europeo in Belgio – che visitano per la sesta volta –e in Spagna, in una lotta ottenere “giustizia”.
Articoli
24.2 - Articoli in difesa
della liberazione dei Cinque antiterroristi cubani e che condannano l'inclusione
di Cuba nella lista, creta dagli USA, dei presunti paesi patrocinatori del
terrorismo sono stati pubblicati in quotidiani regionali francesi a
firma di Jacqueline Roussie. Nella pubblicazione, Roussie, attivista attivista per la liberazione dei Cinque, mette in evidenza la natura contraddittoria di questo fatto, quando gli Stati Uniti sono stati l'iniziatore di queste azioni contro l'Isola Ha sottolineato che durante 50 anni l'amministrazione USA ha promosso una politica ostile e di blocco, che mira a rovesciare la Rivoluzione cubana. L'attivista ha annunciato, a nome del movimento, nuove azioni, nelle prossime settimane, per la liberazione dei Cinque durante le celebrazioni del Festival Culturamericana dell'Università di Pau e nelle concentrazioni mensili di amici di Cuba a Parigi, Arras e Lille.
Pubblicate poesie di Tony Guerrero
1.1 (AIN) – Due poesie di Antonio Guerrero (Tony), uno dei Cinque
antiterroristi cubani, prigionieri politici del impero negli Stati Uniti, sono
state pubblicate nel quaderno culturale francese "Révue de la Maison de la
Poésie Rhone Alpes".
Parlando a Prensa Latina in Parigi, Marie France Allamand, che guida in questo
paese la campagna per la liberazione dei Cinque - come sono conosciuti
internazionalmente questi patrioti- ha spiegato che rispondendo ad una sua
richiesta - e di altre attiviste - Tony le aveva inviato varie poesie.
Ne sono state selezionate due, "Mes fils" e "Petit prince souriant" che sono state
incluse nell’edizione 44 della rivista nel suo numero speciale dedicato
all’infanzia, con il nome di Enfansillages.
"Si tratta in realtà di un quaderno culturale che si pubblica tre o quattro
volte l’anno, sempre dedicato ad un tema specifico.
“Nel 2001, l’edizione di un’Antologia della Poesia Cubana fu presentata alla
Fiera del Libro de L’Avana”, ha commentato ancora.
“Il numero attuale espone temi di 65 poeti di Giappone, Algeria, Marocco,
Svezia, Belgio, Romania, Congo, ed altri paesi.
La
presenza di Tony permette di diffondere maggiormente il caso dei Cinque : René
González, Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González e Tony", ha
concluso.
I Cinque Eroi stano scontando lunghe ed ingiuste condanne negli Stati Uniti per
aver ostacolato la realizzazione di azioni criminali e terroristiche contro
Cuba, perpetrate dai gruppi nemici della Rivoluzione che risiedono ed operano
nella Florida.
Queste azioni criminali hanno provocato migliaia di morti e mutilati tra la
popolazione, oltre ad incalcolabili danni materiali all’Isola.
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Richiesta liberazione
16.02 (pl) -
L'Associazione di Amicizia con Cuba in Sudafrica ha fatto un appello alla
comunità internazionale per moltiplicare gli sforzi con lo scopo di raggiungere
la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani incarcerati negli Stati Uniti
dal 1998. Nella convocazione, resa nota in presenza dell'ambasciatore cubano in
questo paese, Angel Villa, e di rappresentanti di settori sociali sudafricani,
il gruppo ha esatto la libertà immediata ed incondizionata di Renè González,
Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino e Fernando Gonzalez. |
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