IX CONGRESSO DELLA UJC Dichiarazione dei giovani cubani contro l’odio e la menzogna |
|
5 aprile 2010 - www.granma.cu
|
|
Pochi giorni fa abbiamo commemorato il 132º anniversario di un giovane di appena 33 anni, Maggior Generale di umile stirpe e con tanta forza nella mente come nel braccio, che alzò la voce della dignità per eliminare qualsiasi pretesa di una Cuba senza indipendenza.
In quell’occasione il nostro Titano di Bronzo, Antonio Maceo y Grajales, stabilì come principio - che andò oltre la sua epoca - la determinazione che in questo popolo non si accetteranno mai ordini, patti o esortazioni che implichino il disprezzo delle nostre decisioni e l’illusione di vederci di nuovo in ginocchio.
L’11 marzo, quattro giorni prima di questo incontro, la necessità di coloro che si credono in diritto di condannare o giudicare, ha partorito una Risoluzione contro il nostro paese che ci offende per la sua immoralità, ma non ci sorprende, perché coloro che l’hanno approvata poco sanno e ancor meno interessa loro sapere l’essenza reale dei nostri problemi, delle nostre conquiste, limitazioni e proposte: a loro basta fare da pedoni ben pagati nella sporca guerra contro Cuba.
L’Unione Europea dovrebbe chiedersi, prima di proclamare le sue ipocrisie incredibili, perché nonostante i problemi, le carenze, i colpi degli uragani ed il genocidio quotidiano del blocco, che dura da 50 anni, per farci arrendere per fame, noi giovani cubani abbiamo deciso di andare avanti, dirci le cose tra rivoluzionari, dibatterle e cercare soluzioni che non fanno chinare la testa e dimenticare la storia.
Sappiamo che questi interrogativi avrebbero portato risposte che i nemici della Rivoluzione non vogliono ascoltare, argomenti che la stampa occidentale è obbligata a tacere, perché la sua libertà d’espressione termini lì dove comincia le nostra verità.
Non siamo una gioventù repressa e piena di risentimenti e frustrazioni come vorrebbero far credere al mondo. Sappiamo distinguere tra l’autocritica che apporta il bene sociale e la trappola sottile di coloro che tendono le loro mani piene di denaro, senza aver pulito prima il sangue dei più di 3000 cubani assassinati nelle azioni di terrorismo e di migliaia di altre vittime sparse per tutto il mondo, includendo l’Europa, che nasconde sotto la decadenza della sua colta immagine le pene ed il travaglio di milioni di giovani e bambini, con carenze e discriminazioni e per i quali non ci saranno mai risoluzioni nel Parlamento Europeo, così come non è mai apparsa una condanna per l’ingiusta reclusione che soffrono Cinque Eroi cubani, veri combattenti contro l’odio ed il terrore, i cui diritti umani più elementari sono violati nelle prigioni degli Stati Uniti.
Ci uniamo alla condanna generata in tutta l’Isola ed in ampi settori del mondo di questo esercizio di guerra imperialista che non ha cambiato la sua essenza, adesso con l’utilizzo di forme più sottili e nascoste di sovversione e influenza psicologica, utilizzando campagne mediatiche, indirizzate a giustificare i loro piani d’aggressione, divulgare menzogne e costruire pretesti, espressioni di feroce rancore contro un popolo che è abituato ad essere aggredito da quando ha deciso d’essere differente a 90 miglia da coloro che non tollerano la libertà d’essere diversi, con un chiaro disprezzo della vera democrazia e del rispetto delle nazioni.
I diritti per gli umani che abbiamo in questo paese sono stati garantiti per la prima volta il 1º gennaio del 1959: né delinquenti comuni divenuti suicidi, cosa che lamentiamo, né gruppuscoli con accompagnanti salariati riusciranno a confonderci o ad intimidirci.
Con le giovani generazioni di cubani costoro non potranno mai contare.
Per il loro proposito di ritornare al passato, questi malfattori che vergognosamente fabbricano e tanto agilmente moltiplicano i poderosi mezzi dell’impero mondiale.
Non riusciranno nei loro obiettivi e non cederemo ai loro ricatti.
Il nostro popolo guidato dai suoi giovani, risponderà con intelligenza ed energia ed abbiamo la più ferma convinzione che difenderemo un’opera maiuscola di giustizia e umanità.
Questa Rivoluzione così cubana: le nostre strade, bastione rivoluzionario e miliziano, saranno conquistate solo dall’allegria di bambini e giovani che abbiamo il privilegio di costruire ogni giorno, assieme a coloro che hanno reso possibile la speranza con questa storia per Cuba e per i poveri della terra.
Dal nostro IX Congresso, al quale hanno contribuito con le loro opinioni e criteri, centinaia di migliaia di giovani, alziamo la voce ferma e sicura per condannare chi ci aggredisce e coloro che, in cambio di misere elemosine, si affrettano a tradire il loro popolo, come se la storia non avesse insegnato loro che al disopra di chi si arrende e rinuncia, è sempre passata la maggioranza dei cubani con la loro gioventù alla testa!
|
|