IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI |
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L’Assemblea Generale considererà oggi la Risoluzione di Cuba contro il blocco |
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26 ottobre 2010 - Juan Diego Nusa Peñalver www.granma.cu
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L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (AGNU) considererà oggi la risoluzione dell’Isola "Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba" per la 19ª occasione consecutiva.
La relazione annuale sostiene che l’assedio nordamericano, condannato in maniera schiacciante negli ultimi 18 anni, se mantiene intatto, classificandolo come il più lungo e ferreo mai applicato nella storia contro un paese.
A rigore, nemmeno l’instaurazione di un nuovo governo democratico negli Stati Uniti, presumibilmente animato da una filosofia di cambio, ha espresso un giro essenziale in questa politica unilaterale e genocida.
Dall’adozione della Risoluzione 64/6 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, del 28 ottobre del 2009, e sino ad oggi sono state mantenute e rinforzate le principali azioni della coercitiva misura, manifestate in maggiori sanzioni economiche e persecuzioni contro le attività delle imprese e le transazioni finanziarie cubane. |
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Domani si vota di nuovo
contro il blocco a Cuba |
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25 ottobre 2010 - www.granma.cu |
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Dopo la recente ondata di condanna lanciata da decine di governanti contro il blocco degli Stati Uniti imposto a Cuba, l’Assemblea Generale se prepara per ratificare questa condanna con un voto schiacciante.
Domani martedì, per il 19º anno consecutivo, questo Forum si pronuncerà sull’assedio stabilito 50 anni fa, che è costato a Cuba 751363 milioni di dollari, cifra calcolata ai limiti minimi, basata sulla svalutazione del dollaro di fronte all’oro.
La votazione si svolgerà in una sessione generale del massimo organo delle Nazioni Unite, dedicata al tema "Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba".
L’anno scorso 187 paesi hanno votato contro la misura nordamericana, nella votazione più alta registrata su questo tema dal 1991, con solo tre voti contrari (Stati Uniti, Israele e Palau) e due astenuti (Isole Marshall e Micronesia).
La votazione avviene a meno di un mese dal dibattito generale dell’Assemblea, in cui per quasi una settimana, capi di Stato, di Governo e ministri degli Esteri di circa 30 paesi hanno denunciato il blocco nordamericano contro Cuba.
Il primo è stato il ministro degli Esteri del Brasile, Celso Amorim, che ha aperto la lista degli oratori ed è stato seguito dai governanti di Malawi, Sri Lanka, Zimbabwe, Haiti, Namibia, Lao, Santa Lucía, Dominica, Timor Leste, Suriname, Sudafrica, Spagna e Vanuatu ed inoltre dai rappresentanti di Antigua y Barbuda, Granada, Nicaragua, Ecuador, Isole Salomón, Gambia, Zambia, Lesotho, Algeria, San Vicente y las Granadinas, Venezuela, Belice, Uruguay, Paraguay e Russia.
Las votazioni contro il blocco sono cominciate il 24 novembre del 1992, quando la 47ª sessione ordinaria dell’Assemblea approvò con 59 voti a favore, tre contrari e 71 astenuti, la prima risoluzione su questo tema.
Questa sarà la seconda votazione con Barack Obama alla presidenza statunitense.
Parlando circa un mese fa nell’Assemblea Generale, il ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodríguez, ha affermato che questa amministrazione non sembra disposta nemmeno a rettificare gli aspetti più irrazionali e mondialmente condannati della sua politica verso Cuba e che l’assedio economico, commerciale e finanziario imposto all’Isola è l’elemento fondamentale nelle relazioni bilaterali tra L’Avana e Washington.
Bruno Rodríguez ha assicurato che negli ultimi due anni non sono avvenute modifiche di sorta in questa politica di blocco e sovversione contro Cuba, anche se Obama dispone di prerogative sufficienti per produrre un cambio reale e conta sul consenso maggioritario del suo popolo.
Il documento presentato dalle autorità cubane presso la ONU sul tema segnala che gli Stati Uniti non hanno mai rispettato nel modo più assoluto la Risoluzione adottata un anno fa dall’Assemblea Generale per l’eliminazione del blocco.
Cuba denuncia la Casa Bianca di mantenere leggi, disposizioni e pratiche che servono da supporto all’assedio e l’accusa di rinforzare i meccanismi politici, amministrativi e repressivi per la loro strumentazione più efficace e deliberata.
Questo assedio non è una questione bilaterale tra l’Isola e il suo vicino del nord, perchè l’ applicazione extra territoriale delle leggi nordamericane e la persecuzione di imprese e cittadini di paesi terzi danneggiano la sovranità di molti altri Stati.
In conclusione, l’attuale governo degli Stati Uniti ha continuato ad applicare il blocco contro Cuba con tutto il suo rigore, nonostante le 18 risoluzioni della ONU, che domani saranno 19.
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