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Si celebra l’anniversario della

Rivoluzione cubana nel mondo

 

24 dicembre 2010 -www.granma.cu

 

Il 52º anniversario del trionfo della Rivoluzione Cubana si festeggia in diversi paesi di vari continenti con attività che riaffermano la solidarietà verso l’Isola, che soffre da  50 anni per il blocco imposto dagli Stati Uniti.

 

Un Festival per celebrare la data si è svolto in una scuola di Kiev, la capitale dell’Ucraina, con la presenza di Emilio Pevida Pupo, ambasciatore di cuba, riferisce Prensa Latina.

 

Con musica, poesia, teatro e danza è trascorsa la festa finale della attività realizzate per tutto il 2010, anno dedicato da questa nazione al 20º anniversario del programma svolto dall’Isola per l’assistenza ai bambini colpiti dalle radiazioni nella catastrofe di Chernobil.

 

Gli Amici di Cuba della Nuova Zelanda si sono riuniti con l’ambasciatore  José Luis Robaina ed hanno letto una lettera  indirizzata al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, perchè liberi i Cinque Eroi antiterroristi , ingiustamente reclusi da più di 12 anni,  come riferisce il sito digitale cubaminrex.cu.

 

Robaina ha sottolineato che da più mezzo secolo gli Stati Uniti violano sistematicamente i diritti umani del popolo cubano con l’applicazione di una politica che frena l’economia e include aggressioni amate, sovversione, attentati ed ogni tipo di ostilità.

 

Feste organizzate dai cubani residenti, per  celebrare la data del Trionfo della Rivoluzione, si sono svolte  in Ungheria, Bielorussia e Uruguay, ed in ogni occasione è stata segnalata l’importanza di preservare l’unità, i costumi e la cultura della nazione d’origine.

 

Oscar Niemeyer: Cuba ha sempre saputo

come trasformare i problemi in vittorie

 

12 aprile 2010 - www.granma.cu (conosur)

 

Un messaggio arrivato domenica alla redazione di Cubadebate firmato dal riconosciuto architetto brasiliano amico di Cuba, Oscar Niemeyer, ha manifestato il vincolo dell’artista sudamericano con la causa della Rivoluzione cubana di fronte alla recente campagna mediatica degli Stati Uniti e dell’Europa contro l’Isola.

 

“Il mondo è sempre più cosciente, maturo e connesso. Le bugie, le aggressioni, siano espresse con parole o con azioni, non ci spaventano, al contrario, ci rafforzano”, assicura il documento.

 

“Voi, in 50 anni di Rivoluzione, avete dimostrato che la lotta per la costruzione di un mondo migliore si fa più forte e comune a tutti gli uomini di tutte le nazioni”, dice il testo, aggiungendo che “qualsiasi tentativo di destabilizzazione avrà come risposta la determinazione, l’etica, il coraggio e la tenerezza con la quale Cuba ha sempre saputo trasformare i problemi in vittorie”.

 

Da Managua, la capitale del Nicaragua, rappresentanti di organizzazioni politiche di sinistra della Meso America e dei Caraibi hanno condannato la campagna mediatica contro Cuba e hanno riaffermato il loro appoggio incondizionato al popolo, al Partito Comunista e al Governo dell’Isola.

 

Come risultato dei dibattiti, sono state approvate varie dichiarazioni, tra le quali una che condanna “la feroce aggressione”, scatenata principalmente dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea contro Cuba, per essere “il paradigma delle lotte contro le ingiustizia sociali e le cause progressiste”.

 

Nel frattempo, le organizzazioni di solidarietà con Cuba hanno effettuato domenica a Montevideo, Uruguay, un commovente atto popolare di massa di appoggio all’Isola caraibica e contro la campagna mediatica anticubana orchestrata dagli Stati Uniti e da Europa.

 

L’incontro è stato organizzato dal Comitato uruguayano Pro-Liberazione dei cinque patrioti cubani ingiustamente detenuti negli Stati Uniti e dalla Commissione Nazionale di Organizzazioni Sociali dell’Uruguay.

 

Nuove condanne agli attacchi

contro Cuba

 

7 aprile 2010 - www.granma.cu

 

Lo storico dirigente comunista spagnolo Santiago Carrillo ha accusato gli Stati Uniti di frustrare lo sviluppo di Cuba con il lungo blocco imposto a quest’Isola da circa cinquant’anni, ha segnalato EFE.

 

Il veterano politico e scrittore ha presentato, martedì 6, il suo ultimo libro Los viejos camaradas, in una conferenza stampa nella quale ha ricordato che ha sempre difeso la Rivoluzione cubana.

 

A proposito della morte di un detenuto comune cubano, l’ex leader del Partito Comunista della Spagna - PCE - ha richiamato l’attenzione sulle migliaia di civili innocenti che muoiono ogni giorno in quasi tutto il mondo e che questo lo si vede come un fatto normale e non provoca scandali di sorta.

 

Il candidato all’Intendenza di Montevideo per l’Assemblea Popolare (AP), Eduardo Rubio, ha condannato il nuovo attacco mediatico contro l’Isola, orchestrato chiaramente dall’imperialismo nordamericano. 

 

“Cuba va difesa di fronte a questa campagna canagliesca che è molto chiara” ha dichiarato Rubio durante un dialogo nella capitale dell’Uruguay.

 

Il dirigente dell’Assemblea Popolare ha detto che questo  è un attacco diretto contro la maggiore delle Antille, ma che è indirizzato anche contro il Venezuela  e la Bolivia e contro tutti i governi rivoluzionari che sono nella mira dell’imperialismo.

 

Rubio ha ricordato che storicamente i governi nordamericani hanno sognato di far terminare la Rivoluzione cubana ed ha sottolineato che l’Isola non rappresenta un pericolo militare o un rischio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

 

 

Denunciata nel mondo la campagna

mediatica contro Cuba

 

19 marzo 2010 - www.granma.cu

 

Il Capitolo messicano della Rete delle Reti "In difesa dell’umanità" ha fatto un appello pubblico intitolato "In difesa di Cuba", che denuncia l’intromissione del Parlamento Europeo (PE) nei temi interni dell’Isola e di violazione dei principi di non intervento della ONU, sommandosi al criminale blocco a cui viene costretto il popolo cubano per il semplice fatto di non accettare imposizioni e difendere il diritto di decidere il suo destino con dignità e indipendenza.

 

Guidato da Pablo González Casanova, Víctor Flores Olea y Ana Esther Ceceña,  si notano le firme di  Danny Glover, Frei Betto, Alfonso Sastre, Thiago de Melo, Ignacio Ramonet, Jorge Sanjinés, León Rozitchner, Víctor Heredia, Danny Rivera, Gianni Miná, Atilio Borón, Stella Calloni, Belén Gopegui, tra i tanti intellettuali ed artisti, il testo convoca le adesioni nel sito  www.porcuba.org.

 

Le adesioni al documento provengono da Argentina, Belgio, Bolivia, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Ecuador, El Salvador, Spagna, Stati Uniti, Francia, Guatemala, Haiti, Olanda, Honduras, Ungheria,Italia, Giamaica, Messico, Nicaragua, Perù, Portogallo, Porto Rico, Repubblica Dominicana, Svezia, Ucraina, Uruguay e Venezuela.

 

In Brasile, deputati del Gruppo Parlamentare Brasile-Cuba e rappresentanti di organizzazioni sociali, giovanili e popolari di questa nazione sudamericana hanno condannato l’attuale campagna mediatica contro l’Isola dei Caraibi.

 

In una manifestazione di solidarietà  davanti all’ambasciata di Cuba a Brasilia, la capitale, i partecipanti hanno portato bandiere cubane  e cartelloni a favore della liberazione dei Cinque antiterroristi  cubani, ingiustamente reclusi da quasi 12 anni, e reclamando l’eliminazione del blocco economico imposto da Washington da mezzo secolo. 

 

Con altoparlanti, diversi oratori hanno espresso il loro appoggio alla Rivoluzione ed hanno denunciato l’attuale campagna mediatica contro la nazione dei Caraibi, dopo la morte per uno sciopero della fame di un recluso per delitti comuni, un fatto manipolato dai nemici de L’Avana.

 

La deputata Vanessa Grazziotin, presidentessa del Gruppo, con la deputata Jó Moraes, ha consegnato all’ambasciata di Cuba una mozione d’appoggio e solidarietà con l’Isola, firmata da decine di legislatori brasiliani.

 

L’Associazione dei Cubani residenti in Uruguay, con particolare indignazione ha condannato la bugiarda campagna mediatica sviluppata da servili mezzi di comunicazione e soprattutto ha denunciato l’offensiva intromissione del PE nei temi interni della nazione cubana.

 

Sappiamo con quanto odio si mente ogni giorno su Cuba...

 

In Spagna la Coordinatrice Statale di Solidarietà con Cuba (CESC) ha condannato la complicità dell’Unione Europea - UE – con la politica d’aggressione applicata dai successivi governi degli Stati Uniti contro l’Isola.

 

In un esteso manifesto diffuso a Brasilia, la CESC ha condannato la recente risoluzione approvata dal Parlamento Europeo - PE - che pretende di mettere Cuba sul banco degli imputati per presunte violazioni ai diritti umani.

 

Da Lisbona, l’Associazione portoghese  José Martí (APJM) ha ratificato la sua solidarietà con L’Avana di fronte alla campagna di stampa sviluppata contro l’Isola e molti attivisti del movimento di solidarietà con Cuba in Germania si sono mobilitati in protesta contro le azioni anticubane. 

 

“Per noi è molto importante dimostrare a questi lacché salariati che, indipendentemente dalle risoluzioni del PE e le manipolazioni dei mezzi di stampa, Cuba non è sola”, ha detto Justo Cruz, dell’organizzazione di solidarietà Cuba Sì.

 

 

I Partiti di sinistra di 43 paesi

condannano la campagna contro Cuba

 

15 marzo 2010 - María Julia Mayoral www.granma.cu

 

I Partiti di sinistra di 43 paesi, riuniti in Messico, hanno condannato la campagna mediatica contro Cuba, che utilizza gli scioperi della fame realizzati da alcuni controrivoluzionari al servizio d’una potenza straniera.

 

La risoluzione è stata approvata da 104 organizzazioni dell’America Latina, Caraibi, Asia e Africa partecipanti al XIV Seminario Internazionale "I Partiti ed una nuova società".

 

Organizzato dal Partito del Lavoro, l’evento si è distinto per il suo appoggio alla lotta che sferrano diversi popoli contro le ansie  di dominio imperialista a scala globale. In questo contesto, il caso Cuba è stato apprezzato come un esempio di dignità, decoro e resistenza.

 

“Coloro che s’incorporano allo sciopero della fame sono persone salariate con i milioni di dollari che il governo nordamericano destina per tentare di destabilizzare e distruggere la Rivoluzione Cubana”, segnala la risoluzione.

 

“Queste persone, precisa il documento, sono "irresponsabilmente spinte  a compiere azioni di destabilizzazione e scioperi della fame da ambasciate della Unione Europea e dall’Ufficio d’Interesse degli Stati Uniti in Cuba, per giustificare nuove aggressioni contro la Rivoluzione.

 

Le centinaia di delegati al XIV Seminario hanno richiamato i partiti politici di sinistra e le forze democratiche e progressiste di tutto il mondo a condannare queste nuove aggressioni contro l’Isola ed hanno domandato che smettano le azioni d’ingerenza negli affari interni dell’Isola e si rispettino la sua sovranità e la sua indipendenza nazionale.

 

Hanno reclamato l’eliminazione del criminale blocco, che gli Stati Uniti  impongono contro Cuba  da mezzo secolo e l’immediata libertà dei Cinque cubani ingiustamente reclusi nelle carceri dell’impero per aver impedito le azioni terroristiche.

 

I Cinque, come sono noti nel mondo, sono stati condannati in maniera ingiusta  dai tribunali degli USA, per fare la guerra, anche in questo modo illegale, al processo rivoluzionario della maggiore delle Antille.

 

In tutto il mondo i veri violatori dei diritti umani sono la politica neoliberista ed il saccheggio delle grandi potenze imperialisti sui popoli del Terzo Mondo, sottolinea la dichiarazione. 

 

Se si parla di  violazione delle libertà, non va tralasciata la politica di guerra interventista che praticano i paesi poderosi per impadronirsi delle risorse naturali ed imporre governi illegittimi e repressivi, aggiunge il documento.

 

Testimoni di queste realtà sono le migliaia di morti e di torturati nelle prigioni segrete della CIA, i morti  per i detti “errori” degli Stati Uniti e dei loro alleati,  i “danni collaterali”, in guerre come in Iraq ed in Afghanistan, ed i colpi militari, a somiglianza di quello perpetrato  recentemente in Honduras, si legge ancora.

 

Il  XIV Seminario, appena concluso, ha lasciato aperta una convocazione tra il 17 e il 19 marzo, con la proposta di discutere tra le altre questioni l’evoluzione dei governi alternativi al modello capitalista e al comportamento della controffensiva economica, politica e militare dell’imperialismo.

 

Nel Seminario dei Partiti Politici il tema delle crisi è al centro dell’agenda

 

16 marzo 2010 - www.granma.cu

 

Anche se nell’agenda c’è un ampio ventaglio di aspetti, la multi-crisi che attanaglia il mondo attuale si è mantenuta come il tema più dibattuto nel XIV Seminario Internazionale I partiti ed una nuova società, che si è da poco concluso a Città del Messico.

 

Convocato dal Partito del Lavoro del Messico, all’evento hanno assistito rappresentanti di più di cento organizzazioni di sinistra di tutto il mondo e più di 200 delegati nazionali.

 

Numerosi delegati hanno trattato il tema della crisi economica globale e del suo impatto sulle nazioni meno sviluppate, denunciando al contempo il capitalismo e, fondamentalmente, gli Stati Uniti, come i principali responsabili.

 

In tale contesto esaltano la disperazione di politici e mezzi di stampa che cercano di anticipare la fine di una crisi che terminerà solo tra vari anni, anche se già si possono osservare alcuni barlumi di ripresa, molto isolati e segmentati in paesi e settori con i quali si possono confondere le forze progressiste nelle loro lotte.

 

Diversi interventi hanno denunciato le strategie degli Stati Uniti rispetto alla perdita, sempre più pronunciata, della propria egemonia, e di come il discorso di Obama stia perdendo il suo "incanto" per lasciare a nudo le vere intenzioni di mantenere il potere imperiale attraverso presunte guerre, basi militari, flotte navali, l’intimidazione, campagne mediatiche ed i cosiddetti pacchetti di recupero per salvare il sistema.

 

Di fronte a un panorama nel quale c’è sempre più indigenza, si sono esacerbate le situazioni di mancanza di risorse vitali, come l’energia, l’acqua e si è ulteriormente deteriorato il clima mentre si fa più profonda la breccia tra il nord e l’impoverito sud, spicca l’urgenza dell’unità tra le forze progressiste ed il ruolo delle sinistre.

 

I delegati hanno attribuito una decisiva importanza ai cambi occorsi tra le forze progressiste in nazioni come il Venezuela, la Bolivia, l’Ecuador ed il Nicaragua ed hanno approvato la nascente Comunità di Stati Latinoamericani e Caraibici recentemente ufficializzata a Cancún dai capi di stato e di governo della regione.

 

In particolar modo, la maggioranza dei rappresentanti ha preso Cuba come esempio e prova vivente del Socialismo come soluzione ai problemi che aggrediscono il mondo attuale, criticando le campagne che gli Stati Uniti e l’Unione Europea stanno perpetuando contro la maggiore delle Antille, e condannando il blocco a cui l’Isola è sottoposta.