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Fidel Castro è tornato, il Leone del

Caribe ha vinto un’altra battaglia

 

15 luglio 2010 - Marzio Castagnedi per Radio Città Aperta

 

Definito "sorprendente e sensazionale" il ritorno in una uscita pubblica (e in Tv) di Fidel Castro quasi esattamente dopo quattro anni dal suo ricovero urgente e drammatico del 31 luglio 2006. Già cominciano le prime paperette dei giornalisti italiani. La corrispondente del TG TRE dagli USA, Giovanna Botteri, ha già ripetuto più volte in poche ore che "sono passati 3 anni". Possibile che nessuno le faccia presente che dal luglio 2006 al luglio 2010 gli anni sono 4 (dicesi quattro) ? E la riapparizione di Fidel potrà sembrare "sensazionale" per Monica Maggioni che condusse domenica 23 maggio scorso un singolare Speciale TG UNO su Cuba, nel corso del quale chiese a un giornalista dell'Espresso: "ma tu pensi che sia vivo, che sia ancora vivo?", riferendosi a Fidel Castro. Poveretti, non possono sapere, non stanno mai a Cuba (se non rari  giorni, al volo), non se ne informano regolarmente, hanno troppo da fare con tutto il resto del mondo (viaggiano ora in Iraq, ora in Afganistan, ora negli USA), per conoscere davvero le cose cubane. Però conducono programmi speciali sulle nostre tv di "provincia dell'impero"! Allora rifacciamo il punto. Fidel Castro a fine luglio 2006 si stancò molto, viaggiò in Argentina a Rosario a visitare la casa natale del Che Guevara assieme al presidente venezuelano Chavez e a Hebe de Bonafini, la storica madre de la plaza de Mayo per i 30 mila desaparecidos assassinati dai generali nazisti argentini. Fu un gran raduno di massa con decine di migliaia di giovani ad applaudire Fidel, ma fine luglio in Argentina è pieno inverno e Fidel vestiva solo la consueta uniforme verde-olivo della Sierra. Poi il 26 luglio, La maggior ricorrenza e festa politica cubana, Castro passò 24 otre in piedi. Inaugurando alle 7 del mattino le celebrazioni a Santiago de Cuba e poi parlando ancora, a mezzanotte, a Holguin sulla installazione in tutta Cuba di 1500 gruppi elettrogeni affiancati alle centrali termoelettriche. Ricordo che lo vidi in quel discorso di Holguin e mi domandai come faceva quell'uomo, anziano, a tenere quei ritmi.


Pochi giorni dopo la crisi, il ricovero d'urgenza ,l'operazione immediata all'intestino per  una forma di diverticolosi emorragica. A metà agosto Fidel era già dato per spacciato. La CIA disse che aveva un cancro e pochi mesi di vita. Fidel era al capolinea, si disse in tutto il mondo. Cuba  dava poche notizie, solo si diceva che il comandante si stava recuperando e furono in molti, io compreso, a pensare che  potesse presenziare il
2 dicembre 2006 nella Plaza de la Revolucion de La Habana dove si sviluppò la grande manifestazione per i  50 anni dell'arrivo a Cuba del Granma (2 dicembre 1956) e la nascita de las FAR, le forze armate rivoluzionarie. Fu un sfilata eccezionale e bellissima del popolo cubano, ma Fidel non tornò. Nessuno in quel momento poteva pensare che Castro in quei mesi era stato rioperato altre tre volte e aveva perduto 22 chili di peso! Poi da Cuba vennero messe in circolazione poche e drammatiche immagini di un Fidel spettrale che muoveva pochi passi nella stanza d'ospedale: era la dimostrazione che era sopravvissuto, ma fu un errore perché quelle poche immagini di un uomo devastato dalla malattia, poi sono state usate più volte, e ancora oggi, dalle varie tv occidentali a dimostrazione della presunta e prevista rovinosa fine di Fidel. (Ora però devono o dovrebbero mettere in onda le "nuove" immagini con Fidel ristabilito ...mah, chissà dai media occidentali e italiani ci si può aspettare, su Cuba, manipolazioni, generalizzazioni e dimenticanze d'ogni tipo).

 

Tornando alla cronistoria, insomma per i suoi 80 anni di agosto 2006 poi prolungati a dicembre, il compleanno non si celebrò. Le cose si svelarono a Natale di quello stesso anno. Un noto medico spagnolo viaggiò all'Avana e rivelò in un intervista al "Pais" che Fidel non aveva nessun cancro e che i seri problemi di salute erano dovuti al fatto che i punti delle sue operazioni non tenevano sui tessuti intestinali e per questo patì i tre nuovi interventi in poco tempo. Col 2007 le cose cambiarono lentissimamente in meglio. Fidel fece convalescenza prolungata nutrito solo con cibi liquidi, recuperò un po’ di peso e a giugno 2007 riapparve in video a Cuba in una intervista tv con Randy Alonso, il giornalista che lo ha intervistato anche nella recente "tavola rotonda" di pochi giorni fa.


Intanto, Fidel ha da tempo  ceduto  la carica di presidente  a suo fratello Raul (suo numero due ufficiale da 45 anni, mica da ieri) e si è ritirato da ogni attività politica. Dato che non era più in condizioni  fisiche di guidare il Paese come prima, con coerenza e onestà etica, si è fatto da parte. Ma psicologicamente e intellettualmente è il Fidel Castro di sempre. E' diventato giornalista a tempo pieno e scrive due articoli a settimana di straordinaria lucidità e rara competenza  sui fatti mondiali . Ha detto varie volte: "la lunga convalescenza mi ha dato tempi amplissimi per leggere, documentarmi, riflettere e scrivere come mai ho potuto fare in tutta la mia vita". I suoi articoli su "Granma" e su
"Cubadebate.cu", fanno il giro del mondo (eccetto  gli USA e l'Italia, naturalmente) e in America latina sono grandemente seguiti.


Dunque Fidel è vivo, ha superato l'ennesima  battaglia e a Cuba si è visto in tv molte volte in questi ultimi tre anni, quando ha ricevuto le tante visite di Chavez, Lula da Silva, Evo Morales, nonché altri capi di governo di Vietnam, Cina e altre personalità della politica e della cultura internazionale.


Dato per spacciato da tutti o quasi 4 anni fa, Fidel è tornato vivo e vegeto da tempo. Solo sui mezzi poco  informativi ufficiali italiani soltanto  ora lo scoprono. Certo quella di pochi giorni fa, la visita a un centro scientifico, è stata effettivamente la prima uscita dopo la malattia di Castro in un luogo pubblico esterno alla sua residenza privata. Martedì 13 luglio, un conduttore di un Tg Rai lo ha trovato "dimagrito e dall'aria stanca" Ma cos'è questo, giornalismo o umorismo?  Perché, come dovrebbe apparire un 84 enne, il prossimo 13 agosto, reduce da una drammatica avventura medica come quella descritta? Forse al mezzobusto della italiota Tv dovrebbe sembrare florido e in carne?).


Marilù Lucrezio del Tg UNO (l'inviata dello speciale de 23 maggio) ha definito Fidel "lucidissimo" nel corso della recente intervista alla tv cubana. Attenta, Marilù, con tutto affetto, che  dire in un Tg Uno ad alcuni milioni di telespettatori italiani che Fidel Castro è tuttora lucidissimo, che è poi una cosa assolutamente vera, potrebbe anche riservare qualche  rimbrotto nell'universo  del Tg Uno nazionale: Minzolini ti vede, Marilù!  Fidel è dunque tornato, la sua è una nuova sfida alla Storia e magari anche alla biologia e alla medicina, alla sua età e con quel passato. Fidel Castro non agisce più direttamente nella politica cubana, magari riserverà qualche altra sorpresa mediatica, continua a scrivere le sue acute e informate analisi sui fatti mondiali. Della politica imperiale USA poi è il maggior specialista universale, poiché la conosce da decenni dato che è stato obbligato dai fatti storici, dagli appetiti di conquista e di annessione e di aggressione degli USA contro Cuba, a combattere per decenni "El Imperio del Norte". Sì, un vero impero mondiale. E cosa è se non un potente e prepotente impero, una nazione che possiede 860 basi militari in 65 paesi del mondo? Fidel Castro è sulla breccia da oltre 60 anni, dai tempi dei primi moti studenteschi all'università dell'Avana  del 1948!

Di fatto Fidel Castro rimane l'unica grande personalità mondiale in vita e in attività intellettuale che abbia combattuto e vinto contro il fascismo nel suo paese. Nel Terzo mondo è considerato un grande lottatore per i diritti dei poveri e degli umili della Terra ed è, per esempio, anche un grande amico di Nelson Mandela, ma questo non lo dice  nessuno. E nel resto del mondo, per esempio in America latina, un continente di oltre mezzo miliardo di abitanti e grande 6 volte l'Europa occidentale. gode di fama e di grande  rispetto. "Cosa penso di Fidel?  - ha risposto a una domanda  Ignacio Lula da Silva popolare presidente di quel Brasile oggi una delle nuove locomotive dell'economia mondiale - Penso che senza  Fidel e la sua storia e senza la Cuba rivoluzionaria, io non esisterei, non sarei mai potuto diventare presidente del Brasile " . Più chiaro di così, chiunque da questa frase può almeno intuire la storia dell'America latina e del Caribe e il ruolo di Cuba nella nuova stagione politica latinoamericana aperta dal 1999 da Chavez in Venezuela. Chi queste cose non le vuole capire è l' informazione occidentale e italiota che deve ancora abbozzare. Fidel, dato per morto e finito decine e decine di volte, è tornato. E la sua intelligenza è intatta. Se si legge quello che scrive oggi Castro, si possono apprendere molte cose, tante cose della complessa scena internazionale che l'informazione internazionale - centrale e gregaria - controllata dalle regole dell'impero non vuole sia note o chiare alle masse dell'opinione pubblica.