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L'ultimo show |
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26 maggio 2010 - Lázaro Fariñas (giornalista cubano che vive a Miami) www.granma.cu
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L’ultima campagna mediatica contro Cuba è stata concentrata, soprattutto in due città specifiche: Miami e Madrid.
I falangisti del Partito Popolare (PP) della Spagna e le scorie della destra reazionaria cubano-americana di Miami hanno montato lo show anti cubano ai due lati dell’Atlantico. Hanno creato lo scandalo e fatto il chiasso. Washington, come sempre, ha messo il denaro.
Alcuni svergognati d’origine cubana che vivono della storiella dell’anticomunismo, sono andati a Madrid, a passeggiare nella Gran Via, a bere vino a La Puerta del Sol, sono andati a teatro ed a parlare male di Cuba, lodando la famosa “democrazia rappresentativa”, quella che non rappresenta nessuno, e quella libertà di stampa che non è altro che la libertà dei padroni dei mezzi di comunicazione di pubblicare quello che conviene loro, che serve solo a loro.
Andavano visti alla televisione di Miami i “patrizi locali”, nei corridoi di un teatro di Madrid, che si divertivano con gli eredi di Francisco Franco. Andava visto com’erano rimbecilliti, ascoltando le parole del “cavalierino Aznar” e della sindachessa di Madrid, Esperanza Aguirre. Ad alcuni hanno persino permesso d’ascoltare le arringhe contro Cuba, per giustificare per lo meno in qualcosa il viaggio in Spagna.
Il “caballerito”, come tempo fa lo battezzò Fidel, si è rasato i baffetti alla Hitler che portava sino a poco tempo fa e già non gli somiglia più tanto. Dato che la natura non è stata tanto generosa con lui, non so descrivere a che cosa assomiglia adesso. Alcuni anni fa quando uscì dalla presidenza del governo spagnolo, Azanr creò un’organizzazione che chiamò “Fondazione per l’Analisi e gli Studi Sociali, nota con la sigla FAES, che si potrebbe interpretare con il più semplice Falange Spagnola, invece del suo pomposo nome...
Dato che era lui quello che parlava di più nel PP, integrò cinque fondazioni a questo partito, oltre alla suddetta fondazione.
Sino al giorno della sua fondazione, questa organizzazione si è dedicata al pagamento dei viaggi dell’ex presidente, per farlo viaggiare per il mondo propagando una molto ben organizzata campagna contro Cuba, contando sulla complicità dei più grandi media della comunicazione della Spagna, gli Stati Uniti e l’America Latina.
Il personaggio cerca figuri come l’ex presidente del Perù, dell’Uruguay o del Messico, per - ogni tanto - creare uno di questi spettacoli come questo nella capitale spagnola, appena organizzato.
Certo che tutto questo costa molto denaro: decine di migliaia ed in alcuni casi, centinaia di migliaia di dollari.
Personalmente so quanto sono cari. Tutto è di prima classe: i posti in aereo, gli hotel a cinque stelle e i ristoranti a cinque forchette rallegrano l’ambiente. Nessuno di questi ex presidenti partecipa ad un evento se non a queste condizioni. Forse qualche figuro di seconda categoria di Miami viaggia in seconda classe, ma i ristoranti a cinque forchette, con i buoni vini, tutti li vogliono! Su questi argomenti gli “agguerriti patrioti di Miami” non vacillano di certo!
Comunque non ci si deve preoccupare del denaro per pagare queste spese, perché o esce dalla USAID (Agenzia degli Stati Uniti per Lo Sviluppo Internazionale), o dalla NED (National Endowment for Democracy) (Fondazione Nazionale per la Democrazia) o direttamente dai fondi riservati dalla CIA per queste manovre.
Non credo che paghino degli extra ai grandi personaggi per partecipare agli eventi; sono certo che si tratta solo delle spese di viaggio.
Chiaro che sono farina di un altro sacco i salariati di qui, di Miami, e di altri paesi come la Polonia, la Repubblica Ceca o l’Uruguay... loro si che vivono di questo trecentosessanta cinque giorni l’anno!
È il loro lavoro a tempo pieno!
Andare per il mondo facendo una buona vita, parlando male di Cuba.
Questi sì che si fanno pagare, e anche molto cari.
M’immagino che questa campagna mediatica contro Cuba non sarà l’ultima: c’è molto denaro e ci sono molti interessi da difendere, perché si termini una volta per tutte, mentre Cuba va avanti, determinata ad essere libera e sovrana, le campagne mediatiche contro di lei continueranno per “secula seculorum”.
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