
La difesa del terrorista Luis Posada Carriles ha
chiesto alla giudice responsabile del caso di
rigettare la presentazione in giudizio delle
prove sulla partecipazione del cubano negli
attentati dinamitardi del 1997 a Cuba, che sono
costati la vita del turista italiano
Fabio Di Celmo.
In una mozione presentata davanti alla giudice
Kathleen Cardone, a cui ha avuto accesso EFE,
gli avvocati sostengono che il governo ha
violato l'ordine del tribunale che stabiliva che
si mostrassero prima del 1 dicembre 2009 le
prove ottenuta da Cuba sulla partecipazione di
Posada Carriles a quegli attentati.
Ora gli avvocati cercano di appigliarsi ad un
cavillo giuridico per eliminare elementi chiave
della natura terrorista del cliente.
Secondo gli avvocati di Posada Carriles, la
procura ha rifiutato fornire queste prove per
cui non hanno avuto tempo sufficiente per
esaminare i documenti per il giudizio fissato il
prossimo
10 gennaio nel tribunale federale di El
Paso (Texas).
Posada Carriles è accusato di aver mentito alle
autorità d'immigrazione degli Stati Uniti. Nel
2007 ha già affrontato un giudizio per queste
accuse nel tribunale di El Paso, ma la giudice
Cardone rigettò le accuse sostenendo che la
procura aveva agito in mala fede con il
terrorista. Da allora Posada vive libero per
le strade di Miami, partecipando attivamente a
manifestazioni pubbliche e incitando alla
violenza.
La strategia della procura è stata dilatare
all'infinito la trama giuridica per reati
minori, per impedire che Posada Carriles, che ha
minacciato di raccontare dettagli della sua
esperienza nella
CIA per 25 anni, sia giudicato
severamente per i suoi crimini e realizzi le sue
minacce .
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