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Terroristi
Il ritorno di vecchie mummie:
Armando Valladares |
6 marzo 2010 - S.Segui Rebellion www.cubadebate.cu
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Nel suo tentativo di spremere fino all'ultima goccia di succo propagandista dalla morte di Orlando Zapata, la internazionale anti-Cuba ha pubblicato, il 1 marzo, sul quotidiano spagnolo El Mundo, nella sezione Tribuna, un articolo firmato da Armando Valladares, ex dissidente scomparso dalle prime pagine dei giornali europei già da alcuni decenni
In detto articolo il falso poeta e falso paralitico - tra altre falsità – realizzava una truculenta descrizione della morte di Zapata, con tale dovizia di particolari - compreso il nome del suo carceriere - che solo un testimone oculare avrebbe potuto apportarli. Tra altre osservazioni - al di là di ogni limite al buon senso - contenute nell'articolo c’è l'affermazione che "[i comunisti] colpivano un uomo che era da 60, 70, 80 giorni in sciopero della fame."
Nulla si é saputo della sorte di Orlando Zapata in questi 60, 70, 80 giorni, né dei suoi precedenti politici, che non aveva.
Si è avuta, improvvisamente, una esplosione propagandistica iniziata il 27 febbraio e poi, come continuazione, una grande campagna internazionale.
Tra altri, gli articoli di Salim Lamrani “Cuba, i media occidentali e il suicidio di Orlando Zapata Tamayo” e Atilio Boron “Cuba, il suicidio di un "dissidente"” stabiliscono con chiarezza le ragioni della condanna e le condizioni carcerarie di Zapata ( 1).
Ma da dove viene Armando Valladares?
Al suo posto appariva un prigioniero di coscienza, condannato per
un inverosimile rifiuto a collocare una decalcomania "comunista" sul suo tavolo
di lavoro, e autore paralitico di un libro di poesie scritte in carcere, il cui
esplicito titolo “Dalla mia sedia a rotelle”, in cui
racconta un presunto calvario nelle carceri cubane frutto del suo presunto reato
di opinione.
Al suo arrivo a Parigi, la grande simulazione fu evidente, ma
le uniche persone per le quali fu una situazione imbarazzante furono quelle che
avevano creduto alla frottola del poeta paralitico, e tra essi, in primo luogo
il PEN Club de France - che gli aveva concesso il Premio Libertà - e in
particolare il governo di François Mitterand, che aveva fatto del rilascio di
Valladares un punto di prim’ordine della sua agenda politica, seguendo le
richieste di un'opinione pubblica costantemente istruita dalla campagna
scatenata nei media.
Tuttavia, ben presto fu chiaro che Parigi era solo una tappa
passeggera e che la destinazione di Valladares erano gli Stati Uniti, dove
subito si diresse per porsi agli ordini dei capi dell’ aggressione contro Cuba,
e dove lo aspettava una succosa sinecura. Lì avrebbero ricevuto un caloroso
benvenuto da parte del governo di Ronald Reagan, e, dopo essere stato dichiarato
un “combattente per la libertà” - come lo sono stati personaggi del calibro di
Jonas Savimbi o altri di simile risma - ha ricevuto la cittadinanza degli Stati
Uniti ed è stato insignito della Medaglia Presidenziale del Cittadino, la
seconda massima decorazione USA che può essere concessa ad un civile. Dopo la
presidenza Reagan, Valladares ha continuato ad essere ospitato sotto l'ombrello
del suo successore, George Bush padre, godendo delle infinite risorse che la
CIA e altre agenzie, governative e no, pongono nelle mani di coloro che lottano
contro i regimi di sinistra in America Latina e in altri continenti.
Il
colpo di stato in Honduras, 2009, che ha installato al
potere Roberto Micheletti, è stato un vero punto di svolta nella carriera di
Valladares.
Nonostante l’appoggio che l'organizzazione aveva offerto agli attacchi di Valladares contro il Venezuela, Bolivia, ALBA, ecc., questi considerò che la messa in discussione del regime golpista honduregno gli permetteva di abbandonare l'incarico e l'organizzazione. D’altra parte, il governo golpista honduregno gli ha assegnato la massima decorazione che può essere assegnata ad uno straniero, la Medaglia dell'Ordine di José Cecilio del Valle.
La facciata di difensore dei diritti
umani andava in pezzi, e al suo posto emergeva pubblicamente quella di difensore
dei privilegi delle peggiori oligarchie latino-americani. I suoi anni di lotta
in favore dei regimi repressivi latinoamericani hanno dato i suoi frutti, e alla
precedente decorazione USA sommava ora un’altra, consegnata dalla destra
golpista honduregna oltre ad una buona serie di contatti tra la destra
internazionale.
Questa operazione ha sollevato gravi sospetti in alcune delle parti coinvolte. Da un lato, i finanziamenti che dovevano essere apportati dal VFM-Armando Valladares non si sono materializzati da nessuna parte, né si sa quale società realizzerà l’investimento.
Nelle informazioni che Valladares ha fornito, questi appare semplicemente come presidente del Progetto Valladares, un'organizzazione internazionale no-profit di difesa dei diritti dei bambini, oltre a figurare come presidente di che Human Rights Foundation.
D’altra parte, la seconda questione è ben più di un'inspiegabile coincidenza: lo stesso progetto presentato al governo di Cantabria
è stato presentato, l'anno scorso, al governo del Principato delle Asturie,
quando già si era annunciata la sua installazione, in questa regione autonoma,
cinque anni prima. Questa duplicità ha contribuito ad aumentare i giustificati
sospetti di vari giornalisti e pubblici poteri in Cantabria.
Un recente articolo su El Diario Montanes (2) informa del blocco, da parte delle
autorità, di questo progetto, qualificato Progetto Singolare di Interesse
Regionale (PSIR): "In una risoluzione, firmata lo scorso Venerdì dal Direttore
Generale Luis Angel Collado, si risolve "sospendere temporaneamente" le
procedure per l'approvazione del PSIR "fino a quando non esiste una risoluzione
penale definitiva" nel procedimento che si istituisce nel Tribunale n º 5 di
Santander, su istanza della società Celtus contro i promotori della Città del
Cinema - José Chaffleur e Armando Valladares - la società VFM, funzionari del
governo della Cantabria e "terzi sconosciuti" che possono avere partecipato
nella possibile commissione di reati di frode, falso, appropriazione indebita,
rivelazione di segreti, corruzione, traffico d'influenze e di abuso
nell’'esercizio della sua funzione".
Tuttavia, certamente sarebbe una buona opportunità, per
Armando Valladares, di riempirsi le tasche, con la collaborazione della destra
spagnola più miamera, sempre disposta ad approfittare dei contatti e a
ricompensare i buoni servizi di un personaggio, combattivo camaleonte difensore
delle cause fasciste e partecipante nei bisnes della speculazione urbanistica.
(1) file:///C:/Documents%20and%20Settings/User/Desktop/Valladares/SLamrani%20re%20OZT.htm (3) http://www.iarca.net/textos/index.php?x=3313
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