|
|
Il traduttore si scusa per gli errori |
|
Il Clan Kennedy blocca l’accesso ai documenti sulla Crisi d’Ottobre e l’ Operazione Mangusta I documenti potrebbero svelare la partecipazione di Robert Kennedy alle attività contro Cuba |
|
31.1.11 - Versione dell’articolo pubblicato in The Atlantic/Traduzione Gioia Minuti www.granma.cu
|
|
Il giornalista Bryan
Bender, del The Boston Globe, alcuni giorni fa ha informato
sui molteplici sforzi della famiglia
Kennedy per
mantenere segreti i documenti ufficiali di Robert F.
Kennedy.
Questi documenti che
riguardano la carriera pubblica di Kennedy, presumibilmente
contengono importanti archivi - forse diari, note, messaggi,
memorandum, registrazioni telefoniche e registrazioni - che
rivelerebbero dettagli e risponderebbero a domande sul ruolo
de Robert Kennedy come Procuratore Generale degli Stati
Uniti nel decennio del 1960, sia nella Crisi d’Ottobre a
Cuba che nell’Operazione
Mangusta,
uno sforzo segreto per assassinare Fidel Castro o
destabilizzare il suo governo.
I documenti in
questione sono sotto stretta vigilanza nella Biblioteca e
Museo Presidenziale John F. Kennedy, a Boston.
Max Kennedy, il nono
figlio di Robert Kennedy e responsabile degli archivi, ha
detto in una risposta scritta a Bender, che i documenti non
sono stati rivelati perchè “sono stati richiesti da
studiosi con progetti mal concepiti, che non seguono
procedimenti adeguati per consultarli”.
“È inconcepibile che la
famiglia di un funzionario pubblico abbia potestà su
documenti pubblici”, ha affermato il giornalista.
Bender aggiunge che al
finale quello che questa politica pretende è *nascondere al
mondo le manovre politiche della famiglia Kennedy, e in
particolare la sua attuazione rispetto a Cuba. Gli
investigatori sostengono che questi archivi potrebbero
contenere “prove che l’anticomunismo implacabile di Robert
Kennedy lo portò a rompere le leggi e commettere abusi di
potere”.
Bender cita Philip
Brenner, professore dell’American University, che ha scritto
estesamente sulle relazioni Stati Uniti-Cuba: “Non è
abituale che un procuratore generale si faccia carico di
un’operazione segreta internazionale. … [Chissà] si trattava
della violazione di tante leggi nazionali che necessitavano
il più alto ufficiale della legge per la supervisione”.
L’Operazione Mangusta
era un programma sovversivo nordamericano contro Cuba dopo
la sconfitta militare, politica e diplomatica a
Playa Girón.
Approvata come un futuro strumento essenziale e basico nella
politica verso Cuba. Fu il più vasto programma intrapreso
dal governo degli Stati Uniti contro una nazione straniera
negli anni ’60.
Ancora oggi ci sono molti segreti contenuti in questa
operazione che sono considerati tra i “gioielli della CIA”,
cioè segreti di massima sicurezza nazionale.
Più di 5000 azioni di sabotaggio e azioni di terrorismo
furono commesse contro Cuba in meno di 10 mesi come parte
della Operazione Mangusta. Il programma sovversivo fu
montato dal Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati
Uniti dopo la sconfitta di Girón. Tra le azioni
dell’Operazione Mangusta furono inclusi piani di attentati
contro il Comandante in Capo Fidel Castro e altri dirigenti
della Rivoluzione.
La
Crisi d’Ottobre o Crisi dei Missili
Il 22 ottobre del 1962,
gli USA decretarono un blocco navale contro Cuba e crearono
tutte le condizioni per bombardare e invadere l’Isola.
Questo scatenò la detta Crisi d’Ottobre. Kennedy domandò la
ritirata delle armi strategiche sovietiche presenti in Cuba,
e dichiarò il blocco navale, di fronte al quale, le FAR
risposero con l’Allarme di Combattimento per tutte le sue
unità.
La Crisi d’Ottobre, che
si estese sino al 28 ottobre, divenne uno dei più
drammatici fatti della Guerra Fredda e nell’opinione di
alcuni specialisti, di tutte le relazioni internazionali
contemporanee.
|
|