Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri.
Compagno Ricardo Alarcón de Quesada, Presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare.
Deputate e Deputati.
Invitati.
Il 29 giugno 2007, nella precedente Legislatura, in un esercizio simile a questo, il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz richiamava l’attenzione sui due temi fondamentali delle relazioni sulla resa dei conti del Tribunale Supremo e il Pubblico Ministero, oltre che sul rapporto della Commissione dei Temi Costituzionali.
In quell’opportunità aveva dato l’allerta per il deterioro materiale che si apprezzava nei Tribunali e nelle Procure del Paese e avvisava che quel deterioro esisteva già prima del periodo speciale, che erano organismi trascurati per molti anni, nella parte materiale; e l’altro tema, che era anche una conseguenza di quanto c’era prima ed aveva a che vedere con i bassi livelli di completamento della forza che impediva una stabilità e uno sviluppo più efficace dal lavoro di questi organi.
Come dicono le relazioni, e qui è stato ratificato dai deputati, abbiamo lasciato indietro questo deterioramento materiale, nelle condizioni del lavoro e molti deputati hanno confermato, con le loro visite realizzate negli organi dei Tribunali e delle Procure, nel paese. Per indicazione del Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri abbiamo sostenuto incontri in ognuno dei Tribunali e delle Procure, nelle province del paese, nei Consigli di direzione, nei Consigli di Governo, coi presidenti dei Tribunali e i capi delle Procure municipali, e abbiamo potuto apprezzare il miglioramenti delle condizioni di lavoro a compimento degli orientamenti al proposito.
E si apprezza ugualmente, che è stato fermato, l’esodo considerevole che si manifestava in questi organismi, tanto che per molti anni l’ingresso nelle Procure e nei Tribunali riguardava soprattutto i giovani del servizio sociale, appena laureati, che non avevano la vocazione per entrare in questi organi e che terminato il servizio sociale, abbandonavano le istituzioni limitando lo sviluppo di questa funzione in alto grado.
Voglio segnalare che per indicazione del Presidente, c’e una previsione nei piani dell’economia sino al 2015, per continuare ad avanzare nell’ordine materiale di questi organi, includendo gli investimenti costruttivi e il mantenimento degli immobili, perchè restano ancora alcuni luoghi con immobili in difficoltà e s’includono anche il trasporto e i mezzi informatici, tra l’altro.
Come diceva il compagno Rubén Remigio, questo si sta facendo nel mezzo delle complessità economiche che ha il paese e va segnalato, perchè è l’impegno, è la volontà della direzione del governo per risolvere la depauperata situazione che esisteva in questi organismi che realizzano un così importante lavoro.
E non voglio tralasciare di risaltare che, nonostante le difficili condizioni materiali in cui questi organi hanno svolto il loro lavoro per molti anni, si sono mantenute in generale la probità, la virtù, il decoro e l’etica dei Tribunali e delle Procure nel paese e, come diceva il Procuratore Generale, i casi e le manifestazioni di violazione etica in queste istituzioni sono state eccezionali e inorgoglisce l’attuazione dei nostri Pubblici Ministeri nel paese ed io credo che vada riconosciuto.
Nè i giudici nè i pubblici ministeri sono infallibili, forse lo è la giustizia divina, ma la giustizia umana per la sua natura si può sbagliare, l’importante non è che non si possano commettere errori, ma che esistano meccanismi, per correggerli, e il Presidente del Tribunale Supremo Popolare e il Procuratore Generale della Repubblica hanno esposto i meccanismi che esistono per risolvere i problemi che si possono presentare nei temi giudiziari e nei movimenti dei processi.
Ugualmente va sottolineata la significativa situazione che si apprezza con una maggiore stabilità e un superiore completamento in tutte le strutture di direzione della Procura e dei Tribunali. I dati offerti nei due rapporti durante questa sessione sono ben eloquenti.
Ovviamente dobbiamo continuare a consolidare e migliorare le condizioni di lavoro: questo che si diceva qui, gli esempi che portavano di pubblici ministeri, le compagne in particolare, che percorrono molti chilometri per esercitare il loro lavoro e lo fanno ancora con molte difficoltà.
Credo che se dobbiamo pensare a qualcosa per il futuro, questo è come proiettare questi organi nei prossimi anni e credo che il rapporto della Commissione lo ha analizzato con molta chiarezza, con livelli di completamento e la situazione materiale che si sta risolvendo. Ovviamente in questi organi dobbiamo lavorare e così si sta facendo per elevare la competizione con il livello professionale e tecnico degli operatori del diritto.
È una necessità del nostro popolo e del futuro della nostra Rivoluzione.
Io credo che sia stato un reclamo da parte di alcuni deputati, in questi incontri, e che lo è stato anche nella relazione, sulla coesione della necessità di un perfezionamento del nostro sistema di norme legali che hanno a che vedere con l’attuazione del nostro sistema di norme legali, che hanno a che vedere con l’attuazione di questi organi, non solo nel sistema di giustizia penale, ma anche in materia economica, nel civile per esempio, e si è parlato del procedimento del diritto di famiglia.
Sono della massima importanza le trasformazioni che si stanno eseguendo nella cornice economica e che hanno la loro risonanza nelle norme legali ed anche nella giustizia del lavoro.
I giudici e i pubblici ministeri sono baluardi nel compimento delle Linee di Politica approvate nel VI Congresso del Partito, soprattutto per dare forza alla disciplina e all’ordine e rinforzare anche l’istituzionalità del paese.
Lo ha detto il Generale d’Esercito nelle riunioni del Consiglio dei Ministri e qui nella stessa Assemblea Nazionale. Non è possibile trionfare se non risolveranno le sfide che vive il paese nell’ordine economico e sociale, se non ci sono ordine e disciplina, se non c’è istituzionalità, e in questo i Pubblici Ministeri e i Tribunali giocano un ruolo di prim’ordine.
Ugualmente vanno segnalati i livelli di coordinamento raggiunti che danno forza al lavoro dei tribunali, alla Procura, alla Corte dei Conti della Repubblica, al Ministero degli Interni, con funzioni differenti, ma con obiettivi comuni.
Tutti coloro che svolgono queste funzioni, ricordano sempre che sono debitori di coloro che un giorno, nel mezzo del combattimento contro il colonialismo spagnolo, presero con un braccio il machete e con l’altro portarono la Legge.
Alarcón ha ricordato, come alcuni altri compagni e lo stesso Dottor Armando Hart, un articolo di Joventud Rebelde, che oggi 24 dicembre si compiono 170 dalla nascita di uno dei più virtuosi e paladini del diritto e delle lotte indipendentiste, l’insigne avvocato di Camagüey, Ignacio Agramente.
Inoltre sono debitori di quegli auditori e di coloro che amministrarono la giustizia sulla Sierra Maestra, di coloro, giudici e magistrati che, per etica, non giurarono gli statuti costituzionali del colpo di Stato del 10 marzo, e anche di tutti quelli che in questi anni di Rivoluzione, dalla trincea della Procura e dai Tribunali hanno difeso con onore e con modestia la nostra Rivoluzione.
Io credo che per quello che reclamava il Dottor Armando Hart in questo articolo su Ignacio Agramente, e in altri, è che queste lotte per l’etica e il diritto che sono necessari e imprescindibili per salvare la Rivoluzione, trovano nella Procura e nei Tribunali difensori di prim’ordine.
Molte grazie.