Il diritto alla censura sulle informazioni da Cuba

 

 

 

16.09.11 - P.Serrano www.cubadebate.cu

 

 

Quando le informazioni di Wikileaks non sono state più esclusiva del cartello di giornali a cui Assange ha ceduto le informazioni cominciamo a conoscere cose  molto interessanti su Cuba. Si tratta di informazioni che, dal novembre 2010, i quotidiani El Pais, The Guardian, The New York Times, Le Monde e il settimanale Der Spiegel avevano sul tavolo dei loro direttori e che nascondevano ai cittadini.

I cablo ora conosciuti hanno mostrato due delle tesi che il governo cubano ha sostenuto per anni: che i gruppi anticastristi sono stati e sono finanziati dal governo degli Stati Uniti e che i cosiddetto giornalismo cubano indipendente, che si anima dall'estero, é solo l'altro reparto di collaborazione con i governi aggressori la Rivoluzione cubana. In un documento, datato 31 luglio 2008, si richiedono
finanziamenti per una dei portavoce delle cosiddette "Dame in Bianco".

Nello stesso cablo è inoltre richiesto denaro per una istituzione educativa con l'obiettivo di continuare il suo lavoro di aggressione contro la rivoluzione. Un altro cablo, datata 15 settembre 2008, contiene la richiesta di 5000 dollari destinati a una cosiddetta "Agenda di transizione", con i dati di Martha Beatriz Roque, Vladimiro Roca e Elizardo Sanchez, che peraltro avevano fornito alla stampa straniera accreditata  a Cuba
presunte liste di "prigionieri politici" in cui si includevano giocatori di calcio boliviani, un pittore del secolo diciottesimo ed un pallavolista peruviano.
 

Ma forse il più curioso di tutti i cablo é quello che riguardano la blogger Yoani Sánchez. In esso si viene a sapere che l'intervista che Yoani Sánchez avrebbe fatto al presidente Barack Obama, nel 2009, che gli è valse tutta una spinta giornalistica in tutti i media  del mondo  è stata una messa in scena. Le domande e le risposte, incluso le felicitazioni di Obama per il premio Maria Moors Cabot della Columbia University, sono state redatte dai funzionari dell'ufficio diplomatico statunitense all'Avana. Ciò avrebbe significato la fine della carriera di qualsiasi giornalista, ma nel caso di Yoani Sanchez, al contrario, è stato occultato dal giornale dove lei scrive e che sapeva della frode, El País. E come se non bastasse ora viene assunta da Radio Nacional di Spagna.

Un altro cablo USA trapelato da Wikileaks e occultato dai media include il plauso dell'ex capo dell'Ufficio di Interessi di Washington a L'Avana, Michael Parmly, all'allora corrispondente
del quotidiano El Pais, Mauricio Vicent. Il cablo  è il 08HAVANA329 dove Parmly afferma che Vincent "è in generale considerato tra i migliori se non il meglio informato dei corrispondenti stranieri in città. Vincent é ben conosciuto dalla SINA (fu ospite ad una cena nel COMR [residenza del capo della SINA] all'inizio di questa settimana, dove ha mostrato una naturale curiosità in materia migratoria) e si è dimostrato affidabile nei precedenti rapporti sugli imminenti ‘cambi’ di Raul[Castro]."

Si deve sottolineare che le suddette informazioni erano da mesi in possesso dei cinque grandi media alleati di Wikileaks e che sono state censurate all'opinione pubblica mondiale. Ora, quando tutti i cablo sono stati diffusi questi difensori della libertà di stampa emettono un comunicato che condanna la pubblicazione di tutti i cabli senza censura. Ancora una volta, ciò che loro rivendicano è il diritto alla censura e non alla libertà di stampa.