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Il traduttore si scusa per gli errori |
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Mercenari
#DerechosdeCuba o preparati
per ciò che viene |
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13.12.11 - Iroel Sanchez da http://lapupilainsomne.jovenclub.cu/ (Pubblicato in CubAhora)
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Coincido con vari amici che pensano che l'uso eccessivo di termini militari
per denominare quello che succede in Internet può essere controproducente.
Ma quello accaduto questo fine settimana non mi lascia un'altra alternativa
che descriverlo come un autentico capitolo di ciberguerra, affrontato da una
strategia di successo di ciberdifesa attiva con conseguenze immediate nella
sovversione contro Cuba attraverso la Rete. Le lezioni le dà la storia. Dopo
la sua indiscussa sconfitta a
Playa Girón, il
governo nordamericano approvò l'ultrasecreto e miliardario
Piano Mangusta
contro la Rivoluzione cubana. Gli storiografi considerano Mangusta come il
maggiore programma intrapreso dal governo degli Stati Uniti contro un altro
paese nella decade degli anni sessanta e si dice che ci sono ancora segreti
da rivelare. E saltando nel tempo, non è strano che, dopo il sonoro
fallimento che la macchina mediatica-cibernetica ha intrapreso contro Cuba
ha avuto la settimana scorsa, in occasione della celebrazione del Giorno dei
diritti umani -che varie persone in Internet denominarono come una Giron
digitale -, nuovi e più ampi piani sorgano contro Cuba nello scenario
cibernetico. Manovre disperate, come offerte di denaro per usare hashtag mercenari, annunciati nella pagina di un corrispondente di Radio Martì, e tentativi di assumere come suoi gli hashtag neutri #Cuba e #DDHH non hanno fatto altro che provare la disperazione delle forze pro-USA davanti a quello che era una vera valanga digitale che si moltiplicò varie volte il giorno 10 rispetto a quello accaduto la giornata anteriore. Non importa, come dimostrò un'analisi realizzata dal sito Cubadebate che #DerechosdeCuba sia stato censurato da Twitter come Trending topic, né che le prove che evidenziano la mano degli USA dietro i “lottatori per i diritti umani in Cuba” siano nascoste alle loro udienze dai grandi mass media. A queste ore, nei quartieri della ciberguerra contro l'Isola insubordinata si realizza un bilancio del disastro e l'equivalente di una Mangusta digitale che ha preso forma nella mente di qualche assennato analista di Washington. Di fronte a ciò, lontano da spaventarci, le lezioni di immediatezza, alleanze e partecipazione creativa che ci lascia #DerechosdeCuba devono essere anche prese in considerazione dal nostro lato, come prova che - come ha detto Fidel - “non esiste forza nel mondo capace di schiacciare la forza della verità e delle idee” e che “Internet sembra inventato per noi.”
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