Mercenari

 

Yoani Sánchez: una 'colazione' di lavoro

o una cospirazione per i 'diritti umani'?

 

 

 

 

8/12/11 - http://cambiosencuba.blogspot.com/

 

 

Le Dame si arrabbiano

 

09.12 - Cambios en Cuba ha saputo da una buona fonte che ha causato profonda irritazione, in una riunione delle cosiddette Dame in Bianco, la lettura dell'articolo pubblicato su detto blog: Yoani Sanchez: una 'colazione' di lavoro o una cospirazione per i 'diritti umani'?
Il testo, che é stato consegnato a Berta Soler
da Elizardo Sanchez, è stato letto ieri, 8 dicembre nel pomeriggio, dalla stessa Soler  durante la preparazione della provocazione di oggi.
La lettura,effettuata presso la sede del gruppuscolo,
in Neptuno 963, nel quartiere Centro Habana, ha causato un pesante silenzio e sguardi sospettosi tra i convenuti e
Berta Soler ha espresso particolare fastidio durante la lettura del paragrafo in cui
ci si riferiva alla lettura della lettera su
Laura Pollan che fu inviata dalla Spagna.
"Guarda, sanno persino che Blanca Reyes è stata colei che l'ha scritta in Spagna" ha esclamato infastidita la nuovo capa del gruppuscolo.
Secondo quanto riconosciuto dalla stessa Soler in una recente intervista concessa a Radio e TV Martí, l'atmosfera tra le cosiddette Dame in Bianco non è tra le migliori, in quanto la sfiducia e il sospetto dilagano tra i suoi membri.
Questo blog ha inoltre appreso che alcuni mesi fa, durante una riunione svoltasi a casa di Laura Pollan, é apparso, in bagno,
un cartello con la scritta: Viva Fidel!.

Cambios en Cuba é venuto a conoscenza, dall'interno, su quanto è successo nella residenza del Capo dell'Ufficio d'Interessi USA all'Avana, dove funzionari del governo degli Stati Uniti hanno impartito istruzioni a un gruppo di loro salariati a Cuba.


L'incontro ha riunito oltre 30 di questi mercenari, tra cui Berta Soler e il
"Camaján" che in precedenza aveva insultato alcuni blogger cubani. Uno speciale ruolo protagonistico, nel corso della giornata, lo ha avuto la nota blogger mercenaria Yoani Sánchez.
 

Prima di ascoltare le parole di benvenuto del Capo dell'Ufficio d'Interessi, John Caulfield, gli ospiti sono stati sottoposti ad un accurato esame con rilevatori di metallo, azione che denota la sfiducia che esiste da parte del governo degli Stati Uniti  verso i loro tirapiedi.
 

Rivolgendosi ai commensali, il Capo della SINA ha detto che l'incontro era dedicato ai diritti umani e in omaggio alla scomparsa Laura Pollan, e ha inoltre espresso: "casa mia non è solo del governo degli Stati Uniti d'America, è anche di voi e insieme faremo rispettare i diritti umani nell'isola".
 

Dopo le parole di Hector Maseda, Berta Soler ha letto un'estesa apologia della sua ex capa. Sul testo letto dall' 'erede', questo blog ha appreso che, per la sua incapacità di scrivere un proprio discorso sulla sua ex capa, lo stesso è stato importato dalla Spagna; inviato, espressamente, da Blanca Reyes Castellon (De Rivero).
 

Prestato per l'occasione, e su richiesta dei suoi superiori, Coco Fariñas ha parlato di un impossibile sogno e ha chiamato all'unità dei mercenari. Sappiamo che tra di loro, ci sono costanti litigi e lotte per soldi, cellulari, computer, vestiti, scarpe, cibo, medicine e altre forniture provenienti da oltreoceano (EE:UU ​​e Spagna).
 

Ha parlato anche la figlia di Laura Pollan per cedere il passo al piatto forte dell'attività consistente di una mostra fotografica sulla defuntA, mostrata da niente meno che la anche "artista" Yoani Sánchez, che non hanno potuto evitare far catarsi sulla presenza al suo intorno, ed in ogni angolo, di presunti topi della sicurezza dello Stato.
 

A conclusione del protocollo, i convenuti si sono dispersi in piccoli gruppi e hanno parlato con alcuni diplomatici per ricevere, con attenzione, le ultima istruzioni sulle provocazioni che dovrebbero sviluppare nella capitale e nelle altre province nei prossimi giorni.
 

Al termine della  colazione di lavoro é rimasto nella residenza del Capo della SINA all'Avana, solo Yoani Sanchez e un piccolo gruppo che si é dedicato a discutere, in un quadro di maggior confidenza, il futuro di Cuba e l'annunciata formula libica per i Caraibi.
 

Cambios en Cuba ha potuto sapere, all'ultima ora, che il trattamento riservato alla blogger beniamina del Dipartimento di Stato è stato diverso da quello offerto ai suoi simili, che hanno accettato l'opzione di ritorno pianificato per loro dai funzionari USA.
 

Yoani Sánchez è uscita di nascosto, dopo che il resto dei convocati era già defluito, in un'auto di servizio della SINA per evitare di mostrare il suo volto davanti alle telecamere dei blogger alternativi cubani.
 

Si veda nelle foto la sua entrata nel luogo e  l'auto che l'ha portata via.

 

     

 

Mercenari

 

Indignazione

 

 

 

7/12/11 - http://wordpress.jovenclub.cu/

 

 

 

Il 7 dicembre è lutto nazionale a Cuba. In questo giorno, nel 1896, è caduto in combattimento Antonio Maceo, protagonista della Protesta di Baraguá, in cui - dopo dieci anni di lotta - si rifiutò di accettare la pace senza indipendenza né abolizione della schiavitù.

Quando cadde in battaglia contro il colonialismo spagnolo, Maceo portava sul suo corpo più di 25 ferite di guerra, per cui il generale mulatto,  che in statura fisica uguagliava la sua grandezza etica e talento politico, rimase nella storia come il Titano di Bronzo. Quando fu interrogato circa il suo atteggiamento in caso d'intervento statunitense a Cuba, Antonio Maceo rispose: "questa sarebbe l'unica maniera per cui la mia spada starebbe accanto a quella degli spagnoli".

Ma il 7 dicembre è la data che hanno scelto un piccolo gruppo di persone nate in questa terra per, di primo mattino, cospirare con i rappresentanti degli Stati Uniti a l'Avana contro il loro paese. Lì c'erano alcuni membri delle cosiddette
"Dame in Bianco", che alcuni anacronistici propagandisti della controrivoluzione hanno osato paragonare con Mariana Grajales, madre di Antonio che offrì tutti i suoi figli e suo marito alla causa dell'indipendenza di Cuba .

Queste sono alcune delle foto, di qu
esta mattina, raffiguranti i diplomatici USA a Cuba e i loro salariati, che colgono l'alba felice dei 'combattenti per la libertà' filo-nordamericani  a L'Avana, il giorno in cui Cuba ricorda il suo più eretto combattente per l'indipendenza.

 

E pensare che i diplomatici nordamericani non riescono a capire perché nessuno segue i loro mercenari a Cuba.