Secondo la pagina Facebook dell'Ufficio di Interessi
USA a l'Avana la scuola di mercenari che il governo degli Stati Uniti dirige contro Cuba, rimane attiva.
Secondo
la relazione di tale istituzione diplomatica che viola la Convenzione
di Vienna utilizzando la sua installazione come centro docente per
addestrare mercenari: "Ventisette aspiranti giornalisti hanno celebrato la
loro graduazione di un corso introduttivo al giornalismo con una cerimonia
semplice che si é svolta nella SINA (USINT in inglese). Il corso è gratuito e mira a trasmettere i principi di base del giornalismo".
La storia, come sappiamo, in modo ricorrente, non è nemmeno
una notizia. Da diversi decenni gli Stati Uniti impiegano milioni di dollari
dei fondi
USAID
per indottrinare coloro che saranno gli esecutori delle nuove campagne diffamatorie contro l'isola.
L'unico cambio, per ora, é il rettore della Facoltà Mercenaria, incarico che
occupa il nuovo capo della SINA,
J.Caufield,
che ha fatto l'onore, ai partecipanti, di fotografarsi con ciascuno di loro
perché non vi siano
dubbi
su chi detterà la politica editoriale delle loro relazioni.
Per saperne di più
della "spontanee"
attività
sovversiva USA a Cuba
M.
H.
Lagarde
In accordo con l'esperto in
cibermercenarismo Ernesto Hernández Busto, meglio conosciuto
come Pajaro Tieso, un'altra prova della "spontaneità" che di solito sono i
social network, nel caso di Cuba, è senza dubbio l'attività didattica che sul
detto tema mantiene l'Ufficio di Interessi degli Stati Uniti a
L'Avana.
Violando palesemente la Convenzione di Vienna, la SINA, oltre a
due centri per garantire la connessione ad internet dei suoi mercenari, più
che come un'istituzione diplomatica funziona come una scuola per la
sovversione a Cuba.
Grazie alla Diplomazia Pubblica che pratica il Dipartimento di Stato, e che
consente che gli agenti CIA non abbiano più bisogno di copertura, uno
può trovare sul sito web di questo ufficio la "spontanea" maniera
con cui l'agenzia prepara i responsabili di imbastire future campagne
mediatiche contro l'isola.
Come si poteva leggere su questo sito, lo scorso 17 febbraio si
'laurearono' 31 aspiranti giornalisti presso la sede della SINA.
"Il corso - assicura il sito della Sezione di Interessi USA (USINT, il suo
acronimo in inglese) - si propone di affrontare: "i fondamentali del
giornalismo tra cui l'etica professionale, i metodi per far reportage e
scrivere per diversi media, e l'uso di diverse fonti di informazione. Il
corso è trasmesso elettronicamente dall' International Media Center (IMC in
inglese) della Florida International University (FIU il suo acronimo in
inglese). Il contenuto comprende moduli su trasmissioni radio, reportage su
notizie della comunità, e la preparazione e pubblicazione di articoli. Il
corso prevede il tutoraggio da parte di insegnanti di alt a
reputazione dagli Stati Uniti, Argentina, Spagna e Costarica. Il corso
fornisce agli aspiranti giornalisti di una base per lavorare come reporter,
e li esorta a trovare nuovi lettori per il loro lavoro. Articoli di alcuni
tra i laureati dei corsi precedenti sono stati pubblicati in media
internazionali come The New York Times, El Comercio di Lima e El Mercurio di
Santiago".
Un altro esempio della "spontanea" attività sovversive degli Stati Uniti a
Cuba è il corso di formazione a distanza nella comunicazione sociale, che è
culminato lo scorso 23 febbraio e che ha permesso ai futuri mercenari,
durante quattro settimane, di migliorare le proprie capacità di lettura e
scrittura e rivedere le leggi dell'ortografia, oltre che apprendere a redigere
documenti come testi descrittivi, curriculum vitae, note ufficiali, atti, e
lettere di richiesta.
Secondo il sito della grotta dei mercenari a Cuba:
"Il corso di comunicazione sociale è uno dei vari offerti dal Centro
Virtuale Massociedad e disponibili attraverso Internet in USINT. USINT
inoltre offre la possibilità di studiare in altre aree, tra cui il
giornalismo, inglese e informatica".
L'Istituto di sovversione degli Stati Uniti all'Avana non ha alcuna
reputazione accademica. Dalle sue aule sono usciti molti cosiddetti
giornalisti indipendenti che ora, dopo aver scontato sette
anni di carcere, gironzolano senza lavoro in Spagna.
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