L’ambasciatore di Cuba in Colombia, Iván Mora, ha squalificato un recente editoriale del ‘El Heraldo’ di Barranquilla, Atlántico, che manipola e si fa eco di menzogne contro l’Isola.

 

In una lettera inviata a Ernesto McCausaland, direttore di questo quotidiano, Mora sostiene il commento intitolato “Il nuovo martire cubano”, suscita stupore e indignazione, riporta Prensa Latina.

 

Suscita stupore perchè un giornale che si rispetti dev’essere attento a non pubblicare menzogne e informazioni false, ha detto.

 

Il diplomatico ha ricordato che verificare la realtà dell’informazione che si pubblica, più che mai per un editoriale, è un dovere minimo di qualsiasi mezzo di comunicazione responsabile.

 

Nella lettera, Mora chiarisce che il cittadino cubano morto non è un martire, come si pretende di far credere, ma un volgare delinquente, la cui prodezza fu picchiare sua moglie.

 

Quanto è povera la morale di questo mezzo d’informazione (El Heraldo), che necessita creare martiri da questa cava di uomini, ha segnalato.

 

L’ambasciatore ha ricordato che martiri sono i mille cubani che hanno offerto la propria vita per cause nobili e giuste, nello spazio di molti anni, difendendo gli interessi dei popoli e non delle oligarchie.

 

Mora considera anche più triste il fatto che questo giornale si consideri un portavoce dell’estrema destra di Miami, che è stata il supporto d’una dittatura guidata da Fulgencio Batista e appoggiata dagli Stati Uniti, che ha assassinato e torturato più di 20000 giovani cubani.

 

In Cuba, a differenza di molti paesi, si rispetta la vita di coloro che pensano in maniera diversa e se costoro hanno problemi di salute, si assistono con tutti gli sforzi umani possibili per salvaguardare la loro vita, ha aggiunto.

 

Nella nostra Isola pensare diversamente non è un delitto, ed è almeno curioso che questo giornale non pubblichi una riga e non denunci le azioni contro le vere vittime del popolo cubano, causate da una guerra economica imposta dagli Stati Uniti da più di mezzo secolo.

 

Sono più di tremila i cittadini cubani che hanno perso la vita per le azioni di terrorismo e d’invasione armata promosse e realizzate dagli Stati Uniti, e sono migliaia gli invalidi per azioni della stessa indole, sostiene la denuncia.

 

Questa pubblicazione non si pronuncia a proposito dell’ingiusto processo e delle illegittime condanne imposte a Cinque uomini che stavano a Miami ostacolando precisamente le azioni dei gruppi di terroristi che da lì agiscono contro Cuba.

 

E tanto meno scrive qualcosa sulla solidarietà del popolo cubano con altre nazioni del mondo, includendo la stessa Colombia.

 

A Barranquilla, bella città di questo nobile paese, sono giunti centinaia di cubani che sono stati ricevuti come figli di questo popolo ed hanno dato sempre il meglio di sè per questa Patria che li ha accolti, ha ricordato Mora, ma questo editoriale guarda più verso Miami che verso la propria terra e quella Cuba che ha sempre aiutato il suo popolo.